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lunedì 22 febbraio 2021

Orrori architettonici… e dove trovarli #24 a Motril (Spagna)

Chiesa di Santa Giuseppina Bakhita dell’arch. Elisa Valero Ramos (anno 2016).

Lorenzo

Descrizione del progetto: «Una chiesa originale.
Sulla costa tropicale, a sud della Sierra Nevada, e molto vicino al mare, si erge una torre nella che rivela la presenza di una nuova chiesa. Si tratta di un semplice pezzo di cemento, vicino e accessibile, situato tra gli alberi di un giardino aperto.
La sfida di costruire uno spazio per l’incontro che faccia riferimento alla trascendenza è tale che si è deciso di non cercare di fare nulla di nuovo, ma di rivolgersi alla tradizione dei primi templi cristiani. Quindi, se si intende che qualcosa è originale perché si riferisce all’origine, si potrebbe dire che quest’opera lo è, così come si potrebbe dire che non lo è se si considera che l’architetta si è limitata a copiare con la propria calligrafia e in un linguaggio contemporaneo, come un amanuense, un testo che è stato trasmesso, di generazione in generazione, per venti secoli. Un tentativo di emulare chi prima di lei ha raggiunto l’uso sapiente della luce naturale e delle tessiture dei materiali, l’unità tra il tutto e le parti e la precisione nei dettagli per ottenere uno spazio coerente, silenzioso e forte.
L’architettura si pone quindi al servizio della liturgia, integrando gli elementi che compongono l’insieme. Atrio di accesso, battistero con fonte battesimale ottagonale all’ingresso, cripta, presbiterio, campanile e coro. Il testo si inserisce in un determinato contesto, l’insieme dei condizionamenti propri di quest’opera: la topografia, con un dislivello che permette l’accesso alla navata dalla quota del giardino a ovest e da est alla cripta che funge da basamento; l’alto livello della falda acquifera che ha determinato la quota del pavimento della cripta stessa; il regolamento urbanistico, che obbligava, con eccezione del campanile, a non superare l’altezza di 8 metri delle case unifamiliari a due piani dei dintorni; l’ambiente aggressivo per l’acciaio che la vicinanza del mare implica; l’importanza dell’acustica per il corretto funzionamento dell’edificio.
Questi vincoli sono stati le regole del gioco, che lo hanno condotto al risultato finale, eliminando ogni arbitrarietà. Così, l’architettura si ordina senza legami formali, assumendo però tutti quelli derivati dal programma, dal luogo, dalla tecnica. Secondo questo approccio, l’astrazione non è un linguaggio, ma una transizione verso la nudità e in esso fattori come la scala, la luce o la costruzione stessa assumono un ruolo di primo piano.
La luce è la materia prima con cui si lavora. Attraverso questa si materializza l’idea che Dio è la luce del mondo, un unico Dio e tre persone. Nella chiesa ci sono tre ingressi di luce: il primo è un lucernario nascosto orientato a est, da dove sorge il sole, che simboleggia la risurrezione di Cristo e che illumina, in modo indiretto ma chiaro, l’altare; a ovest, sopra il coro, alcuni fori nel cemento permettono, al calar del sole, di proiettare sull’altare una luce visibile a forma di croce; il terzo ingresso di luce è sul lato sud, attraverso la grata aperta al giardino nella navata dei fedeli. Una sola luce illumina la chiesa in tre modi diversi.
Il gioco di scale si converte in un altro strumento di progetto. L’edificio prescinde volutamente dai riferimenti dimensionali, in modo che non possa essere misurato dall’occhio in lontananza, ma solo dal corpo mentre lo attraversa. Così, si accede sotto un volume di cemento che comprime lo spazio di transizione dall’esterno per creare un maggiore contrasto con l’altezza libera dell’interno.
Infine, è necessario parlare della costruzione, che essenzialmente è realizzata in cemento. La struttura verticale è costituita da pareti armate su due lati, quella orizzontale, fondazioni e solai, utilizza un nuovo sistema, detto “ELESDOPA”, costituito da un elemento strutturale a doppia parete che riesce ad ottimizzare strutturalmente il funzionamento del calcestruzzo, che rimane a vista su entrambi i lati, e a raggiungere un alto livello di isolamento termico. Nella copertura della navata principale, questa lastra di spessore variabile evita il parallelismo tra pavimento e soffitto che non è acusticamente conveniente. Questo sistema permette inoltre di fare a meno, nella maggior parte dei casi, di altre finiture in modo che la costruzione risulti molto economica (480 euro/m²) e che la manutenzione sia praticamente nulla.
Il calcestruzzo, pietra artificiale del nostro tempo, ha anche un valore simbolico. La nudità di questa pietra contemporanea parla di sincerità costruttiva e di sobrietà. Valori senza tempo che portano a purificare l’architettura dall’ornamento e permettono solo alla luce di influenzare gli spazi.»

