A proposito della cosiddetta "intercomunione", cioè della possibilità di accesso alla eucaristia per coniugi protestanti sposati con un cattolico, che sta dividendo la chiesa tedesca e potenzialmente la chiesa intera, Mons. Rudolf Voderholzer, vescovo di Ratisbona, uno dei sette vescovi che ha espresso dei dubbi su tale decisione, è stato assai chiaro: «Non è una questione di cortesia o gentilezza ma delle condizioni e dei prerequisiti per incontrare il Santissimo Sacramento....È una vera lotta teologica, una domanda che ci lega in coscienza».
Dal Blog di Sabino Paciolla leggiamo con quanta "finezza" teologica , devozionale e umana l'argomento è stato invece dibattuto nel corso della cosiddetta Giornata Cattolica che ha avuto luogo pochi giorni fa a Monaco di Baviera (Katholikentag -vedere QUI di cosa si tratta-).
Non ci sono più parole!
Vieni Signore Gesù!
AC
O DATEMI L’OSTIA O RESTITUITEMI I MIEI SOLDI!
di Sabino Paciolla
Il dibattito non risolto sulla intercomunione si sta “infiammando” sempre più.
Infatti, al Katholikentag, la Giornata Cattolica, che
in Germania raccoglie decine di migliaia di cattolici, svoltasi a
Monaco di Baviera il 9-11 maggio scorso, il presidente della Germania, Frank-Walter Steinmeier (qui), ha detto: “Cerchiamo
strade per condividere la comune fede cristiana nell’Ultima Cena e
nella Comunione: migliaia di cristiani nei matrimoni interconfessionali
si augurano questo“. Il presidente ha precisato che parlava “non come presidente federale, ma come cristiano evangelico dichiarato che vive in un matrimonio interconfessionale“.
Al Katholikentag hanno partecipato anche il card. Reinhard Marx, sostenitore della intercomunione sotto certe condizioni, ed il card. Rainer Woelki, che è contrario.
Ma colui che ha suscitato particolari controversie, o forse anche scandalo, almeno sui media, è stato il comico tedesco protestante Eckart von Hirschhausen quando ha detto: “Non vedo il senso di un dibattito pubblico sull’ostia“, riferendosi al Santissimo Sacramento.
Ha aggiunto che il cambiamento climatico è una questione “molto più seria“.
La folla, che era principalmente cattolica, lo ha applaudito quando ha
detto queste cose, e dal momento che lui, essendo sposato con una
cattolica, paga la sua tassa alla Chiesa, ha
affermato che la Chiesa farebbe “meglio e con piacere a distribuirmi un’ostia per questo, o a restituirmi i miei soldi!”.
affermato che la Chiesa farebbe “meglio e con piacere a distribuirmi un’ostia per questo, o a restituirmi i miei soldi!”.
In Germania, infatti, sono direttamente i fedeli, attraverso una ritenuta volontaria, a finanziare la chiesa a cui appartengono.
Il cardinale Woelki, che parlava al fianco del comico, ha fermamente espresso il suo disappunto. “Come cattolico, non avrei mai parlato di ostia”, ha detto. “Usare questo concetto da solo dimostra che abbiamo una comprensione molto diversa” del Santissimo Sacramento, nel quale “i cattolici incontrano Cristo stesso”.
L’episodio è in sé stesso molto
significativo della controversa questione.
Ma ci sono anche altri
aspetti che conviene prendere in considerazione.
Come noto, il card. Woelki si è opposto all’intercomunione, approvata dalla maggioranza dei vescovi tedeschi, e per questo ha chiesto l’intervento del Vaticano (qui).
La materia è stata discussa in Vaticano, presenti lo stesso Woelki e Marx.
La materia è stata discussa in Vaticano, presenti lo stesso Woelki e Marx.
A conclusione, ai partecipanti è stato comunicato il messaggio del santo Padre che recitava: «(papa Francesco) apprezza
l’impegno ecumenico dei vescovi tedeschi e chiede loro di trovare, in
spirito di comunione ecclesiale, un risultato possibilmente unanime».
Il comunicato del papa, però, non ha risolto la controversia, anzi sta alimentando opposte interpretazioni e dure prese di posizione.
Infatti, se da una parte il vescovo Stefan Oster di Passau, molto preoccupato, afferma che si corre il pericolo di un “ecumenismo all’acqua di rose” (qui), in cui la questione della verità è sottilmente eliminata, dall’altra l’arcivescovo di Amburgo, Stefan Hesse, ha affermato (qui) che, a suo parere, il papa appoggia la proposta della maggioranza dei vescovi tedeschi.
Inoltre, lo stesso card. Marx, come riportato da Maike Hickson (qui), rispondendo in una intervista nell’ambito del Katholikentag, ha affermato che Papa Francesco non vuole che noi “rimaniamo fermi e guardiamo indietro“ rispetto all’ecumenismo. Piuttosto, il Papa ci augura di “andare avanti, avanti e vedere quali possibilità [per una comunità ecumenica più grande] abbiamo“.
Inoltre, in altre circostanze, il
card. Marx., interpellato sul fatto che le singole diocesi potrebbero
avere differenti regole riguardo alla intercomunione, ha affermato: “Sì, è già così“.
A tal proposito, Maike Hickson
riferisce che il sito web cattolico austriaco Kath.net spiega le parole
del card. Marx come segue: “La lotta tra vescovi
tedeschi per la distribuzione della Santa Eucaristia ai protestanti
potrebbe portare al risultato che le diocesi tedesche ricevano [e
rispettino] regole diverse“. Tenuto infine conto delle parole dette dal card. Marx al Katholikentag: “Vogliamo
cercare la più grande unanimità possibile, ma non si può continuare a
cercare e discutere fino a quando non si sarà raggiunta l’unanimità“,
si può ben capire che il risultato finale della ripresa delle
discussioni potrebbe portare ad un nulla di fatto, cioè ad una conferma
delle attuali contrastanti posizioni. In sostanza, ad una situazione di impasse totale, aggravata dalla esplosione di contrasti tra alte personalità della Chiesa su questioni basilari della fede, contrasti che sono diventati di dominio pubblico.
Fonte: Il blog di Sabino Paciolla QUI
Immagine: Matthias Grünewald " Cristo deriso" (ca 1505 ) Monaco, Alte Pinakothek.
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