Come abbiamo scritto in diretta domenica in due post (QUI e QUI), alla fine dell'Angelus, il S. Padre Francesco ha annunciato un Concistoro per la creazione di nuovi cardinali, fissato per il 5 ottobre 2019.
Abbiamo già espresso nei post precedenti le nostre forti perplessità sulle nomine.
Oggi cercherò di fornire qualche breve notizia sugli eletti, principalmente per quanto riguarda i cardinali sotto gli ottanta anni che parteciperanno - molto probabilmente - al prossimo Conclave, e darò qualche spunto anche sugli altri tre ultraottantenni (soprattutto sulla nomina di Michael Fitzgerald che tutti hanno percepito come uno sgarbo diretto a Benedetto XVI) .
Consiglio anche di leggere i commenti di Aldo Maria Valli (Berrette rosse al merito bergogliano), Rorate caeli (Francesco annuncia la creazione di 13 nuovi cardinali: 10 nuovi elettori, il gruppo più liberale mai riunito), Nico Spuntoni sulla Bussola (Nuovi cardinali tutti di "osservanza" bergogliana) per farsi un'idea delle nomine e di cui utilizzerò anche le loro osservazioni, ringraziando anticipatamente gli autori in questione (vedere le parti virgolettate).
Prima di tutto, come ha ben rilevato Rorate Caeli, si tratta della più grande infornata di prelati dell'area progressista o ultraprogressista mai avvenuta, interrompendo una tradizione secolare che cercava sempre di "mescolare" diverse sensibilità all'interno della Chiesa.
Mi pare di capire che il S. Padre - scusandomi per la durezza dell'affermazione - "non faccia prigionieri": eccetto uno (Sigitas Tamkevicius, Lituania), tutti o quasi sono ascrivibili a un'area vicina alle posizioni immigrazioniste, latitudinariste pro Islam e qualcuno addirittura contiguo alla lobby gay.
Cardinali Elettori (under 80)
1- Miguel Angel Ayuso Guixot, mccj - Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. "Prima della nomina a capo del consiglio Ayuso Guixot, comboniano, era incaricato di sovrintendere al dialogo tra il Vaticano e la prestigiosa moschea e università Al-Azhar in Egitto, considerata il Vaticano del mondo islamico sunnita. E sappiamo quanta
importanza Bergoglio abbia attribuito al discusso Documento sulla fratellanza umana, firmato da lui e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb ad Abu Dhabi, testo nel quale si afferma fra l’altro che “il pluralismo e le diversità di religione”, così come quelle di colore, di sesso, di razza e di lingua, “sono una sapiente volontà divina”, affermazione che ha spinto molti a chiedersi: ma come può Dio volere religioni che neghino la divinità e la resurrezione di Cristo? Proprio pochi giorni fa, intervistato dai media vaticani, Ayuso Guixot esaltava il documento di Abu Dhabi e, spargendo molto incenso attorno al papa regnante, esprimeva “gratitudine per il suo [di Francesco] instancabile impegno nella promozione del dialogo”"uno degli uomini che ha lavorato al Documento sulla Fratellanza Umana di Abu Dhabi".
importanza Bergoglio abbia attribuito al discusso Documento sulla fratellanza umana, firmato da lui e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb ad Abu Dhabi, testo nel quale si afferma fra l’altro che “il pluralismo e le diversità di religione”, così come quelle di colore, di sesso, di razza e di lingua, “sono una sapiente volontà divina”, affermazione che ha spinto molti a chiedersi: ma come può Dio volere religioni che neghino la divinità e la resurrezione di Cristo? Proprio pochi giorni fa, intervistato dai media vaticani, Ayuso Guixot esaltava il documento di Abu Dhabi e, spargendo molto incenso attorno al papa regnante, esprimeva “gratitudine per il suo [di Francesco] instancabile impegno nella promozione del dialogo”"uno degli uomini che ha lavorato al Documento sulla Fratellanza Umana di Abu Dhabi".
