Post in evidenza

Quali sono le proprietà della Fede?

Piccolo catechismo sulla virtù teologale della Fede. Luigi C. Il Cammino dei Tre Sentieri , 4 Dicembre 2024 Le proprietà della Fede sono cin...

martedì 24 dicembre 2019

“Ogni ginocchio si pieghi”. Un libro sull'Eucarestia, prefazione di don Bux e nota di Mons. Oliveri

Per le letture di MiL.
Prefazione di don Nicola Bux e Nota Pastorale di Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Mario Oliveri. vescovo emerito della diocesi di Albenga-Imperia.
Luigi

8 Ottobre 2019 
Marco Tosatti

Come seguito ideale del convegno del 5 ottobre sull’eucarestia, e della discussione sul tema che si è sviluppata nel nostro blog, pubblichiamo una nota su un libro di Sergio Russo, intitolato “Ogni ginocchio si pieghi!”.

«Come mai oggi un credente non si inginocchia più di fronte a Gesù Eucarestia, presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità? Perché non piega le ginocchia dinanzi al suo Signore e al suo Dio?»

Da questa domanda Sergio Russo prende l’avvio per un suo personalissimo viaggio spirituale mettendo in campo profezie e visioni di mistici cattolici, comparate ad autorevoli analisi di liturgisti contemporanei. Tutto ciò porta l’autore a formulare delle ipotesi che come tutte le ipotesi possono essere oggetto di discussione, ma che meritano di essere se non altro esaminate, e che individuano in quel “fumo di satana penetrato nel Tempio di Dio”, di montiniana memoria l’inizio drammatico di un vero e proprio offuscamento della Sacra Liturgia, e di conseguenza la causa remota dell’attuale
disorientamento dottrinale e della crisi di Fede.

Questo testo porterà così il Lettore a riflettere sulla medesima conclusione a cui è giunto Benedetto XVI: «E’ nel rapporto con la Liturgia che si decide il destino della Fede e della Chiesa.»!

Il volume contiene anche una ricca antologia di preghiere eucaristiche, ed è arricchito da una Nota Pastorale sulla Comunione scritta da s. ecc. mons. Mario Oliveri, Vescovo emerito di Albenga e Imperia.

Pubblichiamo di seguito la prefazione di don Nicola Bux, sul tema – centrale in questo discorso – della grazia. Buona lettura.
§§§
La Grazia è la cosa più sublime che esista nell’universo mondo. Oggi l’uomo contemporaneo non sa neppure cosa sia: troppo impalpabile, troppo evanescente, non si può misurare, non è visibile! Quest’uomo moderno crede alle leggi della fisica e della scienza, ma anche queste non sono visibili, e nemmeno misurabili!
Ogni generazione ha i suoi maestri, e ogni società i suoi punti di riferimento.
L’uomo del “duemila” ha per maestro se stesso e come punto di riferimento: il progresso “inarrestabile” della scienza.
I cattolici hanno per maestro Gesù Cristo, e come punto di riferimento guardano al successore di san Pietro, cioè al Papa.
L’uomo razionalista auspica che il suo agire sia sempre più produttivo, sempre più finalizzato, sempre più pragmatico.
L’uomo spirituale aspira invece a che il suo agire divenga sempre più “liturgico”: ogni gesto un simbolo, ogni parola un effetto.
La Grazia è la vita di Dio nell’essere umano: essa eleva l’uomo, lo spiritualizza, gli fa desiderare di compiere cose belle e nobili.
La scienza moderna insiste che l’uomo sia soltanto un animale – sociale, senza dubbio – ma pur sempre un animale: uno fra i tanti nel gran mondo della natura. Questa moderna cultura può diffondersi grazie ai mezzi di comunicazione di massa e riesce ad uniformare gli individui attraverso questo suo “pensiero dominante”.
La Grazia si attinge nella preghiera e nella liturgia. La Grazia è verità e libertà, è bellezza ed è bontà.
La scienza moderna spesso è altèra, arrogante, orgogliosa dei suoi risultati. Si mostra cinica la scienza. E oggi essa insegna che solo i migliori sono destinati a prevalere, al contrario dei più deboli che, necessariamente, soccombono: è infatti questa la legge della “selezione naturale”. Dunque la guerra è, tutto sommato, un buon setaccio per l’umanità. Le guerre, si sa – dicono costoro – sono “inevitabili”!
Però – su altro fronte – la Grazia sta parimenti rinnovando il mondo intero: ma come una foresta che cresce, essa non fa rumore; e come la marea ti inonda, ma non te ne accorgi.
La Grazia permane in eterno, poiché essa procede da Dio. La Grazia è anzi la Vita stessa di Dio. E questa vita è resa disponibile a tutti (per coloro che ne vogliano usufruire) e si comunica per mezzo dei Sacramenti della Chiesa. Similmente però, proprio come ogni vita ha il suo centro nel cuore, così anche la Grazia divina ha il suo Cuore nell’Eucarestia.
Ed è proprio questo sublime Sacramento a costituire l’argomento attorno al quale gravita il presente libro.

