Tentativo di golpe, per contrastare i Cardinali contrari alla teoria di Kasper sulla Comunione ai divorziati risposati? Sembra di sì.
Certo che sarebbe un colpo durissimo alla consistente frangia "lealista" dei Cardinali che difendono il depositum fidei sul divieto di divorzio e su ogni consequenziale implicazione dottrinale, in opposizione alle strampalate idee personali e relativiste di Kasper.
Staremo a vedere. Sarebbe davvero un gravissimo errore (e maggiormente grave peccato) piegare la Teologia ai bisogni della società moderna, secondo regole e macchinazioni umani.
Certo che sarebbe un colpo durissimo alla consistente frangia "lealista" dei Cardinali che difendono il depositum fidei sul divieto di divorzio e su ogni consequenziale implicazione dottrinale, in opposizione alle strampalate idee personali e relativiste di Kasper.
Staremo a vedere. Sarebbe davvero un gravissimo errore (e maggiormente grave peccato) piegare la Teologia ai bisogni della società moderna, secondo regole e macchinazioni umani.
Roberto
Sinodo. Si pensa a un minigolpe?
di Marco Tosatti, da La Stampa del 21.05.2014
Sembra che il “teorema Kasper” sulla comunione ai divorziati
risposati, di cui si discuterà al Sinodo dei Vescovi nel prossimo
autunno, possa incontrare grosse difficoltà. E per superarle – secondo
alcune voci di ottima fonte – si starebbe pensando a una modifica del
regolamento del Sinodo stesso, in modo da ridurre la quantità e la
qualità delle opposizioni.
Sembra che il “teorema Kasper” sulla comunione ai divorziati
risposati, di cui si discuterà al Sinodo dei Vescovi nel prossimo
autunno possa incontrare grosse difficoltà. E per superarle – secondo
alcune voci di ottima fonte – si starebbe pensando a una modifica del
regolamento del Sinodo stesso, in modo da ridurre la quantità e la
qualità delle opposizioni.
Nel Concistoro che aveva preceduto la nomina dei primi cardinali di papa Bergoglio il cardinale Walter Kasper aveva parlato a lungo, prima esponendo le sue considerazioni per permettere ai divorziati risposati di accedere all’eucarestia, a dispetto della dottrina della Chiesa sulla situazione in cui si trovano e alle parole del Vangelo sul divorzio. Dopo che molti altri cardinali si erano espressi, in maggioranza in maniera contraria, aveva avuto il privilegio di replicare. Ma mentre la relazione del card. Kasper era stata resa nota, non lo sono le considerazioni degli oppositori. Sarebbe opportuno invece che venissero rese pubbliche; molte, a essere state registrate, sono state consegnate alla segreteria del Concistoro.
Ed è proprio in seguito al Concistoro che si pensa di modificare il regolamento del Sinodo. In modo da non permettere di partecipare a un gran numero di “capidicastero” della Curi di Roma. Adesso, in base al regolamento vigente, i responsabili dei dicasteri romani entrano di diritto nel Sinodo dei Vescovi. Ma oltre che da grandi cardinali diocesani di ogni parte del mondo(Filippine, Stati Uniti, Africa, Europa) è da parte loro che ci si attende che siano espressenas le maggiori e più fondate difficoltà di carattere teologico e dottrinale verso il “teorema Kasper”.
E così ha cominciato ad aleggiare l’idea di risolvere il problema alla radice, limitando le presenze dei capidicastero. Resta l’incognita dei delegati di nomina pontificia. Si vedrà se papa Francesco si atterrà, come i suoi predecessori, a una linea di equilibrio, invitando personalità di posizioni diverse, o se cederà alla tentazione di convocare solo plotoni di entusiasti “kasperisti”...
Nel Concistoro che aveva preceduto la nomina dei primi cardinali di papa Bergoglio il cardinale Walter Kasper aveva parlato a lungo, prima esponendo le sue considerazioni per permettere ai divorziati risposati di accedere all’eucarestia, a dispetto della dottrina della Chiesa sulla situazione in cui si trovano e alle parole del Vangelo sul divorzio. Dopo che molti altri cardinali si erano espressi, in maggioranza in maniera contraria, aveva avuto il privilegio di replicare. Ma mentre la relazione del card. Kasper era stata resa nota, non lo sono le considerazioni degli oppositori. Sarebbe opportuno invece che venissero rese pubbliche; molte, a essere state registrate, sono state consegnate alla segreteria del Concistoro.
Ed è proprio in seguito al Concistoro che si pensa di modificare il regolamento del Sinodo. In modo da non permettere di partecipare a un gran numero di “capidicastero” della Curi di Roma. Adesso, in base al regolamento vigente, i responsabili dei dicasteri romani entrano di diritto nel Sinodo dei Vescovi. Ma oltre che da grandi cardinali diocesani di ogni parte del mondo(Filippine, Stati Uniti, Africa, Europa) è da parte loro che ci si attende che siano espressenas le maggiori e più fondate difficoltà di carattere teologico e dottrinale verso il “teorema Kasper”.
E così ha cominciato ad aleggiare l’idea di risolvere il problema alla radice, limitando le presenze dei capidicastero. Resta l’incognita dei delegati di nomina pontificia. Si vedrà se papa Francesco si atterrà, come i suoi predecessori, a una linea di equilibrio, invitando personalità di posizioni diverse, o se cederà alla tentazione di convocare solo plotoni di entusiasti “kasperisti”...