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lunedì 24 maggio 2021

Orrori architettonici… e dove trovarli #37 a Milano (MI)

Chiesa parrocchiale della Pentecoste dell’arch. Marco Castelletti (anno 2016).

Lorenzo

Descrizione del progetto: «Nel 1989 la Diocesi di Milano, guidata dal Cardinale Giovanni Battista Montini [sic! Così testualmente nella descrizione dei progettisti. Per correttezza era il card. Carlo Maria Martini - N.d.R.], assegnò all’Ufficio Nuove Chiese, diretto da Monsignor Arosio, il compito di edificare 25 nuove chiese tra queste, nel 2001, fu bandito un concorso internazionale per la costruzione della Chiesa della Pentecoste a Quarto Oggiaro e l’architetto Podrecca di Vienna risultò vincitore. Nel 2003 la Diocesi di Milano affidò l’incarico al professionista assieme all’architetto Marco Castelletti per procedere alla realizzazione che venne completata alla fine del 2016 e l’anno successivo il 4 giugno 2017, giorno della Pentecoste, la Chiesa venne consacrata dal Cardinale Angelo Scola.
L’area individuata per il complesso parrocchiale è compresa in un piano urbanistico attuativo nel quartiere di Quarto Oggiaro all’interno di un programma di riqualificazione urbana di una vasta area dismessa dove è stato realizzato un nuovo quartiere residenziale ed un parco pubblico.
Il lotto assegnato rimane al limite del piano attuativo sul fondo della via Perini che attraversa da ovest verso est tutto il quartiere.
Analizzando come il termine “sacro” derivi dall’indoeuropeo con il significato di “separato” è subito parso chiaro come il compito dell’architetto fosse quello di garantire da un lato la separazione e il contatto tra due sfere – una divina, una terrena – “separate”, e dall’altro di evitare che il profano si confondesse con “l’inaccessibilità” del sacro, e quindi con un ribaltamento dell’ordine spirituale.
Un tema molto complesso che non sempre si può ricondurre a una strategia progettuale semplicemente funzionale. Eppure gli architetti provano a darne una forma fisica e “terrena”.
La croce, una struttura tridimensionale in ferro che chiude l’asse visivo delle larghe strade d’accesso, guida l’arrivo al luogo sacro, presentandosi come punto di riferimento del quartiere.
Il complesso progettato si compone, volumetricamente, di due parti, il corpo più alto dell’aula ed il centro parrocchiale su due piani, separate da una galleria e riunificate compositivamente dallo sviluppo di un “nastro” in cemento armato e pannelli prefabbricati che disegna la facciata principale e abbraccia il perimetro degli edifici.
Un ampio sagrato, pensato per ospitare incontri della comunità e ricorrenze festive, introduce al complesso parrocchiale.
La sequenza ritmica degli spazi e la composizione volumetrica degli elementi che costituiscono il complesso sono volti alla valorizzazione del significato attribuito al numero 3 della Santissima Trinità che genera da un lato la successione, in senso longitudinale, di sagrato/portico/aula dell’assemblea/galleria/centro parrocchiale e dall’altro la tripartizione delle aule per la preghiera: l’aula dell’assemblea vera e propria, il luogo del culto mariano e la cappella feriale.
Dal sagrato attraverso una porta in bronzo si accede all’aula principale.
A lato dell’ingresso si trova il monolite a pianta circolare della fonte battesimale di fronte ad una panca. L’aula dall’andamento monodirezionale è caratterizzata da una copertura piana avvolta da un paramento ligneo a lamelle orizzontali, metafora del “panno”, che scende sulle pareti laterali fino alle aperture poste lungo il fronte sud, rivolto verso il centro parrocchiale.
Queste aperture mettono in comunicazione la chiesa con una ampia galleria vetrata dove è possibile organizzare incontri e allestire piccole esposizioni.
Sulla parete opposta, dove il soffitto è abbassato da una trave parte, si accede ad una navata laterale di maggior raccoglimento caratterizzata da un rivestimento ligneo digradante a formare un “cannocchiale” che inquadra la statua della Beata Vergine Maria.
La parete nord chiusa al traffico urbano acquista luce zenitale e la distribuisce in tutta l’aula dell’assemblea.
La collocazione e la composizione del presbiterio si presenta libera e asimmetrica senza forti gerarchie assiali. La chiusura lungo la parete est del presbiterio è caratterizzata da un elemento ligneo sul quale vengono incorporati la custodia eucaristica e la sede presidenziale. Alle spalle dell’altare, oltre al crocefisso, si prevede il posizionamento di una grande superficie di lastre di onice che riceve luce diffusa da una nicchia absidale posta a est del corpo principale.
Il centro parrocchiale, accessibile sia dall’esterno che dalla galleria vetrata a lato dell’aula, si sviluppa su due piani formando un corpo a L che affianca su due lati il volume della chiesa.
Il piano terra ospita in successione lungo la strada un salone parrocchiale polifunzionale in collegamento diretto anche con il sagrato, la sala incontri, le sale riunioni, un garage con ripostiglio, il locale immondizie, l’ingresso laterale dal parcheggio su strada, mentre sul lato retrostante attrezzato per le attività parrocchiali all’aperto con un campo gioco si affacciano la cucina con deposito e il salone del centro giovanile.
Il piano superiore è collegato al piano terra da un corpo scala con ascensore, a lato dell’ingresso laterale, e da una lunga scala rampa posta nell’atrio polifunzionale che divide il corpo della chiesa dal centro parrocchiale ed accoglie lungo la galleria che si affaccia sull’atrio polifunzionale le sale per la catechesi. Sul lato opposto che si affaccia verso l’area a giochi esterni troviamo l’appartamento del sacerdote e l’alloggio del vicario.»

Foto esterni:





Foto interni:






2 commenti:

  1. Esterno : Scatolone in prospettiva .
    Foto 6 : 2021° Olimpiade sala ginnica
    Foto 7 : Conferenza stampa
    Foto 9 : Tavola in equilibrio precario *
    Foto 10 : ingresso atleti alla sala ginnica
    * Per favore mettete in salvo quel Gesu' risorto che volteggia nell'aria .

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  2. L'architettura moderna concepisce l'aula liturgica in questo stile. La sobrietà di questa aula costituisce quanto di meglio gli architetti possano essere devoti alla religione modernista in maniera tale da realizzare queste formidabile opere. Non scandalizzatevi per queste opere che sono magnifiche per una religione che non è più quella cattolica, ma chiedetevi se voi che vi scandalizzate non dovreste aderire di più alla cosiddetta tradizione con maggiore consapevolezza. Tale consapevolezza di essere ancora cattolici dovrebbe impedirvi di subire lo scandalo. Purtroppo su questo sito trovo ancora commenti di persone che non per causa propria, vivono in una confusione religiosa. Magari vanno alla messa tridentina ma anche a quella nuova. Faticano a comprendere che le due messa non sono uguali. Non vi sono due modalità diverse per celebrare un unico rito. La prima cosa da fare è staccare la spina e seguire la fraternità di San Pio x. Anche la fraternità di San pio x potrebbe creare scandalo, poiché le S. Messe vengono celebrate in locali che tante volte non sono cappelle, ma lo spirito con cui si partecipa è quello della consapevolezza di essere testimoni degli ultimi tempi, in cui il pastore il Papa è colpito e le pecore disperse. Come si legge in questo blog la persecuzione è in atto ma solo per chi celebra il vero ed unico rito cattolico di sempre.

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