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Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

lunedì 22 luglio 2013

Mons. Ricca, il "prelato" della lobby gay: la stampa sta in silenzio sull'errore di Bergoglio. Se fosse successo a Benedetto XVI?

foto: copertina di L'Espresso
del 18.07.2013
Riceviamo un'altra accorata lucida e schietta mail dal nostro amico sacerdote (la precedente qui, sul "diritto" di ogni cattolico di fare 'osservazioni' ai Papi, pur nel rispetto di filiale obbedienza e sottomissione), che contiene il suo accorato sfogo (che partecipiamo
in toto) sulla diversità di trattamento che la stampa ha riservato a due Pontefici: attacco su ogni fronte nei confronti di Benedetto XVI, indulgenza verso il Vescovo-di-Roma Francesco per il caso "lobby gay e il prelato IOR Mons. Ricca".
Ci chiede di condividerlo coi lettori di MiL. 
Qualunque sia la verità su Mons. Ricca, il comportamento della stampa, adesso, è palese. 
Un tempo, contro Benedetto XVI, bastava una voce, un rumor, un sospetto,  una chiacchera, o una frase -volutamente- fraintesa, per dare addosso all'allora Papa Regnante.  Senza poi rettificare, con altrettanta visibilità, la notizia fonte di calunnia. Ora invece? 

Per onore di cronaca indichiamo un articolo di Giacomo Galeazzi su Vatican Insider (dal titolo "Accuse gay al prelato IOR: notizie inattendibili") che riferisce che la bufera scandalosa piombata su Mons. Ricca sia solo una manovra per frenare l'opera di risanamento che, mendiante il monsignore, il Papa avrebbe iniziato a compiere.
 Roberto

Il “Summorum Pontificum” 
e la passione per la Verità:  "peccati" imperdonabili di Benedetto XVI


           "Cara Redazione,


                                        vorrei condividere con altri lettori del “nostro sito” una grande amarezza: quella dei due pesi e due misure applicati a Francesco e Benedetto.

       Il settimanale l’Espresso di questa settimana  [ripreso anche da Affariitaliani; n.d.r.] rivela a firma di Sandro Magister, i particolari circostanziati della “condotta scandalosa” di mons. Ricca  che era stato scelto da papa Bergoglio per moralizzare lo Ior. Di fronte a questo clamoroso abbaglio tutta la colpa viene riversata sulla potente lobby  gay, potere parallelo che trama ai danni del Papa.

Mi chiedo: -Se questo incidente fosse capitato a Benedetto XVI, nessuno glielo avrebbe perdonato e gli opinionisti avrebbero intonato il ritornello di un papa intellettuale, chiuso negli appartamenti pontifici e lontano dei problemi concreti.

Ora Francesco vive nelle periferie esistenziali, raccoglie tutte le chiacchiere degli ospiti di S.Marta, ma si è clamorosamente sbagliato, proprio  a proposito dello Ior che lui reputa forse il problema più grave, dato che parla solo di questo e quasi mai del relativismo contemporaneo o della liturgia che langue in preda solo ad una visione orizzontale.

Sono certo che questa benevolenza  gli viene usata perché lui non dice, o almeno non ha ancora detto con la chiarezza che gli è propria, che la sessualità fedele, sponsale  e  responsabile e non  il preservativo è la cura dell’aids. Che effettivamente nel rinnovamento conciliare qualcosa è andato storto perché la Chiesa e la Liturgia non sono rinate col Vaticano secondo. Che una religione che giustifichi il terrorismo non è pacifica né ragionevole (cfr. Ratisbona). Che il relativismo è un oltraggio alla ragione in quanto la Verità esiste ed è conoscibile attraverso la legge naturale. Che la Chiesa ha il dovere di preservare ciò che resta del cristianesimo in Europa e ciò anche in riferimento ad una immigrazione selvaggia.

Non solo la lobby  gay ha ingannato Francesco ma anche la sua presunzione  di conoscere tutto alla perfezione, avendo avuto con Mons. Ricca dei rapporti affabili durante i suoi soggiorni nelle case del clero romane .

Lui che desidera che il pastore abbia “l’odore delle pecore” non si è chiesto perché un monsignore giovane e piacente facesse l’albergatore?

Torniamo a Benedetto il quale ha commesso "colpe" imperdonabili come il Summorum Pontificum  e una sensibilità tradizionale.  Soprattutto la guerra  chiarissima al relativismo imperante ed anche ai cattolici adulti che di esso sono i primi figli.  Per Lui dalla stampa solo vituperi ed incomprensione anche dalla fraternità spiox, la quale pur avendo buone ragioni, non comprende che per risollevare la Chiesa ci vuole tempo e passaggi graduali, di cui Benedetto  ne è stato uno  fondamentale.bOrmai Francesco da tutti osannato è prigioniero del suo “non dire” pena il perdere la popolarità. 
Scrivevo per Pasqua che anche Gesù era popolare la Domenica delle Palme. Quando disse la verità di essere Figlio di Dio, le cose cambiarono.  
 Sono andate male per Benedetto, cambieranno per Francesco?"

F.to
Alpium Pastor Quidam

100 commenti:

  1. Forse è meglio stare nell'austero,riservato,Appartamento Pontificio,dove il"genius loci" informa il suo abitatore del momento, del carico e della Maestà dell'Ufficio ricoperto,piuttosto che vivere la quotidiana caciara e informalità di un albergo...meta di galoppini,traffichini,questuanti e gentuzza da due soldi. Mezza Roma è andata a mangiare lì...e non per venerare il Vicario di Cristo,ma a farsi gli affari propri col Vaticano.Basta conoscere qualcuno lì dentro.Una nomina ha fatto,una l'ha toppata.Umiltà vera Sancte Pater!Sic transit gloria mundi!

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  2. Considerazioni ineccepibili !

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  3. Ma quanta saggezza! Ma chi credete di essere? Leggo spesso saccenterie e critiche sul Papa precedente e su quello seguente. Ma forse nemmeno Gesù si salva. Pregare un pò di più per il S.Padre, no,vero? Liturgia antica, pianete ricamatissime,latino ecc. il resto tutto diabolico? Ma che cattolici siete? quelli di prima del Concilio Vat. II, perchè gli altri non vanno bene. A leggervi qualche dubbio mi viene!!!!!

