Dagli amici di Campari e De Maistre.
L
di Satiricus
Oggi partiamo dall’aia. Non so se “starnazzare” sia un verbo conveniente da applicarsi ad un cardinale di Santa Romana Chiesa (sia pure di fazione avversaria - ché ormai esser cattolici significa farsi le scarpe in casa, ortopediche o meno che si vogliano), né mi risulta che “quaquaraquà” valga come attributo rispettoso ed ossequioso per un cardinale, men che meno azzeccato se usato per indicare un uomo fedele alla vocazione e al ministero consegnatogli e specialmente se ad agitarlo è un uomo non proprio fedele alla propria scelta di vita cristiana.
Ma andiamo oltre. Ci sarebbe il discorso del Pontefice alla Curia Romana, che poteva essere pure interessante - stavolta si è tirato in ballo pure il demonio, che non è mica roba di tutti i giorni in quel della Catholica! - non fosse che questi messaggi valgano solo pro tempore: mi spiego meglio, qualcuno ricorda il pippone del 2005 sulla riforma e la continuità etc. etc.? Pagine e pagine, inchiostro e inchiostro, commenti e commenti (specie dei sociologi saccenti). Del tutto rimosso. Scusatemi, ma sono un pragmatico: a questo punto rimuovo il tema non dieci anni dopo, ma dieci minuti dopo. E ciaone!
No, oggi parliamo della “cosa”, la sagra infinita, la bagarre su Amoris Laetitia e siamo ormai alla sesta puntata, dove il capraro del Wisconsin li ha incornati all’angolo un po’ tutti (lo zio Tom mi perdona se gli confondo le bestie? Oche, lupi, capre, agnelli: più che Mosé c’è Fedro qui). Prima si fa intervistare nella magione ciociara e sibila “resisterò”, che sta a metà tra l’alba di Turandot e il tramonto di William Wallace. Poi si sciorina tra testi a dieci mani oggetto di furti alla Lupin III ("Permanere nella verità di Cristo", ed. Cantagalli), suppliche filiali e simili amenità. Finalmente invia sotto banco al Trono Supremo quattro sconvolgenti dubia, da far impallidire Marzullo: il problema non è se dare o no la comunione ai pluriomicidi impenitenti (non ricordo mai quale peccato oggettivamente grave sia coinvolto nella questione, pardon), ma se abbiamo cambiato o meno i tre quarti del Catechismo in ambito morale. Lo Sventurato non rispose.
Fase due: i dubia vengono pubblicati - roba che per molto meno a Magister lo avevano fatto fuori, ed è stato pure l’ultimo esempio di interesse Magisteriale in quel del Vaticano (fonte: Messori) - e lo Sventurato che non aveva risposto, e che dicono essere permalosetto,
mi si agita. Qui si infila il diversivo delle scarpe, ma non mi è chiaro in quale forma, certo in una forma poco ortodossa per quanto ortopedica. Dunque, sostiene il quaquaraquà, devi mettere la crocetta sul SI’ o sul NO. L’elettorato cattolico, ultimamente ignorato da Galantino (ah beh: ma Bagnasco è morto?), rompe il tradizionale (sic) silenzio politico e scende in cabina per il voto più imponente degli ultimi lustri, cercando di usare l’improponibile bozza renziana per far arrivare il suggerimento della base al Pontifex. Santità, NO è la risposta. La siglano soprattutto i giovani, nostalgici neoconservatori che i vecchi pastori proprio non riescono a capire. Su Avvenire scrivono che Francesco abbia detto non essere il caso di rispondere o che avesse già risposto da qualche parte o che andasse bene il grigio: francamente mi sono perso l’articolo in merito. Comunque su Avvenire non hanno nemmeno un caporedattore calvinista o un titolista mormone, per cui non vale la pena leggerlo. E ancora, su Avvenire hanno pure detto che la Fedeli è un’interlocutrice affidabile sui temi affettivi: che qui mi si apre un mondo, un mondo diverso che è fatto di sesso e che ve lo spiega la Gianna. Però io li capisco: Scalfari è vecchio, metti che muore, poi noi a chi scriviamo le lettere? Alla Valeria. La Fedeli, comunque vada, si calmi: Dio non sarà cattolico, ma non è neppure gay e in ogni caso - eccetto in caso di terremoto - noi non siamo nessuno per giudicarLo.
