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domenica 20 aprile 2014

Pasqua di umile prostrazione, di gioioso annuncio della verità che cambia la vita: Dio ci ha aperto il Paradiso.

Un gran terremoto scuote il sepolcro all'apparizione dell'angelo. 
Le guardie hanno paura e rimangono come morte. 
Il messaggero celeste rassicura le donne: "Voi non abbiate paura. So che cercate Gesù, il crocifisso..." 
Troppe guardie, anche oggi. 
Troppi ad avere paura di un Cristo che non corrisponde alla loro immagine. 
Alle donne viene specificato ciò che sanno bene: è il crocifisso. 
Si può cercare Gesù. 
Si può incontrarlo dietro la pietra della storia, del messaggio, della visione di parte, come può accadere con un qualsiasi uomo di una certa levatura morale o intellettuale. 
Quel Gesù resta nel sepolcro, ben custodito dalla vigilanza delle coscienze che hanno bisogno di miti, di figure di riferimento per sentirsi meno sole, forse meno colpevoli. 
Sapere che la vita resta tale e quale, ma trovare forza in un lontano predicatore, carismatico tanto da sopravvivere nel messaggio che ha lasciato, non è il massimo. 
Ma il Gesù dei libri, delle convinzioni e delle convenzioni, non può dare di più. 
Non era venuto per questo! 
Egli era venuto per dare la sua vita; per servire, e non per essere servito. 
Servirsi di Gesù, anche se per cause altissime, significa escludersi dal suo servizio. 
Per questo è detto che Egli è il Crocifisso. 
Le donne cercano il Crocifisso. 
Non bisogna mai temere quando si cerca il Crocifisso. 
Perché lo stesso Gesù si rende presente, mostra il suo volto, rassicura, consola, sorregge. 
Egli solo può rendere testimoni della Sua gloria coloro che lo cercano Crocifisso. 
Perché sanno che dalle sue piaghe noi siamo stati guariti. 
Non ammaestrati, organizzati, ammoniti, bensì guariti. 
E con la guarigione tutto acquista senso: il Vangelo, la Chiesa, la legge. 
Ed anche Gesù, mostrando di nuovo il suo volto, si rivela nella sua divinità. 
Le donne si prostrano e adorano; soltanto dopo sono mandate a dare l'annuncio. 
Come a voler dire che nessun annuncio può nascere se non dall'adorazione, dall'aver riconosciuto che Egli è Dio. 
L'altro Gesù può addirittura convivere con ideologie umane, starsene comodamente nelle biblioteche oppure nelle certezze dei cuori chiusi come il sepolcro vigilato. 
Pur volendo, non può salvare. 
Che sia una Pasqua di ricerca del Crocifisso, di umile prostrazione, di gioioso annuncio della verità che cambia la vita: Dio ci ha aperto il Paradiso, ci ha donato la Sua stessa vita nel dono del Figlio, Crocifisso e Risorto. 
Auguri a tutti! 

d.A.U.



Foto 2  Teramo, Chiesa Monumentale di San Domenico ( centro storico ) : Altare Maggiore   per la Santa Pasqua realizzato dai Frati Francescani dell'Immacolata - rettori della chiesa - in collaborazione con i fedeli del "gruppo stabile " della Messa nell'antico rito.

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