La riforma della Musica Sacra promulgata da San Pio X il 22 novembre 1903 con il Motu Proprio "Fra le sollecitudini" si affermò "lottando contro moltissime difficoltà" (Cfr.Rivista Ceciliana) potendo contare sul genio compositivo di Mons.Lorenzo Perosi la la cui musica "... era una delle componenti della nostra creazione sacerdotale. Che in modo straordinario aiutava la nostra preghiera... una musica ispirata, dolce, solenne e casta... purtroppo la riforma liturgica ha fatto passare la figura di don Lorenzo un pò in second'ordine in chiesa, e dalle sale delle varie Istituzioni di concerti, dimenticando così quasi il compositore. Negli ultimi anni l'unico maestro che si è interessato di riproporre la figura del prete-musicista è stato Gianandrea Gavazzeni che ha diretto qualche settimana prima di morire il "Natale del Redentore" nella cattedrale di Tortona. Questa fu la sua ultima apparizione sul podio." (Cfr. Elsa Dal Monego: Don Lorenzo Perosi, Sacerdote musicista su Archivio musica QUI)
Nel dicembre 1999 il Professor Andrea Amadori di Cesena ha dato alle stampe un voluminoso libro, frutto di accurate ricerche di "prima mano", intitolato
Nel dicembre 1999 il Professor Andrea Amadori di Cesena ha dato alle stampe un voluminoso libro, frutto di accurate ricerche di "prima mano", intitolato
"Lorenzo Perosi Documenti inediti
Saggio biografico musicale sul M° Lorenzo Perosi (Tortona 1872 - Roma 1956)
Con aspetti biografici, fotografìe, manoscritti musicali, lettere inedite riguardanti Perosi di Giuseppe Verdi, Arrigo Boito, Pietro Mascagni, Giacomo Puccini, Arturo Toscanini, Gabriele D'Annunzio, Don Luigi Orione
Commenti introduttivi del M° Claudio Scimone, del M° Paolo Olmi e del M° Franco Mannino
" ( QUI la seconda edizione "aggiornata" ). Il libro, 770 pagine, è prezioso anche per le molte musiche inedite del grande compositore tortonese fra le quali un interessantissimo Officium parvum Beatae Mariae Virginis in vesperio.
Ci piace riportare, per intero, il
Commento introduttivo del M° Franco Mannino
Don Lorenzo Perosi è stato un grande musicista, in nulla inferiore, a mio avviso, ai suoi contemporanei, da Puccini a Mascagni a Respighi, da Strauss a Mahler a Stravinskij. Ho già scritto su di lui nel mio libro Genii (Bompiani, 1987, Akademos & LIM, 1997): «Don Lorenzo Perosi rimane per me un genio musicale e sono certo che i suoi Oratori, di cui cito solo il significativo Risurrezione di Lazzaro, avranno un giorno un grande ascolto. Ricordo l'emozione che provavo, fin da bambino, nell'ascoltare le sue opere. Lo stesso Bernardino Molinari, dall'epoca dei concerti all'Augusteo, ne programmava annualmente uno dedicato alle sue musiche.
Perosi era un uomo angelico a cui, purtroppo, nell'ultimo periodo della vita, una forte arteriosclerosi diminuì le facoltà intellettive.
Una volta, durante la guerra, prima di un mio concerto, venne a trovarmi in camerino. Appena tesi la mano per stringergliela lui, lestamente, ritirò la propria: era un igienista e aveva il terrore che il benché minimo contatto, anche una semplice stretta di mano, potesse contaminarlo.
Dopo avere conversato piacevolmente, all'improvviso mi domandò: "Quanto tempo tiene le sue mani a bagnomaria nell'acqua calda prima del concerto?"
Io (che non tenevo affatto le mani a bagnomaria) cambiai discorso.
Per ben quattro volte, imperterrito, egli mi ripete la stessa domanda, e alla quinta, scotendo le spalle, disse irritato: "Poteva anche dirmelo, non sono mica un suo concorrente, non do concerti di pianoforte. E adesso stia bene attento a come sonerà altrimenti non verrò più ad ascoltarla."
Ma, alla fine del concerto, contravvenendo a tutte le sue norme igieniche, mi abbracciò e disse: "Voglio ancora vederla. Perché non viene domani a colazione da me?».
Era il 1943, e quel giorno avevo sonato il primo Concerto in mi bemolle per pianoforte e orchestra di Franz Liszt per l'Accademia di Santa Cecilia al Teatro Adriano.
Al mattino, durante la pausa della prova generale, avevo appreso alla radio della sbarco degli alleati in Sicilia, ed ero angustiato per i miei familiari, che vivevano a Palermo.
Durante la colazione, Perosi, uomo di grande fede, mi rincuorò e mi disse di stare tranquillo, assicurandomi che avrei rivisto tutti i miei parenti.
Quel giorno fu lucidissimo, pieno di affettuose attenzioni per me e prodigo di preziosi consigli riguardo alla mia carriera.
Mi parlò dei grandi della nostra epoca, che stimava ricambiato.
Ricordo ancora il tono pacato della sua voce melodiosi che esortava a essere sempre me stesso, senza farmi fuorviare dalle effimere modo del momento.
Mi confidò che malgrado alcune - rarissime – critiche malevole lui, forte della sua fede cristiana, aveva continuato il suo percorso con tranquillità e spirito autocritico.
Questa biografia, di grande interesse per la mole di documenti che contiene, è frutto di un lungo lavoro di Andrea Amadori, autore del saggio.
Mi auguro che il suo scritto sia tradotto per i paesi europei come pure per l'America, dove in molte cattedrali la musica di Perosi è ancora oggi molto eseguita, e lui è considerato al pari dei grandi musicisti italiani del 1800 e del 1900.
Mi auguro infine che il libro su Perosi serva alla necessaria rinascita della sua musica, che, ancora oggi, non mostra alcun segno di invecchiamento.
Quando l'arte è di tale levatura, è sempre al di là di ogni tempo.
Franco Mannino
Franco Mannino (Palermo,
25 aprile 1924 – Roma, 1º febbraio 2005) è stato un celebre compositore, pianista e
direttore d'orchestra italiano. Nella sua carriera ha scritto oltre 600
composizioni, fra cui 150 colonne sonore per il cinema. Ci piace ricordare la Missa pro defunctis
composta in ricordo del violinista Leonid Kogan, rappresentata in prima assoluta
a Mosca nel secondo Festival internazionale di arte contemporanea e la Missa Solemnis Pro Jubilaeo Domini Nostri Tertio Millennio composta per il Grande Giubileo del 2000 e diretta dall'Autore il 23 luglio 2000 all'interno del Colosseo
con l'orchestra, i solisti e il coro del Teatro dell'Opera di Roma.)
Questo è il video con alcune musiche perosiane che la Cappella Musicale del Duomo di Milano volle dedicare al grande Maestro (purtroppo non sappiamo in quale anno ne' conosciamo il nome del Direttore)
- Ave verum
-Beati qui lugent
-Ecce panis angelorum
-Jubilate Deo
- Tota pulchra
-Neve non tocca
-Sanctus, Benedictus (Missa Pontificalis prima)
-Victimae paschali.
Si tratta di un vecchio LP intitolato "Antologia Perosiana" edito dalla Casa Musicale ECO nel 1972. La Cappella Musicale del Duomo di Milano è diretta da monsignor Luciano Migliavacca ed accompagnata all'organo da Renato Fait.
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