Tolentino. Domenica Laetare.
Basilica di San Nicola : festa dei "panini benedetti di San Nicola" (olim detta di "pani e pesci" dal testo evangelico letto nella IV domenica di Quaresima).
Alle ore 18,30 nel corso della Messa solenne alla presenza dei Sindaci della Comunità Montana "Monti Azzurri", di cui San Nicola è Patrono, S.E.R. Mons. Giovanni D'Ercole, Vescovo di Ascoli Piceno, (foto 1) benedirà i panini offerti come ogni anno dai devoti.
Gran parte dei panini, sigillati, sarà poi spedita in diverse località del mondo dove è molto forte la devozione verso il Taumaturgo agostiniano specie in America Latina ed in Perù dove gli Agostianiani hanno diverse missioni.
Gran parte dei panini, sigillati, sarà poi spedita in diverse località del mondo dove è molto forte la devozione verso il Taumaturgo agostiniano specie in America Latina ed in Perù dove gli Agostianiani hanno diverse missioni.
Il Priore della Comunità Agostiniana P. Massimo Giustozzo accoglierà il Vescovo che dopo la Messa visiterà il Museo della Basilica e il Centro Studi per gli studenti delle scuole superiori recentemente completato grazie ai sacrifici dal suo ideatore P.Gabriele Pedicino OSA.(foto2-3)
***
I “panini benedetti” sono un segno particolare della devozione a san Nicola, legati ad un episodio della sua vita.
San Nicola, gravemente malato, ogni volta che accettava, per obbedienza, di seguire le prescrizioni dei medici peggiorava tanto che la sua morte sembrava imminente.
Ma l'umile santo ottenne la grazia della guarigione per intervento della Vergine Maria, che, apparsa in visione, gli aveva assicurato: «Chiedi in carità, in nome di mio Figlio, un pane. Quando lo avrai ricevuto, tu lo mangerai dopo averlo intinto nell’acqua, e grazie alla mia intercessione riacquisterai la salute».
Il santo non esitò a mangiare il pane ricevuto in carità da una donna di Tolentino, riacquistando così la salute.
Da quel giorno san Nicola prese a distribuire il pane benedetto ai malati che visitava, esortandoli a confidare nella protezione della Vergine Maria per ottenere la guarigione dalla malattia e la liberazione dal peccato.
San Nicola, che durante la tua vita terrena fu di grande aiuto per le anime afflitte del Purgatorio celebrando per essi tantissime Sante Messe è stato proclamato Patrono delle Anime Purganti da ben due Papi : Bonifazio IX e Leone XIII.
San Nicola, che durante la tua vita terrena fu di grande aiuto per le anime afflitte del Purgatorio celebrando per essi tantissime Sante Messe è stato proclamato Patrono delle Anime Purganti da ben due Papi : Bonifazio IX e Leone XIII.
La benedizione
La Chiesa ha approvato l'istituzione e l'uso dei Panini, prescrivendo un rito speciale per la
loro benedizione, analogo a quello della benedizione delle palme, ma riservato all'Ordine Agostiniano.
loro benedizione, analogo a quello della benedizione delle palme, ma riservato all'Ordine Agostiniano.
Si apre il sacro rito al canto dell'inno Te canunt omnes a S. Nicola, mentre si accede all'altare.
Segue la lettura dell'Epistola tratta dal III libro dei Re (XVII, 9-16), dove viene narrato il prodigio del profeta Elia in favore della vedova che gli preparò un pane abbrustolito, e del Vangelo di S. Giovanni (VI, 1-14) su la moltiplicazione dei pani e dei pesci operata dal Signore.
Quindi in cinque successivi oremus il Celebrante supplica il Signore di :
- benedire questi pani come benedisse i cinque pani nel deserto;
- di purificarli dalla profanazione che ne hanno fatto gli uomini,
- di restituirli alla primitiva integrità;
- di santificarli in modo che col cibarsene siano sconfitti i nemici infernali che insidiano la salvezza delle anime e la sanità dei corpi;
- di concedere a chi ne mangerà, invocando il patrocinio di S. Nicola, la vita eterna e le grazie temporali rendendo innocui tutti i nemici che in questa terra ostacolano il raggiungimento della vera vita.
- benedire questi pani come benedisse i cinque pani nel deserto;
- di purificarli dalla profanazione che ne hanno fatto gli uomini,
- di restituirli alla primitiva integrità;
- di santificarli in modo che col cibarsene siano sconfitti i nemici infernali che insidiano la salvezza delle anime e la sanità dei corpi;
- di concedere a chi ne mangerà, invocando il patrocinio di S. Nicola, la vita eterna e le grazie temporali rendendo innocui tutti i nemici che in questa terra ostacolano il raggiungimento della vera vita.
Mentre se ne fa la distribuzione ai fedeli, viene cantato l' Inno Ad panem medicum che esalta i prodigi compiuti dai Panini benedetti.
Il rito si chiude con una preghiera a S. Nicola nella quale s'invoca il suo patrocinio su tutta Chiesa e su quanti lo pregano.
(Fino alla riforma liturgica del '62 nella IV Domenica di Quaresima - Laetare - in Basilica veniva celebrata la Messa votiva di San Nicola - in bianco- )
Il rito si chiude con una preghiera a S. Nicola nella quale s'invoca il suo patrocinio su tutta Chiesa e su quanti lo pregano.
