Il Card. Burk ritorna a parlare dei Dubia e del silenzio del Papa, confermando che tale comportamento reca grave danno alla Chiesa.
Roberto
di Marco Tosatti da Stilum Curiae, del 26.03.2017
La sera del 24 marzo il cardinale Raymond Burke parlava nella parrocchia di Saint Raymond di Peñafort
a Springfield, Virginia, e ha risposto ad alcune domande relative ai
“Dubia” presentati da quattro cardinali, e alla possibile correzione
formale che un’eventuale mancanza di risposte da parte del Pontefice
potrebbe rendere necessaria.
Il parroco di Saint Raymond, padre John De Celles, ha posto alcune domande al cardinale. Ecco qualche brano de colloquio.
De Celles. – Ci sono molte voci che circolano intorno ai Dubia…Lei sa
se ci sarà una risposta ai Dubia da parte del Santo Padre o della
Congregazione per la Dottrina della Fede?
Burke: “Sinceramente spero che ci sarà perché queste sono
questioni fondamentali che sono onestamente sollevate dal testo
dell’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia. E fino a quando non ci
sarà una risposta a queste questioni continuerà a diffondersi una una
confusione molto dannosa nella Chiesa, e una delle questioni
fondamentali riguarda la verità secondo cui ci sono cose che sono sempre
e dovunque sbagliate – quelli che chiamiamo atti intrinsecamente
malvagi – e così noi cardinali continueremo a insistere per udire una
risposta a queste domande sincere”.
Il cardinale Burke ha negato l’idea che i Dubia siano irrispettosi o
arroganti, ricordando che si tratta del sistema tradizionale di cercare
un chiarimento da parte del Papa sull’insegnamento costante della
Chiesa. Ha poi spiegato perché i Dubia siano stati resi pubblici, dopo
aver saputo dalla Congregazione per la Dottrina della Fede che non ci
sarebbe stata una risposta.
“Abbiamo giudicato necessario renderli pubblici perché così tanti
fedeli ci avvicinavano, ponendo queste domande, e dicendo, che cosa c’è
di male, abbiamo queste domande, e sembra che nessuno dei cardinali che
hanno la grande responsabilità di assistere il Santo Padre si ponga
queste domande, e allora le abbiamo rese pubbliche, e anche questo è
stato fatto con grande rispetto”.
De Celles: – Se non c’è risposta, quale sarà la risposta di voi quattro cardinali?
Burke: “Allora dovremo semplicemente correggere la situazione, di
nuovo in maniera rispettosa, cioè semplicemente questo, dedurre la
risposta alle domande dall’insegnamento costante della Chiesa e renderlo
noto per il bene delle anime”.
Il cardinale americano non ha dato nessuna indicazione sui tempi di
questa eventuale correzione dell’esortazione post-sinodale. E
soprattutto ha parlato di correzione in generale, e non di una
correzione rivolta direttamente al Pontefice. Amoris Laetitia sta per
compiere il suo primo anno di vita, è stata pubblicata nell’aprile del
2016. E ancora adesso da diverse zone del pianeta si hanno dichiarazioni
di vescovi e conferenze episcopali che si muovono su linee contrastanti
nell’applicazione del documento, alimentando uno stato oggettivo di
confusione.
Chi volesse vedere il video può trovarlo a questi link
Grande Burke! Siamo con te!
RispondiEliminaUna risposta dottrinale ai legittimi 'dubia' non ci sarà mai da parte di chi ignora il mandato petrino di " confermare i fratelli nella fede" alla luce del Vangelo e non delle proprie ideologie socio-politiche apprese solo da istanze umane e non dalla ricerca primaria del Regno di Dio!
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