Le "rivisitazioni" in chiave moderna delle opere liriche da Mozart in poi sono state spesso lordate dai "registi" con delle ripugnanti idee maniacali manifestamente irriverenti nei confronti del cristianesimo e dei suoi simboli religiosi.
Le irriverenti tendenze "innovatici" dell'opera lirica non sono più appannaggio esclusivo del nord-Europa (soprattutto della Germania e dell'Austria) ma spadroneggiano ormai nel nostro Bel Paese dove è nato il melodramma.
Il "luna-park degli spettacoli trasgressivi" (Cfr. Il Corriere della Sera) ha avuto inizio in provincia con la contestata Madama Butterfly di Puccini al Festival dei Due Mondi di Spoleto del 1983 del regista britannico Ken Russel che firmò pure nel 1984 la fischiatissima regia della Boheme allo Sferisterio di Macerata. Un fenomeno altamente rivoluzionario che dalla provincia si è gradatamente esteso fino a contagiare e condizionare le direzioni artistiche, politicizzate, dei grandi teatri italiani sovvenzionati dallo Stato.
Qualcuno ha argutamente notato che ormai la vera"novità" sarebbe l'allestimento di un'opera lirica nella versione originale voluta dall'Autore e dai Librettisti.
Anche il Teatro alla Scala di Milano, il più importante teatro lirico del mondo che per la serata inaugurale del cartellone che raduna i selezionati vip di tutto il mondo ha voluto ricorrere alla solita stantìa "rivisitazione" questa volta dell'opera "Attila" di Giuseppe Verdi dei soliti attacchi blasfemi contro i simboli cristiani.
Grazie al coraggio di un Sindaco italiano, Dottore in giurisprudenza e Organista
diplomato al Conservatorio, una scena altamente blasfema pare che sia stata tolta per interessamento del Soprintendente del prestigioso Teatro.
La scena sarebbe stata, tralaltro, imbarazzante anche per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sarà presente alla rappresentazione scaligera.
Come mai i registi "innovativi" se la prendono esclusivamente contro la fede, la devozione e i simboli religiosi cristiani?
Qualcuno ha argutamente notato che ormai la vera"novità" sarebbe l'allestimento di un'opera lirica nella versione originale voluta dall'Autore e dai Librettisti.
Anche il Teatro alla Scala di Milano, il più importante teatro lirico del mondo che per la serata inaugurale del cartellone che raduna i selezionati vip di tutto il mondo ha voluto ricorrere alla solita stantìa "rivisitazione" questa volta dell'opera "Attila" di Giuseppe Verdi dei soliti attacchi blasfemi contro i simboli cristiani.
Grazie al coraggio di un Sindaco italiano, Dottore in giurisprudenza e Organista
diplomato al Conservatorio, una scena altamente blasfema pare che sia stata tolta per interessamento del Soprintendente del prestigioso Teatro.
La scena sarebbe stata, tralaltro, imbarazzante anche per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sarà presente alla rappresentazione scaligera.
Come mai i registi "innovativi" se la prendono esclusivamente contro la fede, la devozione e i simboli religiosi cristiani?
Non sarebbe intervenuto, stiamone certi, un solo Chierico a difendere la devozione verso la Madonna Santissima ed i simboli della nostra fede: il Sindaco del paese in provincia di Bergamo sarebbe stato lasciato completamente solo dai Pastori in tutt'altre faccende affaccendati. Per grazia di Dio il buon senso degli attuali dirigenti della Scala ha prevalso sulla blasfemia e il cattivo gusto.
AC
Sindaco scrive alla Scala:
" Scena blasfema e raccapricciante in Attila, toglietela."
(v.aggiornamento sotto)
(v.aggiornamento sotto)
Il primo cittadino di Cenate Sotto Giosue’ Berbenni ha contattato la Sovrintendenza del teatro per chiedere la censura di una scena: "Molto spinta, sono credente e ci tengo che ci sia rispetto".
Censurare una scena dell’Attila di Giuseppe Verdi in programma alla Scala il prossimo 7 dicembre: la richiesta, quantomeno originale, è stata avanzata dal sindaco di Cenate Sotto Giosuè Berbenni.
Il caso riguarda la serata di inaugurazione della nuova stagione del teatro milanese che precede la festa dell’Immacolata: e il punto cruciale sta proprio qui perchè il primo cittadino, dottore in giurisprudenza e musicista organista diplomato al Conservatorio, ha chiesto al Sovrintendente di eliminare una “scena blasfema” dalla rappresentazione.
Nella sua interpretazione, il regista Davide Livermore ha ambientato l’Attila di Verdi tra le due guerre mondiali: “C’è una scena molto spinta – sottolinea nella sua lettera il sindaco di Cenate Sotto – dove viene rappresentato un bordello. In questa scena una donna prende la statua della Vergine Maria, Madre di Nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, e la scaraventa a terra. La scena è raccapricciante. Con la presente chiedo in qualità di credente che questa scena blasfema contro l’Immacolata e contro la cristianità, venga tolta”.
