Da oggi prende avvio una nuova rubrica con la quale MiL intende proporre ai suoi lettori brevi commenti alla vita dei santi del calendario liturgico tratti dalle conferenze del prof. Plinio Corrêa de Oliveira.
Le riflessioni sono ora raccolte in un volume edito da ChoraBooks, acquistabile sulla piattaforma Amazon e curato da Julio Loredo, presidente dell’associazione Tradizione, Famiglia, Proprietà - TFP, che ringraziamo per averci messo a disposizione ed autorizzato a pubblicare questi commenti, orientati – nell’intenzione dell’autore – soprattutto al bene delle anime ed alla ricerca di lezioni concrete per l’apostolato nei giorni nostri.
La Redazione ha deciso di pubblicare i post il giorno precedente la singola memoria liturgica, affinché i sacerdoti ed i fedeli che lo desiderino possano trarne spunto.
Iniziamo con San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716).
28 aprile. A Saint-Laurent-sur-Sèvres, nella diocesi di Luçon, san Luígi María Grignion di Montfort, Confessore, Fondatore dei Missionari della Società di María e delle Figlie della Sapienza, insigne per la vita apostolica, per la predicazione e per la devozione mariana, dal Papa Pio dodicesimo ascritto nel catalogo dei Santi. (Martirologio Romano ed. 1955)
28 aprile. San Luigi Maria Grignion de Montfort, sacerdote, che percorse le terre della Francia occidentale proclamando il mistero della Sapienza Eterna; fondò Congregazioni, predicò e scrisse sulla croce di Cristo e sulla vera devozione a Maria Vergine e ricondusse molti a una vita di penitenza; nel villaggio di Saint-Laurent-sur-Sèvre in Francia pose, infine, termine al suo pellegrinaggio terreno. (Martirologio Romano ed. 2004)
L.V.
28 aprile
San Luigi Maria Grignion de Montfort
Quando San Luigi Maria (1673-1716) si trovava a Poitiers a predicare gli Esercizi Spirituali alle suore di Santa Caterina il vescovo, influenzato dal giansenismo, gli ordinò di lasciare immediatamente la diocesi. Il santo obbedì. Al momento di congedarsi, poiché gli era vietato parlare agli abitanti di Montbernage, scrisse loro una lettera degna dello zelo di San Paolo, che si concludeva con queste parole: “Con Maria tutto è facile. Pongo tutta la mia fiducia in lei, nonostante i fulmini del mondo e i tuoni dell’Inferno. Ripeto con San Bernardo: ‘Ho posto in lei una fiducia senza limiti; è lei tutta la ragione della mia speranza’. Attraverso Maria cercherò e troverò Gesù, schiaccerò la testa del serpente, vincerò sia tutti i miei nemici sia me stesso per la più grande gloria di Dio”.
Le parole di San Luigi Maria sono magnifiche perché ci mostrano alcuni aspetti che corrispondono profondamente alla vocazione contro-rivoluzionaria.
Anzitutto, è perfino superfluo menzionare la sua devozione a Nostra Signora, che profuma tutti i suoi scritti, ed è questa la sua più grande gloria.
In secondo luogo, aveva per così dire il dono di attirarsi molti nemici, d’ispirare l’odio di molti che cospiravano uniti contro di lui. I potenti di questa Terra – gli stessi che avrebbero dovuto essere più interessati alla sua predicazione – per un’aberrazione e un paradosso erano quelli che più lo combattevano. Lo dice esplicitamente il santo: erano i potenti a unirsi e a complottare contro la sua azione. Questi potenti rappresentavano l’amministrazione reale, l’aristocrazia, la gerarchia ecclesiastica, il clero. In poche parole, si trattava di persone che odiavano gli stessi principi e istituzioni che il santo difendeva, che essi dicevano di rappresentare e da cui dipendeva la loro stessa esistenza.
Poiché San Luigi Maria difendeva questi principi, poiché li spiegava in modo profondo combattendo l’orgoglio e la sensualità, poiché predicava con coraggio e presentava la vera devozione a Nostra Signora, i potenti della Terra lo odiavano. Conoscete il risultato. I luoghi dove la predicazione di San Luigi Maria fu ricevuta con favore – la Vandea e la Bretagna – furono quasi i soli luoghi che, qualche generazione dopo, si levarono per difendere il trono e l’altare contro la Rivoluzione francese. I soli difensori del trono e dell’altare furono i figli spirituali di quell’uomo che l’altare e il trono avevano perseguitato con tanta crudeltà. Si vede qui come una nazione può lanciarsi in una corsa folle verso la sua stessa distruzione. Questo accadde alla Francia.
La più profonda spiegazione della Rivoluzione francese non sta nella forza dei suoi sostenitori me nella debolezza di coloro che avrebbero dovuto combatterla. La debolezza che derivava precisamente dal non avere ascoltato San Luigi Maria, dal non avere ascoltato il messaggio del Sacro Cuore trasmesso da Santa Margherita Maria Alacoque, la quale aveva chiesto che il Sacro Cuore fosse collocato nella bandiera francese e che il re Luigi XIV consacrasse la Francia al Sacro Cuore di Gesù. Il risultato fu la Rivoluzione francese. Fu l’infedeltà a Dio di chi avrebbe dovuto essere fedele che portò le cose fino a quel punto.
In terzo luogo, comprendiamo la missione di San Luigi Maria come quella di un profeta rifiutato. Portò la battaglia per Dio e Nostra Signora a un livello di scontro superiore, e come risultato fu rifiutato, odiato e perseguitato: è quello che accade ai veri contro-rivoluzionari, anche oggi. I cattivi lo deridevano e lo disprezzavano così come deridevano e disprezzavano Nostro Signore Gesù Cristo. San Luigi Maria ricevette l’ordine di cessare la predicazione e lasciare la diocesi, e obbedì. Non si ribellò né si scoraggiò. Gli fu vietato di parlare in pubblico, e obbedì.
Tuttavia, scrisse. E che cosa raccomandò? Raccomandò di combattere: di “non piegarsi passivamente – scrisse – a coloro che bestemmiano e imprecano, cantano canzoni immorali e si ubriacano”. Indicò ai suoi discepoli come reagire e protestare con fermezza di fronte a queste persone, in un atteggiamento da veri combattenti.
Chiediamo a San Luigi Maria di aumentare la nostra devozione alla Madonna, di fare di noi dei combattenti contro il male e di darci la forza di seguire i suoi passi nel cammino della Contro-Rivoluzione senza farci scoraggiar dal sarcasmo, dall’odio e dalla persecuzione.
Fonte: Plinio Corrêa de Oliveira, Cum Sanctis Tuis, ChoraBooks (QUI per acquistare)
Guardate che l'immagine rappresenta san Giovanni Battista de la Salle. A prescindere dal contenuto ... troppa politica, poca storia (e la fede?).
RispondiEliminaConcordo, troppa politica in questo post
EliminaMa d'altronde la TFP è un'organizzazione politica, non religiosa...
A me non piace questo signore della controrivoluzione. La storia viene raccontata su ideologie e non su fatti storiografici. Sulla TFP ci sono molte voci strane. Su Wikipedia si legge che viene considerata una setta millenarista con un atteggiamento esoterico verso il culto di Maria e con posizioni politiche legate al latifondo ( dove lo sfruttamento è la base). Non mi convince quindi né lui e né la sua associazione, li trovo pericolosi e poco pii.
EliminaBella iniziativa!
RispondiEliminaBella iniziativa!
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