Per la nostra edificazione spirituale pubblichiamo con il permesso dell'Autore che ringraziamo.
AC
"RICORDANDO UN GRANDE VESCOVO DELLA DIOCESI DI LOCRI-GERACE...
MONS. FRANCESCO TORTORA
DELL'ORDINE DEI MINIMI DI SAN FRANCESCO DI PAOLA"
DELL'ORDINE DEI MINIMI DI SAN FRANCESCO DI PAOLA"
(Il Vescovo rigido ma Santo...)
di Flavio Garreffa
Parlare di Mons. Francesco Tortora, oggi nella Locride, puo' a molti far ritornare in mente, tempi di grande contestazione e mutamento delle coscienze sociali, politiche e religiose, di questo lembo di terra del Sud Italia.
Gli anni delle lotte sessantottine, i mutamenti liturgici del Concilio Vaticano II, cominciarono a farsi sentire anche a Locri e nella sua Diocesi.
Ecco che nelle chiese venivano demoliti altari antichi e di grandissimo valore storico e artistico, alcuni sacerdoti interpretando in maniera distorta la riforma pastorale conciliare, volevano imporre al popolo novita' liturgico-dottrinali.
I casi piu' eclatanti furono Don Bianchi a Gioiosa Jonica (Il sacerdote della chiesa sociale comunista), e Don Stilo ad Africo (Il prete in odore di mafia).
La pieta' popolare sembrava l'ultimo faro che ancora teneva unito il popolo alla fede cattolica, una pieta' popolare che risentiva degli strascichi di retaggi culturali ancestrali, e che necessitava di una profonda purificazione (In quegli anni prese piede la trasformazione della festa di San Rocco a Gioiosa Jonica).
Insomma un periodo di forti mutamenti sociali.
Dopo la morte del vescovo salesiano Arduino, ecco sedere sulla cattedra episcopale locrese un frate minimo gia' consacrato vescovo, per tanti anni parroco zelante della chiesa di San Francesco di Paola a Palermo, il suo nome era Francesco Tortora.
Siamo al 21 ottobre 1972, e Mons.Francesco Tortora studia per un anno il nuovo territorio pastorale che gli e' stato affidato.
Comincia a capire lo stato in cui versano molti piccoli centri dell'entroterra aspromontano, e inizia la sua riforma.
Grande uomo colto e dalla profonda spiritualita', rispecchia nei modi e nel parlare il forte suo carisma minimo.
Amante della bellezza liturgica, nei paramenti e nelle celebrazioni era scrupoloso ed impeccabile.
Visitando il Santuario della Madonna della Montagna di Polsi in Aspromonte, cerca di operare dei cambiamenti per riqualificare il santo luogo da uno stato di degrado, isolamento e forme devozionali che rasentano il paganesimo.
E' intransigente sui comportamenti dei sacerdoti che vede allontanarsi da quelli che sono i fondamenti del proprio ministero, riduce allo stato laicale Don Rocco Monteleone, parroco di Benestare, dopo aver preso la decisione di intraprendere una relazione sentimentale con una suora.
Stessa sorte tocca a Don Bianchi, il prete che aveva fomentato i fedeli gioiosani ad una "chiesa nuova", filo comunista.
Grande amante della Vergine Maria e del Santo Fondatore Francesco di Paola, scrive un importante lettera pastorale sulla pieta' popolare in occasione dell'incoronazione centenaria nel 1981, della statua della Madonna della Montagna di Polsi.
Dai seminari fa uscire chi reputa non idoneo al sacerdozio.
Nei suoi discorsi, nelle sue omelie aveva un linguaggio solenne e ieratico, dove rifulgeva la sua alta preparazione teologica.
Oggi qualche sacerdote, pur non avendolo mai conosciuto di presenza, critica quel sistema rigido e autoritario del Vescovo Tortora, forse perche' si e' abituati a vivere in un contesto storico dove tutto e' lecito e permesso, e in questo santo uomo di Dio non riescono a cogliere, la sua totale ed incondizionata fedelta' alla Chiesa di Cristo e al Suo magistero.
Chi ha avuto la grazia di conoscere e studiare la grande figura di Mons.Tortora, sa che la Diocesi Locrese puo' veramente vantare di aver avuto in lui un santo vescovo e un saggio pastore di anime.
Si dimise dal suo incarico il 22 settembre del 1988 a causa di una grave malattia che lo vide spegnersi lentamente nella casa madre del suo ordine, nel protoconvento di San Francesco a Paola.
Forse un giorno lo potremmo chiamare "BEATO"...
Ma questa e' un altra storia...
(Locri, 18 Giugno 2017 - Solennita' del Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesu' Cristo)
Io ho avuto il privilegio di aver ricevuto il sacramento della cresima da Mons. Francesco Tortora.
RispondiEliminaconservo la devozione verso il Monsignore, mio lontano parente
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