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mercoledì 5 febbraio 2020

Omelia di S. Gregorio Magno sui tempi ultimi

"…dopo le guerre e le sommosse, non seguirà subito la fine; perché devono precedere molti mali che, possano preannunciare il male che non avrà fine"
"In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando sentirete parlare di guerre e sommosse, non vi spaventate; bisogna che prima avvengano queste cose, ma la fine non verrà subito dopo [...] "
Alla riflessione dei nostri lettori.
Luigi

Omelia di san Gregorio papa
Omelia 35 sui Vangeli

Il Signore e Redentore nostro annunzia i mali che precederanno la fine del mondo affinché, quando essi verranno, tanto meno perturbino quanto più saranno stati conosciuti prima. Infatti le frecce che si prevedono feriscono meno; e i mali del mondo ci sembrano più tollerabili quando la previsione ci premunisce contro di essi, come uno scudo. Ecco dunque quello che dice: «Quando sentirete parlare di guerre e sommosse, non vi spaventate; bisogna che prima avvengano queste cose, ma la fine non verrà subito dopo». È necessario ponderare le parole del nostro Redentore, con le quali egli ci annunzia che dobbiamo patire sia all’esterno che all’interno. Le guerre infatti vengono fatte dai nemici, le sommosse dai cittadini. Per indicarci dunque che saremo turbati all’esterno e all’interno, ci dice che altro avremo a soffrire dai nemici e altro dai fratelli.
Ma poiché, avvenuti questi mali, non seguirà subito la fine, aggiunge: "Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; e vi saranno in diversi luoghi grandi terremoti, e pestilenze e carestie; e vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo". L'ultima calamità sarà così preceduta da molte calamità; e con i frequenti mali che precederanno, vengono indicati i mali eterni, che seguiranno. Perciò, dopo le guerre e le sommosse, non seguirà subito la fine; perché devono precedere molti mali che, possano preannunciare il male che non avrà fine.
Però, dopo che si è parlato di tanti segni di perturbazione, è necessario prenderli brevemente in considerazione ad uno ad uno. Perché sta scritto che noi ne subiamo alcuni dal cielo, altri dalla terra, altri dagli elementi, altri dagli uomini. Dice infatti: "Si solleverà popolo contro popolo»: ecco lo scompiglio degli uomini; "vi saranno in diversi luoghi grandi terremoti": ecco l'ira che verrà dall'alto; "vi saranno pestilenze e": ecco la perturbazione nei corpi; "vi saranno fame e carestia": ecco la sterilità della terra; "e fenomeni spaventosi dal cielo e tempeste": ecco l'instabilità dell'atmosfera. Poiché dunque tutto deve essere distrutto, prima della distruzione tutto sarà sconvolto; e noi, che in tutto abbiamo peccato, in ogni cosa saremo puniti, perché si avveri quanto è stato detto: "E con lui combatterà l'universo contro gli insensati".

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