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lunedì 2 novembre 2020

Orrori architettonici… e dove trovarli #8 a Verona (VR)

Chiesa della Beata Vergine Maria dell’arch. Carlo Ferrari e dell’arch. Alberto Pontiroli (anno 2018).

Lorenzo

Descrizione del progetto: « La nuova chiesa fa pensare a rinnovate e più umane possibilità di vita urbana. Borgo Nuovo è stato per decenni il quartiere problematico di Verona, con situazioni di grande disagio e degrado. Oggi sta vivendo un processo di sviluppo; ci sono grandi condomini e nuovi blocchi di edilizia popolare, ma soprattutto una comunità che trova nella nuova chiesa con centro parrocchiale adeguati ambienti per il culto e le attività sociali ed educative. La sfida era leggere l’anima di un luogo così particolare, creare un rifugio spirituale, in sintonia con lo spirito autentico del quartiere e rispondere alla richiesta del recupero di elementi – rosone, organo, campane, immagini sacre – della chiesa che c’era prima, per dare alla nuova una prospettiva storica e alla comunità un riferimento identitario. La pietra d’angolo è il campanile, ha forma semplice e sobria, con estetica quasi monastica, posto nel luogo più importante del quartiere ad omaggiare Angelo dall’Oca Bianca, artista filantropo e fondatore dello stesso quartiere realizzato negli anni ’30 per dare rifugio ai poveri della città, che si trova sepolto proprio di fronte. Dal campanile si snoda il corpo dell’aula liturgica, volutamente alto, proporzionato alla nuova urbanità, che culmina nel lucernario della zona presbiteriale. La facciata presenta quinte di diversa profondità ad accompagnare il visitatore all’interno. Morbide superfici e il guscio ligneo interno danno corpo ad un nucleo avvolgente sia in pianta che in alzato, impostato su una pianta a campana in cui l’incurvamento della zona presbiteriale ne rallenta l’impostazione longitudinale. Lo spazio è pensato, non solo per una visione estetica statica, ma per un’azione dinamica conforme alla natura dell’evento salvifico celebrato nella liturgia. La direzione sull’asse est-ovest – piazza/altare – e resa netta e riconoscibile soprattutto in alzato, mentre sul piano e ibridata con l’asse opposto nord-sud, sul quale e impostato il percorso che va dall’ingresso dal centro parrocchiale al fonte battesimale. La luce è utilizzata come materiale da costruzione, analogamente al cemento, alla pietra e al legno, creando un’atmosfera atemporale. La percezione interna è di uno spazio liturgico continuo, il cui orientamento è dato dal diverso peso della luce nei vari ambienti, dove ogni elemento – forme, materiali, colore, iconografia – è perfettamente integrato.»

Foto esterni:





Foto interni:






8 commenti:

  1. Boh, fra tutte le brutture liturgiche moderne questa non mi pare la più peggiore. Del resto la fede attuale non è certo quella dei costruttori delle cattedrali o delle vecchie, care e ascetiche chiese di campagna.

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    1. Neanche la "più meglio" delle brutte però... Le brutture restano tali e non aiutano ad una serena predisposizione dello spirito, invogliano a scappare.

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  2. Sarebbe meglio affidarsi a ingegneri edili...gli architetti lasciarli per il civile...

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  3. A parte la vitrina che mi sembra di cattivo gusto, il resto è pure bello è addirittura classico

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  4. Lungi da me dal difendere la "cattolicità" (flebilissima) di questo "edificio" devo comunque ammettere che in giro c'è (ahimè) purtroppo di molto peggio...!

    Voglio comunque anche spostare le responsabilità più che sui progettisti (che il più delle volte non sono nemmeno credenti o praticanti e digiuni di qualsiasi nozione cristiana) ma sui committenti (Vescovi ,Parroci, commissioni diocesane, etc...) perchè questi edifici, di fatto nella loro bruttezza e pacchiana aniconicità, non fanno altro che esprimere la deforme ed anonima "nuova teologia" di marca modernista...

    Finchè non si ritorna alla Tradizione vera (quella viva, di 19 secoli di Chiesa) allora è tutto inutile: una Chiesa è costruita intorno al rito che vi viene celebrato e intorno alla teologia che questo esprime, tolto il Sacrificio della Croce resta una "festa che si consuma fra amici con battimani, abbracci, chitarre e tamburelli"...questa non è la Chiesa Cattolica.

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    1. D'accordissimo.
      Se gli architetti non sono credenti, non è che i vescovi odierni brillino per spiccata Fede e misticismo! Chissà cosa si calano quando approvano progetti simili.

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  5. Ben due architetti ci si sono messi per partorire questo inceneritore?

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  6. La facciata mi pare gradevole. L'interno non mi convince.

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