Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

giovedì 15 ottobre 2020

Vicenza, si celebra la messa senza prete




Segnaliamo il triste articolo sulla diocesi berica, un tempo fiorente per i moltissimi seminaristi, oggi in forte difficoltà per l'emorragia di vocazioni e i non pochi abbandoni...

Fonti attendibili ci riferiscono, tuttavia, che attualmente il clero diocesano si attesterebbe a numeri inferiori rispetto a quelli indicati nell'articolo, per la precisione i preti diocesani di Vicenza oggi sono 413.

AZ


Da Cristianitoday.it (QUI)

del 24 agosto 2020



Dopo Ferrara purtroppo tocca alla città di Vicenza, strano per essere una diocesi che ha 683 preti per 354 parrocchie; eppure il Vescovo ha già predisposto un rito per celebrare la liturgia facendo a meno del prete.

L’8 novembre, in occasione dell’Assemblea del Clero, è stato distribuito il sussidio “Assemblea Domenicale nella impossibilità della Celebrazione Eucaristica”. Nel Decreto viene specificato che il rito apposito non intende sostituire la celebrazione Eucaristica, ma far fronte a situazioni improvvise ed eccezionali.

Don Pierangelo Ruaro, direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano, sul settimanale della diocesi di Vicenza “La voce dei berici” in un articolo che ha come titolo “Domenica senza messa? Si può, ecco come” scrive: “La scelta è sempre stata quella di promuovere e sostenere la ministerialità liturgica. Lo abbiamo fatto con i ministri dell’eucaristia e con i ministri della consolazione. Oggi questo avviene cogliendo e accompagnando quelli che sono i cambiamenti che sta vivendo la Diocesi prevedendo la formazione tra i laici di guide della celebrazione”.

L’allora cardinal Martini aveva predetto un fatto del genere, cioè che il clero sarebbe diminuito solo che nel caso di Vicenza, vi sono 683 preti (quasi 2 per parrocchia) per 354 parrocchie e 1150 cristiani che non vanno tutti a messa.

Il rito che è stato scritto, lascia un pò a desiderare, la persona incaricata a fare da guida liturgica dovrebbe leggere testuali parole: “Buongiorno e buona Domenica! Siamo convocati per vivere insieme questa assemblea santa nel Giorno del Signore. Oggi non ci sarà possibile celebrare l’Eucaristia (perché…/a causa di…) Ci poniamo, comunque, al seguito di Gesù Cristo per celebrare la fede che ci accomuna, sentendoci uniti ai fratelli e alle sorelle dell’Unità Pastorale (della comunità parrocchiale). In questa Assemblea ci nutriremo della Parola di Dio, ascoltando e accogliendo le letture della Domenica. Inoltre, riceveremo il Corpo di Cristo nel pane consacrato durante la Messa di Domenica scorsa. Alziamoci ed entriamo nello spirito della celebrazione cantando …”.

Nel momento dello scambio della pace, l’incaricato dirà : “Non dividiamo il popolo nuovo che Dio sta radunando da ogni parte della terra. Scambiamoci un segno di pace”.

Ma la parte più “scioccante” sono le varie opzioni di preghiera da recitare prima d’introdurre la preghiera del Padre Nostro: “Pane di pace che accende l’audacia di spezzare i muri che separano gli uomini”, oppure – “Pane di gioia che diffonde la festa in chi lo riceve”.

Eppure Ferrara e Vicenza non sono diocesi del Terzo Mondo ma sono già arrivate a questo genere di “soluzioni” che “rovinano la messa”.