Torniamo allo scacchiere curiale, sennò divago. Lo smacco è consumato, i dubia sono resi noti e adesso? Adesso, starnazza il cappamagnato, o rispondi o facciamo una correzione formale. E’ successo una volta in venti secoli, ma fa nulla, i curiali sono gente che gli basta una volta e imparano subito come si fa. A questo punto tutti si attendevano due mesi di pausa, anche perché tutti vorrebbero sgagnarsi il panettone senza stare incollati al PC per vedere gli sviluppi del caso. D’altra parte, abbiamo atteso 2000 anni dall’ultima riforma matrimoniale, 1600 dall’ultima crisi ecclesiastica trasversale, 1000 dall’ultimo scisma, 800 dall’ultima correzione formale e 500 dall’ultima frattura ereticale: era troppo chiedere 10 giorni di blocco? Posso invocare una Pace di Dio per la stagione invernale? Niente da fare, il Leone del Wisconsin scopre tutte le carte - nel caso a qualcuno non fossero chiare - e lo capisco, anche lui è anziano, non come Scalfari, ma anziano: salta fuori che a detta sua vale la tesi del pontefice “depositus” in caso di eresia formale. E questo, se ho ben fatto i conti, dovrebbe funzionare così: se voti NO ti autocestini tre anni di pontificato puliti puliti; se taci ti obblighiamo a rispondere con correzione formale; se voti SI’ cadi in eresia formale e sei automaticamente deposto, non da noi cardinali indemoniati, proprio automaticamente. Vicolo cieco. Lo confesso, sarei incazzato anch’io a questo punto.
Ah, metti caso che salti fuori che è deposto: ricordo a tutti che ce n’è un altro bell’e pronto, uno che l’80% di preti, vescovi, teologi e vaticanisti sta sputtanando in ogni forma e modo da anni. E’ vero, se n’era scappato come un coniglio, ma anche questo fa parte del gioco: il coniglio dal cappello. Dal saturno, per la precisione. E insomma, scacco matto, Santità. Quaquaraqua quanto vi pare, il Leo de tribu Juda alla vigilia di Natale ci sta facendo tutti sghignazzare (o starnazzare?).
Ora resta solo una cosa da capire (la dico perché poi la chiedete): io, lo scrivente, per chi tifo? Ma mi pare che questo sia l’ultimo dei vostri problemi, credetemi. Pubblicato il 23 dicembre 2016
Oggi partiamo dall’aia. Non so se “starnazzare” sia un verbo conveniente da applicarsi ad un cardinale di Santa Romana Chiesa (sia pure di fazione avversaria - ché ormai esser cattolici significa farsi le scarpe in casa, ortopediche o meno che si vogliano), né mi risulta che “quaquaraquà” valga come attributo rispettoso ed ossequioso per un cardinale, men che meno azzeccato se usato per indicare un uomo fedele alla vocazione e al ministero consegnatogli e specialmente se ad agitarlo è un uomo non proprio fedele alla propria scelta di vita cristiana.
Ma andiamo oltre. Ci sarebbe il discorso del Pontefice alla Curia Romana, che poteva essere pure interessante - stavolta si è tirato in ballo pure il demonio, che non è mica roba di tutti i giorni in quel della Catholica! - non fosse che questi messaggi valgano solo pro tempore: mi spiego meglio, qualcuno ricorda il pippone del 2005 sulla riforma e la continuità etc. etc.? Pagine e pagine, inchiostro e inchiostro, commenti e commenti (specie dei sociologi saccenti). Del tutto rimosso. Scusatemi, ma sono un pragmatico: a questo punto rimuovo il tema non dieci anni dopo, ma dieci minuti dopo. E ciaone!
