Un'altra "coerenza" di Papa Bergoglio.
Mentre da un lato silura tutti i presuli suoi "avversari" al compimento del 75° anno di vita (se non addirittura prima, si veda Piacenza, Burke, Caccia), accettandone con celerità insusitata le rituali dimissioni - come per mons. Negri - e licenzia senza giusta causa gli ufficiali di congregazione troppo ratzingeriani, dall'altro promuove i suoi vassalli che lo riveriscono nell'allegra cerchia della corte bergogliana. Questi non li manda nelle diocesi di provenienza (come fece per il buon Llovera). No no, li sistema in punti strategici o comunque di prestigio (se pur non di prima classe, come sarebbe stato S. Pietro).
Si veda, da ultimo, S. E. Mons. Piero Marini (già presidente della Commissione speciale sulla liturgia presso la Congregazione per le Chiese Orientali e membro di quella del Culto Divino): è stato nominato da poco tempo Vicario del Cardinal Arciprete della Pontificia Basilica Patriarcale di S. Maria Maggiore. Di fatto il numero due dopo il Card. Rylko.
E' stato in tale veste che il 14 maggio mons. Marini ha accolto il Papa sulla porta della basilica per accompagnarlo alla devozionale visita alla Salus Populi Romani al ritorno da Fatima.
La notizia ci è giunta confermata in oggi (anche se ne aveva già dato notizia a suo tempo "il faro di Roma") e ci conferma la gestione autoritaria e prepotente degli affari di Curia da parte del Misericordioso Francesco.
La domanda che sorge è la seguente: pur avendo già raggiunto l'età canonica per ritirarsi dagli uffici ecclesiastici, perchè Mons. Marini è stato messo a S. Maria Maggiore con tale autorità? Quale scopo sottende questa nomina sospetta? Quale compito avrà ricevuto? Conoscendo le (in)competenze liturgiche del prelato... non vorremmo che sia stato mandato alla basilica liberiana per distruggerne la buona liturgia. O, peggio ancora, visto l'attuale ruolo, di smantellare, piano piano, il Venerando Capitolo.
Un po' come fu mandato Borghetti ad Albenga.
Speriamo che il primo fallisca trovando una strenua resistenza, come sta fallendo il secondo avendola trovata nei bravi sacerdoti liguri.
Ah, a proposito, Benedetto XVI aveva concesso la grazia al suo infedele maggiordomo. Ma a essere acclamato "papa della Misericordia" è Francesco che taglia la testa a chi non plaude alle sue "bergoglionate".
Roberto
ps. Per i più ingenui.
Sappiamo bene che agli anziani prelati di Curia si riservano, dopo il loro pensionamento, canonicati prestigiosi, prevosture insigni, titoli "commendatariali", ecc. Ma lo scopo del nostro post era porre un interrogativo sulla scelta della persona e del posto (che è invero insolito) e suscitare un autonomo pensiero di riflessione nel lettore.
Eppure è semplice da capire il perché dell'insediamento, si avvicina il grande giorno della reunion coi luterani, evangelicamente le liturgie verranno 'aggiornate' e rese simili.......ut unum sint, = nihil.
RispondiEliminaCum Luthero ,sub Luthero
RispondiEliminaLargo a nuove scenografie ?
RispondiEliminaSara' aggiornata la Messa in latino delle 10:00 ?
"Fai quello che dico ma non quello che faccio.."
RispondiEliminaEl Papa Misericordioso usa dividere il mondo (con criteri tutti suoi : "El Papa sono io !") in cristiani e non cristiani, cattolici e non cattolici, Madonne e Non Madonne.
RispondiEliminaGuardiamo il lato positivo della cosa: i fidelissimi sono tutti ultrasettantenni, forse il tempo aggiusterà le cose.
RispondiEliminaQuale sarebbe la "buona liturgia" di Santa Maria Maggiore in pericolo?! A parte questo, per l'ennesima volta, state montando un caso che non esiste. Aldilà della cattiveria di Bergoglio, a Roma esistono degli uffici che tradizionalmente vengono assegnati a Prelati in pensione, primi fra tutti i canonicati delle tre Basiliche Papali. Il Vicario dell'Arciprete è poco più che un canonico che cura i rapporti tra l'Arciprete ed il Capitolo. Lo stesso ufficio venne assegnato, a suo tempo, in San Giovanni a Brandolini. In San Pietro è mons. Lanzani, che si vide conferito questo incarico nel momento in cui divenne Vescovo e ci si pose il problema di come potesse continuare a stare in Coro, visto che fino all'elezione all'episcopato era solo un semplice beneficiato e non fu nominato canonico. Tra l'altro per chi ha lavorato in Curia tanti anni la massima aspirazione a fine carriera non è certo Santa Maria Maggiore, lontano del Vaticano. I curiali "di serie A" solitamente finiscono a San Pietro, come per esempio ha preteso qualche anno fa' un ex-cerimoniere pontificio... Comunque sia, forse Bergoglio nemmeno sapeva di questa nomina, di cui solitamente si occupa la Segreteria di Stato. Nel regno di Bergoglio, Marini vicario a Santa Maria Maggiore non aggiunge e non toglie nulla alla crisi della Chiesa. Queste sono dinamiche normali a Roma. Evitate di montare casi dove non esistono, per far ridere tutta la Curia Romana... Infine mi pare logico che ogni tiranno si scelga i sudditi che più gli vanno a genio, perchè continuare a chiedersi come mai un Canizares, un Burke o un Negri sono stati silurati? Nella Chiesa funziona da sempre così. Oggi si va verso il nulla, di conseguenza occorrono nullità nei posti chiave.
