Le Figaro intervista il card. Burke e titola: «Guerra segreta in Vaticano»
da Chiesa e post-concilio, del 20.12.2014
Il diffuso quotidiano francese Le Figaro dedica l'ultimo numero della sua rivista settimanale a ciò che definisce : "Guerra segreta in Vaticano: Come Papa Francesco sconvolge la Chiesa".
Il tema generale, già accennato altrove, verte su un papa autoritario, sulle sue decisioni forti, e sulle persone non soddisfatte o semplicemente perplesse rispetto alle sue idee e procedure, che vengono quindi eliminate una ad una.
Il tema generale, già accennato altrove, verte su un papa autoritario, sulle sue decisioni forti, e sulle persone non soddisfatte o semplicemente perplesse rispetto alle sue idee e procedure, che vengono quindi eliminate una ad una.
Lo speciale, in un dossier complessivo di ben 11 pagine, comprende anche l'intervista rilasciata dal cardinale Burke a Jean-Marie Guénois, il Vaticanista del quotidiano della quale, dall'immagine ripresa dal sito francese Benoit et moi possiamo visualizzare ora l'orginale [qui].
Lo apprendo da Rorate caeli, dalla cui versione traduco, perché
l'originale francese dell'articolo e l'intero dossier risulta
disponibile solo per gli abbonati.
Aggiungo di seguito le uniche parole che risultano leggibili sotto il titolo, dal link, da Le Figaro:
Aggiungo di seguito le uniche parole che risultano leggibili sotto il titolo, dal link, da Le Figaro:
Eletto Papa, Francesco ha molto rapidamente rotto con la cortese educazione [politesse] d'Europa e le sue vecchie abitudini. Si tratta di una «nonna sterile», ha sparato all'inizio di dicembre a Strasburgo, parlando del Vecchio Continente. Ha infranto tutto ciò che il pontificato conservava d'imperiale. Non più genuflessioni. Tanto meno il baciamano. Questo Papa, che innanzitutto si sente vescovo di Roma - la parola «papa» affiora poco sulle sue labbra - non ha forse rimproverato giorni fa la talare ad un prelato ricevuto per una riunione di lavoro? Abito sobrio e clergyman bastano.
Cardinale Burke: "Sono molto preoccupato."
Jean-Marie Guénois
Le Figaro Magazine
19 Dicembre 2014
Le Figaro Magazine
19 Dicembre 2014
Le Figaro Magazine - Può un cardinale essere in disaccordo con il Papa?Nominato da Benedetto XVI Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Dicastero della Curia Romana, il cardinale americano Raymond Burke è stato rimosso da questa carica da papa Francesco e nominato cappellano dell'Ordine di Malta. Un evento estremamente raro nella storia della Chiesa. Egli ha osato criticare pubblicamente il metodo seguito dal Papa durante il Sinodo sulla Famiglia.
Cardinale Burke - È certamente possibile che un cardinale sia in
disaccordo col Papa su questioni di procedura o su una linea pastorale. È
invece impossibile che vi sia una divergenza su un tema di dottrina e
disciplina della Chiesa. Ciò significa quindi che un Cardinale, in certe
situazioni, ha il dovere di dire al papa ciò che pensa veramente.
Ovviamente, deve sempre esprimersi in modo rispettoso, perché il papa
rappresenta il ministero petrino. Ma se il papa ha intorno a sé dei
cardinali, è proprio perché gli diano consigli.
Si è data troppa importanza alle divergenze riscontrate durante il Sinodo sulla Famiglia?
Ciò che è strano in questo dossier dei divorziati risposati è che coloro
che hanno ricordato e sostenuto quello che la Chiesa latina ha sempre
insegnato sono stati accusati di essere contro il Santo Padre, e di non
essere in sintonia con la Chiesa... È incredibile! Detto questo, la
Chiesa ha sempre conosciuto dispute teologiche e forti scontri in cui
teologi e cardinali sono stati indotti a dare il loro parere. Se dunque
ho pubblicato, insieme ad altri cardinali, uno studio su questo tema per
esprimere la mia opinione, è nello spirito di fornire una vera
discussione teologica allo scopo di raggiungere la verità.
È rimasto turbato da ciò che è avvenuto nel Sinodo?
