Sappiamo ormai da tempo che i fedeli del Gruppo Stabile di Imperia (località Borgo Peri), in questi anni, ne hanno passate di tutti i colori, e che hanno patito mille tribolazioni dirette e indirette solo perchè frequentano (numerosi) la Messa Antica domenicale a Oneglia.
Inizialmente voluta motu proprio dal Vescovo (ora) emerito S.E.Rev.ma Mons. Mario Oliveri, la celebrazione era stata sospesa dal parroco don Ruffino nel periodo di "sede vacante" in attesa di decisione del nuovo ordinario.
Dopo lunga attesa e numerosi appelli, finalmente, il nuovo Vescovo mons. Borghetti, che non è certo tanto tradizionalista quanto il suo augusto predecessore, l'ha fatta riprendere more solito e senza problemi.
Dopo lunga attesa e numerosi appelli, finalmente, il nuovo Vescovo mons. Borghetti, che non è certo tanto tradizionalista quanto il suo augusto predecessore, l'ha fatta riprendere more solito e senza problemi.
Nonostante il placet episcopale (che ricordiamo era canonicamente superfluo), a molti in parrocchia non è andata proprio giù e a riprendere sono state anche le antiche ripicche e vessazioni.
Ne leggiamo alcune dalla pagina Facebook del gruppo: "I veri drammi da evitare assolutamente sono l'appiattimento, l'abitudine, la noia: dunque, cari, grazie! Grazie per il rinnovato entusiasmo che ci infondete per combattere con vigore la nostra buona battaglia!
Potete lasciarci al freddo (mentre in San Giovanni bruciate un'intera petroliera di gasolio ogni volta), potete farci trovare aperte, come oggi, le finestre dell'oratorio in pieno inverno, potete persino lasciare sporca e sguarnita la sacrestia (ridiamo 😂), che intanto abbiamo già vinto noi! voi avrete le chiese ma NON siete la Chiesa. Dio è con noi, chi contro di noi?"
Tempo fa, inoltre, ci dissero che un anno il presepe era stato allestito proprio in mezzo alla piccola navata: accorgimento che creava il maggior danno e fastidio ai fedeli; una volta ancora vennero addossate le impalcature di un palco (usato per la benedizione delle Palme) contro la facciata della chiesetta cosìchè risultava estremamente impervio entrarvi.
Sembra di leggere racconti di Guareschi, in cui i dispetti dei "compagni" di Peppone ai "reazionari" di don Camillo avevano un sapore faceto e suscitavano bonaria ilarità.
Ma ahimè non è il caso di Imperia: non si tratta di letteratura ma di triste realtà. E' realmente squallido che sedicenti cristiani remino contro a propri confratelli e li ostacolino con mezzucci meschini. Che fanno comunque sorridere.
(Anche voi pensate che se invece di cattolici, a chiedere l'uso dell'oratorio, si trattasse di musulmani, sarebbe accolti con tappeti e... mille 'salamelecchi'?).
(Anche voi pensate che se invece di cattolici, a chiedere l'uso dell'oratorio, si trattasse di musulmani, sarebbe accolti con tappeti e... mille 'salamelecchi'?).
Ad ogni modo: se il buon albero si riconosce dai buoni frutti, la determinazione dei fedeli si palesa dalle foto: pur col freddo, l'oratorio di N.S. di Loreto in Borgo Peri è gremita di fedeli anche per la II domenica di Avvento.
Parafrasando i sacri testi ci verrebbe da dire:
"Queste foto sono state pubblicate perché
crediate; e queste foto rendono testimonianza su questi fatti e
noi sappiamo che la loro testimonianza è vera."
Avanti così! Con buona pace di preti e monsignori di Oneglia.
Roberto
Bellissimo!!!!
RispondiEliminaUna stupenda notizia fresca fresca. CHIUDE FAMIGLIA CRISTIANA. Fuori uno. DEO GRATIAS.
RispondiElimina"Una giornata di digiuno e di sciopero dei giornalisti di Famiglia Cristiana, voce storica della società e della Chiesa italiana, per salvare la testata e lanciare un «drammatico grido d’aiuto»(lastampa.it). Digiuno e sciopero: cattocomunismo in piena regola.
EliminaLa chiusura di una testata che ha contributo al degrado della liturgia. Che sia di buon auspicio
EliminaSperiamo. Famiglia Cristiana è uno dei punti di riferimento dell'immigrazionismo e dell'odio contro tutto ciò che è italiano e cattolico. Temo però che i poteri forti aiuteranno finanziariamente questa rivista, funzionale al loro progetto di sostituzione etnica.
EliminaIl male c he in tanti anni ha fatto quelle equivoca e protestantoide rivista, sostenitrice di ideologie simil-bergogliane, a caccia di soldi e successo è difficilmente cancellabile. La sua misera fine ,prevista da anni, è la giusta risposta dei lettori cattolici, che si sono sentiti traditi nella loro fede.
EliminaLe "ripicche e vessazioni" dei nemici della tradizione sono isteriche manifestazioni di chi ha paura della verità e vuole ignorare il fallimento totale di mezzo secolo di cambiamenti e arbitri dissacranti esitati nell'apostasia.
RispondiEliminaEsatto, si sono accorti di aver fallito su tutta la linea e stanno diventando, oltre che isterici, anche cattivi.
EliminaAnche a Vittorio veneto subiamo il biasimo del clero, ma andiamo avanti. Approfitto per ricordare che sabato 16 dicembre la messa sarà celebrata al castello vescovile alle 16.30
RispondiEliminaCaro amico, gradirei potermi mettere in contatto con qualche frequentatore di questa messa antica. Può aiutarmi ? grazie di cuore e auguri di un Santo Natale
Eliminafinalmente un po di buon senso la vera messa quella di sempre deo gratias.
RispondiEliminaSono contentissimo di questa notizia.
RispondiEliminaLa rivista FC, un tempo di grande successo, perché l'intera nazione credeva, in buona fede, difendesse i valori cristiani, è scivolata sempre più nell'ideologia anticattolica sposata dai sovversivi seguaci della mentalità iniziata con il CVII. I signori giornalisti che ora si agitano avrebbero dovuto essere attenti alla verità, ai principi dell'etica e dottrina cristiana ma anche a quella professionale, visti i toni spesso violenti e astiosi usati. La fine di quel periodico è la logica conseguenza, da accogliere con gioia, della perdita di fiducia dei cattolici italiani.
RispondiEliminasarebbe meglio celebrare la Santa Messa nella basilica di S.Giovanni all'altare della Madonna
RispondiEliminaCi sono più persone qui che in Cattedrale a Nola alla Messa domenicale
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