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    1. Magari leggi spesso, ma siccome hai dei giudizi preconfezionati, quello che non collima con le tue idee non va bene. Per combattere il nemico(modo di dire in questo caso) devi conoscerlo. Se ti documentassi con attenzione sulla Liturgia preconciliare, magari se partecipassi, non sentire o ascoltare, ma partecipassi a qualche Santa Messa celebrata con il Vetus Ordo, e poi ti facessi un serio esame di coscienza prima di paragonarla con la Santa Messa postconciliare, forse arriveresti a delle conclusioni meno drastiche nei confronti dei cattolici che siamo. Con questo non voglio dirti che le Sante Messe celebrate dopo il Concilio siano da buttare via. Ci sono Santi Sacerdoti che anche nella pochezza del rito postconciliare ti fanno amare Dio e guai se così non fosse,ma la differenza è tanta.Il sacerdote di prima, celebrava in una Chiesa, quello di adesso celebra in un'Aula Liturgica,quello di prima e tutto il gregge alle sue spalle aveva un solo punto di riferimento: il Tabernacolo sormontato da un Crocefisso. Quello di adesso guarda l'assemblea e magari si distrae pure, Dio non voglia, di Tabernacolo e Crocefisso nella maggior parte dei casi, neanche l'ombra. Potrei continuare per altre venti paginette, ma il resto preferisco che tu lo scopra da solo se ne hai voglia. Ti auguro magariu di capitare durante un matrimonio in quella parrocchia della brianza che sta spopolando sul web(spero solo per curiosità): delle due o cambi subito modo di pensare o ti metti a ballare come in discoteca.

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  4. Che rottura leggere sempre dei commenti come quello di quel poveretto Anonimo delle 19,09 ... E' una specie di tortura soprattutto per le giovani anime che si dedicano notte e giorno alla lode di Dio nella santa tradizione dei padri. Tornando alle cose serie, cioè all'articolo postato, ineccepibile io alle "colpe" di Benedetto XVI anzi del Card. Ratzinger metterei al primo posto la famosa " NOTA PREVIA " allegata nel 1982 al CCC dopo la firma del Beato GPII. Si sa che i poteri forti non perdonano mai ! E' già un miracolo che il Pontificato di BXVI sia durato quasi 8 anni, di purgatorio dove il buon papa ha potuto espiare il suo comportamento un po' antiromano - anche se in parte comprensibile . che ebbedurante il CVII . E' già un miracolo che i poteri forti non lo abbiano accolto con lo stesso trattamento che fu del beato GPII. Dopo la firma della NOTA PREVIA del CCC sembrava che il buon Card. Raztinger fosse spacciato. Poi lo Spirito Santo dispose diversamente così fra urli e strepitii ci fu l'habemus papam ... tutto il resto lo conosciamo purtruppo bene. Brava la redazione di MiL e bravo il prete che ha scritto l'articolo !

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  5. Sperando di non rompere troppo, ma quanto sarebbe meglio un po di misericordia in più che tanti pizzi e merletti e parlate con un poco di rispetto in più per il Santo Padre. Se riducete il tutto alla sola liturgia e su come si svolge, avremo si una bella funzione ma fine a se stessa.

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    1. Quando quelli come te mostreranno più rispetto per la Chiesa e il Papato.
      Ma evidentemente la verità è amara.

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  6. alla faccia di bonaventura! Osservazioni? Ma le vostre sono peggio delle bestemmie di porto, ma sono problemi vostri, pià di dirvelo non so che fare, con Dio ve la dovrete vedere su questo vostro grande permesso che vi siete inventati.Voi avete offese in varie occasioni Papa Francesco. Punto.

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  7. voi avete tante bilancine tutte diverse con le quali pesare le realtà a seconda della vostra bisogna. in pratica siete ipocriti

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  8. Mi domando come sia possibile ignorare la condizione esistenziale di un presule ospite di una nunziatura, quando a dividere le due capitali: Montevideo e Buenos Aires vi è solo un fiume, il Rio de la Plata. Per un uomo accorto, attento a ciò che accade nel mondo - parlo di Papa Francesco - incline alla moralizzazione della Chiesa, dello IOR, in particolare, come possa essere sfuggito un particolare che era sulla bocca di tutti: vescovi, preti, suore, nella Nunziatura di Montevideo, è cosa che mi stupisce. Non sono incline ad ascoltare pettegolezzi, né, tantomeno indossare l'abito dell'Inquisitore; ma qui c'è qualcosa che non va! Non è di grande importanza, a mio modo di vedere, la ingerenza di una lobbie che sottrae da un documento complessivo, il capitolo delle vicissitudini di un presule, che andrà a ricoprire l'incarico, sia pure ad interim, di supervisore dello IOR, ma la scrupolosa sordità del Papa, dinanzi ad una evidenza, almeno occorreva verificare se di evidenza si trattasse! Sono uno scrittore e risento del fascino del lessico! Ma qui, credo, non si tratti di un romanzetto d'appendice! O Francesco ha perdonato il monsignore per la sua vita, quantomeno stravagante! o ha ritenuto il suo peccato, uno dei tanti modi d'essere dell'amore. Ritenendo, ormai inerte, quanto si legge in Romani 1, 16-32. Paolo descrive con eccellente chiarezza il profilo di un uomo, che non cammina sulle strade del Signore. Se è vero - non so se lo sia! - che qualche volta Francesco pranza a Santa Marta, con monsignore, questo può andare! Gesù non pranzava con Matteo, traditore dei confratelli ebrei e riscossore delle tasse per conto dei Romani? Lo fece dopo che Matteo, ricevuta la chiamata di Gesù, ebbe abbandonato il banco delle imposte! Può darsi che il monsignore abbia chiesto perdono a Dio, si sia riconciliato con Gesù, e sia pronto ad assumere l'incarico di supervisore dello IOR. Se così fosse non merita che il nostro augurio di buon lavoro!

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  9. Un po facilone il nostro Papa.

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  10. Misericordia io voglio e non sacrificio.
    Finiamola di insegnare ai Papi di fare i Papi! Non oso immaginare la sofferanza che ha vissuto prima Benedetto XVI e adesso Francesco I nel constatare tutto il sudiciume morale che c'è attorno a loro in curia.
    Preghiamo e abbiamo fiducia in Cristo che non abbandona la Sua Chiesa e che in ogni tempo sa produrre dei Santi.

    E comunque concordo sul fatto che ora l'interessato colpevole venga ridotto allo stato laicale e sospeso a divinis.

