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Corso di canto gregoriano presso l'Abbazia della Novalesa (TO)
Dal 19 al 25 agosto 2019
(dettagli in calce)
Dopo la bella e, in un certo senso, nuova esperienza vissuta lo scorso anno all’abbazia di Novalesa, la storia del Corso di Canto Gregoriano, fondato dall’abate Guido Bianchi, prosegue raggiungendo adesso la XXV edizione!
Durante questo lungo tragitto si sono progressivamente consolidati, da una parte, la professionalità delle lezioni impartite e dall’altra il clima di amicizia condiviso durante la settimana, senza dimenticare quella “marcia in più” consistente nell’inserimento in un contesto – quello di un monastero benedettino – quanto mai appropriato alle origini e al senso profondo del canto gregoriano.
Il corso si articolerà su due livelli offrendo in tal modo, a chi ne è privo, la possibilità di conoscere le nozioni fondamentali del Canto Gregoriano (Corso base) e, a chi vi è già iniziato, quella di approfondirne lo studio (Corso avanzato). La qualità delle lezioni sarà garantita dalla presenza, come docenti, dei maestri Claudio Accorsi e Marco Merletti. Verrà prestata, come di consueto, dovuta attenzione alla tecnica vocale e alla liturgia.
Nel 2019 avremo l’opportunità di conoscere e di approfondire un’operazione musicale di enorme
rilievo nell’ambito dell’arte gregoriana, ossia la restituzione del repertorio dell’ufficiatura corale sulla base dei più antichi manoscritti giunti fino a noi. Potremo saggiare il pregio di tale operazione attraverso le parole e la testimonianza dello stesso suo protagonista e promotore, il monaco benedettino P. Giacomo Frigo.
rilievo nell’ambito dell’arte gregoriana, ossia la restituzione del repertorio dell’ufficiatura corale sulla base dei più antichi manoscritti giunti fino a noi. Potremo saggiare il pregio di tale operazione attraverso le parole e la testimonianza dello stesso suo protagonista e promotore, il monaco benedettino P. Giacomo Frigo.
È per me e per quanti stanno organizzando il prossimo Corso motivo di grande gioia segnalarvi e invitarvi a partecipare a questo evento di rilevanza tanto culturale che spirituale.
P. Paolo Maria Gionta
Priore
Per le informazioni pratiche:
Ho preso l'antifonale monastico di Praglia. Un ennesima operazione di filologia applicata alla liturgia che ha le sue leggi di sviluppo organico. Per tanti secoli la Chiesa ha cantato certi inni con una melodia ed ora per chi sa quale principio si vuole mettere tra parentesi la tradizione liturgica plurisecolare che viene considerata corrotta. E poi non si sa con certezza quali erano le melodie iniziali degli inni e delle antifone.
RispondiEliminaChe spettacolo la Cappella di Sant'Eldrado altro che le brutture in cemento armato di oggi
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