2 - José Tolentino Medonça - Archivista e bibliotecario della Santa Romana Chiesa. "promosso da Francesco archivista e bibliotecario vaticano dopo che l’anno scorso, su incarico dello stesso Bergoglio, predicò gli esercizi spirituali al papa e alla curia romana. [...] Mendonça è noto per essere un fan di suor Maria Teresa Forcades i Vila, “teologa” ultra-femminista sostenitrice dell’aborto e del “matrimonio” omosessuale [vedere foto in fondo al post]. Proprio nella prefazione a un libro della Forcades il neo-cardinale sostiene che “Gesù di Nazareth non ha codificato né ha stabilito delle regole”. Inoltre in un’intervista del 2016 ha esaltato Bergoglio contrapponendolo ai “tradizionalisti”".
3 - Ignazio Suharyo Hardjoatmodjo - Arcivescovo di Jakarta. Il presule appartiene al mondo ultra immigrazionista e si è speso pubblicamente molte volte in tal senso.
4 - Juan de la Caridad García Rodríguez - Arcivescovo dell'Avana. "considerato dai media locali un "vescovo del popolo" e al centro, all'indomani della sua nomina a capo dell'arcidiocesi, di una polemica su alcune dichiarazioni fatte in cui sosteneva di non volere il capitalismo a Cuba, ma piuttosto "un socialismo che progredisce"".
5 - Fridolin Ambongo Besungu, ofm cap - Arcivescovo di Kinshasa. Scelto, sembra, per la sua estrema vicinanza con la Chiesa tedesca e le preoccupazioni dei vescovi tedeschi.
6 - Jean-Claude Höllerich, sj - Arcivescovo di Lussemburgo. "autore del manifesto anti-sovranista pubblicato sul "La Civiltà Cattolica" in occasione delle ultime elezione europee". Neppure Macron e la Merkel si erano spinti a tanto. Vedere anche QUI e QUI: "Il "gioco infame" dei populismi con le paure della gente. L'accoglienza di rifugiati e migranti che per i cristiani "non è un'opzione da discutere", ma "scaturisce dal Vangelo"; Il dramma dei morti nell' "immenso cimitero" del Mediterraneo, una "vergogna per l'Europa". E poi l'attacco a Steve Bannon e Aleksandr Dugin "sacerdoti" di tali populismi che "allontanano i problemi reali" e "organizzano danze intorno a un vitello d'oro". Un giudizio senza appello, con nomi e cognomi, quello sulle nuove forze populiste e sovraniste che emerge dall'articolo "Verso le elezioni europee" pubblicato oggi da Civiltà Cattolica e scritto da monsignor Jean-Claude Hollerich, gesuita, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell'Unione europea (Comece)".
7 - Alvaro L. Ramazzini Imeri - Vescovo di Huehuetenamgo, Guatemala. "altro presule molto impegnato sulla questione migratoria e che non ha risparmiato critiche alla politica della presidenza Trump accusata di provocare "conseguenze inimmaginabili"".
8 - Matteo Zuppi - Arcivescovo di Bologna. "Zuppi è un paladino dell’accoglienza dei migranti e nel 2017 organizzò la visita di Francesco nel capoluogo emiliano, quando Bergoglio andò ad abbracciare gli ospiti nell’hub dei migranti e pranzò con “le persone in difficoltà” all’interno della basilica di San Petronio, trasformata per l’occasione in un grande ristorante con tavolate imbandite." (QUI e QUI MiL). Il PD si è speso sia con Bersani, sia con la Cirinnà , che con molti altri, con dichiarazioni “Abbiamo un cardinale” [...] "Che festa il Pd unito da Zuppi" (vedere l'articolo di Andrea Zambrano QUI). Vedere anche, sulla vicinanza a padre Martin e alla lobby gay, MiL QUI. Per onestà devo dire che Zuppi ha sempre, quando richiesto, celebrato Messe Tridentine.
9 - Cristóbal Lopez Romero, sdb - Arcivescovo di Rabat. "si è distinto per i duri giudizi sulla politica dei porti chiusi ("atteggiamenti che mi rattristiscono") e la difesa delle Ong ("è triste che si criminalizza [sic] quelli che fanno il bene. Ho vergogna della mia Europa"). Sostenitore del motto "cuori aperti, porte aperte" sul fenomeno migratorio, il salesiano iberico ha definito "ipocriti ed egoisti" i giovani europei, mentre è solito predicare una linea più 'aperturista' anche nel dialogo con l'Islam, con il quale - ha sostenuto in un'intervista - "si può costruire insieme un mondo più misericordioso". Una convinzione maturata nella sua già precedente esperienza come direttore di una scuola salesiana a Kenitra nella quale ha introdotto la proclamazione del Corano ogni venerdì alla quale lui stesso partecipava pregando per conto suo".