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  11. L'articolo è sostanzialmente condivisibile. Anche se, a dire il vero, non mi sembra che Papa Benedetto sia stato "mangiato vivo"... Più che una sottovalutazione di Ratzinger io vedo una sopravvalutazione di Bergoglio o, per meglio dire, una accentuazione/distorsione di alcune cose da lui dette e fatte. Le intenzioni riformatrici di Bergoglio paiono sincere e buone. Aspettiamo e vediamo. È chiaro che in questi casi la cultura e i poteri forti "progressisti" riescono sempre a strumentalizzare certi concetti, come quelli relativi alla cosiddetta "povertà", che si prestano ad interpretazioni moraliste e socialistoidi. Insomma non lasciamo questo pontefice nelle grinfie di chi odia la Chiesa (odiatori esterni e odiatori interni...).

    L'importante è raggiungere determinati scopi, non importa con quale pontefice. Ora la drammatica gravità è data dal numero spropositato di clero omosessuale, chiaramente malato, è su questo che il Papa attuale deve concentrarsi. Non è tanto una questione di lobby: il fatto che queste persone malate siano organizzate con scopi particolari è certamente grave, ma il problema più impellente è combattere l'omosessualità in quanto tale all'interno della Chiesa, cosa questa che costituisce un abominio. Mi auguro che, almeno in questo senso, l'azione di Papa Francesco produca qualche frutto (teologicamente preferivo Benedetto, ma può essere che un Papa più energico, se indirizzato dallo Spirito Santo, sia più proficuo, considerata la situazione attuale).

    Per me la Santa Messa è la Messa di sempre, non c'è bisogno di aggiungere altro, è un fatto ormai acclarato (e sono sicuro lo sia per molti, anche per chi non lo ammette). Ma ci sono problemi più urgenti, in ordine ai quali occorre non solo un'azione, ma anche una chiarificazione risolutiva all'interno della Chiesa stessa. Prima la sanità mentale dei sacerdoti, poi tutto il resto, altrimenti non è neanche pensabile una discussione sulla liturgia o su altro, diventa tutto inutile.

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  12. Articolo orribile! Un papa vale perché ripete fino all'ossessione la morale sessuale della Chiesa, che peraltro si conosce già benissimo? O non vale forse perché sta cercando di fare qualcosa di nuovo, tipo quella bella pulizia che Ratzinger aveva tanto sbandierato e poi concretamente non ha fatto nulla?
    Scordatevelo che Francesco critichi il Concilio, del quale è un fervente sostenitore! Mettetevi il cuore in pace e consolatevi esaltandovi nei vostri circoletti canforati.
    Ridicola la menzione di Gesù e della sua popolarità la Domenica delle Palme, ecc.. Da un prete mi aspetterei qualcosa di più profondo e serio!

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    1. Anche dal commentatore di un blog cattolico ci si aspetterebbe qualcosa di più profondo e serio !

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    2. E bravo il nostro Dario che fa un'analisi politicamente correttissima! io ormai mi sono arreso di stare qui a disquisire su Papi, Vescovi di Roma ecc...dal Concilio Vaticano II, il cui spirito piace tanto alla nouvelle theologie, la Chiesa sta scendendo sempre più verso l'abisso della sciatteria e se lo fai notare passi per un amante della canfora. Quindi siccome mi sono rotto faccio come mi pare: vado quando posso alla VERA MESSA, cerco di comportarmi da VERO CATTOLICO (ed è veramente difficile) ed aspetto sulla riva del fiume....o passerà il cadavere o mi porterà via la piena. Sono cinico? Forse....o forse disincantato da questo andazzo della Chiesa Post-conciliare che non mi piace per nulla...vescovi di Roma compresi. Pagherò i miei peccati al momento del Giudizio! E poi caro Dario Lei che dice "Da un prete mi aspetterei qualcosa di più profondo e serio!" come si permette di ridurre la VERA MESSA a "circoletti canforati?" ....mi sa che dell'essenza del Cattolicesimo abbia le idee un po confuse e con Lei gli amanti delle stupefacenti proprietà terapeutiche dello "spirito del concilio".....e come direbbe Panariello: "ma và'ia và'ia và'ia...!!!"

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  13. WW il Santo Padre Francesco che è vicino a tutte le pecore anche quelle lontane e rinnova la fedelta' al Concilio Vaticano II come rinnovamento della Santa Chiesa e non si materializza con indumenti medioevali e con cerimonie preconciliari. W il Concilio vaticano II W papa Francesco fuori dai piedi i lefevriani e i conservatori. Votate in iunternet per far abrogare dal papa il motu proprio sulla liberalizzazione della messa in latino

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    1. Il Papa dovrebbe rinnovare la fedeltà alla Chiesa di SEMPRE!! non ad un concilio che neanche era dogmatico!! E' proprio questa la tragedia! Fate pure!! A me se mi escludete non mi interessa un fico secco!! Resterò a lodare il Signore pregandolo secondo il Vecchio Messale e non ho alcuna intenzione di partecipare ai Vostri incontri liturgici attorno ad una tavola.....ma alla MESSA!! Se il Papa davvero abrogherà il Summorum Pontificum per le firme raccolte da internet toccherebbe veramente il fondo della sciatteria post-conciliare! Ma non lo farà statene certi!!

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    2. non finisco mai di stupirmi di quanti ******* ci sono al mondo. questo qui dai WWWW facili è lo stesso **** che dilaga in quel covo di RNS che è diventato il blog di Tornielli... ma scriviti due o tre WWW bergoglio sulla faccia e non stare seccare l'umanita, per piacere!!!

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  14. Il Vostro articolo è davvero opportuno. Desidero far notare molte altre stranezze mediatiche.
    1) Magister pubblica la notizia, senza i particolari contenuti nel successivo articolo, una decina di giorni prima della pubblicazione sull'Espresso. Tutti gli altri vaticanisti, che di solito si riprendono a vicenda tacciono. Tacciono anche tutti i giornali. Solo un vaticanista, piazza nel mezzo d'un articolo di cui si parla d'altro un riferimento di una riga all'integerrimo mons. Ricca spedito a mettere ordine nel corrotto IOR. Poi esce l'articolo sull'espresso. Il vaticanista di cui sopra sguaina la spada a difesa del Papa attaccato dalla maldicenza dei conservatori, tutti gli altri (compresi quelli notoriamente più moderati) mettono la sordina alla notizia. Poi, incredibilmente, scende in campo Giuliano Ferrara con un articolone sulla prima pagina del Foglio, dove afferma (non gli capita di frequente) una cretinata sesquipedale: Ricca è sarebbe stato colpito perchè gay, dato che nessuno avrebbe mai detto nulla se un diplomatico laico si fosse trovato nella sua situazione. Quasi fosse consentito a un qualsiasi diplomatico far assumere in ambasciata l'amante (maschio o femmina, poco importa) e frequentare ambienti equivoci e pericolosi! E tutto davvero molto strano.

