Intelligenti parole di Marcello Veneziani.
L
Il Tempo, 1-12-18
Fa una certa impressione sentir dire dal Papa: “Molte chiese, fino a pochi anni fa necessarie, ora non lo sono più, per mancanza di fedeli e di clero”. È un segno dei tempi, ha aggiunto, la Chiesa deve adattarsi alla situazione. Fa una certa impressione sentire pure il Cardinal Ravasi che i cattolici sono ormai una minoranza in occidente. Nell’occidente cristiano; figuriamoci nel mondo.
Tutto questo non è accaduto con Papa Bergoglio. È una storia lunga, secolare, viene da lontano. Col suo papato il processo si sta però accelerando.
Papa Francesco ha auspicato di dismettere le chiese per aiutare i poveri, aggiungendo che “non ha valore assoluto il dovere di tutelare e conservare i beni culturali della Chiesa, perché in caso di necessità devono servire al maggior bene dell’essere umano e specialmente al servizio dei poveri”. Dunque, dismettiamo le Chiese e usiamole per ospitare poveri, in particolare migranti.
Cosa vuol dire in pratica? Che le Chiese diventano ricovero per i bisognosi o patrimonio immobiliare da vendere, affittare e il ricavato da destinare all’accoglienza dei migranti? Le ipotesi in campo sono di quattro tipi: a) che diventino luoghi di culto di altre religioni, per esempio islamica, come stava accadendo per la Chiesa dei Cappuccini di Bergamo. b) che diventino musei o luoghi di cultura, come auspica Ravasi. c) che vengano cedute o locate per le più svariate attività: ristorazione, alberghi, beauty farm. d) che vengano trasformate in ostelli e ricoveri per i migranti e i barboni.
Nel primo caso c’è un vago sapore di nemesi storico-religiosa. Molte chiese sorsero in luoghi sacri di religioni precristiane, nella convinzione che l’aura del sacro perdurasse. Ma suscita preoccupazione religiosa e civile pensare che oggi potrebbero diventare moschee e centri di raccolta islamica.
Nel secondo caso, sicuramente la destinazione è più sobria e neutrale, da luogo di culto a cultura, ma riduce la religione a museo. E poi se la fede cristiana lascia la sua eredità alla cultura, ha vinto l’illuminismo? E il cinema, ad esempio, è compatibile oppure no, e la musica fino a che punto? Insomma un grappolo di perplessità per un uso comunque secondario.
La terza ipotesi è la vendita o locazione commerciale per usare poi i ricavati in opere di carità. Già succede di vedere chiese sconsacrate diventate alberghi, trattorie, beauty farm. Dal Risorto al Resort. Soluzione più redditizia, ma simbolicamente la più sconfortante in assoluto.
Infine la trasformazione delle chiese in ricoveri per i poveri ha una motivazione umanitaria nobile. Ma si può liquidare un luogo di culto, un patrimonio di generazioni per soccorrere una quota di poveri del nostro presente? Se i papi avessero distribuito i soldi ai poveri del loro tempo, oggi non avremmo magnifiche cattedrali, capolavori d’arte, luoghi di preghiera per le generazioni in cui viene consacrata e affidata la vita, il matrimonio, la morte. In ogni chiesa c’è il respiro e l’affanno di generazioni, il sacrificio e la fede di chi l’ha edificata, frequentata, vissuta; c’è il ricordo dei santi e dei martiri, il legame sacro di una comunità, la sua anima, la sua storia, la sua identità. Capisco la desolazione di chiese vuote ma si può liquidare una fede cambiandole la destinazione d’uso, riducendola a pura assistenza sociale?
Per aiutare i poveri si potrebbe cominciare a cedere o usare il vasto patrimonio immobiliare della Chiesa, di cui l’Unione europea ha sollevato la questione dell’Ici non pagata. Non i luoghi di culto, ma le proprietà, i palazzi, le case. Non sarebbe più francescana una Chiesa povera, piuttosto che una Chiesa dei poveri? Cominciate dalle proprietà e dagli affitti, piuttosto che dalle Chiese e i luoghi sacri. E poi confidate nella Divina Provvidenza…
MV, Il Tempo 1 dicembre 2018
Le chiese non servono più perché mancano fedeli e clero? Invece di rievangelizzare il mondo, come hanno fatto tutti i suoi predecessori, visto che della fede che si sta spegnendo non si interessa più di tanto, anzi ne prende con disinvoltura atto e basta, Bergoglio ha bravamente trovato il modo di utilizzare le chiese ormai inutili, ignorando, tra l'altro, che l'uso dei luoghi di culto, non più officiati, torna allo Stato. Visto che il cristianesimo si sta spegnendo per " un segno dei tempi" adattiamoci e lasciamo perdere il mandato di Cristo. E' la tragica e sovversiva ideologia bergogliana che sta affossando la Chiesa cattolica, non sembra proprio inconsapevolmente. Quanto allo 'sperimentatore' Ravasi, demiurgo della pagliacciata blasfema di New York, sta ancora al suo posto, a far eco al padrone, come il 'direttore' della Sistina, mentre i veri sacerdoti vengono cacciati dalle chiese che sarebbero altrimenti inutilizzate. Chi si chiede come mai sia stato fatto papa e, prima, cardinale e vescovo si chieda come mai sia stato consacrato sacerdote. Per lui ci vorrebbe il severo discorso del card. Borromeo a Don Abbondio. Ma già, quelli erano i tempi dell'oscurantista Concilio di Trento e non del CVII che voleva rievangelizzare il mondo coi cambiamenti, i cui risultati sono evidentissimi e accolti senza preoccupazione fin dall'Alto.!
RispondiEliminaStupenda chiosa...che aggiungere? Che quando la feccia e la marcia toccano il fondo, allora la catarsi, lenta e dolorosa, arriva. Non sarà facile...male e bene si stanno fronteggiando e scontrando. Ci vuole Fede e coraggio quasi sovrumani, mentre riceviamo la derisione del mondo... é una scommessa, la più grande. Speriamo di vincerla, con l'aiuto di Dio.
RispondiEliminaNon credono più che Fede e Grazia siano indispensabili per la salvezza eterna. Non credono piu a nulla salvo al proprio stupido orgoglio.
RispondiEliminaAlla larga da questi apostati
quell' papa è un demagogo e vuole liquidare il nostro patrimonio cristiano... e i cardinali tacciono. Que vergogna !
RispondiEliminaLa gerarchia cattolica ( sic!) ha totalmente dimenticato in comando di Cristo di cercare prima di ogni altra cosa il Regno di Dio da cui deriva tutto il resto. La fede prima delle opere! Le chiese non sono mense aziendali. Non sono più capaci di evangelizzare ormai paralizzati dalle ideologie scaturite dal CVII.
RispondiEliminaPurtroppo la "gerarchia cattolica" non è più cattolica, e quindi del comando di Cristo non sanno che farsene.
EliminaConfidare nella Divina Provvidenza? Per confidarci bisogna crederci ...
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