Un anno e mezzo fa avevamo dato notizia e commentato (QUI) la presentazione pubblica del bando di concorso per la progettazione dell’adeguamento liturgico (permetteteci di mantenere le iniziali minuscole…) della Cattedrale di Cremona.
Le premesse ci avevano lasciato tutt’altro che tranquilli, soprattutto per i pessimi interventi del Vescovo mons. Antonio Napolioni, di don Daniele Piazzi, responsabile dell’ufficio liturgico della Diocesi di Cremona, e di don Valerio Pennasso, direttore nazionale per i Beni culturali ed artistici.
Per la sua ponderazione ed attenzione, confortava – invero – l’intervento del dott. Gabriele Barucca, della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, e forse è merito suo se i risultati, alla luce del progetto approvato, paiono meno negativi di quanto temuto.
Nella valutazione occorre premettere che la Cattedrale di Santa Maria Assunta – un gioiello dell’architettura romanica (è stata consacrata nel 1190), con successivi interventi gotici, rinascimentali e barocchi – negli anni Settanta ed Ottanta è già stata oggetto della furia iconoclasta post-conciliare, con il presbiterio ridotto ad un vuoto «campo da tennis» (una espressione molto diffusa tra i fedeli cremonesi), il posizionamento di un orrido altare in legno, l’eliminazione di tutte le tovaglie degli altari laterali e la spoliazione dell’altare principale.
Dalle immagini del progetto (che – senza giri di parole – è un brutto progetto, su cui campeggia l’agghiacciante trono vescovile piazzato davanti all’altare principale… ma questa è ormai la «moda»), pare che, perlomeno, non si sia voluto distruggere definitivamente nulla (come invece accaduto per la Cattedrale di Reggio Emilia, avente la stessa dedicazione di quella cremonese, QUI), in particolare il presbiterio non appare più desolatamente vuoto e l’altare principale è rimasto, seppur spogliato, al suo posto e – in tempi più cattolici – potrà ritornare ad un uso più consono.
Teniamoci pronti!
L.V.
La giuria ha decretato come vincitrice la proposta formulata dell’architetto coordinatore Massimiliano Valdinoci
È stato nominato il gruppo di lavoro vincitore del bando per l’Adeguamento Liturgico della Cattedrale di Cremona.
La giuria, che si è riunita nei giorni scorsi presso il palazzo vescovile di Cremona per la valutazione finale dei progetti ammessi alla seconda fase, ha deciso attraverso un ampio confronto sulla base dei criteri indicati dal bando e in particolare tenendo conto dell’inserimento nel contesto architettonico, dell’impianto liturgico e celebrativo, del profilo artistico, estetico e formale e di funzionalità, materiali, aspetti impiantistici, accessibilità. Nei prossimi mesi il gruppo di lavoro vincitore si confronterà con il vescovo di Cremona sullo sviluppo del progetto.
Di seguito la nota ufficiale che decreta la scelta finale:
Nei giorni di lunedì 28 e martedì 29 giugno si è riunita, presso la Curia Vescovile di Cremona, la giuria di seconda fase del bando per l’Adeguamento Liturgico della Cattedrale di Cremona. Sono stati visionati i sette progetti che hanno superato la prima fase del bando, tenutasi nel mese di febbraio.
Dopo attenta riflessione e proficuo confronto fra i componenti della commissione giudicante, le preferenze si sono ristrette a due progetti, fra cui è stata effettuata la scelta finale.
Solo al termine delle votazioni finali il notaio ha svelato l’identità dei progettisti in gara.
La selezione finale ha decretato la vittoria della proposta formulata dell’architetto coordinatore Massimiliano Valdinoci in rappresentanza del gruppo di lavoro composto da:
Progettisti: Maicher Biagini, Annalisa Petrilli, Francesco Zambon e Carla Zito
Liturgista: Goffredo Boselli
Artista: Gianmaria Potenza
Consulente: Francesca Flores D’Arcais
Su questa proposta si svilupperà la progettazione definitiva dell’adeguamento liturgico della Cattedrale di Cremona.
La giuria ha scelto inoltre di conferire una menzione speciale al progetto coordinato da Giuseppe Cosentino, in rappresentanza del gruppo di lavoro composto da:
Progettisti: Martina Calcinai
Liturgista: Antonio De Grandis
Artista: Lavinia Antichi
Ci vorrebbe l'adeguamento liturgico dei cuori.Piuttosto!
RispondiEliminaCasomai a qualcuno venisse in mente di usare l' altar maggiore per una Messa tradizionale, l' adeguamento liturgico posiziona la pomposa cattedra episcopale a prevenire ogni tentativo...
RispondiEliminaImmagino che nel titolo male ma non malissimo ci si riferisca al fatto che poteva anche essere peggio, per esempio con qualcosa di artisticamente storto...
In realta' e' uno schifo che oblitera la funzionalita' e la bellezza di una cattedrale meravigliosa. Quale follia vuole che il vescovo abbia sempre una cattedra che sembra piu' un trono e che prende la posizione centrale con il tabernacolo storico alle spalle? Ma un po' piu' di lato non andava bene?
Male ma non malissimo? Ma cosa ci vuole a voi messinlatino? Vedete pachamame in ogni nuova chiesa e non vede la distruzione in quelle già esistenti?
RispondiElimina