Il Sinodo è stata un'esperienza difficile. C'era una linea, quella del
cardinale Kasper, potremmo dire, con la quale si sono allineati coloro
che avevano nelle loro mani la direzione del Sinodo. In realtà, il
documento intermedio [Relatio post disceptationem] sembrava già
scritto prima degli interventi dei Padri sinodali! E secondo una sola
linea, a favore della posizione del cardinale Kasper... Inoltre è stata
introdotta la questione omosessuale - che non ha alcuna relazione col
tema del matrimonio - cercando in essa elementi positivi. Un altro punto
molto preoccupante: il testo intermedio non ha fatto alcun riferimento
alla Scrittura, né alla Tradizione della Chiesa, né all'insegnamento di
Giovanni Paolo II sull'amore coniugale. È stato quindi molto
sconcertante. Come pure il fatto che nella relazione finale sono stati
mantenuti i paragrafi sull'omosessualità e sui divorziati risposati che
non erano tuttavia stati adottati secondo la necessaria maggioranza dei
vescovi.
Qual è la posta in gioco in quella che è diventata una controversia?
In un'epoca piena di confusione, come vediamo con la teoria del genere,
abbiamo bisogno dell'insegnamento della Chiesa sul matrimonio. Eppure
siamo spinti, al contrario, in direzione dell'ammissione dei divorziati
risposati alla comunione. Senza menzionare l'ossessione
sull'alleggerimento delle procedure di annullamento del vincolo
coniugale. Tutto questo porterà, di fatto, ad una sorta di "divorzio
cattolico", e all'indebolimento della indissolubilità del matrimonio, il
cui principio è ciò nonostante riaffermato. Tuttavia, la Chiesa deve
difendere il matrimonio, e non indebolirlo. L'indissolubilità del
matrimonio non è una penitenza, né una sofferenza. Si tratta di una
grande bellezza per chi la vive, è una fonte di gioia. Sono quindi molto
preoccupato, e invito tutti i cattolici, laici, sacerdoti e vescovi, di impegnarsi, da oggi fino alla prossima Assemblea sinodale, [Dicevamo: Se non ora, quando?] al fine di evidenziare la verità sul matrimonio.
- Intervista concessa a Roma a Jean-Marie Guénois
[Le Figaro Magazine, 19 Dicembre 2014, p. 46.
- Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio by Rorate caeli]
God bless His Eminence Raymond Leo Cardinal Burke, defensor fidei!
RispondiEliminaIl card. Burke, pur nel debito rispetto, parla chiaro e forte. Le pecore riconoscono la voce del pastore.
RispondiEliminaEh già, caro Dante!…
EliminaLe pecore riconoscono la voce del “Pastore”…
Mentre i pecoroni…,
seguono quella dell’im “Pastore”!!!
Il card Burke è un vero americano coraggioso e forte ma anche fedele a Dio alla Tradizione alla Chiesa di sempre. Purtroppo Bergoglio soffre deli sintomi dell'invidia, odia l'Europa perché è la culla della civiltà, della gentilezza, della cultura, delle buone maniere. Se non gli va bene può sempre tornarsene a Plaza de Majo ma ci lasci, lui non vuole essere europeo e noi non vogliamo essere sudamericani.
RispondiEliminala vecchia EUROPA anche se decaduta è stata ed è tuttora maestra di civilta'
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaCaro Amico il guaio e' che Borgoglio é invece profondamente europeo come tutti gli argentini. Ricordiamo peraltro esser un oriundo.
EliminaAnche il card De Paolis è contro la comunione ai divorziati se approvata sarebbe di una gravità inaudita. Bergoglio è una scheggia impazzita dell'episcopato latinos fallito che ondeggia tra Mao e il Che. L'Argentina è fallita per due volte e lui sale in cattedra lanciando invettive populiste contro di noi...ma mi faccia il piacere. Bergoglio ti sei inchinato a verso la Moka e davanti a un Patriarca fallito senza fedeli come Bartolomeo che rifiuta il potere del Papa, Loos von Rom
RispondiEliminaDear Raphael Fodde, would do a great service to the Holy Roman Church if you decides to stay definitely in New York Shitty, but then who knows if You will be still welcomed here in Sardinia. Card Burke is a great man and a saint.
RispondiEliminaMaurizio Muscas.
Ragazzaccio, Mau.
