Dagli amici di Bologna (VEDERE QUI).
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Il 1° novembre del 2007, il Card. Caffarra concedeva una Chiesa nel centro di Bologna per la celebrazione festiva della Santa Messa nella forma straordinaria.
La richiesta era partita da un gruppo di ca. 250 laici pro life e Amici del Timone, la benemerita rivista di apologetica.
In questi dieci anni, quel gruppo di combattenti per la vita – oggi confluito nel Comitato Difendiamo i Nostri Figli – Family Day – ha potuto pregare nel silenzio e raccoglimento, fruendo dei sacramenti grazie a tre sacerdoti diocesani.
Ieri, nell’anniversario di tale concessione, quei laici hanno voluto ricordare la figura del loro arcivescovo recentemente ritornato alla Casa del Padre, con un evento inteso a onorarne i tratti di Pastore ortodosso, fedele a Pietro e figlio della terra emiliana.
Dapprima il rev.do Don Lorenzo Mazzetti di Pietralata – della Fraternità Sacerdotale Familia Christi – ha proposto la figura di Santa Gianna Beretta Molla come esempio di presenza laicale nel corrente processo di secolarizzazione.
Al termine dell’esortazione spirituale, Santa Gianna – che fu moglie, madre, medico ed educatrice – è apparsa agli occhi dei presenti come un’eroina della vita familiare e del continuo impegno in difesa della vita umana, dal concepimento alla morte naturale.
Con dei petroniani don Tiziano, don Massimo e don Giovanni, don Lorenzo ha poi offerto il Sacrificio Eucaristico nella forma straordinaria del rito romano con particolare pietà e raccoglimento, trasmettendo ai tanti presenti il senso del sacro proprio di questa liturgia.
Il pomeriggio si è concluso con un momento conviviale in una trattoria vicina che ha permesso ai vecchi e nuovi pro life e pro family di fraternizzare e progettare nuove iniziative intese a rallentare la deriva etica che affligge la città più gay friendly d’Italia.
Il tempo a venire dirà se quel gruppo di laici saprà raccogliere l’eredità del card. Caffarra, che difese fino alla fine dei suoi giorni l’ortodossia cattolica, la famiglia e la vita contro la cultura della morte imperante in questi anni: “Siamo arrivati al capolinea della cultura della morte. Sono le istituzioni pubbliche, i tribunali, a decidere se un bambino ha o non ha il diritto di vivere. Anche contro la volontà dei genitori. Abbiamo toccato il fondo delle barbarie” (Card. Carlo Caffarra sul caso del piccolo Charlie Gard, in Il Giornale del 28-06-2017).
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