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mercoledì 10 giugno 2015

Lettera di un pellegrino

Dal Brasile ci scrive un amico recatosi il mese scorso in pellegrinaggio in Italia in occasione di un grande avvenimento ecclesiale per raccontarci di avere purtroppo assistito ad un episodio increscioso che confermerebbe la esistenza  di direttive volte ad ostacolare in modo sistematico la applicazione del MP Summorum Pontificum
Pubblichiamo quella lettera tagliando ogni riferimento al luogo dove è avvenuta la "scenata" per non turbare l'armonia che deve sempre prevalere "in ecclesia" e soprattutto per non danneggiare la fervida attività devozionale-organizzativa dei meravigliosi "volontari liturgici" che il nostro fratello brasiliano ha avuto il piacere di conoscere ( ce ne fossero dei ragazzi così in ogni diocesi ....).

“Carissimo ... , mi scuso con te per non averti scritto prima, ma sono arrivato in Brasile martedì e da lì in poi, tra impegni personali e di lavoro, non mi sono più fermato. 
Vorrei ringraziarti per la gentilezza nei miei confronti e per avermi messo in contatto con i fratelli del Coetus e l'Associazione del volontari liturgici. 
La domenica ( giorno del mio compleanno) sono andato alla Messa serale organizzata dalla Associazione nella Chiesa della ...., e mi sono trovato benissimo  grazie alla cordialità dei giovani del gruppo liturgico. 
Purtroppo ho presenziato una scena incredibile, non so se te l'ha già raccontato ...,  a Messa c'era un inviato della Curia.
Appena finita la Messa è andato a sgridare il povero sacerdote che ha celebrato (un pio uomo, si vedeva da subito, mi sono anche confessato con lui) ho sentito un pezzo della discussione e questo prete  era arrabbiatissimo e molto scortese. 
Ha detto chiaramente che a ... non possono essere tollerate altre Messe tradizionali oltre a quella che si celebra proprio in quella stessa chiesa alle 11 della domenica e ha esplicitamente vietato al prete e ai fedeli della Associazione di tornare lì a celebrare. 
Insomma una vera e propria cacciata. 
I volontari liturgici erano tutti un po' sconvolti... 
... 
Insomma, a parte questo mi sono trovato molto bene! 
Tornerò in Italia e spero approfondire la conoscenza con ... e con gli altri fratelli cattolici ..... 
Ti ringrazio ancora e spero un giorno poter trovare anche te di persona!  Un abbraccio!”

Επίσης, σε μας τους αμαρτωλούς ( A.C.)

2 commenti:



  1. Ciò che sta capitando nella Diocesi di Torino per noi che ahimè vi apparteniamo non stupisce più di tanto. Mi consola il fatto che ora tutta la Chiesa viene a conoscenza di uno stile che in questa diocesi perdura da anni e che ora è alle fasi più importanti: ostacolare in tutti i modi la celebrazione della Messa secondo quanto proposto da Benedetto XVI. Da anni si criticano i giovani ordinati al sacerdozio perchè mettono la talare, fanno la Visita al Santissimo, non disdegnano di mettere la pianeta. Le prese in giro dei confratelli anziani e superiori erano la prassi anni fa, ora arrivano gli ordini: deserto attorno a questi sacerdoti (altroché fratellanza e comunione) divieti a celebrare la Messa antica. Ora dopo ciò che pubblicate le cose le sanno tutti, era ora! Questa è la diocesi che punisce, che frantuma che divide i fratelli nel sacerdozio, che vieta la celebrazione a dei pellegrini.

    A me basta vedere come celebra il vescovo: senza croce sull'altare, tabernacolo divelto e seduto al suo posto in una sedia/cattedra artisticamente orribile; secondo voi non si capisce già da questo che aria tira a Torino? In più ancora fa rumore la punizione inferta dal vescovo a un laico archivista di un'importante chiesa della diocesi torinese che ha avuto il coraggio di chiedere la restituzione di arredi sacri che il suo parroco regalava in giro a cardinali e amici vari. La Diocesi di Torino ha bisogno di una rivoluzione, preghiamo. Ma anche si agisca. Sarà per questi motivi che a Nosiglia la berretta cardinalizia tarda ad arrivare?



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  2. Alcuni altri prelati continuano a definirsi cattolici...mah....

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