No, oggi parliamo della “cosa”, la sagra infinita, la bagarre su Amoris Laetitia e siamo ormai alla sesta puntata, dove il capraro del Wisconsin li ha incornati all’angolo un po’ tutti (lo zio Tom mi perdona se gli confondo le bestie? Oche, lupi, capre, agnelli: più che Mosé c’è Fedro qui). Prima si fa intervistare nella magione ciociara e sibila “resisterò”, che sta a metà tra l’alba di Turandot e il tramonto di William Wallace. Poi si sciorina tra testi a dieci mani oggetto di furti alla Lupin III ("Permanere nella verità di Cristo", ed. Cantagalli), suppliche filiali e simili amenità. Finalmente invia sotto banco al Trono Supremo quattro sconvolgenti dubia, da far impallidire Marzullo: il problema non è se dare o no la comunione ai pluriomicidi impenitenti (non ricordo mai quale peccato oggettivamente grave sia coinvolto nella questione, pardon), ma se abbiamo cambiato o meno i tre quarti del Catechismo in ambito morale. Lo Sventurato non rispose.
Fase due: i dubia vengono pubblicati - roba che per molto meno a Magister lo avevano fatto fuori, ed è stato pure l’ultimo esempio di interesse Magisteriale in quel del Vaticano (fonte: Messori) - e lo Sventurato che non aveva risposto, e che dicono essere permalosetto,
mi si agita. Qui si infila il diversivo delle scarpe, ma non mi è chiaro in quale forma, certo in una forma poco ortodossa per quanto ortopedica. Dunque, sostiene il quaquaraquà, devi mettere la crocetta sul SI’ o sul NO. L’elettorato cattolico, ultimamente ignorato da Galantino (ah beh: ma Bagnasco è morto?), rompe il tradizionale (sic) silenzio politico e scende in cabina per il voto più imponente degli ultimi lustri, cercando di usare l’improponibile bozza renziana per far arrivare il suggerimento della base al Pontifex. Santità, NO è la risposta. La siglano soprattutto i giovani, nostalgici neoconservatori che i vecchi pastori proprio non riescono a capire. Su Avvenire scrivono che Francesco abbia detto non essere il caso di rispondere o che avesse già risposto da qualche parte o che andasse bene il grigio: francamente mi sono perso l’articolo in merito. Comunque su Avvenire non hanno nemmeno un caporedattore calvinista o un titolista mormone, per cui non vale la pena leggerlo. E ancora, su Avvenire hanno pure detto che la Fedeli è un’interlocutrice affidabile sui temi affettivi: che qui mi si apre un mondo, un mondo diverso che è fatto di sesso e che ve lo spiega la Gianna. Però io li capisco: Scalfari è vecchio, metti che muore, poi noi a chi scriviamo le lettere? Alla Valeria. La Fedeli, comunque vada, si calmi: Dio non sarà cattolico, ma non è neppure gay e in ogni caso - eccetto in caso di terremoto - noi non siamo nessuno per giudicarLo.
Torniamo allo scacchiere curiale, sennò divago. Lo smacco è consumato, i dubia sono resi noti e adesso? Adesso, starnazza il cappamagnato, o rispondi o facciamo una correzione formale. E’ successo una volta in venti secoli, ma fa nulla, i curiali sono gente che gli basta una volta e imparano subito come si fa. A questo punto tutti si attendevano due mesi di pausa, anche perché tutti vorrebbero sgagnarsi il panettone senza stare incollati al PC per vedere gli sviluppi del caso. D’altra parte, abbiamo atteso 2000 anni dall’ultima riforma matrimoniale, 1600 dall’ultima crisi ecclesiastica trasversale, 1000 dall’ultimo scisma, 800 dall’ultima correzione formale e 500 dall’ultima frattura ereticale: era troppo chiedere 10 giorni di blocco? Posso invocare una Pace di Dio per la stagione invernale? Niente da fare, il Leone del Wisconsin scopre tutte le carte - nel caso a qualcuno non fossero chiare - e lo capisco, anche lui è anziano, non come Scalfari, ma anziano: salta fuori che a detta sua vale la tesi del pontefice “depositus” in caso di eresia formale. E questo, se ho ben fatto i conti, dovrebbe funzionare così: se voti NO ti autocestini tre anni di pontificato puliti puliti; se taci ti obblighiamo a rispondere con correzione formale; se voti SI’ cadi in eresia formale e sei automaticamente deposto, non da noi cardinali indemoniati, proprio automaticamente. Vicolo cieco. Lo confesso, sarei incazzato anch’io a questo punto.
