di Jacopo Scaramuzzi
Si sblocca il processo di beatificazione dell’ex vescovo di Verona Giuseppe Carraro (1899-1980) .
Papa Francesco ha ricevuto in udienza ieri pomeriggio il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando il dicastero a promulgare, tra l’altro, il decreto riguardanti le virtù eroiche di mons. Carraro.
Di famiglia povera, riuscì a laurearsi in scienze naturali.
Ordinato sacerdote a 24 anni e vescovo a 53, restò alla guida pastorale di Verona per un ventennio.
Era giunto nella città scaligera a 60 anni nei primi mesi del pontificato di Giovanni XXIII.
Il suo ingresso in città precedette di pochi giorni l’annuncio del Concilio vaticano II al quale prese parte e la cui eredità curò poi, non senza tensioni, nella città di Verona.
«Offro la mia povera vita – scriveva - con tutto ciò che il Signore mi riserverà di soffrire, agire, servire e pregare, particolarmente per la santificazione dei Sacerdoti: perché non deviino, non si scoraggino e non si smarriscano, non tradiscano i santi vincoli che li legano a Cristo, alla Chiesa e al popolo cristiano».
Ai cristiani di Verona diceva: «Dio non vi ha chiamato a una vita borghese, mediocre, di compromesso. Vi ha chiamato ad una vita fervente, animata di carità, di fede salda, coerente, operosa».
Mobilitò la diocesi per un'azione generosa di solidarietà in occasione del disastro del Vajont, delle alluvioni di Firenze e dei terremoti del Belice, del Friuli e dell’Irpinia.
Negli ultimi anni, la sua persona fu lambita dalle accuse relative agli abusi sessuali avvenuti decenni fa all’Istituto Provolo che accoglie persone sorde.
L’associazione, a suo tempo, aveva denunciato alcuni sacerdoti per gli abusi sessuali subiti dagli assistiti.
La Santa Sede già anni fa fece un’indagine che si concluse con la sanzione per un sacerdote, l’ammonizione per un altro sacerdote, e, appunto, il vescovo Giuseppe Carraro completamente scagionato, considerando completamente inattendibili le accuse che gli erano state indirizzate da un testimone.
Alla luce di quanto emerso, peraltro, la diocesi veronese ha espresso «profonda solidarietà» nei confronti delle vittime di abuso che, «anche in ragione della loro particolare condizione, hanno portato dentro di sé per lunghi anni in silenzio una sofferenza difficilmente descrivibile».
La Congregazione per la dottrina della fede, che aveva disposto di sospendere il processo di beatificazione di monsignor Carraro in seguito alle predette accuse, concluse: «Questa Congregazione, valutata la documentazione trasmessale afferente l’espletata investigatio, ritenendo non fondate le predette accuse, invita codesto Dicastero (per le cause dei santi, ndr.) a procedere al completamento della Positio in questione».
E la decisione di Papa Francesco conferma che il processo di beatificazione è ripreso.
Papa Francesco ha firmato il decreto per le eroiche virtù anche di Andrea Szeptyckyj (al secolo, Romano Alessandro Maria), Arcivescovo Maggiore di Leopoli degli Ucraini e metropolita di Halyc (1865 –1944).
«La sua azione pastorale fu instancabile, coraggiosa, profetica e ha permesso alla Chiesa greco-cattolica di sopravvivere alla sua morte, avvenuta nel 1944, e alla persecuzione del regime comunista, al punto da meritare il nome di Chiesa delle catacombe», hanno scritto in un recente libro a lui dedicato i vescovi Luigi Bressan, Ivo Muser e Karl Golser.
«Egli resta una figura esemplare che onora la Chiesa ucraina del secolo scorso e che ne illumina la missione per il domani: costruire un ponte solido tra Oriente e Occidente.
E’ quindi una figura che testimonia la bellezza di tutta la Chiesa tanto che la fama di santità gli era attribuita già quando era in vita e tale rimane, forte, anche ai nostri giorni nel popolo ucraino».
Gli altri sei venerabili per i quali il Pontefice argentino ha firmato i decreti sono: il messicano Agostino Ramírez Barba, Fondatore della Congregazione delle Suore Serve del Signore della Misericordia (1881 –1967); l’italiano Simpliciano della Natività (al secolo, Aniello Francesco Saverio Maresca), Sacerdote Professo dell’Ordine dei Frati Minori, Fondatore della Congregazione delle Suore Francescane dei Sacri Cuori (1827 – 1898), la messicana Maria del Rifugio Aguilar y Torres, fondatrice della Congregazione delle Suore Mercedarie del Ss.mo Sacramento (1866 –1937), la francese Maria Teresa Dupouy Bordes, religiosa professa della Società del Sacro Cuore di Gesù, Fondatrice della Congregazione delle Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria (1873 –1953), l’italiana Elisa Miceli, fondatrice dell’Istituto delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore (1904 – 1976) e la spagnola Isabella Méndez Herrero, suora Professa della Congregazione delle Serve di San Giuseppe (1924 –1953).
Il Timone ( da Vatican Insider )