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domenica 18 ottobre 2020

Campagna contro la S. Comunione sulla mano in Polonia

Ci arriva dalla Polonia la fotografia del cartellone che da alcuni giorni è apparso per le strade di questa nazione dalle profonde radici cristiane e sta conquistando l’attenzione di tutta la popolazione, a cura della TFP polacca attraverso l’Associazione di Cultura Cristiana Padre Piotr Skarga, il sito specifico Corpo di Cristo e la pagina Facebook STOP alla Comunione sulla mano.
Si tratta di una immagine di forte ed immediata comprensione che non richiederebbe alcuna traduzione, che per i nostri lettori comunque riportiamo anche in lingua italiana: «Stop alla Santa Comunione sulla mano!».
Poche semplici parole che vorremmo risuonassero anche nelle nostre città… a buon intenditor… riportiamo in calce una versione italiana curata dai nostri amici, con l’invito a diffonderla.

L.V.


(trad. it. con Google Traduttore, con revisione)

L’1 ottobre di quest’anno l’Associazione di Cultura Cristiana Padre Piotr Skarga ha avviato la campagna di informazione «STOP alla Santa Comunione sulla mano!», espressione della sollecitudine degli ambienti laici cattolici per rendere la dovuta venerazione al Santissimo Sacramento del Corpo e Sangue del Signore.
La nostra voce nasce dalla nostra profonda preoccupazione per l’esperimento che, con il pretesto di «proteggere la salute», porta a dare la Santa Comunione ai fedeli della Chiesa cattolica.
Sebbene tale pratica fosse praticata nei primi secoli del cristianesimo, nell’amministrazione del Corpo di Cristo venivano seguite delle regole per proteggere le briciole dell’Ostia dallo smarrimento e dalla profanazione. I fedeli che ricevevano la Santa Comunione prima e dopo aver ricevuto questo Sacramento si lavavano le mani, proprio come fanno oggi i sacerdoti quando celebrano la Santa Messa. La purificazione delle mani e delle dita che sono state in contatto con l'Ostia serve a garantire che ogni sua parte venga accettata dai fedeli e che il Corpo di Cristo non venga profanato. Lo sviluppo della sacra liturgia e l’approfondimento della venerazione del Santissimo Sacramento nel corso dei secoli hanno portato allo sviluppo e all’adozione nella Chiesa cattolica di una pratica che finora combina la massima riverenza al Santissimo Sacramento espressa in una posizione inginocchiata (assunta durante l’adorazione) con la cura anche per ogni più piccola parte del corpo del Signore presa in bocca, accompagnato da un chierichetto che regge la patena.
Dovrebbe essere ovvio per ogni cattolico che Cristo, dopo la sua transustanziazione durante la Santa Messa, è presente in ogni frammento, anche il più piccolo, dell’Ostia consacrata, quindi è responsabilità dei ministri e dei fedeli rendere la dovuta venerazione ad ogni frammento del Pane eucaristico, che è veramente il Corpo di Cristo.
A nostro avviso, non vi è alcuna giustificazione per dare la Santa Comunione non in bocca ma di somministrarla sulla mano per rispettare norme sanitarie. L’ostia somministrata dal sacerdote direttamente in bocca non è a contatto con la mano del fedele, che tocca diverse superfici. Dare la Santa Comunione in bocca è stato considerato più sicuro per motivi sanitari, tra gli altri da un gruppo di ventun medici austriaci e dall’Associazione dei medici cattolici italiani.
Per i fedeli della Chiesa cattolica, l’amministrazione tradizionale del Santissimo Sacramento è importante anche per ridurre al minimo il verificarsi di situazioni in cui le persone che ricevono l’Ostia sulla mano non la mangino, ma la utilizzino per altri scopi o la mettano a disposizione di altre persone, portando a casi di profanazione del corpo conosciuti e descritti dai media.
L’Associazione per la Cultura Cristiana Padre Piotr Skarga, guidata dalla premura di rendere la dovuta venerazione al Santissimo Sacramento, incoraggia i fedeli a partecipare alla campagna «STOP alla Santa Comunione sulla mano!», di cui maggiori informazioni possono essere trovate sul sito web appositamente creato «Corpo di Cristo» https://CialoChrystusa.com.

Associazione per la Cultura Cristiana Padre Piotr Skarga

Cracovia, 1 ottobre 2020 d.C.


(trad. it. con Google Traduttore, con revisione)