(Fino alla riforma liturgica del '62 nella IV Domenica di Quaresima - Laetare - in Basilica veniva celebrata la Messa votiva di San Nicola - in bianco- )
I miracoli grazie ai "panini benedetti di San Nicola"
I Bollandisti, nell'opera “Acta Sanctorum" intitolano così i quattro lunghi capitoli che dedicano alla narrazione di una serie di prodigi ottenuti con i Panini: "L'antico uso di benedire i pani in onore di S. Nicola approvato da Dio con miracoli".
In essi vengono ricordate malattie, incendi, tempeste, epidemie.
Sono passati in rassegna numerosi miracoli operati in Italia, nel Belgio, nella Spagna, nel Perù, in Potosì, Valverde e Guanuco.
Ci limitiamo a ricordare i più noti:
• Venezia. Il furioso incendio del 1447 che minacciava la distruzione del palazzo dei Dogi di Venezia, e che gli uomini non riuscivano a domare, fu istantaneamente spento dai Panini di S. Nicola gettati tra le fiamme.
• A Genova v'era la consuetudine che clero e
popolo si recassero processionalmente al porto quando una qualche
eccezionale tempesta venisse ad infuriare e minacciare la vita dei
naviganti e la perdita del naviglio.
In una di queste suppliche, constatando l'Arcivescovo come la tempesta non accennasse a calmarsi e vedendo tanti figli in preda alla morte, si rivolse con tanta fiducia a S. Nicola da Tolentino; si fece dare un Panino benedetto e lo lanciò contro le onde.
Con meraviglia di tutti queste si calmarono all'istante e la serenità riapparve nel cielo verso cui salivano le acclamazioni della folla presa d'entusiasmo alla vista del miracolo.
• A Cordova nella Spagna infuriò nel 1601-1602 una spaventosa peste.
I Padri Agostiniani offrivano agli appestati i Panini di S. Nicola e furono testimoni di numerosi prodigi.
Fu stupendo quello del 7 Giugno 1602, quando la statua del Santo fu portata processionalmente all'ospedale dove il cappellano P. Giovanni Navas attendeva all'ingresso reggendo un grande Crocifisso.
Lungo il percorso della processione i Religiosi Agostiniani distribuivano i Panini precedentemente benedetti. Giunti all'ingresso dell'ospedale, i portatori del simulacro sollevarono la statua sotto il Crocifisso per benedire la folla implorante soccorso.
Questa proruppe in un clamore generale quando scorse che il volto di S. Nicola s'era leggermente piegato a baciare i piedi del Crocifisso e fu impossibile contenere il suo impeto quando fu visto il Crocifisso staccare le braccia dalla croce per abbracciare la statua dei Santo.
La peste rapidamente disparve e furono innumerevoli le guarigioni ottenute con l'uso dei Panini di S. Nicola.
Il Magistrato della città e il Capitolo Metropolitano il 12 Agosto 1602 fecero voto di recarsi ogni anno il 10 Settembre nella Chiesa dei Padri Agostiniani per ringraziare il loro Protettore S. Nicola del singolare prodigio ...
In una di queste suppliche, constatando l'Arcivescovo come la tempesta non accennasse a calmarsi e vedendo tanti figli in preda alla morte, si rivolse con tanta fiducia a S. Nicola da Tolentino; si fece dare un Panino benedetto e lo lanciò contro le onde.
Con meraviglia di tutti queste si calmarono all'istante e la serenità riapparve nel cielo verso cui salivano le acclamazioni della folla presa d'entusiasmo alla vista del miracolo.
• A Cordova nella Spagna infuriò nel 1601-1602 una spaventosa peste.
I Padri Agostiniani offrivano agli appestati i Panini di S. Nicola e furono testimoni di numerosi prodigi.
Fu stupendo quello del 7 Giugno 1602, quando la statua del Santo fu portata processionalmente all'ospedale dove il cappellano P. Giovanni Navas attendeva all'ingresso reggendo un grande Crocifisso.
Lungo il percorso della processione i Religiosi Agostiniani distribuivano i Panini precedentemente benedetti. Giunti all'ingresso dell'ospedale, i portatori del simulacro sollevarono la statua sotto il Crocifisso per benedire la folla implorante soccorso.
Questa proruppe in un clamore generale quando scorse che il volto di S. Nicola s'era leggermente piegato a baciare i piedi del Crocifisso e fu impossibile contenere il suo impeto quando fu visto il Crocifisso staccare le braccia dalla croce per abbracciare la statua dei Santo.
La peste rapidamente disparve e furono innumerevoli le guarigioni ottenute con l'uso dei Panini di S. Nicola.
Il Magistrato della città e il Capitolo Metropolitano il 12 Agosto 1602 fecero voto di recarsi ogni anno il 10 Settembre nella Chiesa dei Padri Agostiniani per ringraziare il loro Protettore S. Nicola del singolare prodigio ...
Foto 2-3 : il nuovo Centro Studi per studenti: espressione della Comunità Agostiniana di Tolentino da sempre impegnata nella cultura e nell'assistenza ai giovani.
Fonte : San Nicola da Tolentino
Gloroso San Nicola da Tolentino, prega per le anime purgante. Per quelle che Tu conosci e mi sono tanto care.
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