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    1. Più che strano, agghiacciante direi.
      Lasciamo che chi deve andare in perdizione di vada e pure in fretta.
      Dio salvi il papato.

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  15. Suvvia, affidiamoci al caso, asino Balthazar …

    Quando l’Informazione non sente più il bisogno etico di stare sul “teatro” delle realtà, essa tende a definirsi per particolari minuti, soggettivamente dominanti, per poi estenderli fino a costituire “una categoria ideale”, che poco o nulla avrà a che vedere con la realtà; ma che in sé argomenta tutte le prerogative per esserlo, agendo come una monade.

    E’impossibile, empiricamente, definire un programma, una cura, che non sia del tutto inverosimile, almeno quanto la realtà cui la si voglia applicare.

    Quando la informazione dei social network e classica sembrano sovrabbondare, ci pervengono quasi esclusivamente modelli che attengono sempre meno all’ideologia, e sempre più alla convenienza dei diversi mercati.

    Brandelli di realtà virtuale sono venduti al migliore offerente, tanto da poter ipotizzare un mercato dell’informazione che nella realtà non trova più alcun fondamento.

    E tutto questo annuncia grandi manovre che preparano e precedono una guerra.

    Siamo al tramonto dell’epistemologia, resa inane e inaffidabile per la inaffidabilità dei “campioni di realtà” da assoggettare ad analisi epistemologica.

    A meno che non si voglia esercitare l’epistemologia sugli avatar.

    Mi vien da pensare che la Chiesa – un tempo tutta compresa nella propria realtà semimetafisica - sia ora adescata dalla “sublime realtà di ciò che appare” e si dedichi agli avatar, con un sincero rigore epistemologico.

    Il promontorio di Lorelei

    Un tempo, neppure lontano, la Chiesa era forte, per l’ingegneria razionale della proprio teologo, il Papa Ratzinger; ma non riusciva ad esprimere un governo delle cose, altrettanto forte, in quanto salvifico; dai primi di marzo, accade una cosa ben strana: ci si avventura nelle acque della realtà, con una nave poderosa, piena di ogni ben di Dio, non perdendo un approdo, che non sia un avatar di quella stessa realtà.

    In verità voglio dire che questo Papa è un anti-ulisse, per natura, va dove è certo di trovare, ciò di cui non ha neppure immaginato … Egli porta la nave-ecclesia verso il promontorio di Lorelei, commosso dal suo canto disperato … quando non ascolta deliziato il canto delle Sirene! Si avvicina paurosamente verso quei lidi che Ulisse temeva, ed avrebbe voluto evitare.

    Non è Francesco il timoniere; egli recita che la nave-ecclesia è a guida dello Spirito Santo; a me sembra somigliare, all’asino del film, Au hazard Balthazar (autore: Luc Bresson) assoggettato al caso nel girotondo sconvolgente dell’esistenza del male…e nella dolcezza infinita di lasciarsi condurre … dove? … che dire?

    Scritto da: piero favini, nei giorni 21-22-23 luglio 2013

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  16. Il 20 luglio Mgr Ricca à incontrato Papa Francesco: secondo IMedia ha dato le dimissioni non solo per l'IOR ma anche le responsabilità alberghiere.
    Fine della storia

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    1. Non abbiamo trovato la notizia.
      Può inviarci il link?
      Grazie mille.

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  17. Il mondo tradizionalista, purtroppo, è pieno di omosessuali. Preti che si mascherano dietro pomposità barocche, pizzi, merletti, profumi, paramenti cari per esprimere in maniera anche inconscia la loro vanità effeminata. Che Dio ci liberi e li converta!

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  18. Caro Anonimo delle 13:44,
    Ma che va cianciando?
    Lei è vittima di luoghi comuni!
    Inoltre la sua accusa grave non è congrua con il post! E poi non risulta che Mons. Ricca sia tradizionalista...
    Quindi ripeto: cosa va cianciando?

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  19. Anonimo delle 13.44 sei un infamatore e un provocatore della peggiore risma.Associare amore per la Tradizione all'omosessualismo imperante è una porcheria immaginabile solo da un povero di spirito. Ma la tua operazione di killeraggio è solo un aspetto del tuo onanismo intellettuale...e mi fermo qui...Vergognati!

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  20. Dinanzi a Francesco che solleva gioiosamente la bandiera argentina (con tutte le implicazioni militari e politiche tutt'ora in atto, sul possesso militare delle isole Maldine!)

    E' molto difficile immaginare che Gesù, al colmo della gioia, sollevi con ambedue le mani, il vessillo di David. Come avrebbe potuto dire in seguito, che il mio regno non è di questo mondo? Ma la Santa Chiesa, quando si accorge che un papa fa bottino di nuovi fedeli, sia pure con la propria simpatia, non guarda troppo per il sottile!

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  21. Alcuni teologi cattolici consigliano di non protestantizzare la polemica verso il Papa.
    La Chiesa cattolica cercherebbe l'appiattimento di ogni posizione individuale, a quella del Papa.
    Vecchia solfa!
    Lo Spirito Santo illuminerebbe il Papa, sine die, ed ogni polemica sarebbe un affronto al Paraclito.
    Nell'entourage di Francesco, vedo la tendenza al consiglio di smorzare i toni, verso chi soffre di grande inquietitudine, oggi! ...e domani... ? Suggerirne l'estraneazione, come avvenne per Lutero?
    Ma diversi sono i tempi e l'uno e l'altro tentativo, prenderanno strade diverse.

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  22. LUTERO (fin dai miei primi studi, è stato l’uomo che ha portato una luce nella mia vita)

    Le sue ragioni erano forti, poggiavano sui Vangeli - lui amava, specialmente, quello di Marco! - ed aveva predilezione speciale per l’Apostolo Paolo.
    Molte delle sue 95 tesi furono approvate dalla Chiesa.
    Ciononostante, se non si fosse sottomesso al Magistero, lo attendeva prigione e tortura.
    Ed ebbe paura!
    Una paura folle del dolore fisico, cui sarebbe andato incontro, se avesse testimoniato il suo credo, a Roma, dinanzi al Papa. E non avesse subito dopo abiurato!
    Il Cristo, che tanto amava; per amore di Verità, non negò di essere Figlio di Dio, ben sapendo che ciò Gli sarebbe costato la tortura e la crocifissione.
    Gli Scribi e i capi dei sommi sacerdoti, già conoscevano questa verità, ma attesero che la confessasse, per dar seguito ai tormenti.