Berbenni, poi, precisa: “Sono credente – spiega – ci tengo che ci sia rispetto: a mio avviso il Teatro alla Scala non merita questa blasfemia, così come non la meritano Giuseppe Verdi e tutta l’Italia. La ritengo una scena fastidiosa e inutile”.
In un video sul canale Youtube ufficiale del Teatro alla Scala il regista Livermore spiega la sua interpretazione dell’opera di Verdi che sarà diretta da Riccardo Chailly: “È la terza opera che metto in scena alla Scala, con un cast meraviglioso. Nella caratterizzazione di Attila e di Ezio bisogna partire da un’analisi profonda della società di Verdi, conoscere quello che faceva anche a livello politico con le sue opere e scoprire che sempre non cavalcava l’onda del consenso facile. Non l’ha mai fatto. Verdi prende questo orrendo personaggio storico e lo usa in modo tale da diventare colui che insegna l’etica al popolo italiano. È una lezione che Verdi impartiva violentemente alla sua società".
Fonte: Bergamonews QUI
Immagine da Internet
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AGGIORNAMENTO
Abbiamo espresso personalmente al Sindaco-musicista Professore Giosuè Berbenni, studioso di arte organaria ( QUI e QUI ), la nostra grata ammirazione per la Sua nobilissima iniziativa a difesa della devozione alla Madonna Santissima e dei fondamenti della Fede cattolica.
Avevamo già programmato il post quando abbiamo appreso che "la scena sarà cambiata grazie alla protesta di un sindaco melomane e cattolico. Protestare serve, a patto che la protesta sia tagliente come la lama che uccise Attila". (QUI)
Avevamo già programmato il post quando abbiamo appreso che "la scena sarà cambiata grazie alla protesta di un sindaco melomane e cattolico. Protestare serve, a patto che la protesta sia tagliente come la lama che uccise Attila". (QUI)
Da alcuni anni si assiste allo stravolgimento delle scene e dei costumi che nascondono interpretazioni distorte ed ideologiche di un'opera lirica, lontane dalle intenzioni dell'autore. Spesso si manipolano le scene e la regia in senso quasi pornografico con canterine e comparse semidiscinte, per portare l'immoralità anche nel tempio dell'opera lirica. Uno sconcio e volgare offesa ad una della glorie artistiche d'Italia, patria della musica e dell'arte. Ci chiediamo quali siano gli interessi reconditi di soprintendenti e direttori 'artistici' di affidare costose e cervellotiche messe in scena a sprovveduti ed originaloidi registi e scenografi; non certo l'intenzione di attrarre il pubblico che, anzi, si allontana dall'opera lirica. Le scene blasfeme, sono poi rivelatrici delle ideologie anti religiose che le ispirano. Un direttore d'orchestra, che deve essere il più responsabile custode di un opera lirica, non dovrebbe accettare queste profanazioni che, sconfinando nella stupidità e spesso, nell'immoralità, nulla hanno a che vedere con la musica che sta dirigendo. Qualche direttore ha avuto il coraggio di farlo.
RispondiElimina"Le irriverenti tendenze "innovatici" dell'opera lirica non sono più appannaggio esclusivo del nord-Europa (soprattutto della Germania e dell'Austria)"....
RispondiEliminaahimè anche nella "douce France" : nel festival di Avignon oppure nel "opéra-Bastille", il direttore-regista Olivier Py stipendiato dallo Stato non perde mai l'occasione per inserire bestemmie e oscenià nell'opere di Claudel, Bernanos (Poulenc), anche Verdi (Nabucco !). Ha acquisitato una bella fama nelle "radical-chic"che vanno al lirico.
"I Pastori in tutt'altre faccende affaccendati". Ma, d'altra parte, ormai che altro ti vuoi aspettare? Speriamo si tocchi al più presto il fondo.
RispondiEliminaEcco un cristiano in cui non c'è falsità.Bravo!
RispondiEliminaAmmiro la coerenza e il coraggio del cittadino italiano sindaco di condannare la stupida modernità che offende Verdi e la nostra millenaria cultura assolutamente sbocciata e fiorita dal cristianesimo!
RispondiEliminaOnore a questo sindaco, onore a chi lotta e non fa tante chiacchiere (più che cristiani, farisei...). E poi la pseudo trasgressione ha stancato: è diventata il conformismo dell'anti-conformismo.
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/cronache/maestre-tolgono-ges-canzone-natale-bimba-raccoglie-firme-1609726.html
RispondiEliminaA Milano, mostra di disegni pornografici dedicati ai "bambini"!!!(Sic!) Le era stata dedicata, perdipiu' , una sala dall'amministrazione comunale. Cristiani milanesi, esigere una risposta dal sindaco e dagli assessori su questo scempio!!! Per fortuna, la "mostra" é stata annullata a causa dell'indignazione suscitata. Milanesi, svegliatevi...non permette che si facciano sotto il vostro naso queste porcherie...con i soldi ed in spazi pubblici!
RispondiEliminaSto finendo gli aggettivi per definire queste cose
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