10 - Michael Czerny, sj - Sottosegretario ai Migranti (Santa Sede). "vero braccio destro di Francesco per le questioni riguardanti migranti e rifugiati. Czerny è un funzionario del dicastero vaticano per la promozione dello sviluppo umano integrale ed è la prima volta che un sottosegretario viene levato alla dignità cardinalizia. Evidente la volontà di premiarlo per sottolineare l’importanza che Bergoglio attribuisce non solo al tema dei migranti ma anche al prossimo sinodo amazzonico, per il quale Czerny è stato nominato segretario speciale." [...] "Il collaboratore del pontefice si è speso in questi anni in giro per il pianeta per ricordare in incontri pubblici ed in sedi istituzionali come i migranti siano una priorità per la Chiesa ed è stato scelto anche come segretario del Sinodo sull'Amazzonia".
Cardinali non elettori (over 80)
1. S.E. Mons. Michael Louis Fitzgerald – Arcivescovo Emerito di Nepte [mi pare un errore della Sala Stampa: è Arcivescovo Titolare, non Emerito). "Già principale esperto vaticano dell’Islam ed ex presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, Fitzgerald nel 2006 fu inviato da Benedetto XVI come suo ambasciatore in Egitto. Poiché la mossa all’epoca fu giudicata da molti come una sorta di punizione, o quanto meno come un ridimensionamento per la linea accomodante di Fitzgerald sull’Islam, la porpora assegnata a Fitzgerald ha tutta l’aria di una riabilitazione". Vedere anche, sulla sua vecchia rimozione, QUI. e QUI.
"In merito a quest'ultima nomina, nelle ore successive all'annuncio di Francesco, non pochi hanno fatto notare come l'ex segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso fosse stato sostituito da quest'incarico da Benedetto XVI nel 2006. In un articolo dell'epoca di Andrea Tornielli, ai tempi vaticanista de "Il Giornale" ed oggi direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, si interpretava quella del curiale inglese spedito in Egitto nelle vesti di nunzio apostolico senza la porpora fino ad allora prevedibile come una "rimozione" del "vescovo del dialogo con l'Islam" perchè "secondo fonti accreditate, Benedetto XVI non avrebbe gradito una certa gestione del consiglio per il dialogo interreligioso". Ratzinger, infatti, avrebbe di lì a poco accorpato il dicastero del dialogo interreligioso a quello della cultura, lasciando intendere che il confronto con l'Islam lo concepisse solo all'interno dei confini culturali. Nei mesi scorsi monsignor Fitzgerald ha accolto con grande favore la firma del Documento di Abu Dhabi, giudicandolo "in linea con lo spirito di San Francesco". Papa Bergoglio, dunque, ha deciso di "premiare" il suo servizio per la Chiesa con la porpora che l'ex segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso si vide sfumare 13 anni fa".
Due piccoli aneddoti personali: il primo, seppi da mie fonti romane (e forse fu accennato anche sulla stampa) che, al Presule, Benedetto XVI, negò anche l'udienza di prammatica di inizio mandato in Egitto. Il secondo, a valle di una mia lettera alla CDF del gennaio 2004 su un convegno organizzato a Fatima da Fitzgerald sul dialogo interreligioso dove aveva invitato l'eretico gesuita padre Dupuis (vedere anche QUI) e dove sacerdoti indù avevano usato altari cattolici, Ratzinger mi fece scrivere, il 5 febbraio, una breve risposta da Mons. Gaeswein, rassicurandomi che "la Santa Sede pone ogni attenzione affinchè il Santuario mariano di Fatima resti sempre fedele alla sua missione e non venga manipolato in modo 'interreligioso'".