    Anche Lutero sapeva che gli Scribi di Roma, non potevano confutare la sua verità, ma avrebbero potuto - come i loro predecessori in Gerusalemme – obbligarlo ad un’altra versione, che non avrebbe potuto condividere.

    Il Papa gli aveva preparato un Golgota silenzioso, nelle segrete della propria reggia.

    E fu così che Martin Lutero, non ricevette la Grazia di seguire nella testimonianza, il grande amico Gesù.

    E quando manca il coraggio della testimonianza, tutto precipita verso il peggio!

    Per paura che i ferri gli rodessero la carne, accolse l’invito dei baroni a proteggerlo; ma i baroni rispondevano alle logiche del mondo, e i baroni uccisero nella guerra dei contadini, molti di coloro che non potevano più aspettare fosse fatta giustizia.

    Lutero, con la sua autorità, accogliendo la protezione dei baroni, sottoscrisse di fatto la guerra e la strage; anche se aveva provveduto ad illuminare con dei distinguo quei potenti sanguinari.

    E ancora, tutto precipitò ancora verso il peggio!

    L’apostolo Martin, che Paolo avrebbe desiderato al suo fianco, fece esperienza della “paura assoluta per la propria carne”: non riuscì neppure ad imitare il povero Pietro, meno raffinato di lui in teologia, che poi ritornò nella stessa Roma, per dare testimonianza.
    Il Papa, protettore delle Arti e degli artisti, fece restaurare e costruire molte belle basiliche con il denaro strappato, per mezzo dell’inganno, a coloro che tremavano a causa dell’inferno: essi erano i poveri, ma vi erano anche quelli che per interesse proprio, credettero opportuno riempire il tesoro di Pietro.
    Leone X° fu un Papa avaro in sottigliezze teologiche, ispirato dal piacere mondano: ebbe a cuore l’arte, la caccia, l’estrema disinvoltura nella ricerca delle alleanze politiche.

    Che cos’la Verità.

    Si può ricevere in dono dallo Spirito Santo, anche tutta la Verità per intero, ma subito dopo subentra un’altra verità, non meno importante della prima: la sua TESTIMONIANZA.

    Chi sono io per accusare di codardia Martin Lutero? Sono certo che egli riposa nelle braccia del Padre! Ma come posso dimenticare ciò che dice Gesù: “Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli” Mt 10,32-33




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  23. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: 14Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, 15Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; 16Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Lc 6, 13-16

    Una riflessione

    Perché Gesù scelse Giuda di Keriot, che poi lo tradì?

    Se non vi fosse stato un traditore, chissà come le cose sarebbero andate.

    Altre volte, Gesù, stava per essere agguantato da farisei e scribi, ma se l’era sempre cavata.

    Col favore del popolo, che quasi sempre lo circondava per proteggerlo, sarebbe stata un’impresa pressoché impossibile, cogliere Gesù e i suoi discepoli impreparati.

    Poi, un membro influente del Sinedrio, Giuseppe di Arimatea, avrebbe potuto far giungere ai dodici, le decisioni che quell’Organismo avrebbe potuto prendere sulla sorte di Gesù.

    Anche nella sede del Governatorato Romano, vi era la moglie di Pilato, che propendeva, più o meno apertamente per quel Giusto. Non ne faceva mistero col marito, che ne ascoltava con rispetto le parole e i sogni.

    Ma erano necessarie due condizioni: che Gesù fosse elevato; che nessun uomo, per render possibile il sacrificio di sangue, fosse di fatto esentato dalla salvezza, causa l’orrendo crimine del tradimento.

    Chi fosse giuda, ognuno lo sa: un appartenente alla setta degli Zeloti, forse un sicario, nemico mortale della Legione Romana: Fulminante, che teneva in scacco la Città Santa. Accettò di seguire Gesù, perché in cuor suo sperava che Egli rivelasse la sua natura di Messia, condottiero e re.
    Quando seppe da Gesù, che il suo regno non era di questo mondo, e che non avrebbe regnato, come voleva Giuda, su Israele, l’amore per il Messia, si cambiò in odio incontenibile, e Satana ebbe agio ad entrare in lui.

    Giuda non fu più lo stesso, Satana, che ne aveva accecato l'anima, dispose di lui, nella possessione.

    Satana, dunque, è il figlio della perdizione, fin da principio: Giuda era divenuto la pura manualità del Diavolo.

    “Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura”.
    Gv. 17,12

    Mario Brelich, l’autore dell’ Opera del Tradimento, Ed. Adelphi
    medita i maniera diversa, Giovanni, 17,12. “il figlio della perdizione non poteva essere un uomo!” Gesù, fin da quando scelse i dodici, voleva che il suo sacrificio, avesse luogo, escludendo la umana responsabilità. Il sacrificio come avrebbe potuto essere perfetto, se anche un solo uomo ne avesse fatto le spese!
    E, ancora, per Brelich, Gesù era al corrente, fin da quando lo scelse, che Giuda altri non era che la personificazione del Male.

    Satana “in persona”.

    Commoventi i riferimenti, i cenni, addirittura gli sguardi, che intercorsero fra il Salvatore e il Diavolo; i due parevano avere dimestichezza con argomenti inaccessibili ad uomini comuni. Secondo Brelich, solo Giovanni, l’apostolo che Gesù amava, sentiva che fra i due vi era qualcosa, che lo escludeva, e di qui, la documentabile antipatia che nutriva per Giuda.
    Secondo lo scrittore Mario Brelich.

