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martedì 12 maggio 2015

Bravo il Vescovo di Bressanone!


Era tutto pronto per l'adeguamento liturgico ma il Vescovo ha detto "no!"Il Timone
 
Era già tutto pronto per il rifacimento del presbiterio della storica chiesa di San Michele a Bressanone, approfittando dei lavori di restauro dell’edificio sacro costruito agli inizi del 1500 in stile tardo gotico e poi “barocchizzato” a metà del ‘700.

L’appalto era stato affidato dopo una gara all’artista altoatesino Lois Anvidalfarei, che ha all’attivo la realizzazione di altari e amboni in diverse chiese austriache.

Tutti concordi ed entusiasti i dirigenti parrocchiali (dei semplici fedeli non è dato sapere) nel portare finalmente una ventata di post-modernità in quello spazio così irrimediabilmente tridentino. Ma il vescovo di Bolzano-Bressanone, Ivo Muser, ha bloccato il progetto con un risoluto “No”, che ha irritato molti e ha portato Anvidalfarei a rimettere il mandato.  

Il motivo di una decisione così risoluta, e al giorno d’oggi non proprio usuale, è stato per Muser la non osservanza da parte di committenti e artista del rispetto di alcuni basilari capisaldi liturgici.
La proposta di Anvidalfarei prevedeva infatti un altare non più al centro del presbiterio, ma spostato sul lato, in secondo piano rispetto all’ambone posto più al centro; e la sedia del sacerdote leggermente fuori asse rispetto al tabernacolo e al presbiterio stesso, come a voler trasmettere complessivamente l’immagine di una Chiesa dialogante fra i suoi vari poli e senza più "centro". 

1 commento:

  1. Esiste già una chiesa il cui presbiterio modificato nel 1980/81 ha mensa e sede decentrate, esattamente come sarebbero state realizzate a Bressanone: è la chiesa di San Bernardo nel comune di Stella (SV). Anche la cappella del seminario di Savona mi è stato detto è stata realizzata così. In realtà l'intento dell'architetto progettista (e penso anche di Anvidalfarei) era quello di non sovrapporre la nuova mensa postconciliare all'altare tridentino, creando appunto un dialogo tra i vari momenti ed elementi liturgici. A mio avviso è una soluzione architettonica inusuale, ma da rivalutare. Il centro rimane sempre il vecchio altare tridentino, inteso come simbolo del calvario e tabernacolo per il Santissimo.

    Antonello

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