I coraggiosi cittadini genovesi dei Quartieri della "Marina", via "Madre di Dio", via del "Colle Portoria", "Sarzano" e "Ravecca" esasperati "dall'inaudito gesto di demolire la casa natale di Nicolò Paganini"; dopo una serie di speculazioni edilizie che hanno deturpato per sempre alcuni antichi quartieri del Centro Storico di Genova, nel 1981 hanno innalzato "a monito dei venturi" la "colonna infame": una targa marmorea di cui potete vedere la foto in alto.
Una "colonna infame" andrebbe eretta nei tantissimi centri storici dei paesi e delle città della nostra amata Nazione sventrati e sfigurati dal cemento.
Ci potrebbero essere dei problemi pratici di approvigionamento di marmo se un giorno i novelli Maccabei decidessero di erigere una "colonna infame" in tutte le chiese cattoliche devastate dalla furia iconoclasta post conciliare che ha potuto affermarsi solo a motivo del disinteresse generale dei fedeli in tutt'altre faccende affacendati, a differenza dei progenitori che traevano energia dalla bellezza che è immagine di Dio.
Chiese piccole o grandi; cattedrali, abbazie, basiliche o chiese di campagna: nell'intero Orbe Cattolico tutti gli edifici di culto cattolici hanno subito la lurida violenza dei costosissimi "adeguamenti liturgici" taggati post Concilio Vaticano II.
Ci potrebbero essere dei problemi pratici di approvigionamento di marmo se un giorno i novelli Maccabei decidessero di erigere una "colonna infame" in tutte le chiese cattoliche devastate dalla furia iconoclasta post conciliare che ha potuto affermarsi solo a motivo del disinteresse generale dei fedeli in tutt'altre faccende affacendati, a differenza dei progenitori che traevano energia dalla bellezza che è immagine di Dio.
Chiese piccole o grandi; cattedrali, abbazie, basiliche o chiese di campagna: nell'intero Orbe Cattolico tutti gli edifici di culto cattolici hanno subito la lurida violenza dei costosissimi "adeguamenti liturgici" taggati post Concilio Vaticano II.
Ai novelli Maccabei del futuro anche il compito di innalzare delle "colonne infami" sulle facciate delle chiese dopo averle liberate, con l'aiuto di Dio, dalla schifosa immondizia modernista/progressista per riportarle alla sola gloria dell'Altissimo.
Le lapidi potrebbero avere un testo simile a quello che i bravi Soci dell'U.S. Vecchia Genova nel 1981 hanno inciso per sempre nel marmo:
D.O.M.
"TRADIDI QUOD ET ACCEPI"
1965 / 1981
"MALE NON FARE
PAURA NON AVERE"
A VERGOGNA DEI VIVENTI E A MONITO
DEI VENTURI COME SI USAVA NEI TEMPI PASSATI
DEDICHIAMO QUESTA
E ALLE COLPEVOLI DEBOLEZZE
DEI CHIERICI CHE NON VOLLERO VIGILARE
CON VANDALICHE DISTRUZIONI HANNO
CANCELLATO TESORI DI ARTE DI STORIA E DI CATTOLICESIMO
ELIMINATO INTERI E GLORIOSI ALTARI DISTRUTTO ANTICHI PRESBITERI
CON BLASFEME E BARBARICHE NUOVE COSTRUZIONI
HANNO INSULTATO DIO E LA STESSA INTELLIGENZA UMANA
DETURPANDO PER SEMPRE IL VOLTO
HANNO INSULTATO DIO E LA STESSA INTELLIGENZA UMANA
DETURPANDO PER SEMPRE IL VOLTO
DELLA SANTA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA E ROMANA
FINO ALL'INAUDITO GESTO
DI DEMOLIRE IL SACRO EDIFICIO DELLA LITURGIA CATTOLICA
ESSI HANNO COSI' DISPERSO IL POPOLO FEDELE
CON L'INFAME RISULTATO
DI SRADICARE DAL CUORE DEI FEDELI
LA SANTA TRADIZIONE CATTOLICA
CHE HA RESO SPLENDENTE
NEI SECOLI LA SANTA CHIESA CATTOLICA
AL DI FUORI DELLA QUALE NON C'E' SALVEZZA
ERETTA DAI CHIERICI E DAI FEDELI CATTOLICI
NELL'ANNO DEL SIGNORE ...
AC
la distruzione è stata decisa dal concilio vaticano 2
RispondiEliminaLa legislazione sull'arte sacra
128. Si rivedano quanto prima, insieme ai libri liturgici, a norma dell'art. 25, i canoni e le disposizioni ecclesiastiche che riguardano il complesso delle cose esterne attinenti al culto sacro, e specialmente quanto riguarda la costruzione degna e appropriata degli edifici sacri, la forma e la erezione degli altari, la nobiltà, la disposizione e la sicurezza del tabernacolo eucaristico, la funzionalità e la dignità del battistero, la conveniente disposizione delle sacre immagini, della decorazione e dell'ornamento. Quelle norme che risultassero meno rispondenti alla riforma della liturgia siano corrette o abolite; quelle invece che risultassero favorevoli siano mantenute o introdotte. A tale riguardo, soprattutto per quanto si riferisce alla materia e alla forma della sacra suppellettile e degli indumenti sacri, si concede facoltà alle conferenze episcopali delle varie regioni di fare gli adattamenti richiesti dalle necessità e dalle usanze locali, a norma dell'art. 22 della presente costituzione.
Nell'articolo citato della SC NON c'è un accenno alla modernizzazione dell'arte sacra o tanto meno dello scempio poi diventato norma purtroppo in tutte le chiese del mondo. Come si può pensare che l'assise conciliare con la maggior parte dei padri di nomina di Pio XII fosse stata fin dall'inizio rivoluzionaria e scellerata.
Eliminavero
RispondiEliminaAggiungerei anche ...CON BLASFEME E BARBARICHE NUOVE COSTRUZIONI INSULTATO DIO E LA STESSA INTELLIGENZA UMANA
RispondiEliminaPer il resto nulla da eccepire!
Giuseppe
Aggiunto signor Giuseppe: grazie del suggerimento ! AC
EliminaNon concordo che sia "per sempre". Per quanto grande sia quella che il Profeta chiamava "Abominazione della desolazione" è certo che presto o tardi la Provvidenza interverrà. Quando, come e dove Dio solo lo sa, ma le cose torneranno a posto prima che venga la fine del mondo!
RispondiEliminaD'accordo con te, Sandro. Ma ricordiamoci anche del detto "aiutati che Dio ti aiuta". Non possiamo stare con le mani in mano, occorre ribellarsi. Poi, sul lungo termine, sono anch'io fiducioso, e tutto il marciume di certi pontificati sarà solo un ricordo lontano (anzi, sarà servito a far emergere la patologia).
EliminaAlla fine dei tempi, anche il quartiere di Madre di Dio tornerà agli antichi splendori.
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