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  24. Voglio che abbiate una mia, anche se scarna biografia. Mi chiamo piero favini, nato a Firenze nel 1938. Sono scrittore. Ho fatto studi di filosofia morale e teologia, letteratura ed economia. Intorno agli anni novanta, ho pubblicato presso Ponte alle Grazie, due libri, con la prefazione di Giorgio Manganelli. ITINEREIDE e NUOVISSIMA ITINEREIDE. Ho scritto, poi, su alcune prestigiose riviste letterarie. Con la morte di Giorgio Manganelli, è terminata la mia fortuna letteraria. La Saga prevedeva quattro "uscite": ITINEREIDE (pubblicata) NUOVA ITINEREIDE (inedita) NUOVISSIMA ITINEREIDE (pubblicata) PARALIPOMENI AD ITINEREIDE (inedita)Ho tradotto (da una versione in lingua francese di H.Corbin) L'arcangelo Purpureo di Soravardhi. Sufi persiano, morto all'alba del secondo millennio. Una delle voci più alte della spiritualità islamica. Adesso scrivo sul mio account facebook piero favini e sulla pagina di Chiesa cattolica. Sono stato cacciato da entrambe le pagine degli ultimi due Papi Ratzinger e Bergoglio per questioni inerenti la dottrina. Sostenni tre anni fa, su vaticanit - commenti recenti:Il vaticano 2°, può essere per la Chiesa, una luminosa opportunità, oppure l'avvento di un mortale sincretismo, che ridurrebbe la chiesa a cercarsi una identità al di fuori di Cristo. Questo trafiletto potete anche non pubblicarlo - a vostra scelta! - può servirvi per iniziare a conoscerci meglio. Quindi, qualcosa che riguarda i direttori della pagina e un loro autore.

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  25. Grazie per la sollecitudine fraterna con cui avete finora pubblicato i miei scritti. Io, in verità mi trovo in mezzo al guado, guardo con affetto le estremizzazioni etiche ed estetiche del Papa, e al tempo stesso il graduale suo disinteresse, per ciò che a voi sta più a cuore. Credo che la Gerarchia ipocrita ma vincente, circondi il Papa con simulato affetto, e desideri annientarvi - di fatto! - non nutrendo più di amore la vostra teologia; vogliono per voi, l'estinzione mediatica! come foste imprigionati in una era ormai inane, trascorsa e dimenticata. MA IO NON VOGLIO CHE QUESTO ACCADA! IL CONSOLATORE RENDE INCANDESCENTE IL SUO AMORE; AFFINCHE' NESSUNO DEI FRATELLI DI GESU', SIA ASTUTAMENTE DEPOSTO IN BARE DI FORTUNA, COME LA DIMENTICANZA E IL RAFFREDDAMENTO DEI CUORI. Per mezzo di una strategia apparentemente travolgente e fortemente emotiva, si sta consumando un crimine teologico di questo stampo: Solo "guardando" verso il Suo popolo, si attiva in noi la Sua divinità, La si incarna; quando - premessa la sincerità d'intenti dell'uno e dell'altro; è altrettanto vero, che, guardando verso di Lui, sulla Croce, possiamo ascoltare nelle fibre più riposte dell'anima, l'amore Suo: Egli muore nel desiderio della nostra salvezza, proprio dinanzi ai nostri occhi! - Sono in mezzo al guado; ma non vorrei mica somigliare al colosso di Rodi, in piedi, con le gambe divaricate, a coprire le due sponde! - Cari fratelli, urgono adeguate risposte, da qualcuno di voi, che ha a cuore la ricomposizione di una frattura, "a mio dire apparente; ma psichicamente dolorosissima", dotato di amore dallo Spirito Santo .. e, almeno, di un discreto sense of humour! Ciao.

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  26. Suvvia, sorridete, perbacco! Gesù vuole che vi rallegri, avete gli occhioni tristi, ma io ho scommesso con Lui, l'Altissimo, che finirò per farvi sorridere! All'opera, dunque!

    Due grandi scrittori inglesi G.K. Chesterton (cattolico) e il Rev. Charles Dodgson, ovvero, Lewis Carroll, (anglicano) sono scrittori cristiani che hanno come oggetto del loro lessico, il paradosso; diversissimi fra loro, ma provvisti entrambi di un cospicuo senso dell’umorismo.

    Il sussiego delle Gerarchie, così comprese nella loro dignità, di assecondare il Papa nelle sue esternazioni, costruite ad hoc “per sfidare i media nell’arte dell’apparire”; contrasta col felice paradosso della Croce (Chesterton) vissuto nella nostra misteriosa contemporaneità; e l’estemporaneità ontologica di un tempo diverso da quello della storia (L. Carroll); dove si rivelano le magagne del senso comune e il suo precipitare nell’arbitrio e la sopraffazione.
    Quante ne deve soffrire la povera Alice!
    E quanto buffi appaiono i suoi giudici, vestiti da carte da gioco, mentre stanno solenni per decretare le sorti della bimba.
    Uno di questi giudici, riesco ad immaginarlo nei panni di Scibilia (un neutro plurale che dice tutto! Da scio, sapere), un Cardinale che non sopporta credere all’inferno, proprio non gli va giù! Ha la glossa facile! La sua agile sintassi lo ha fatto valere così tanto da incantare perfino un consumato teologo come il dottor Ratzinger, che gli ha posto sulla testa una berretta così grossa e rossa da coprirgli perfino la bocca. Forse, perché, alfine, taccia!
    E torni a squittire lontano, nel cortile!
    Avevano vinto i Principati e le Potenze, ma lui era tanto felice che pensò alla mamma! se mi vedesse conciato così!
    Ha in odio i versetti dell’Apostolo Paolo che fanno zoppicare così tanto la diletta teoria di Vito Mancuso: il Male, sono gli uomini ad esprimerlo.
    Ascoltate, adesso, Paolo di Tarso: “La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. San Paolo, Lettera agli Efesini 5,2
    Povero Scibilia! dovrebbe coprire con la sua bella berretta rossa anche gli orecchi, ma egli ha un dono che molti gl’invidiano: ha orecchie per intendere, ma le usa per far sì che lo zuccotto non gli cada sugli occhi.
    …………………………………………
    E’ un virtù minore, addirittura minima, ma San Tommaso ci teneva tanto che la si usasse, anche per uscire gaiamente dalla fatica degli studi: essa ha nome EUTRAPELIA!
    Che io, forse, abusivamente traduco: Sense of Humour.





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  27. è giocare col fuoco, specie per un Papa, parlare alla gente, ai giovani, con propositi solamente etici, quando non è il Paraclito a non ispirarti.


    Il Papa, gesuita ed eversore.

    Come ogni buon gesuita, Francesco lancia una sfida alla comunicazione, ai media. Egli è irruento nella tenerezza, come il giovane Ignazio, nella spada.

    E’ ben determinato a sottrarre ai media, almeno in parte, la signoria dell’Apparire, e sostituirla con la verità delle realtà spirituali.

    Non ultima, quella che dice: giovani, non lasciatevi adescare da una società che vede nel profitto, l’apice di ogni raggiungimento.
    Secondo una logica tutta umana, se pensassi che il Papa si è messo in testa di destrutturare l’economia di ogni nazione della terra, demonizzando il profitto, sarei un povero sciocco!
    Appena, appena, i grandi della terra, lodano il Papa, quando pensano che mitighi lo sdegno dei popoli loro affidati! Quindi, se ragiono come essi ragionano; il Baal, fra i più amati - a nome Profitto - può galleggiare baldanzoso nei Templi della Finanza, finché vi saranno i giorni.