Foto esterni:





Foto interni:






Dal sito https://internationalprize.fondazionefratesole.org/

12 commenti:

  1. una volta ho parlato con un geologo dopo una sua conferenza sulle frane e discorrendo del più e del meno il discorso è arrivato sull'edificio che ospitava l'evento: una scuola che era realizzata in cemento nudo, sia all'interno che all'esterno. il geologo confidò che molti anni addietro aveva anche lui studiato in una scuola costruita nello stesso modo e che lui era a favore delle pena capitale per poter eliminare tutti gli architetti che progettavano gli edifici in quel modo. e aveva ragione da vendere

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  2. A parte il cemento armato, anche se minimalista e spoglia, si può agevolmente celebrare il rito tridentino. Il compito di abbellirla spetta oltre che alla curia anche ai fedeli, così come avvenuto in epoche passate. I cristiani dove sono?

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    1. Ah perché l'importante è che si possa celebrare il rito tridentino? Ahah Ma il rito ordinario è quello di Paolo VI Ma è strano che abbiano messo il tabernacolo in quella posizione, sapendo che il prete deve dargli le spalle, è davvero una sistemazione preconciliare.

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    2. Il problema è che questi sgorbi non sono concepiti per essere "abbelliti", ma rispondono ai profondi canoni estetici degli architetti.

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  3. ma di preciso come è che questo (censura) si ricollega ai 'primi templi cristiani'? già la presenza dei banchi smentisce tutto ciò (arrivano nel XVI secolo su influsso protestante), come il tabernacolo. quest'ultimo poi si poteva fare un po' più degno ed evidente, e metterlo su un supporto più grande di una minicolonnina in cui non si può neanche appoggiare la lampada eucaristica o mettere temporaneamente il ciborio.


    comunque ripeto: da fuori sembra un carcere di quelli brutti e da dentro un ospedale (le prime chiese cristiane avevano dipinti alle pareti, o perlomeno colorate di colori caldi, non come questo schifo)

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  4. Sembra la base ribelle di Endor di Star Wars!

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  5. Questi edifici sono tutti uguali ,senza anima . Questa poi e' oltremodo pesante , massiccia;le uniche entita' vive sono il Crocifisso e il Tabernacolo .Architettura fredda razionalista .

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    1. Ben poco a vedere col razionalismo: ricorda più che altro il brutalismo delle opere tardive di Le Corbusier.

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    2. Concordo con 00:16. Il razionalismo fu l'ultimo vero stile architettonico a creare qualcosa di gradevole. Dopo la guerra, è stato un piano inclinato quasi verticale verso l'orrido, e non solo nelle chiese.

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  6. Sembra il crematorio di un campo di sterminio nazista!

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  7. A volte provo una grande pena per questi architetti. Mi chiedo se amino qualcosa o qualcuno, cosa abbiano nel cuore mentre offrono a delle persone che pregano dei muri grezzi e grigi. Mi piacerebbe vedere com'è la casa in cui vivono. Mi domando infine: se per costoro delle chiese, dei luoghi in cui l'uomo incontra (o crede di incontrare) il divino, sono edifici così massicci, pesanti e grigi, come progetteranno un ospedale? Un carcere? Una stazione di servizio? Una caserma dei pompieri? Di solito, a meno che non ci sia una sorta di accecamento ideologico, si dona agli altri ciò che si ha nel cuore...mette proprio tristezza il fatto che questi cosi escano dal cuore di qualcuno.

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  8. Povera S. Bakhita! Ha già sofferto così tanto in vita...doveva proprio meritarsi pure questo altoforno? Ma chi approva questi vomiti non ha più neanche gli occhi, oltre alla Fede?

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