Ah, metti caso che salti fuori che è deposto: ricordo a tutti che ce n’è un altro bell’e pronto, uno che l’80% di preti, vescovi, teologi e vaticanisti sta sputtanando in ogni forma e modo da anni. E’ vero, se n’era scappato come un coniglio, ma anche questo fa parte del gioco: il coniglio dal cappello. Dal saturno, per la precisione. E insomma, scacco matto, Santità. Quaquaraqua quanto vi pare, il Leo de tribu Juda alla vigilia di Natale ci sta facendo tutti sghignazzare (o starnazzare?).
Ora resta solo una cosa da capire (la dico perché poi la chiedete): io, lo scrivente, per chi tifo? Ma mi pare che questo sia l’ultimo dei vostri problemi, credetemi. Pubblicato il 23 dicembre 2016
Un articolo di melma miserabile.
RispondiEliminaPoi censurate i comprensibili e sanisssimi alterchi nei commenti...
un articolo bello e spiritoso, serve a prendere un po' di respiro.
RispondiEliminaPerò io dubito che la correzione formale serva a qualcosa. sai che importa a Bergoglio e alla sua corte?
Vorrei approfittare dello spazio di questo sito per proporre a tutti i lettori di iniziare una collettiva crociata del Rosario per impetrare al Signore le dimissioni di papa Francesco e la conseguente elezione di un nuovo pontefice più in linea con la dottrina e il dogma cattolici. Vi prego di non cancellare il presente messaggio, poichè sto parlando sul serio, non sto scherzando o facendo battute di cattivo gusto. Uniamoci nella preghiera alla Madonna e, perseverando, speriamo di essere esauditi. Alla luce di ciò che sta accadendo al Culto Divino e di ciò che si prospetta per il futuro del nostro amato Motu Proprio, c'è di che allarmarsi. Ma bisogna non rassegnarsi, ma agire e darsi da fare, poichè tutto è possibile quando si implora Maria di venire in soccorso dei buoni cristiani. Coraggio! Armiamoci dei nostri Rosari e iniziamo a implorare la Vergine Santa di venire in aiuto della Chiesa e di donare un nuovo pastore universale santo e dottrinalmente sano.
RispondiEliminaFrancesco B., i rosari servono a fare il bene, non il male.
EliminaChe cosa mai si dovrebbe prospettare per il "motu proprio"?
EliminaEhi, Anonimo che dici "i rosari servono a fare il bene e non il male": se il "bene" è quello che pensi tu, tienitelo stretto ma levati di torno.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaChapeau per l'umorismo! Anche se va detto che una né una risposta "sbagliata" ai Dubia né una correzione implicherebbero la dimostrata eresia formale: serve la pertinacia, per stabilire la quale è necessario che la debita autorità [mai si è stabilito quale, ma (più) verosimilmente un Concilio imperfetto o (meno) il Collegio Cardinalizio] diriga al Santo Padre una o due monizioni canoniche (invito a tornare nell'alveo dell'ortodossia e prospettazione della avvenuta deposizione/deponibilità in caso contrario), non dal carattere giuridico (Prima Sedes) ma correzioni fraterne, un "atto di Carità" (secondo l'Aquinate).
RispondiEliminaOffese e derisioni le possiamo "indorare" definendole nel modo che più ci piace, ma offese e derisioni rimangono.
RispondiEliminaL'articolo è apertamente satirico e riprende gli insulti che (seriamente) certo mondo progressista rivolge quotidianamente a Burke. É abbastanza desolante per noi vedere che alcuni nostri articoli, che dovrebbero essere un modo per stemperare un po' la tensione, non vengono compresi da certi commentatori anonimo. Evidentemente la forma mentis puritano-protestante che vorrebbe bandire il sorriso prende piede.
RispondiEliminaCogliamo l'occasione per ringraziare la redazione di Mil per il rilancio di questo e altri post.
Un conto è ridere, altra cosa è deridere.
EliminaPersonalmente ne ho le scatole piene del "confronto" e del "dialogo", due bubboni pestilenziali che fanno il gioco dei sovversivi, abilissimi nel mischiare le carte in tavola. Invito tutti coloro che contestano le iniziative di Messainlatino a togliersi di torno.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaProprio voi che entrate in ogni sito cattolico per portare le vostre calunnie!