    Ma se l’irragionevolezza di basare tutta una esistenza - per chi inizia adesso la propria vita pubblica - nel consacrarsi al Profitto, è stata ispirata dal Paraclito, allora il Papa può essere certo, che a partire dal presente, il suo pensiero assumerà ben presto un potere destrutturante ed eversivo, oltre che etico.

    Lo Spirito di Dio ha già visto nel tempo, quel che serve e quel che non serve, alla nostra felicità, sia in terra che “nel regno dei Cieli”, ed ogni Suo atto si adempie, perché incarna della Sua Forza, sia la Materia che lo Spirito.

    Il Suo Realismo è FEROCE!

    Se vi dicessi, adesso, cosa accadrebbe se così fosse, mi dareste del pazzo, quindi preferisco tacere e non deviare, con una fuga in avanti, dalle parole del Papa.

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  28. Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
    Marco 11,11

    esegesi

    Poco prima era entrato in Gerusalemme come un re. Volle che tutti lo accogliessero regalmente; non era il Suo Regno, più grande del reame di David? I re d’Israele montavano un puledro d’asina e anche lui lo fece; distesero per terra frasche e mantelli, e Lui accolse quei gesti, come opportuni alla Sua regalità. Il suo Regno era smisurato, cominciava da qui, in Israele, oltrepassava gli spazi abissali, per giungere al Decimo Cielo: la dimora del Padre!
    Egli voleva si sapesse che il suo Stato di Grazia, era uno Stato Regale, ed ogni uomo lo avrebbe potuto sperimentare.
    Nessuno comprese, l’ora era tarda, affinché si comprendesse, Gesù si guardò intorno e non vide nessun Segno, il Tempio ne era spoglio, un brivido gli percorse la schiena, perché indugiare oltre? Non vi eran che pietre: opera di mani d’uomo. S’impresse nella mente una nudità così desolante! Nessuno comprese, l’ora era tarda affinché si comprendesse. E la Parola, uscendo da quelle mura, si diresse altrove.

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  29. Il Papa, seppure sincero nella sua emotività, viaggia verso una teologia del "sincretismo de facto," che unirebbe tutte le religioni, nell'amore verso i poveri. Egli dimenticherebbe chi rende i poveri ancora più poveri, ovvero i peccatori, per cui Gesù Cristo è salito sulla Croce. Per obiettivare la teologia di Francesco, sarebbe stato sufficiente consigliare ai discepoli suoi, di moltiplicare, ogni giorno pani e pesci; e nessuno si sarebbe fatto male! Mi riservo di approfondire ancor più questo concetto; a me sembra, a tutta prima, che Papa Francesco abbia assunto come principale, la missione di Gesù di sfamare i poveri, da una interpretazione del Discorso della Montagna,"pervertita dal suo "innocente e soggettivamente sincero amore verso i poveri; isolando le Beatitudini, dal Mistero della Sua morte e Resurrezione. Quanto ho scritto - ovvero questa breve premessa, appare solo sulla vostra pagina.


    Senza commento.

    ..."Vai a convincere un altro che si faccia cattolico? No, no, no! Vai ad incontrarlo, è tuo fratello! E questo basta. E tu vai ad aiutarlo, il resto lo fa Gesù, lo fa lo Spirito Santo." (Papa francesco, dall’omelia, nel giorno di San Gaetano)

    A Caracas, si canta così, per le strade ...

    “Llevame donde los hombres necesiten tus palabras
    necesiten tus ganas de vivir
    donde falte la esperanza donde falte la alegria
    simplemente por no saber de ti”

    Portami dove gli uomini hanno bisogno della tua Parola,
    hanno bisogno della gioia di vivere,
    dove manca la speranza, dove manca l’allegria,
    semplicemente, per non saper di Te.

    Dal Vangelo di Gesù Cristo, secondo Marco

    E disse loro: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno". Mc 16, 15-18
    Queste, le ultime parole di Gesù sulla terra.

    Subito dopo, accadde che: “Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Marco, versetto 19

    Per nulla assaliti dalla tristezza, gli amici Suoi ...”partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano." Marco, versetto 20

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  30. ...devo farla finita di lamentarmi per non avere altro riferirimento che il Consolatore! Sono ingrato, ingiusto, ed anche un pochino sciocco! Forse Gesù cercava negli scribi una parola, un consenso a quel che insegnava nelle città di Giuda? Si deprimeva, se non lo ascoltavano, se alcuni, anche dei suoi, dopo averlo udito parlare, se ne andavano dondolando la testa? La prova che sono "vivo", la cerco forse nei consensi, meglio se autorevoli? Non è questo, stimolare il mondo ad accogliermi? Desidero essere conquistato dalla lode effimera che i Principati e le Potenze distribuiscono a chi desidera la gloria del mondo? Se così fosse, che aspettate a mettermi nella nota dei traditori di Gesù fraterno, che finora mi ha seguito, e sparso su di me il seme del proprio amore, la sapienza, lo Spirito di Verità che ognuno di noi desidera ricevere? Ma come è possibile che non riesca a smascherare il mio spirito avido di lode, di ecclesiali consensi, anche di dure critiche, affinché io dica finalmente: esisto? Non carezzate, vi prego, questa mia vanagloria, ché forse seguirei voi, per "una parola buona", e non più il Signore che mi ha scelto ... Egli ha fatto qualcosa di straordinario: mi ha preso di fra coloro, il cui seme gettato in terra poco profonda, fioriscono subito, e il sole, a strapiombo, non tarda a seccarli ... Signore, fa' ch'io rifiorisca ogniqualvolta il sole piega il mio stelo.

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  31. Gesù e la Morte Seconda

    A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. 16In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. 17Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: "Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?". 18Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia. Mt 27, 15-18


    Esegesi

    Indubbiamente, la gente fu sobillata dagli scribi e dai capi dei sommi sacerdoti, che in Sinedrio, avevano deciso la sorte di Gesù.
    Il procuratore immaginava che glielo avessero consegnato per invidia. Forse fu Claudia, sua moglie, che ammirava Gesù, a metterlo in guardia, affinché non compiesse sciocchezze!

    Ma non è questo che a noi sta a cuore. E neppure il potere perverso che l’ordine sacerdotale ebbe nella vicenda.

