La nostra preghiera di suffragio per i nostri fratelli in Cristo della Repubblica Centrafricana uccisi dai miliziani islamici il 15 novembre scorso nei pressi nella Cattedrale di Alindao ( poi data alle fiamme) .
Secondo la Fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre i guerriglieri avrebbero trucidato quasi 100 cristiani rifugiati in un campo per sfollati allestito da tempo all’interno del complesso della diocesi di Alindao, nel sud est della Repubblica Centrafricana. ( Alla data odierna sembra che sono stati uccisi 48 cristiani).
Padre Amos Boubas, un sacerdote centrafricano che studia a Roma e che è in contatto con i suoi confratelli nella Repubblica Centrafricana ha dichiarato che “i Caschi blu non hanno difeso la gente” .
Nel 2013 dopo un colpo di stato nella Repubblica Centrafricana ha preso il potere una coalizione a maggioranza musulmana chiamata Seleka i cui miliziani da allora devastano il paese infierendo soprattutto contro i cristiani.
Fra le vittime innocenti della recente strage anche due Sacerdoti: Monsignor Blaise Mada Vicario Generale della diocesi di Alindao e il parroco di Mingala don Celestine Ngoumbango.
Preghiamo per quei nostri fratelli e sorelle in Cristo così duramente perseguitati!
AC
Strage di cristiani in Repubblica centrafricana: più di 40 morti
di Renato Zuccheri
Orrore nel compound della cattedrale di Alindao, dove un gruppo di guerriglieri ex Seleka ha ucciso almeno 42 cristiani, tra cui due sacerdoti
Strage di cristiani in Repubblica centrafricana.
Un gruppo di guerriglieri ha assaltato una missione dove si trovavano rifugiati quasi tutti di religione cristiana.
L'assalto compiuto dai terroristi ha portato alla morte di 42 persone, ma secondo le prime
informazioni, date da Aiuto alla Chiesa che Soffre, i morti potrebbero arrivare anche a 100.
L'assalto dei guerriglieri è avvenuto nel compound della cattedrale di Alindao.
Nell'eccidio, compiuto dai ribelli ex Seleka, sono morti anche due sacerdoti.
Ufficialmente, il gruppo si è dissolto nel 2014.
Ma alcune frange continuano a essere molto attive e sono fortemente improntanti all'islamismo radicale.
Le loro maggiori fonti di finanziamento, come scrive Il Corriere della Sera, sono le estorsioni ma e l'esportazione illegale di caffè e minerali.
Probabilmente, l'attacco è stato compiuto dalle forze del generale Ali Darassa.
La strage sarebbe infatti una risposta all'uccisione di un fedele musulmano da parte delle milizie rivali che è avvenuta il 14 novembre.
Secondo Medici Senza frontiere, la guerra civile che sta dilaniando la Repubblica centrafricana ha provocato 690mila sfollati interni mentre altre 570mila persone sono fuggite nei Paesi limitrofi.
Fonte: Il Giornale QUI
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