EliminaDovunque il cardinale ha reso e renderà un ottimo servizio alla Chiesa. Quanto alla cappamagna non è solo lui ad indossarla, ma tutti i cardinali che celebrano in determinate occasioni presso istituti tradizionali. Anche progressisti.
EliminaScusate, ma chi c'era in conclave? i cardinali? bene, si prendano le loro responsabilità invece di fare lacrime di coccodrillo. E anche noi, cerchiamo di aver eun po' più di fiducia in questo Papa. Se il Signore non avesse voluto non siederbbe sul soglio di Pietro, a meno che non sia dia credito alle teorie sedevacantiste (non ultima quella di Socci). Non dimentichiamoci che fa pur sempre parte della Compagnia di Gesù, il braccio armato non che la cosiddetta aristocrazia della Chiesa, coloro che hanno evangelizzato mezzo mondo (nel vero senso della parola), coloro che suscitavano il timore dei potenti a causa della loro superiorità culturale nonchè scaltrezza e "furbizia".. pensare dunque che sia uno sprovveduto e che agisca solo "con il cuore e con semplicità" non rendendosi conto di quello che faccia..un gesuita.. impossibile. tempo al tempo..
RispondiEliminascusate gli errori ho scritto di fretta*
EliminaCaro anoni mo la Compagni di Gesu' e' ASSAI differente ORA da quella che evangelizzo' il mondo.....Rahner il teologo gesuita ispiratore del CV II che inviava lettere pornografiche alla sua amata peraltro sposata , Il card . Danielou morto fra le braccia d'una prostituta , S'informi meglio poi perche' decisero di mandarlo in esilio a Cordoba il suo amico Borgoglio. della Compagnia OGM. Che gia' Pio XII voleva sopprimere perche' infestata dal modernismo. Ora si autosopprimera' perche NSGC la sta punendo con la ENORME e PROVVIDENZIALE mancanza di vocazioni. Deo gratias!
EliminaIl Signore non può coartare la libertà di scelta dei cardinali. In caso contrario avremmo avuto solo papi santi.
EliminaQui tutto l'articolo tradotto
RispondiEliminahttp://opportuneimportune.blogspot.it/2014/12/la-guerra-segreta-in-vaticano-come-papa.html
Ho avuto modo di seguire una Messa a Montenero (LI) del Cardinale Burke e mi è rimasto impresso il suo modo chiaro di esporre le Verità di Fede all'omelia. Una persona di una bontà disarmante ma fermo nei Veri Valori Cattolici. Che splendido Papa sarebbe. Chi gli rimprovera le cappe magne non ha capito nulla di Burke, un po' come quelli che definivano Ratzinger "Pastore Tedesco" quando invece oggi ci sono in vaticano dei "Dobermann".
RispondiEliminaIl cardinale Burke, conosciuto personalmente, è persona di Dio. Uomo di profonda cultura e dottrina teologica. E' un mistico. Io mi fido di lui, di quello che dice, della sua saggezza, prudenza, senza ostentare il populismo o l'idolatria entrata a far parte, prepotentemente, del patrimonio genetico di questa Chiesa eretica, rappresentata da un vescovo di Roma troppo spettacolare, che vive una vita da divo, da star, senza nessun briciolo di umiltà. Tra l'altro, mi scandalizza parlare di lui, fare riferimento a lui se non so se è veramente espressione dello Spirito Santo, oppure frutto di una lobbies che pensa di distruggere il depositum fidei su cui si è basata e si basa la vita della Chiesa, così come Cristo l'ha voluta. Il cardinale Burke ha pagato per le sue posizioni, per la sua intransigenza durante il Sinodo. Secondo me, avrebbe pagato lo stesso, perchè, comunque, non gradito a colui che è venuto dall'altro mondo, non funzionale alla logica distruttiva messa in atto dagli attuali farisei, dai mercanti del tempio, dai parolai, venditori di fumo, di aria fritta, fresca e baccalà. Giuseppe Massari
RispondiEliminaC'ero anch'io. Potevi farti riconoscere.
RispondiEliminaSe ti riferisci a me purtroppo all'epoca non ti conoscevo! Chiedo venia! La prossima volta che so di trovarti mi farò sicuramente riconoscere!
EliminaGrande il Card. Burke!
RispondiEliminaUn nuovo Atanasio.....
Pro Deo et Patria