EliminaChe fai? Insisti? Quali calunnie? Tu, invece, sei così puro e buono! Levati di torno e accompagnati ai tuoi simili!!!
EliminaLascia le persone libere di esprimere la loro opinione!
EliminaA forza di "libere opinioni" il mondo è ridotto a una cloaca. Svegliati.
EliminaVorrebbe forse imporre la dittatura del pensiero unico?
EliminaVorrei ricordare che anche il Presidente del Consiglio Renzi, ha urlato tanto e personalizzato un referendum; si credeva padrone del cielo e della terra, ma non si aspettava che poi il popolo capisse veramente, e l'ha punito con una sconfitta quasi sconosciuta in Italia, ed ha dovuto mettere la coda tra le gambe e andarsene a testa bassa. - Ora io credo che se alcuni Cardinali e vescovi si unissero e facessero davvero quello che è un loro dovere verso Dio - e qui non vado per ......- credo che Lui dovrebbe mettere la coda tra le gambe e tornarsene da dove è venuto. Non dimentichiamo che ha offeso Dio in mille modi, ha distrutto tutto ciò che poteva, e vuole arrivare a distruggere tutto ciò che resta, per far cadere del tutto ciò (quel poco che non ha distrutto il vat.II) che era ancora rimasto.
RispondiEliminaPensate forse che è meglio rimanere in queste condizioni in eterno con questa gente? tanto questi hanno in mente solo una cosa distruggere la Dottrina Cattolica, farla sparire dai vocabolari (tanto dal cuore e ddalla mente della gente l'hanno già fatto. Dunque i Cardinali vadano avanti senza remore e difendano Dio piuttosto che questi uomini (se vogliamo definirli ancora uominiu - io li definirei con un'altro termine).
Il fantomatico Satiricus prova, magari ci crede, di essere all'altezza di un Talleyrand.
RispondiEliminaServire egregiamente e ad un tempo, sia pro che contro, rimanendo mirabilmente a galla ed immoto, come un sughero. Senz'altro fan sfegatato dei gesuiti ed avversario ultrà di S. Tommaso, quello della mela.
La mi(se)rabile pièce è scritta in modo da essere intesa sia pro che contro.
Qualsiasi prevalga, lui, potrà sempre tuonare " l'avevo detto ".
Mi(se)rabile e magistrale il tentativo di unificare, moderno e novello sinottico, vuoi Luca " guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi....." e Matteo "beati voi quando v'insulteranno.... Uno val bene l'altro e tutte e due fanno il mio gioco, pensa Satiricus.
G. Vigni
P.S. Cercherò, visto Chi l'ha detto ed anche in base alle conseguenze, di non dare del "raca" a mio fratello. Però, però, ms. Talleyrand lei cosa dice ?
Per la tradizione cattolica, invisa a Bergoglio in tutti i suoi aspetti: dottrinale, liturgica, pastorale, artistica, si preparano tempi difficili. I novatori, infatti, che avevano insultato papa Benedetto, sputano bile perché sono sempre più numerosi, specialmente i giovani, i contrari alla "dittatura del relativismo" e alla sovversione dottrinale nella Chiesa, iniziate con il CVII e di una concezione dell'evangelizzazione, non nuova nella storia, che tanti conflitti ha generato, portata una grossa parte dei gesuiti e rigurgitata con Bergoglio. Uno di loro, insegnante in un Pontificio Istituto di Roma che per fortuna ha poi lasciato,circa 30 anni fa mi disse che la Chiesa ha sbaglia perché propone il Vangelo in modo semitico ( !?!)mentre invece bisogna rivelare nei popoli il Dio che è dentro di loro ( !?!). Sembra di vedere Bergoglio che afferma non esistere un Dio cattolico.
RispondiEliminaPregare perché non tanto il papa si dimetta ma affinché si realizzi nel 2017 il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria; avere cioè una Chiesa Nuova (quella vera che è la Tradizione...) la Madonna, infatti, a Fatima dichiarò ... "alla Fine il Mio Cuore Immacolarto Trionferà e l'umanità tornerà a credere come ai tempi antichi".
RispondiEliminaFinché ci saranno cardinali come Burke e Caffarra mi sento sicuro. Possono dire o fare quello che vogliono.
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