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sabato 12 gennaio 2019

Pericolosissimo pericolo per la Chiesa in Sardegna: la liturgia tridentina?

Segnaliamo  l'articolo della rivista "Theologica et Historica" (rivista della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna) scritto da mons. Tonino Cabizzosu, docente di storia della Chiesa. 
Se i nostri lettori avranno la pazienza di leggere le  note 32 e 33 della pagina della rivista fotografata sopra, constateranno che, per l'illustre monsignore, un gravissimo problema della Chiesa in Sardegna è la deriva "filotridentina o anticonciliare [non si capisce l'equivalenza dei termini usati]"  dove "è presente una frangia consistente di giovani sacerdoti critica verso le aperture dell'ecclesiologia conciliare".

Chiese vuote, pederastia e omosessualità, corruzione, ruberie, e quale è il problema? Coloro che celebrano la liturgia tridentina.
Non facciamo commenti: quos Deus perdere vult, dementat prius!
Luigi

4 commenti:

  1. Un gravissimo problema della Chiesa in Sardegna e in tutte le altre regioni d'Italia è la deriva post-conciliare dove è presente una super frangia più che consistente di giovani sacerdoti sviati e di vecchi sacerdoti corrotti che nutrono disprezzo e odio verso la Tradizione cattolica.

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  2. Un docente di storia, con metodo scientifico e non ideologico, oltre ad avere capacità di analisi delle lezioni della storia, non può rifiutare un esame critico dei risultati della riforma liturgica al servizio, anche in questo caso, di una pratica diffamatoria e persecutoria contro singoli giovani sacerdoti, seminaristi e ordini religiosi, i quali si mostrano molto dubbiosi circa la giustezza di una riforma, scaturita da presupposti contrari, per principio, alla tradizione della Chiesa, costruendo una storia della liturgia e una teologia per giustificare un cambiamento " rapido e radicale" ( chiaro monsignore storico ?) come si espresse un accanito innovatore della Commissione ' Ad exequandam'. Chi, come docente universitario, conosce i giovani e rispetta il loro intelletto, necessario al docente se vuole insegnare la verità, come pensava un professore del livello di Tommaso d'Aquino, sa bene che hanno maturato una visione molto critica di quella rivoluzione del tutto strumentale e ingannevole che va sotto il nome di 'sessantotto'. Nessuna meraviglia quindi che giovani sacerdoti non siano d'accordo con ' l'ecclesiologia conciliare'( meglio dire post, senza giustificarsi con le decisioni del CVII che non sembra prevedessero quanto accaduto dopo ), frutto del 'sessantotto' della Chiesa che ha preceduto quello socio-politico. Molti sacerdoti, soprattutto giovani, che riflettono sulla loro missione cattolica ' in persona Christi' e non accettano di avere l'equivoca funzione di ' presidente' di un'assemblea' che può autogestirsi e inventare fino alla profanazione, vorrebbero celebrare VO ma ne sono impediti da vescovi 'adeguati', allevati nei seminari del post CVII che hanno inculcato loro il principio antiecclesiale che era tutto da cambiare perché sbagliato. Le reazioni astiose al VO e gli insulti al suo difensore papa Benedetto stanno a dimostrare la difficoltà di continuare a sostenere una causa ormai persa, che, purtroppo, ha prodotto danni alla fede e divisioni nella Chiesa.

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  3. Il monsignore, da storico, dovrebbe conoscere la verità sulle manovre che portarono alla riforma liturgica, auspice Polo VI il quale voleva una Messa vicina a quella protestante: ideologia modernista anticattolica, irregolarità procedurali, strapotere arrogante di Bugnini interlocutore privilegiato del papa, emarginazione dei contrari, manipolazione della storia della Chiesa, etc. Se vuole può documentarsi leggendo almeno: ' I diari del card. Antonelli di N. Giampietro edito dall'Ateneo Di S. Anselmo tutt'altro che tradizionalista; Musica e Concilio del p. E. Papinutti e gli scritti del M° card. Bartolucci riportati su ' Bartolucci e la Musica sacra del Novecento.

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  4. Il seminario di Cagliari ha fama di essere popolato di spiritosoni, che quando vanno alla facoltà teologica soprannominano i loro docenti con allegri epiteti, diciamo così.

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