RispondiEliminaOttimo, di buon senso e altamente realistico lo scritto di Canonicus. Bravo! In sintesi: il caso non sussiste "Tra l'altro per chi ha lavorato in Curia tanti anni la massima aspirazione a fine carriera non è certo Santa Maria Maggiore, lontano del Vaticano." Simpatico o antipatico Mons.Piero è un fedelissimo servitore della chiesa e dignitosamente coerente alla sua vocazione. Piaccia o no è uno dei più competenti liturgisti. Lo scrivo e solo fra un'ora assisterò alla Messa Tridentina come faccio ogni giorno.
EliminaNon è mica una promozione quella di mons.piero marini! E' il giusto riconoscimento, che escludendo il cardinalato, si è dato a un fedele membro della curia romana. fedele e competente nel suo ufficio.
RispondiEliminaNon è mica una promozione quella di mons.piero marini! E' il giusto riconoscimento, che escludendo il cardinalato, si è dato a un fedele membro della curia romana. fedele e competente nel suo ufficio.
RispondiEliminaBasta con queste bufale dell'immaginazione collettiva tradizionalista "si avvicina il grande giorno della reunion coi luterani, evangelicamente le liturgie verranno 'aggiornate' e rese simili.......ut unum sint, = nihil." Possibile che il disco, rotto, continui a ripetere sempre la stessa stantia melodia?
RispondiElimina"Basta"
EliminaSono arrivato fino a qui.
Esimio Anonimo delle 11:00, vorrebbe farci sapere lei dove vive? Se vive su Marte, è scusato, se vive su questa terra dovrebbe farsi controllare gli occhi e le orecchie. A meno che lei non sia il classico struzzo.
EliminaMa dov'è la promozione? Vicario dell'Arciprete! Tutt'al più aiuterà il buon Francesco a deporre il mazzolino di fiori sull'altar maggiore della cappella Paolina come atto di rendimento di grazie per il raggiungimento dei settantacinque anni canonici o no.
RispondiEliminaLe gesta di colui, che con arroganza imponeva cosa si dovesse cantare, come vestirsi, come celebrare sono arcinote e negative. E' stato disseppellito, perché avesse una certa visibilità, dall'oscuro ufficio dove era finito per aver rifiutato tutte le sedi vescovili propostegli. Per ringraziamento a papa Benedetto che non gli aveva imposto una sede, come esige la regola, lo ha coperto di insulti per il SP. E' stato lui, in combutta con il sostituto Re e il segretario di GPII, Dziwisz, a cacciare illegittimamente il M° card. Bartolucci, strenuo difensore della tradizione contro le pagliacciate liturgiche in piazza, suscitando universale biasimo. Ora è in degna compagnia del card. arciprete che ha proibito la celebrazione della messa VO del primo sabato del mese, molto frequentata, e della cricca dei locali sobillatori fraticelli FI che hanno tradito il mandato del loro fondatore al quale avevano chiesto di aderire.
RispondiEliminaMa Mons. Rylko si poteva rifiutare di subentrare a Mons.Dziwisz ? Ovvero , se il Vicario comanda , uno si rifiuta ?
RispondiEliminaBoh!
Marini, 75 anni compiuti il 13 gennaio scorso, è stato infatti recentemente nominato vicario dell’arciprete della Basilica romana, ovvero del cardinale Stanislaw Rylko. Dopo l’accorpamento del Pontificio Consiglio per i laici di cui era presidente fin dal 2003, il porporato polacco, che a inizio luglio compirà 72 anni, ha rifiutato di subentrare al connazionale e amico Stanislaw Dziwisz, quest’ultimo per quarant’anni segretario particolare di Karol Wojtyla, alla guida dell’arcidiocesi di Cracovia. Francesco, allora, lo ha nominato arciprete di Santa Maria Maggiore. Dopo il suo insediamento, però, Rylko ha voluto la nomina di Marini come suo vicario.
http://www.farodiroma.it/2017/05/14/piero-marini-nominato-vicario-dellarciprete-santa-maria-maggiore-stamane-debutto-col-papa/
L'ex cerimoniere ha molti meriti agli occhi della gestione bergogliana; primo fra tutti la grave disobbedienza a papa Benedetto, che lo ha graziato, rifiutando la sede vescovile. Invece di tenerlo nascosto per carità, è stato 'misericordiosamente' promosso ad una carica molto più importante che lo rende ben manifesto ai fedeli di tutto il mondo, data la frequenza dei riti solenni che un vicario di S.M.M. è chiamato a presiedere.
RispondiEliminaAvesse solo idee strampalate in materia liturgica! Fuori luogo all'elezione di Francesco esclamare che finalmente si cambiava aria. Idee strampalate anche a proposito dei gay nella Chiesa....quindi? Scheletri nell'armadio a non finire.
RispondiEliminaAmo e conosco il latino e il gregoriano e ritengo che siano opportunamente inseriti nella liturgia postcomciliare. Aggiungo che grazie al concilio io non assisto più alla messa ma faccio parte di una santa assemblea che e' essa stessa celebrante.
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