"In merito a quest'ultima nomina, nelle ore successive all'annuncio di Francesco, non pochi hanno fatto notare come l'ex segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso fosse stato sostituito da quest'incarico da Benedetto XVI nel 2006. In un articolo dell'epoca di Andrea Tornielli, ai tempi vaticanista de "Il Giornale" ed oggi direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, si interpretava quella del curiale inglese spedito in Egitto nelle vesti di nunzio apostolico senza la porpora fino ad allora prevedibile come una "rimozione" del "vescovo del dialogo con l'Islam" perchè "secondo fonti accreditate, Benedetto XVI non avrebbe gradito una certa gestione del consiglio per il dialogo interreligioso". Ratzinger, infatti, avrebbe di lì a poco accorpato il dicastero del dialogo interreligioso a quello della cultura, lasciando intendere che il confronto con l'Islam lo concepisse solo all'interno dei confini culturali. Nei mesi scorsi monsignor Fitzgerald ha accolto con grande favore la firma del Documento di Abu Dhabi, giudicandolo "in linea con lo spirito di San Francesco". Papa Bergoglio, dunque, ha deciso di "premiare" il suo servizio per la Chiesa con la porpora che l'ex segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso si vide sfumare 13 anni fa".
Due piccoli aneddoti personali: il primo, seppi da mie fonti romane (e forse fu accennato anche sulla stampa) che, al Presule, Benedetto XVI, negò anche l'udienza di prammatica di inizio mandato in Egitto. Il secondo, a valle di una mia lettera alla CDF del gennaio 2004 su un convegno organizzato a Fatima da Fitzgerald sul dialogo interreligioso dove aveva invitato l'eretico gesuita padre Dupuis (vedere anche QUI) e dove sacerdoti indù avevano usato altari cattolici, Ratzinger mi fece scrivere, il 5 febbraio, una breve risposta da Mons. Gaeswein, rassicurandomi che "la Santa Sede pone ogni attenzione affinchè il Santuario mariano di Fatima resti sempre fedele alla sua missione e non venga manipolato in modo 'interreligioso'".
2. S.E. Mons. Sigitas Tamkevicius, sj – Arcivescovo Emerito di Kaunas "vescovo emerito di Kaunas che patì le sofferenze della prigionia negli anni dell'occupazione sovietica". Unica nomina non ascrivibile all'area progressista.
3. S.E. Mons. Eugenio Dal Corso, psdp – Vescovo Emerito di Benguela. "a lungo missionario in Angola, dove ha subito anche un'aggressione in sagrestia a colpi di calci e pugni nel 2005". Non ho altri elementi, ad oggi, a suo riguardo.
La passione della Chiesa durerà ancora per molti decenni?
Confidiamo in Nostro Signore Gesù Cristo e in Maria Santissima, Madre della Chiesa e sterminatrice delle eresie.
E preghiamo per il S. Padre Francesco affinchè non si comporti come un dittatore ma come il "dolce Cristo in terra" ricordato da S. Caterina da Chiesa.
Confidiamo in Nostro Signore Gesù Cristo e in Maria Santissima, Madre della Chiesa e sterminatrice delle eresie.
E preghiamo per il S. Padre Francesco affinchè non si comporti come un dittatore ma come il "dolce Cristo in terra" ricordato da S. Caterina da Chiesa.
Evvai! Blindato anche il prossimo conclave....che fine che sta facendo la Chiesa (Cattolica???)
RispondiEliminaTanto affannarsi per niente.Ognuno dovrebbe pensare al giorno del giudizio quando tutti noi saremo giudicanti per i nostri meriti ed i nostri demeriti. Ovviamente a chi più ha avuto molto più sarà chiesto. Quel giorno la stampa amica conterà meno di zero.
RispondiEliminaUn Sacro ( !?!) Collegio eletto apposta perché persegua le ideologie anticattoliche di Bergoglio. Non ci sarà nulla da sperare nel prossimo Conclave che sarà una setta di faziosi sovversivi che svenderanno ciò che rimane della Chiesa a prezzo di saldo. Ma si illudano però di rimanere in poltrona perché prima manovra dei nemici conquistatori è quella di far fuori chi, infiltrati nel nemico, li ha aiutati a vincere.
RispondiEliminaMa infatti questo clero "progressista" ha già in sé la propria rovina, essendo portatore di un'idea "debole" che conduce all'auto-annientamento, gli atei e l'Islam avranno gioco facile nello sbarazzarsene definitivamente. Ed io ne sarò persino felice, perché un credo umanitarista che non ha più nulla di spirituale può anche cancellarsi, non ne sentiremo la mancanza...
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