Un Genio della Tradizione nella melassa musicale.
di Aurelio Porfiri da La Nuova Bussola Quotidiana del 22.11.2017
L'anno 2017 ci ha visto raccoglierci intorno a vari anniversari:
Fatima, la rivoluzione russa, la riforma luterana e molti altri grandi e
piccoli. Ce ne è uno che riguarda tutti coloro che hanno a cuore la
bellezza, la dignità e l'importanza dell'uso della musica nella liturgia
e sono i 100 anni dalla nascita di Domenico Bartolucci, per più di 40
anni maestro della Cappella Musicale Pontificia detta Sistina,
compositore e direttore di coro e anche Cardinale, per decisione di Papa
Benedetto XVI che lo elevò a questa dignità nel 2010, quando il Maestro
aveva 93 anni, a tre anni dalla sua morte che avverrà nel 2013.
Io che l'ho avuto come insegnante posso dire che in lui si è fatto carne uno dei clichè più abusati: quello del genio incompreso. Egli fu incompreso in un senso tutto proprio, in quanto si trovò ad operare
(per leggere, continua qui )
Grande Cardinale
RispondiEliminaL'opera di quel grande musicista di Chiesa può essere compendiata da quanto disse nell'indirizzo di omaggio a papa Benedetto, prima del concerto da lui diretto nella Cappella Sistina, nel 2006:" Ringrazio il Signore che ha voluto donarmi una lunga vita nella quale mi ha permesso di servirlo attraverso l'arte della musica". I prestigiosi cori venuti per il Centenario ( Cattedrali di Firenze, Innsbruck, Jakarta, Monaco, Lussemburgo, Saint. Eustache Francia, S. Maria in Via e s. Maria in Campitelli Roma, Università di Zagabria, Norrlandkoren Svezia )hanno cantato, in modo esemplare, sue musiche. E in Italia? Assenti la Cappella Musicale Pontificia, il Conservatorio e l'Accademia di S. Cecilia che lo aveva annoverato tra i suoi membri e docenti. Il mitrato di una città del nord non ha voluto che un coro cantasse durante una Messa ' solenne' il Kyrie, Gloria, Sanctus e Agnus Dei di una sua Messa alternata perché troppo lunga ( non durano più di 15 minuti complessivamente, meno delle penose lagnette in uso )a dimostrare lo squallore liturgico imposto in Italia ai fedeli.
RispondiEliminaAscoltare quei cori che, con entusiasmo, hanno cantato le musiche sacre di quel grande Maestro, insieme a quelle della tradizione gregoriana e polifonica, anche modernamente rivissute, è stata una forte emozione e una smentita universale ai faziosi e astiosi distruttori della tradizione liturgico-musicale millenaria della Chiesa.
RispondiEliminaLa Sistina non ha omaggiato il Maestro perché temono il confronto con la vera Sistina degli anni d'oro,quella diretta sapientemente dal GRANDE BARTOLUCCI!
EliminaNon mi offende affatto che la Sistina attuale, formata ormai da ragazzetti dilettanti mercenari non abbia omaggiato il Maestro, anzi, mi solleva e mi rincuora!
RispondiEliminaCori illustri di tutto il mondo sono giunti a Roma eseguendo il suo repertorio con grande preparazione a dimostrazione che la sua musica non conosce frontiere!
Auguri Caro Maestro Cardinale, i veri musicisti sanno bene ciò che sei stato!
Condivido la sua indifferenza alla partecipazione della Sistina alle celebrazioni del grande Maestro, visto il suo riconosciuto da tutti, scadente livello artistico e lo sciocco giudizio del suo attuale direttore che dice che la Musica di quel Grande è da contadini!
EliminaLa Tradizione non si cancella con 5 o 10 anni!millenni hanno segnato la nostra storia musicale e rimarranno in eterno!
RispondiEliminaImitare cori inglesi o tedeschi non lascia tracce nella storia, solo la grande tradizione lo fa!
https://www.youtube.com/watch?v=GBERGMnHFdI
RispondiEliminaQuesta è la Sistina ora