Finalmente dopo sei anni uscite sul sito ufficiale della Santa Sede le traduzioni ufficiali del Summorum Pontificum pur con qualche imprecisioni in un punto saliente.
All'art. 7 della legge, infatti, nella versione latina si legge: "Art. 7. Ubi aliquis coetus fidelium laicorum, de quo in art. 5 § 1 petita a
parocho non obtinuerit, de re certiorem faciat Episcopum
dioecesanum. Episcopus enixe rogatur ut eorum optatum exaudiat. Si ille
ad huiusmodi
celebrationem providere non vult res ad Pontificiam Commissionem
“Ecclesia
Dei” referatur.".
Nella traduzione in italiano invece si legge, con cattiva traduzione e peggiore moto d'intenti: "Art. 7. Se un gruppo di fedeli laici fra quelli di cui all’art. 5 § 1 non abbia
ottenuto soddisfazione alle sue richieste da parte del parroco, ne informi il
Vescovo diocesano. Il Vescovo è vivamente pregato di esaudire il loro desiderio.
Se egli non può provvedere per tale celebrazione, la cosa venga riferita alla
Commissione Pontificia “Ecclesia Dei”."
Per chi non mastichi il latino o abbia ricordi troppo sbiaditi, si ricorda che "si ille... non vult" significa "se egli non vuole" (egli è rifierito al Vescovo diocesano; vult è la terza persona singolare, modo Indicativo tempo Presente del verbo volo, vis, volui, velle, trad. volere). Si studia al liceo, verbo irregolare, conosciuto da tutti i non latinisti grazie alla celeberrima frase "DEUS VULT" di storica memoria.
Curioso leggere che in altre traduzioni invece il "si ille... non vult" è tradotto correttamente nella corrispondente versione vernacola (inglese: "If he does
not wish"; francese: "Si il ne veut pas").
Lo stesso "errore" però torna nella traduzione in spagnolo "Si no puede", in quella in portoghese "Se não pude, e in quella tedesca "Wenn er für... eine Feier dieser Art nicht sorgen kann".
Nella versione Ungherese, che era l'unica tra l'altro ad essere apparsa subito nel 2007, la traduzione suona come "se non è in grado".
Direte voi: comunque sia, il concetto è espresso: in caso di negligenza, inattività o impossibilità da parte del Vescovo, ci si può rivolgere all'Ecclesia Dei... sì, ma bisogna ricordarsi che... il diavolo si nasconde nei cavilli. "Non volere" è ben diverso da "non potere". Secondo la versione "non può", il fedele sarebbe disarmato contro il diniego (infondato e ingiustificato) del Vescovo.
Roberto
"Quando nel 2007 il Romano Pontefice Benedetto XVI promulgò l'attesissimo Motu Proprio Summorum Pontificum, sul sito web della Santa Sede venne pubblicata anche la traduzione in italiano e in altre lingue estere.
Però, dopo qualche tempo, rimasero disponibili solo le versioni in lingua ungherese e latina, mentre quelle nelle altre lingue scomparvero nel nulla.
Alcuni pensarono che si fosse trattato di un errore tecnico del webmaster del Vaticano, e contattarono i Sacri Palazzi per chiedere gentilmente che venissero ripubblicati, ma senza alcun esito.
Ieri un caro lettore del blog mi ha segnalato che finalmente la Santa Sede ha ripubblicato le traduzioni nelle principali lingue parlate nell'orbe cattolico, tra cui l'italiano.
Si tratta certamente di una buona notizia, infatti se fosse stata imminente la soppressione del Summorum Pontificum, non avrebbe avuto senso ripubblicarne la traduzione.
Personalmente penso che il Motu Proprio non verrà mai abolito, il motivo lo spiegherò in futuro.
Sono fiducioso che nei prossimi giorni avremo un'altra bella notizia, cioè che ai sacerdoti dei Francescani dell'Immacolata che lo desiderano, non verrà impedito di poter continuare a celebrare il Santo Sacrificio della Messa nel glorioso e venerabile Rito Romano tradizionale; lo stesso che tanto amava San Pio da Pietrelcina".
In verità le versioni già esistevano ma non vi erano i links.
RispondiEliminaIl che, di fatto, equivale a dire che non esistevano.
Elimina'Il diavolo si nasconde nei cavilli' scrive Roberto, ed io aggiungo: il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi; prima o poi le contraddizioni e le assurdita' vengono a galla.
RispondiEliminaOttima cosa, quindi, segnalare le lampanti contraddizioni linguistiche fra "non puo'" e "non vuole" dove il testo originale (latino) dice "non vuole." Ma se guardiamo alle intenzioni dei vescovi verso i fedeli che richiedono la Messa VO, vedremo che il "non puo'" (traduzione errata) e' molto piu' favorevole ai fedeli amanti del VO che il "non vuole" (traduzione corretta), ed ecco perche': non accade spesso che un vescovo dica "Io non voglio" a chi richiede la celebrazione del VO. Piu' spesso c'e' silenzio o la risposta e' "non si puo'" per vari motivi. Secondo la traduzione (errata) "non puo'" i fedeli possono ricorrere all'Ecclesia Dei nei casi di vera o dichiarata impossibilita'; mentre secondo la traduzione giusta ("non vuole") il ricorso all'Ecclesia Dei e' possibile solo se il vescovo dice chiaro e tondo di non voler saperne della celebrazione VO. Se pero' dice: "Figlioli, io sarei disposto, ma non e' possibile" non c'e' possibilita' di ricorso.
'Tu non pensavi/ che loico io fossi', disse il diavolo al peccatore nell'Inferno di Dante.
Ottima riflessione.
EliminaNe faremo un post.
Grazie mille
il che significa che nonm era possibile leggerli.
RispondiEliminaForse vi può interessare: http://traditioliturgica.blogspot.it/2013/08/la-liturgia-una-ripetizione-solenne.html
RispondiEliminaPer altro, volere è potere, ma non viceversa.
RispondiEliminaForse e' stato utile lo sdegno per l'inopinato commissariamento dei benemeriti Francescani dell'Immacolata,in Vaticano i pusillanimi sono un gruppo cospiquo.
RispondiEliminaL'anomalia segnalata da Sandro Magister diversi mesi fa l'abbiamo rilanciata la settimana scorsa su BastaBugie (vedi sotto). Dopo appena qualche giorno dopo sono state aggiunte sul sito vaticano le altre traduzioni di sui si parla qui sopra. Siamo lieti che il nostro sito abbia contribuito a ciò. Giano Colli http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2880
RispondiEliminaO.T. intanto stamattina alle ore 7.oo , la porta dell' Immacolatina al lungotevere Vaticano è rimasta desolatamente chiusa.
RispondiEliminaGuardi di non fare terrorismo per niente. . ogni anno in agosto quella porta è rimasta chiusa in quanto i frati se ne vanno da Roma
EliminaI Frati dell Immacolata celebrino pure nelle chiese conventuali non aperte al pubblico la messa come meglio credono; ma per la domenica nelle rettorie o nelle parrocchie a loro affidate se non esistono gruppi che richiedono evitino di celebrare con iol VO
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