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sabato 24 aprile 2021

Bux: “La Comunione in bocca è più che lecita. Non c’è Vescovo che tenga”.

QUI su MiL la vicenda e QUI altre stupidaggini dette dal Vescovo di Manfredonia Mons. Franco Moscone.
Luigi

24 Marzo 2021 

Carissimi Stilumcuriali, qualche tempo fa il vescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo si era lasciato andare ad alcune considerazioni a dir poco azzardate sul modo di ricevere l’eucarestia. Vi offriamo qui l’opinione del teologo don Nicola Bux, raccolta da Marino Pagano. Buona lettura.
§§§

L’opinione del teologo don Nicola Bux

«Lo dice il Vangelo: la comunione in bocca è più che lecita. Non c’è vescovo che tenga»

«La comunione in bocca è un abuso». C’è ancora sconcerto in Puglia, tra i fedeli cattolici, per alcune parole del vescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, la diocesi di Padre Pio, in merito alle corrette modalità di ricevere la comunione, problema non secondario, tanto più in tempi di Covid. Parole che hanno fatto discutere, da settimane al centro di polemiche. Parole chiare, senza alcun rischio di interpretazioni malevole, in più nemmeno seguite da parziali smentite ed anzi confermate nella sostanza dal vescovo in qualche dichiarazione alla stampa.

Franco Moscone, chierico somasco proveniente da Alba, classe 1957 e vescovo in Puglia dal 2018, come ormai più che noto, ha espresso ostilità rispetto alla comunione assunta direttamente sulla lingua e non in mano, addirittura considerata errata alla radice. Una contrarietà netta, a prescindere. E a prescindere dalle norme dettate dal contenimento della pandemia.

Il vescovo, partendo dall’attualità, ha candidamente definito un abuso la comunione assunta secondo il tradizionale sistema, ancora preferito –al di là del rispetto delle regole- da molti credenti. Le parole sono arrivate durante la messa del 3 gennaio scorso, nella cornice della chiesa di Padre Pio, quella della Madonna delle Grazie a San Giovanni Rotondo. Come poter considerare sbagliata una pia tradizione, mai abbandonata dalla chiesa, resta un mistero.

E se si pensa che tutto ciò è accaduto proprio in casa di Padre Pio, noto per l’intensa partecipazione alla messa, da lui rivissuta ogni volta con mistica ‘passione’, lo sconcerto aumenta. Rispetto alle parole del vescovo Moscone nascono anche semplici considerazioni, naturali se si conosce la storia filologica delle parole di Cristo durante l’Ultima Cena, momento istitutivo dell’eucaristia.

Don Nicola Bux, teologo di livello europeo, collaboratore storico di Joseph Ratzinger (sia come cardinale sia come papa), ha le idee chiare su questo.

Lo abbiamo ascoltato.

«Il vescovo ha preso un abbaglio –attacca-. Dall’esame del testo greco del Vangelo non si deduce affatto che il corpo di Cristo venisse deposto nella mano, si pensi all’uso del piattello, utile ad evitare che l’ostia cadesse in terra nel momento in cui veniva deposta in bocca. Al massimo, come attesta il famoso codice purpureo di Rossano del V secolo, il fedele in antico assumeva l’ostia posizionata sul palmo di una mano, ma senza prenderla con le dita dell’altra». E quel «prendete e mangiatene tutti», richiamato da Moscone?

«Il Vangelo di Giovanni dice chiaramente che Gesù dà un “boccone” a Giuda e boccone significa un qualcosa che si dà in bocca – nota Bux -. Quanto al verbo “prendere”, va rilevato che in greco e in latino esso è rispettivamente “labete/accipite” ossia: ricevete. Il vescovo incorre in palese errore ritenendo che “prendete” significhi prendere solo con le mani. No: l’ostia si “riceve”, nel caso anche con la bocca. Penso alla reazione di san Pio, se avesse sentito un vescovo parlare così!”. La conclusione di Bux è dunque amara.

Segnaliamo, infine, un utile e ben scritto libro sul tema, un testo a firma di Federico Bortoli, con prefazione del cardinale Robert Sarah: La distribuzione della Comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali, Cantagalli 2018. Bortoli è un presbitero e teologo, cancelliere della diocesi di San Martino-Montefeltro.

Marino Pagano