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domenica 15 novembre 2020

Don Mario Martinengo a Cremona: "Cari amici omosessuali, io seguo solo le scritture"

QUI la vicenda e QUI l'intervista al Parroco di Agnadello Don Mario Martinengo.
Bravo e coraggioso: "Se io cerco nella Bibbia trovo condanne gravissime e chiarissime sull’esercizio della omosessualità e Gesù mi ha ricordato che Lui non è venuto a cambiare la legge antica, ma a completarla. Io so questo e credo mio dovere insegnare questo, ma non per condannare le persone, ma per aiutarle a trovare chiarezza e verità nella loro vita".
Un pò di buon senso.
Luigi

La Provincia, 14-11-20
Carissimi fratelli e amici (intendendo non solo gli amici omosessuali ma anche tutti coloro che hanno ritenuto giusto condannarmi o sono rimasti dispiaciuti dalle mie parole), scrivo così perché credo da sempre nell’amore e nell’amicizia per tutti e, in particolare, per coloro che la vita mi fa incontrare. Se ho usato un’espressione che vi ha addolorato (e non solo), non mi costa nulla rinnovarvi le scuse, magari ricordando che la frase incriminata era un esempio per un discorso che, quello sì, mi inquieta fortemente. Oggi, nel mondo occidentale, guai a parlare come ho parlato io perché, giustamente, voi chiedete rispetto e accoglienza. Ma poi ci sono capi di Stato che affermano (vedi Macron) di essere orgogliosi perché nel loro paese è riconosciuto e difeso «il diritto di Bestemmia!!!». Forse perché i cristiani non si sentono offesi da uno che bestemmia loro accanto senza neppure conoscerli? O non pensiamo più di essere Figli di Dio e, quindi, che la bestemmia offende immotivatamente il nostro Padre? Il mio discorso voleva essere questo. E, ancora Macron, ha affermato che la legge religiosa non può mai precedere quella dello Stato. E qui, dopo avergli dato dell’Assolutista (assolutismo è credere che al sopra dell’uomo e dello Stato non ci deve essere nulla), ho fatto quell’esempio che vi ha fatto inquietare… Pertanto riaffermo che nella mia vita non ho mai rifiutato nessuno, non ho mai rotto per primo i rapporti con nessuno e mi sono sempre rammaricato quando qualcuno, interrompendo dialoghi magari umanamente impossibili, ha voluto smettere di cercare con me. Da tantissimi anni ho imparato anche a non giudicare nessuno, come mi insegna il Vangelo, consapevole che mi mancherà sempre un dato, essenziale per il giudizio, che è la certezza della buona o cattiva fede delle persone che la Provvidenza mi fa incontrare. D’altronde il Signore mi insegna ad amare il mio prossimo.

Ma amare è possibile solo nella verità e talvolta può voler dire fare o dire cose poco capite o addirittura condannate da un pensiero storico prevalente ma, almeno, discutibile. Veniamo al nostro caso. Non ho mai rifiutato rapporti anche di amicizia con omosessuali che la vita mi ha fatto incontrare. D’altronde non ho mai chiesto alle persone che incontro il loro orientamento sessuale, a meno che non siano loro a parlarne. Voglio essere brutale: non mi interessa ciò che uno fa nella sua camera da letto, a meno che non sia lui a parlarne e a chiedere, magari, consigli sul valore delle sue scelte… Nessuno mai è stato cacciato in malo modo dalla mia casa o dal mio Confessionale (oggi, comunque, poco frequentato da quasi tutti, perché è guai in generale dire a qualcuno che ci sono comportamenti peccaminosi): è vero che, se uno chiede perdono, deve essere educato a capire cos’è peccato e cosa no, secondo non il mio pensiero, ma l’insegnamento della Parola divina… Se uno non accetta tale insegnamento non si pente e, allora, come faccio a dirgli che è perdonato, se non riconosce il peccato e pretende da me un’approvazione che non è in mio potere dargli? Ma questo vale in tanti campi, oggi: La convivenza, il matrimonio civile o quello dopo un divorzio, l’aborto… e fuori da questi argomenti: il furto, la violenza di ogni genere, la truffa, la calunnia ecc. I comandamenti sono dieci e le beatitudini 9, quindi… Se io cerco nella Bibbia trovo condanne gravissime e chiarissime sull’esercizio della omosessualità e Gesù mi ha ricordato che Lui non è venuto a cambiare la legge antica, ma a completarla. Io so questo e credo mio dovere insegnare questo, ma non per condannare le persone, ma per aiutarle a trovare chiarezza e verità nella loro vita. Se questo può creare difficoltà e sofferenze mi ricordo che per difendere la verità dell’uomo Gesù ha accettato la Croce, anche se ci ha dato speranza risorgendo e, quindi, vincendo la morte. I martiri di ogni tempo (anche di oggi) hanno dato la vita consapevoli di non poter cambiare gli insegnamenti divini e, spesso, l’anno data anche per aiutare i carnefici a scoprirne il valore. D’altra parte, quando a Gesù hanno rimproverato di dire cose impopolari «così se ne andranno tutti i tuoi fans » (si direbbe oggi), Gesù ha risposto: «Volete andarvene anche voi?». Della serie: non posso cambiare il vostro bene e lo scopo ultimo della vostra vita per guadagnare audience, perché farei il vostro male. Credo sia giusto allora, visto che ci sono evidenti divergenze (per ora) tra il vostro comportamento e la Parola che io devo donare, forse varrebbe la pena che, invece di darsi reciproche scomuniche, si cercasse di valorizzare quel dialogo che è già in atto (e che il Papa sta valorizzando, con grande speranza anche da parte mia, ultimo degli ultimi) e che spero porti non a condanne ma chiarezza e serenità. Ricordo tuttavia che non è in potere dell’uomo, neppure del Papa, cambiare ciò che il Signore stesso ci ha indicato nella Sacra Scrittura. Aperture, ma nella verità, altrimenti non c’è bene possibile. Ricordate che il bene apparente è più infido del male evidente… Non so se questa lettera vi farà inquietare di più. Spero che cogliate lo spirito con cui l’ho scritta: ripeto: grande rispetto e tutto l’affetto cristiano di cui in Signore mi rende capace. Perché prima di me è Lui che vi vuole bene e, forse, anche attraverso questa situazione, invita i credenti a cercare con maggiore coraggio ed impegno la chiarezza oggi spesso mancante. Con tanta amicizia e affetto cristiano.

don Mario Martinengo Parroco di Agnadello

14 Novembre 2020