Corrispondenza Romana, gennaio 2016
Nell’anno del Giubileo, la lobby gay conquista anche
le tradizionali bancarelle della befana di piazza Navona in Roma. Le famiglie e
i bambini che, in questi giorni, come ogni anno, si recheranno presso la storica
piazza romana per l’imminente e, sentitissima, “Festa della
Befana” avranno infatti una brutta e sgradita sorpresa, trovandosi di
fronte a improbabili stand di gay, trans, islamici e rom,
invece che alle tipiche bancarelle piene di dolciumi di ogni tipo e calze della
befana di tutte le misure. Per i romani e non solo, piazza Navona è, infatti, il
simbolo, per antonomasia, della festa della Befana; la
centralissima piazza della capitale, da circa cento anni, per una settimana,
fino al giorno clou del 6 gennaio, si trasforma in una
sorta di piccolo paese dei balocchi, divenendo la meta preferita di grandi e
piccini, attratti dalle sue colorate bancarelle, ricolme di giocattoli,
statuette del Presepe, pupazzi di befane di ogni dimensione, dolci, caramelle e
zuccheri filati.
A dare l’amara notizia è il quotidiano
Libero, con un editoriale del vice-direttore
Franco Bechis, che scrive come “Per festeggiare il Natale e
l’Epifania del Giubileo il prefetto-commissario di Roma, Francesco Paolo Tronca,
ha fatto una sorpresa ai bambini della capitale”. Il “Gay
Center” di Roma, presieduto da Angela Infante, si è
aggiudicato due delle 28 ambitissime bancarelle che si alterneranno nella piazza
romana dal 30 dicembre al giorno dell’Epifania. Il banchetto dell’organizzazione
dei gay, delle lesbiche e dei trans romani, che a differenza di
altre associazioni, sarà presente con il suo stand durante
l’intero periodo, dovrà secondo la deliberazione n. 16
del commissario straordinario Tronca,
“promuovere le proprie attività statutarie e nel contempo offrire un programma di animazione ai bambini, nonché iniziative di intrattenimento ludico/culturali per le famiglie”.
“promuovere le proprie attività statutarie e nel contempo offrire un programma di animazione ai bambini, nonché iniziative di intrattenimento ludico/culturali per le famiglie”.
Il nuovo allestimento, in stile moderno, al passo coi
tempi, di Piazza Navona è il risultato di un bando di gara, pubblicato a metà
dicembre, dal dipartimento “Attività Culturali e Turismo” del Comune di Roma, su
ordinanza di Tronca, dopo l’annullamento della gara con cui erano state
assegnate 55 bancarelle, prima che, 24 di queste, risultassero riconducibili a
Giordano Tredicine, ex consigliere comunale di Forza Italia,
finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta du Mafia
Capitale.
Guardando l’elenco delle 18 associazioni
vincitrici, è evidente come la selezione sia stata fatta all’insegna di
un monotono criterio di politcally correct, piuttosto che sulla base dei
sogni e dei desideri dei più piccoli: oltre al citato “Gay Center” si sono,
infatti, aggiudicati un posto in piazza Navona, “Amnesty International”, “Slow
Food”, “Greenpeace”, “Emergency”, “Sant’Egidio”, “Unicef”, “Cooperativa 21
luglio”, “Croce Rossa Italiana” e “Mezzaluna Rossa”, insieme ad altre
cooperative sociali specializzate nei reinserimento dei detenuti o
nell’assistenza a persone con handicap pisco-fisici. Tutte associazioni,
per cosi dire, “blindate”, in quanto super allineate con il pensiero
ideologico dominante. In particolare, tra quest’ultime vale la pena
citarne due: la “Cooperativa 21 luglio” un’associazione
impegnata da anni nella difesa dei diritti di rom e sinti e contro lo sgombero
dei campi rom presenti nella capitale; e la “Mezzaluna Rossa”
che è la versione islamica della “Croce Rossa” in rispetto ed omaggio
all’intollerante Islam.
Il fino ad oggi misurato e insospettabile commissario
Tronca prosegue dunque nel solco tracciato dal suo predecessore
Ignazio Marino, riprendendo e dando nuovo slancio alla politica
LGBT del Comune di Roma. Se tradizionalmente, durante le
festività natalizie, a Piazza Navona si respirava un’atmosfera d’altri
tempi, che raggiungeva il suo culmine nel giorno della “Festa della
Befana”, nella quale gli adulti si lasciavano trasportare dai bimbi in un mondo
magico, con l’ordinanza di Tronca, si respirerà un’asfissiante e
nauseabonda atmosfera LGBT di cui le famiglie e i bambini
romani, già bombardati tutti i giorni dalla propaganda omosessualista, non
avevano proprio alcun bisogno. Ci auguriamo, ma ne siamo certi, che la Befana
quest’anno porti a Tronca una calza piena zeppa di
carbone. (L.G.)
Pazzesco! Sempre peggio.
RispondiEliminaTronca l'han voluto in Vaticano. La pura verità.
RispondiEliminacomplimenti bella roba!
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