Cari lettori, MiL ha appena appreso da fonti in alto loco che, recentemente, la Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti ha approvato l'introduzione del “proprio dei santi” nel Messale Romano, ed. 1962, di un numero, limitato (7 o 8), di nuovi santi, canonizzati dal 1962 in avanti.
Si sa con certezza che l'uso di questi "addenda" sarà facoltativo.
Non ci è dato ancora di sapere quali siano i santi scelti e di conseguenza in quali giorni, o se queste celebrazioni siano state coordinate col calendario VOM o, ancora, se l'aggiunta al Santorale riguardi tutte le parti della S. Messa (introito, orazione, offertorio, etc.) o solo alcune di esse.
Non sappiamo nemmeno se siano stato integrato anche l’Ufficio.
Sempre, da quello che sappiamo, tale "addenda" dovrebbero essere disponibili nelle prime settimane del nuovo anno.
Sempre, da quello che sappiamo, tale "addenda" dovrebbero essere disponibili nelle prime settimane del nuovo anno.
Luigi
Una bellissima notizia! Così finalmente si potrà celebrare anche nella "forma straordinaria" la Messa dei Santi di cui siamo particolarmente devoti ( ad esempio) San Pio da Pietrelcina, San Massimiliano Maria Kolbe, San Giovanni PaoloII ecc ecc. Deo gratias!
RispondiEliminaSan Paolo VI e preso San Benedetto XVI e San Francesco da Buenos Aires! Che bellooooo!! Naturalmente tutti riconosciuti dalla Chiesa come indefettibili difensori della Fede e della dottrina!!
EliminaHai ragione. Sono curioso di scoprire chi saranno i santi che verranno introdotti. Ci voleva un aggiornamento.
EliminaIo, al contrario, non vedo con favore questa notizia. Preciso: io sono assoluto sostenitore di una riforma in senso "conservativo" dell'usus antiquior, ovvero, utilizzando come base il messale del 1920, apportare delle modifiche, soprattutto al calendario, per recuperare lo spirito patristico, eliminando alcuni elementi recenziori. Ho io stesso, in un momento di diletto, elaborato una proposta di calendario dell'usus antiquior riformato: questa riforma però deve partire dalla necessità di uno snellimento delle feste e del loro grado, cosa che aveva fatto S. Pio V con gl'ingolfati calendari bassomedievali e poi i successori avevano vanificato, introducendo nuove feste e soprattutto assegnando loro indiscriminatamente il rito doppio, un tempo riservato alle più solenni.
RispondiEliminaOra, l'inserimento di queste nuove feste temo porterà più bene che male al calendario. In un mio recente articolo riportavo e condividevo le lamentele dello Schuster, che osservava come la festa semplice del grande martire aquilejese San Crisogono (IV secolo) nel 1738 fosse stata soppiantata da quella doppia di S. Giovanni della Croce, peraltro nemmeno nel di lui dies natalis. Questa è stata la sorte di moltissime feste degli antichi martiri romani, che per arcaismo mantenevano il rito semplice o semidoppio, soverchiate da santi nuovi, cui fu assegnato maldestramente il rito doppio, i quali talora erano inseriti nel calendario universale per pressioni economiche e politiche degli ordini religiosi cui appartenevano. Per di più, nella riforma del '62, i pochi santi di rito semplice sono stati ridotti a commemorazioni nell'ufficio della feria. In questo modo, i caratteri di arcaicità e romanità del rito (il culto reso prevalentemente ai martiri, e specialmente ai martiri romani), già quasi annullati, rischiano di scomparire del tutto...
Dal canto mio, continuerò a usare, ovviamente, i libri liturgici della tradizione romana, e non quelli manipolati nel corso del XX secolo.
E' un auspicata decisione che legittima il VO. Ci ricorda che il NO è stato un errore voluto ed imposto perché la riforma di Pio XII poteva essere ulteriormente migliorata e non condannata, perché il popolo potesse meglio capire e non equivocamente ' partecipare'. La Commissione che l'aveva elaborata doveva poter continuare i lavori per apportare quelle variazioni senza toccare la dottrina e la struttura del rito; ad es. l'inserimento di nuovi santi come è stato deciso e l'aggiunta di prefazi come voleva papa Benedetto o altro. Invece si è preferita ideologicamente la distruzione, con la equivoca SC e sua applicazione, ed arrivare alla assurda abolizione di un Messale ( quello del 1962 )a soli pochi anni dalla promulgazione mostrando al mondo una Chiesa millenaria che non sa più cosa vuole e rinnega se stessa.
RispondiEliminale ideologie conservative ( NON tradizionaliste) sono delle piaghe che si abbattono sul tradizionalismo soprattutto italiano. Siamo alle solite: il Papa o chi per lui cerca di favorire la nostra salvifica devozione verso dei santi recenti e noi per tutta rispostasiamo capaci di chiudere per l'ennesima volta la porta... Questo è concervatorismo istericamente puro...Ammirazione, ma SOLTANTO per questo, verso il bizzarro don Minutella che ha veramente portato ai fedeli la messa antica come desiderava Benedetto XVI. Noi facciamo come i 5s: sappiamo dire solo di no...
RispondiEliminaE così mentre in Italia i "tradi" continuano a giocare con le tazzine, con il miglioletto alzato emulando i veri nobili per dire sempre grillinamente no, no, no pur sfoggiando una falsa R moscia... la vera, virile tradizione si sta affermando negli Stati Uniti e in Inghilterra elargendo i suoi buoni frutti soprattutto per le nuove generazioni.
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