Don Nicola Bux

§§§

Sergio Russo è nato a Livorno nel 1955. Ha conseguito il Baccalaureato in Filosofia presso la Pontificia Università “Angelicum” in Roma e il Diploma in Scienze Religiose all’I.S.S.R. di Volterra. Dopo aver scritto nel 2013 il suo primo libro “Il fumo di satana”. Riflessioni su un gesto fondante del Cristianesimo (con Prefazione di Nicola Bux e una Nota Pastorale del Vescovo Mario Oliveri), nel 2017 pubblica il suo secondo libro “Sei tu quello, o dobbiamo aspettarne un altro?” L’Ultimo tassello mancante alla celebre profezia di Fatima, ora invece riedita, nel 2019, una nuova edizione del primo, dal titolo “Ogni ginocchio si pieghi!”
Attualmente vive e lavora a Guardistallo, in Toscana.

9 commenti:

  1. Inginocchiarsi significa riconoscere un'Autorità. Nel Cattolicesimo l'Autorità è Cristo. Se non ci si inginocchia più vuol dire che la fede nell'Autorità, cioè in Cristo, è venuta meno. Ogni giustificazione al non inginocchiarsi più è chiacchiera.

    RispondiElimina
  2. https://www.radiospada.org/2019/12/dossier-di-oltre-100-articoli-e-notizie-errori-e-misfatti-del-e-nel-regno-di-francesco/
    Qui si troveranno i motivi per cui i cattocomunisti non si inginocchiano più davanti al Santissimo Sacramento.

    RispondiElimina
  3. da aldomariavalli.it. Gentile Valli, voglio condividere con Lei una mia scelta. Non so se andrò alla Messa di Natale celebrata dal papa. Non me ne importa niente delle opinioni personali di Bergoglio. Se la Chiesa è diventata un megafono per propagandare le sue sciocchezze, non perdo il mio tempo ad andarci. Non ne posso più. Non ne posso più nemmeno di cardinali, vescovi e preti: mi danno il voltastomaco anche loro, con la loro spregevole viltà. E mi danno il voltastomaco anche i fedeli, il 99 % di loro, con la loro crassa, ripugnante indifferenza. Basta. Io voglio andare in chiesa per Cristo. Non voglio avere nulla a che fare con questa contro-chiesa, con questa organizzazione che odia Cristo, che lascia uccidere Cristo una seconda volta. Fino a quando non torneranno a proclamare Cristo e non le loro ridicole stupidaggini, con cui tradiscono Cristo, me ne starò alla larga. Sono davvero amareggiato. Dovrò starmene lontano dai sacramenti. Ma io di partecipare a questo pietoso circo non ho la minima intenzione. Mi chiedo dove sia Cristo. Questo tradimento generale dei suoi rappresentanti sta facendo vacillare la mia fede. Sono disgustato.

    Le auguro buon Natale.Lettera firmata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si affidi a sacerdoti di sicura fede, come raccomandava un manifesto 'tradizionalista' affisso in vicinanza delle maggiori basiliche romane, nel lontano 1969, all'indomani della promulgazione della nefasta riforma liturgica. Non abbandoni i sacramenti, forza per la lotta della Verità contro una gerarchia di rinnegati che deforma il Vangelo per i propri fini ideologici anticristiani. Buon Natale del Signore !

      Elimina
  4. Penso che la lettera sopra riportata si commenti da sé. Una presunzione e un'autoreferenzialita' davvero impressionanti che portano chi l'ha scritta ad escludersi dai Sacramenti. Dimentico del fatto che essi operano ex opere operato. Ma la furibonda opposizione a Bergoglio fa davvero perdere la testa. Ma anche la fede, evidentemente, deve essere debole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più autoreferenziale di Bergoglio e compagni non c'è nulla ! Non parliamo di fede debole davanti a coloro che rinnegano la dottrina e la morale millenaria della Chiesa ; nelle loro omelie superficiali e generiche, per venire alle festività in corso, l'autentico significato salvifico del Natale di Cristo è oscurato da banali discorsi socio-politici e allegri conviti.

      Elimina
    2. Non le sembra di esagerare, caro 14:00? Dice bene: i Sacramenti operano ex opere operato, ma nella chiesa post-conciliare si sono ancora i Sacramenti RETTAMENTE amministrati?

      Elimina
    3. Fino ad ad ora La "furibonda opposizione a Bergoglio" è stata ben poco "furibonda". La prova che è ancora lì a distruggere la Chiesa (se potesse).

      Elimina
  5. Per Primula Rossa: Bergoglio sta traghettando la Chiesa nel mare tempestoso della modernità. I due predecessori l'avevano tenuta chiusa nel porto ed essa non aveva più niente da dire che non fossero anatemi e condanne. Che in questa navigazione la nave si sia presa qualche ammaccatura è normale, visto anche il ruolo di quelli che remano contro, come lei e i suoi amici tradizionalisti.
    per don Pasquale: non so a che cosa riferisca; nella parrocchia che frequento io i Sacraenti sono RETTAMENTE amministrati.
    per anonimo: trovo le omelie e gli interventi di Bergoglio degli splendidi inviti che interpellano profondamente la mia vita personale e la invitano alla conversione. Meglio di tanti discorsi paludati e teologicamente corretti che però non comunicano nulla.

    RispondiElimina