Speriamo bene....
Luigi
Maria Antonietta Calabrò, Huffington Post, 27-8-20
È imminente la pubblicazione della Terza Enciclica di Papa Francesco. Questione di settimane, se non di giorni, mentre il 15 settembre il Papa si rivolgerà all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Si tratterà di un‘enciclica sociale ed economica per il mondo post-Covid, un testo di ragione e di cuore con il quale il Pontefice parlerà al mondo dei cambiamenti necessari nell’organizzazione sociale e produttiva, delle necessità di salvaguardare il creato, di farsi carico gli uni degli altri, della sempre più necessaria fratellanza umana.
Dopo i potenti gesti profetici della scorsa primavera , quando il Papa da solo si presentò in una piazza San Pietro vuota e lavata dalla pioggia ad implorare a Dio misericordia, adesso Francesco affiderà la sua riflessione di Pontefice, il suo magistero, la sua sollecitazione a credenti e non credenti, governanti e cittadini comuni, a un testo scritto. Una rinnovata dottrina sociale sulla scia di Paolo VI (Poplulorum progressio) e di Benedetto XVI (Caritas in veritate).
L’annuncio informale è stato fatto ieri pomeriggio dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili, riportato dal sito francescano il cattolico.it , nel corso della presentazione delle iniziative previste da qui al 2023 per gli ottocento anni della Regola del Santo di Assisi. Anche se la notizia non viene confermata dalla Sala Stampa vaticana, è stata lanciata nei suoi temi essenziali da un’intervista concessa dal segretario di Stato cardinale Pietro Parolin all’ex vicedirettore dell’Osservatore Romano, Carlo Di Cicco per il portale www.riparteitalia.it. “Nessuno può farcela da solo, è il tempo di una conversione umana ed ecologica”, la corsa dei governi tra incertezze dispute per rilanciare l’economia fortemente compromessa dalla pandemia, non basta più, e la Chiesa è chiamata, secondo Parolin, ad accompagnare i cambiamenti che sono necessari.
Questo il passaggio centrale dell’intervista di Parolin: “Il quadro di riferimento disegnato dal Papa Francesco per l’economia si trova soprattutto nella Laudato si’, che sviluppa a sua volta la Caritas in veritate di Benedetto XVI. Sono le due grandi encicliche sociali più recenti. Benedetto parlava di una economia in cui deve trovare spazio la logica del dono, il principio di gratuità, che esprime non solo la solidarietà, ma ancor più profondamente la fraternità umana. Francesco ha rilanciato il tema dello sviluppo umano integrale nel contesto di una “ecologia integrale”, ambientale, economica, sociale, culturale, spirituale. L’insegnamento sociale della Chiesa, a cui moltissimi riconoscono solidità di fondamento e di orientamento, dimostra di sapersi aggiornare con continuità per rispondere alle domande dell’umanità con coerenza e visione d’insieme.
Oggi la pandemia porta una scossa formidabile a tutto il sistema economico e sociale e alle sue presunte certezze, a tutti i livelli. I problemi di disoccupazione sono e saranno drammatici, i problemi di salute pubblica richiedono la rivoluzione di interi sistemi sanitari ed educativi, e il ruolo degli Stati e i rapporti fra le nazioni cambiano. La Chiesa si sente chiamata ad accompagnare il cammino complicato che sta davanti a tutti noi come famiglia umana. Deve farlo con umiltà e saggezza, ma anche con creatività“.Ecco perché una nuova Enciclica, pensata anche in vista del Convegno sull’Economia di Francesco, che si svolgerà a novembre ad Assisi.
Nel frattempo, da quando all’inizio d’agosto ha ripreso le udienze generali, dopo la pausa di luglio, il Papa ha cominciato a svolgere una specie di Enciclica orale. Per il nuovo ciclo catechetico il Papa ha scelto un titolo significativo “Guarire il mondo”.
“Siamo tutti vicini ad un limite estremo” ha detto Francesco, a motivo del peccato “di voler possedere, di voler dominare i fratelli e le sorelle, di voler possedere e dominare la natura e lo stesso Dio. Ma questo non è il disegno della creazione”. La dottrina sociale della Chiesa insomma non è più relativa alla questione operaia, ma è larga quanto il mondo, abbraccia l’economia e la natura, la malattia sociale e la salvezza dei singoli. Da una crisi come quella attuale ha detto Francesco a metà agosto “non si può uscire uguali, o usciamo migliori o usciamo peggiori”.