Dagli amici di Campari e de Maistre.
L
di Alfredo Incollingo
Quando Roma divenne la capitale del nuovo Regno d'Italia, i nuovi Re inaugurarono una serie di cantieri per adeguare la città al suo nuovo ruolo di prestigio (se così lo si può definire). Furono aperte ampie strade, furono costruiti nuovi palazzi del potere e nuove chiese, non cattoliche, ma anglicane. I piemontesi vollero fin da subito sancire il nuovo corso della politica religiosa del regno aprendo una chiesa protestante nel cuore della Roma cattolica.
Il governo sabaudo aveva intrapreso una politica di ampio respiro religioso dissacrando l'Urbe! Fu uno schiaffo che i Savoia-Carignano diedero al papa e a tutta la Chiesa Cattolica, comprensiva dei fedeli, anche quelli più umili. Nelle intenzioni dei nuovi sovrani si doveva far capire al popolo e al cattolicesimo che ormai tutti potevano liberamente celebrare il loro culto e che ormai il papato era ridotto a succursale dell'Italia unita o quanto meno a una presenza molto ingombrante.
Tra il 1873 e il 1880 venne edificata su Via Nazionale la chiesa anglicana di San Paolo dentro le mura, rimarcando la presenza di una chiesa “paolina” protestante (forse per controbilanciare la ben più sacra basilica paolina fuori le porte della città) all'interno delle mura, uno spazio cittadino riservato al solo culto cattolico. La Roma post-unitaria era ormai abituata alle ingiurie del fronte liberale e patriottico. Per la città sfilò un corteo che portò la statua bronzea di Giordano Bruno in processione fino a Campo de Fiori, dove fu sistemata nel luogo dove fu arso nel 1600 (neanche durante il fascismo si riuscì ad eliminarla, poiché l'allora ministro dell'istruzione Giovanni Gentile, molto influente sul Duce, era un grande ammiratore del filosofo eretico).
Della chiesa non provoca turbamento solo il nome o il culto che vi si celebra: al suo interno vi è un ciclo di dipinti che rappresenta i grandi “patrioti” della storia umana, da Abramo Lincoln a Giuseppe Garibaldi, vestiti e rappresentati come santi. Si può facilmente comprendere i significati e i rimandi di questi dipinti, molto dissacratori, e forse anche in linea con il protestantesimo angloamericano che mischia facilmente politica e religione, arrivando a celebrare lo Stato e i suoi rappresentanti come messaggeri divini.
E' consigliato recarsi a San Paolo dentro le mura non per pregare o assecondare l'ecumenismo, ma per saggiare di persona l'odio che i Savoia-Carignano, i protestanti e i nichilisti hanno per la Chiesa Cattolica e capire che l'ecumenismo è un fallimento totale. Il viaggio continua.
Quando Roma divenne la capitale del nuovo Regno d'Italia, i nuovi Re inaugurarono una serie di cantieri per adeguare la città al suo nuovo ruolo di prestigio (se così lo si può definire). Furono aperte ampie strade, furono costruiti nuovi palazzi del potere e nuove chiese, non cattoliche, ma anglicane. I piemontesi vollero fin da subito sancire il nuovo corso della politica religiosa del regno aprendo una chiesa protestante nel cuore della Roma cattolica.
Il governo sabaudo aveva intrapreso una politica di ampio respiro religioso dissacrando l'Urbe! Fu uno schiaffo che i Savoia-Carignano diedero al papa e a tutta la Chiesa Cattolica, comprensiva dei fedeli, anche quelli più umili. Nelle intenzioni dei nuovi sovrani si doveva far capire al popolo e al cattolicesimo che ormai tutti potevano liberamente celebrare il loro culto e che ormai il papato era ridotto a succursale dell'Italia unita o quanto meno a una presenza molto ingombrante.
Tra il 1873 e il 1880 venne edificata su Via Nazionale la chiesa anglicana di San Paolo dentro le mura, rimarcando la presenza di una chiesa “paolina” protestante (forse per controbilanciare la ben più sacra basilica paolina fuori le porte della città) all'interno delle mura, uno spazio cittadino riservato al solo culto cattolico. La Roma post-unitaria era ormai abituata alle ingiurie del fronte liberale e patriottico. Per la città sfilò un corteo che portò la statua bronzea di Giordano Bruno in processione fino a Campo de Fiori, dove fu sistemata nel luogo dove fu arso nel 1600 (neanche durante il fascismo si riuscì ad eliminarla, poiché l'allora ministro dell'istruzione Giovanni Gentile, molto influente sul Duce, era un grande ammiratore del filosofo eretico).
Della chiesa non provoca turbamento solo il nome o il culto che vi si celebra: al suo interno vi è un ciclo di dipinti che rappresenta i grandi “patrioti” della storia umana, da Abramo Lincoln a Giuseppe Garibaldi, vestiti e rappresentati come santi. Si può facilmente comprendere i significati e i rimandi di questi dipinti, molto dissacratori, e forse anche in linea con il protestantesimo angloamericano che mischia facilmente politica e religione, arrivando a celebrare lo Stato e i suoi rappresentanti come messaggeri divini.
E' consigliato recarsi a San Paolo dentro le mura non per pregare o assecondare l'ecumenismo, ma per saggiare di persona l'odio che i Savoia-Carignano, i protestanti e i nichilisti hanno per la Chiesa Cattolica e capire che l'ecumenismo è un fallimento totale. Il viaggio continua.