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AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

giovedì 24 ottobre 2019

Ultime (preoccupanti) sul Sinodo per l'Amazzonia. Nulla più sarà come prima? Pare di sì...

In questa ultima settimana di Sinodo,  segnaliamo con preoccupazione: 
Qui si rischia davvero di perdere tutto e si sa... motus in fine velocior
Roberto

Da TFP: 

dalle relazioni dei circoli minori, consegnate venerdì scorso, se ne desume che l'andamento del Sinodo Panamazzonico conferma le denunce fatte diversi mesi fa all'inizio della nostra attività. Dopo questo Sinodo, nella Chiesa “niente sarà più come prima”, aveva anticipato il vescovo tedesco Franz-Josef Overbeck. E sembra proprio che avrà ragione, a giudicare dalla quasi unanimità riscontrata nei circoli nell'accettare
- l'ammissione di uomini sposati al sacerdozio, 
- ministeri ordinati per le donne, 
- l’introduzione di rituali dal contenuto pagano nella liturgia cattolica, 
- la rinuncia crescente all’autentica evangelizzazione cristiana in favore di una azione meramente umanitaria e sociale. 
In questa settimana decisiva, sarà bene raddoppiare le nostre preghiere prima della consegna della relazione finale il prossimo fine settimana. 

Circoli minori: le preoccupazioni trovano conferma – Osservatorio Sinodo sull’Amazzonia 
Il Sinodo per l’Amazzonia sembra proseguire spedito e sicuro nella direzione voluta dai suoi promotori e organizzatori. Le relazioni dei Circoli minori, infatti, si confermano in piena
sintonia con quanto scritto nell’Instrumentum laboris. 

In una recente dichiarazione sul Sinodo Panamazzonico in corso a Roma, il Cardinal Walter Brandmüller ha messo in guardia contro la sostituzione della fede cattolica con “una religione naturale panteistica dell’uomo”. 

«Dobbiamo evitare il sincretismo presente nel rituale tenuto nei Giardini Vaticani attorno a immagini sconosciute e ambigue». Sono parole del cardinale venezuelano Jorge Savino Urosa contro i riti tribali del 4 ottobre in Vaticano. L’unica strada da percorrere è «Seguire la missione fondamentale della Chiesa: annunciare Gesù Cristo!». 

All’opposto dei sinodi passati, questa volta la sala stampa vaticana non ha resa nota la composizione dei dodici circoli. Questa censura senza precedenti è frutto di una decisione sovrana di papa Francesco. E allora ecco qui di seguito qualcuno dei nomi che si sono voluti tacere. 

Il testamento segreto del Concilio Vaticano II è divenuto pubblico e ufficiale. Il 20 ottobre 2019 nelle Catacombe di Domitilla è stato solennemente rinnovato il “Patto per una Chiesa serva e povera” stipulato il 16 novembre 1965, in quello stesso luogo, da quarantadue padri conciliari, qualche settimana prima della conclusione dell’assise. 

Christian Geyer, editorialista del noto quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, si è domandato preoccupato cosa stia accadendo in Vaticano in riferimento ai riti pagani avvenuti alla presenza di Papa Francesco. Geyer non è l’unico. Paul Badde – giornalista della EWTN a Roma, che ha lavorato per oltre trent’anni per grandi giornali tedeschi – ha fatto notare che la presenza di simboli pagani a Roma sta “facendo infuriare molte persone”. 

Una situazione surreale si trascina da giorni ai briefing del Sinodo: alle domande dei giornalisti che chiedono chiarimenti sui riti pagani svoltisi nei Giardini Vaticani il 4 ottobre e che si susseguono nella chiesa di Santa Maria in Traspontina, i responsabili della comunicazione del Sinodo prima fanno finta di non sapere e poi offrono versioni platealmente smentite dalle numerose testimonianze fotografiche e video. 


I martiri ci salveranno – Chiara Chiessi 
Chi salverà la Chiesa da questa notte oscura? Negli Acta martyrum, ovvero i resoconti dei processi a cui furono sottoposti i primi martiri cristiani, vediamo questi eroi straordinari preferire la morte e la sofferenza piuttosto che adorare le divinità pagane. Ecco gli esempi da seguire. 

Se, come dicono, la Chiesa è in Amazzonia per dialogare con le culture indigene e difendere l’ecosistema, perché ci sarebbe bisogno di più sacerdoti, al punto da ordinare uomini sposati? Quello dei viri probati è solo uno stratagemma. E bisogna interrogarsi su cosa significhi, oggi, missione. Solo dalla fede e dall’annuncio di Cristo sorgono sacerdoti. Come dimostra la storia. 

La Chiesa in alcuni luoghi si è trasformata in un grande gestore di servizi sanitari, educativi, promozionali, di ‘advocacy’, ma poco in madre della fede. “Ho visitato una diocesi, dove all’inizio degli anni Ottanta erano cattolici il 95 per cento della popolazione; oggi sono il 20 per cento. Ricordo il commento di uno dei missionari europei che hanno sistematicamente ‘disevangelizzato’ la regione: ‘Non favoriamo la superstizione, ma la dignità umana’. Penso che sia stato detto tutto”


Organizzazioni che fanno parte della rete ecclesiale pan amazzonica hanno ricevuto milioni di dollari da una fondazione che difende la legalizzazione dell’aborto e l’ideologia gender. 

Samuele Maniscalco - Ufficio TFP Roma