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mercoledì 6 gennaio 2021

I santi Re cattolici #2 san Canuto Lavard (7 gennaio)

Continuiamo la memoria dei santi Re cattolici commemorati nel Martirologio Romano: san Canuto.

7 gennaio.
Nella Danimárca san Canúto, Re e Martire. (Martirologio Romano ed. 1955)
Nella selva presso Ringsted in Danimarca, san Canuto, detto Lavard: duca dello Schleswig, resse con giustizia e prudenza il suo principato e favorì il culto, ma fu ucciso da nemici invidiosi della sua autorità. (Martirologio Romano ed. 2004)

L.V.


Knud, figlio secondogenito del re Eric il Buono di Danimarca e perciò nipote del re San Canuto IV, nacque a Roskilde verso il 1096 ed è conosciuto come «il Signore» dai suoi connazionali. Allevato ed educato alla corte di Sassonia, suo zio re Niels lo nominò duca dello Jutland meridionale, con sede a Schlewig, e gli affidò la difesa di tale territorio dai Vendi, popolo slavo proveniente dalla Sassonia orientale e dalla Prussia. Si sforzò in ogni modo per la promozione della giustizia e della pace, ma la pirateria vichinga mise duramente alla prova i suoi buoni propositi. Nel 1129 l’imperatore Lotario III lo riconobbe quale re dei Vendi occidentali (re di Wagrie), irritando però in tal modo il re Niels, che lo fece uccidere dai suoi cugini Magnus Nielsen e Henry Skadelaar il 7 gennaio 1131 nella foresta di Haraldsted vicino a Ringstadium in Zelanda.


L’aver sostenuto durante il suo regno l’attività missionaria di San Vicelin, apostolo dei Vendi, costituì un presupposto determinante per favorire la celebrazione della sua canonizzazione, avvenuta nel 1169 per mano del papa Alessandro III, su proposta del figlio postumo di Knud, re Valdemaro I, e dell’arcivescovo Eskil di Lund. L’anno successivo le sue reliquie furono traslate a Ringsted il 25 giugno. In tale anniversario San Canuto Lavard è commemorato in Danimarca, mentre il nuovo
Martyrologium Romanum lo cita così nel giorno della morte: «Nel bosco presso Ringstadium, in Danimarca, ricordo di San Canuto Lavard, martire, che a capo degli Slavi occidentali condusse il regno con giustizia e prudenza, esercitando la pietà; fu ucciso dai nemici invidiosi della sua nobile autorevolezza».


Autore: Fabio Arduino

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