Una campagna su vasta scala che promuove la tradizionale ricezione del Santissimo Sacramento in un paese cattolico non dovrebbe sorprendere. Agendo come fedeli laici, ci pronunciamo a favore dei diritti inalienabili di tutti i cattolici. Lo facciamo in un modo che soddisfi le raccomandazioni della Chiesa, soddisfacendo le aspettative del nostro ambiente.
L’1 e il 2 ottobre 2020, cartelloni con illustrazioni significative e lo slogan «Stop alla Santa Comunione sulla mano!» sono apparsi per le strade di molte città polacche. Abbiamo organizzato questa azione come il padre Piotr Skarga, rispondendo alle numerose richieste e domande dei nostri donatori e lettori, e tenendo presente la necessità di presentare pubblicamente la posizione dell’associazione sui tentativi di massa nelle chiese polacche di imporre e favorire il modo di ricevere la Santa Comunione sulla mano.
Tali azioni, finora estranee ai cattolici polacchi, sono giustificate solo in modo secolare, ovvero con la preoccupazione per la sicurezza sanitaria e con le preoccupazioni per il presunto impatto della forma tradizionale di ricezione del Corpo di Gesù sulla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 (che finora non è stato scientificamente provato).
Allora qual è la nostra campagna? È soprattutto un richiamo alla verità fondamentale che la celebrazione dell’Eucaristia e il rito di ricezione del Santissimo Sacramento ad essa connesso devono essere svolti nella maniera più dignitosa e la migliore testimonianza della nostra fede e adorazione di Cristo, che è presente nel sacrificio e che è dato in cibo a tutti gli ammessi al sacrificio della Mensa Eucaristica. Sfortunatamente, gli eventi nella Chiesa polacca dalla primavera del 2020 stanno andando nella direzione opposta, che ovviamente ha dovuto essere accolta con una reazione appropriata da parte dell’opinione pubblica cattolica.
La nostra azione ha solide basi nell’insegnamento della Chiesa cattolica. L’Istruzione sul metodo di dare la Santa Comunione, emanata dalla Congregazione per il culto divino, Memorial Domini del 29 maggio 1969, prescrive:
Dal punto di vista di tutta la Chiesa contemporanea, questo modo di distribuire la Santa Comunione [cioè direttamente in bocca], non solo perché si basa sulla tradizione di molti secoli, ma soprattutto perché è segno della venerazione dei fedeli per l’Eucaristia. Questa pratica non sminuisce in alcun modo la dignità di coloro che si accostano a questo grande sacramento, ma fa parte della preparazione necessaria per l’accoglienza più feconda del corpo del Signore.
L’iniziativa stessa della Associazione per la Cultura Cristiana Padre Piotr Skarga è giustificata anche nei documenti della Chiesa Cattolica. Come fedeli laici, questa Chiesa ci incoraggia ad agire attivamente nelle situazioni in cui sentiamo l’obiezione di coscienza. Infatti, secondo i paragrafi 2 e 3 del Canone 212 del Codice di Diritto Canonico:
I fedeli hanno il diritto di presentare i loro bisogni, specialmente quelli spirituali, così come i loro desideri ai pastori della Chiesa (…) secondo le conoscenze, le capacità e le capacità che hanno, hanno il diritto, e talvolta anche l’obbligo, di divulgare la sua opinione ai santi pastori su questioni riguardanti il bene della Chiesa…
Pertanto, indipendentemente dal cartellone della campagna, abbiamo inviato ai preti polacchi invii postali contenenti l’opuscolo C’è un Dio vivente in questa Ostia sulla mano della Santa Comunione. Inoltre, abbiamo pubblicato il sito web cialochrystusa.com, sul quale promuoviamo il culto di Gesù Sacramentato e distribuiamo gratuitamente la suddetta pubblicazione (in questa pagina è possibile scaricare la brochure in formato pdf, oltre a poster e striscioni che possono essere stampati e appesi).
Va anche sottolineato che la campagna «Stop alla Santa Comunione sulla mano!» non sarebbe possibile senza l’attuale sostegno finanziario dei nostri donatori, per i quali vi ringraziamo sinceramente. Il loro sacrificio materiale e il coinvolgimento spirituale in numerose campagne dell’Associazione hanno dato un frutto di cui andiamo fieri. Grazie ad essa possiamo sottolineare che la nostra iniziativa non è stata finanziata nemmeno in uno zloty dai fondi prelevati dai polacchi sotto forma di tasse o contributi.
Attraverso questa campagna, come Associazione di Padre Piotr Skarga richiamiamo le coscienze dei Pastori della Chiesa e dei fedeli laici su una questione estremamente importante, perché riguarda direttamente il Santissimo Sacramento. Allo stesso tempo, non svalutiamo la necessità di mantenere i più elevati standard di pulizia e cura della salute e non persuadiamo nessuno ad astenersi dall'agire per combattere tutte le malattie infettive, indipendentemente dal fatto che si tratti di COVID-19, influenza stagionale o malattie più gravi.

PiotrSkarga.pl

8 commenti:

  1. Eh pensare a proteggere i minori dagli abusi sessuali dei religiosi no vero???
    La priorità è non fare la comunione sulla mano?

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    1. Come dire: cosa state a pensare ai furti, visto che ci sono gli omicidi?

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    2. Le due cose sono in contraddizione? Non si possono fare entrambe?

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    3. La priorità e fare l'uno senza abbandonare l'altro perche abusare del minore e pari alla Eucarestia nella mano.. Un grosso Sacrilegio...

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  2. Gloria a Dio.
    Venga il Tuo Regno sia fatta la Tua volontà come in Cielo così in terra.
    Amen

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  3. Mettete al sicuro i bambini dai preti pedofili anche in Polonia!

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  4. """"Io prendo la Santa Eucarestia in ginocchio e in bocca.Ringraziamo Dio fino a quando qualche Sacerdote continua a donare il Corpo di Cristo con mani unte del Signore,l'unico senza virus e batteri.""""Tutto il resto è modernismo blasfemo.""""

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  5. Cosa c'entra la pedofilia con la mancanza di rispetto per il Corpo e Sangue di Cristo? Se dovete obiettare fatelo ma non cambiate discorso!

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