Era tutto pronto per l'adeguamento liturgico ma il Vescovo ha detto "no!"Il Timone
Era già tutto pronto per il rifacimento del presbiterio della storica chiesa di San Michele a Bressanone, approfittando dei lavori di restauro dell’edificio sacro costruito agli inizi del 1500 in stile tardo gotico e poi “barocchizzato” a metà del ‘700.
L’appalto era stato affidato dopo una gara all’artista altoatesino Lois Anvidalfarei, che ha all’attivo la realizzazione di altari e amboni in diverse chiese austriache.
Tutti concordi ed entusiasti i dirigenti parrocchiali (dei semplici fedeli non è dato sapere) nel portare finalmente una ventata di post-modernità in quello spazio così irrimediabilmente tridentino. Ma il vescovo di Bolzano-Bressanone, Ivo Muser, ha bloccato il progetto con un risoluto “No”, che ha irritato molti e ha portato Anvidalfarei a rimettere il mandato.
Il motivo di una decisione così risoluta, e al giorno d’oggi non proprio usuale, è stato per Muser la non osservanza da parte di committenti e artista del rispetto di alcuni basilari capisaldi liturgici.
Esiste già una chiesa il cui presbiterio modificato nel 1980/81 ha mensa e sede decentrate, esattamente come sarebbero state realizzate a Bressanone: è la chiesa di San Bernardo nel comune di Stella (SV). Anche la cappella del seminario di Savona mi è stato detto è stata realizzata così. In realtà l'intento dell'architetto progettista (e penso anche di Anvidalfarei) era quello di non sovrapporre la nuova mensa postconciliare all'altare tridentino, creando appunto un dialogo tra i vari momenti ed elementi liturgici. A mio avviso è una soluzione architettonica inusuale, ma da rivalutare. Il centro rimane sempre il vecchio altare tridentino, inteso come simbolo del calvario e tabernacolo per il Santissimo.
RispondiEliminaAntonello