    Il popolo aveva ricevuto da Gesù, molti segni, che non potevano che venire dall’alto. Alcuni di loro furono guariti da malattie, altri liberati dalle vessazioni del demonio. Ad altri fu restituito la vita, perché credessero che Egli era il Figlio del Dio Vivente.

    Chi ha ricevuto e chi ha visto, avrà diffuso la buona notizia che la Salvezza, la Cura, era discesa dal Cielo.

    Accosciati nel deserto – l’ora era tarda – mangiarono del buon pane e altrettanto pesce, furono sfamati, dopo che ebbero ascoltato la Parola, nutrimento non meno importante.

    Ma non erano state le parole, gli ammonimenti, la Verità discesa dal Cielo, a garantirgli la vita su questa terra. Che altro avrebbero desiderato che Cristo non soddisfece? Essere Re Guerriero, vendicatore del Suo popolo: il messia che essi attendevano.

    Allora il popolo stimò più convenienti le parole degli Anziani del popolo, e dei sommi sacerdoti che affrontarono la gente, ritenendo menzogna ciò che Egli disse di sé, e che essi sapevano essere la verità.

    Gesù era Figlio di Dio e Dio Egli stesso.

    Ma questo argomento, dinanzi al popolo, apparve troppo aleatorio!

    Scelsero allora di proclamare al popolo, l’ennesima, “suggestiva menzogna”: prima o poi Cesare sarebbe venuto a conoscenza che in Giudea vi era un re disceso dal cielo, che avrebbe potuto nuocere alla natura divina dell’imperatore.

    E le legioni si sarebbero moltiplicate, a fianco della Fulminante, che già garantiva il potere al procuratore Pilato, e salvaguardia di Roma nella regione della Giudea. Ne avrebbero sofferto ancheTraconitide ed Iturea , dove era etnarca Erode Filippo, fratellastro di Antipa. ... segue

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  32. seguito ...

    Tutto questo fece dimenticare - forse per la frazione di un giorno - tutto ciò che Gesù aveva detto e fatto in oltre tre anni di predicazione. Aveva annunciato apertamente, affinché fosse udito da molti, che “il suo regno non era di questo mondo”; ma la politica del Sinedrio, innestando la paura in mezzo al popolo, fece sì che ognuno dimenticasse le parole di Gesù, e fosse rassicurato della vita e dei beni.

    Barabba, eroe effimero, della setta dei Sicari in seno alla frazione degli Zeloti, dava sollievo alla frustrazione popolare incussa dai romani, ed ebbe la meglio!

    Foglia di fico del Sinedrio di Gerusalemme

    … rappresentava per i giovani giudei, il riscatto militare in un futuro più propizio, quando affrontare la Legione.
    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    Perché i governanti della terra sembrano vincere tutte le battaglie?

    Essi mostrano a modello, un uomo timido e pauroso, depresso dalle ragioni della propria precaria sopravvivenza, inebetito e frustrato dalla ragion di Stato, così lontana dalla gente … verso la quale giura di operare per il meglio.

    Ma il meglio è un abbaglio!

    Le contraddizioni fra gli Stati è la tignola che ne consuma il Potere: rendono lo Stato, un feticcio del tutto infido e traballante; nel capriccio dei signori dell’aria: Principati e Potenze; dove l’uomo è campo di battaglia; la resa dei conti fra Cristo e le Milizie Ammutinate, si svolge ogni giorno nella carne e nel sangue degli uomini.

    Dice San Paolo: “La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.” Efesini 5,2

    Gesù è morto di croce per interrompere il più funesto dei processi, attraverso il quale l’uomo si stava indurendo fino a morte definitiva.
    La Morte Seconda.

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  33. Il mio cuore è pieno di sentimenti contrastanti. Non riesco a dipanare la matassa, devo attendere che scenda su di me lo Spirito Santo, o non se ne fa di nulla! Convivono in me una gioia traboccante e un terrore altrettanto traboccante. Oso chiedere che tutto si adempia, in ciò che non riesco a condurre alla ragione, il più presto possibile!

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  34. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo. Gv 2, 23-25

    tentativo di una esegesi sublime.

    La natura dell'uomo è ispirata solo dal suo Creatore. Egli l'ha cointessuta di Sé, in mezzo alla sabbia, in mezzo alla roccia; Egli, il Signore, deve essere cercato in ogni dove; come il cercatore si rallegra, una volta scoperta una vena d'oro nella sabbia, nella roccia.

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  35. Questo scritto, nella giornata del 10 di agosto.

    Senza commento.

    Vai a convincere un altro che si faccia cattolico? No, no, no! Vai ad incontrarlo, è tuo fratello! E questo basta. E tu vai ad aiutarlo, il resto lo fa Gesù, lo fa lo Spirito Santo. (Papa francesco, dall’omelia, nel giorno di San Gaetano)

    A Caracas, si canta così, per le strade ...

    “Llevame donde los hombres necesiten tus palabras
    necesiten tus ganas de vivir
    donde falte la esperanza donde falte la alegria
    simplemente por no saber de ti”

    Portami dove gli uomini hanno bisogno della tua Parola,
    hanno bisogno della gioia di vivere,
    dove manca la speranza, dove manca l’allegria,
    semplicemente, per non sapere di Te.

    Dal Vangelo di Gesù Cristo, secondo Marco
    E disse loro: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno". Mc 16, 15-18
    Queste, le ultime parole di Gesù sulla terra.
    Subito dopo, accadde che: “Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. (Marco, versetto 19)
    Per nulla assaliti dalla tristezza, gli amici Suoi …”partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. (Marco, versetto 20)

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  36. “Perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro” (At 15,10)

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  37. Il versetto di cui sopra dà un senso al commento che non avete potuto o voluto postare. Vorrei che ve ne rendeste conto! Penso che occorra essere flessibili, cari amici, ed ascoltare anche ciò che ripugna, o comunque, non consono alla dottrina. Sarebbe proficuo - io penso - operare come l'apostolo Paolo, non ignorando l'errore, ma tentare di ripararlo - almeno la prima volta - col mezzo della correzione fraterna.

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  38. Francesco e un errore di dottrina (?)
    Un errore di dottrina: l'amore non richiede il perdono; anche se non andiamo a Lui, Dio ci ama, e per questo, non ha bisogno di perdonarci! Pensate alla parabola del "figlio spendaccione, cosiddetto prodigo", e ditemi: il Padre, richiede forse, come pregiudiziale, il perdono al figlio ritrovato? oppure lo rialza e lo abbraccia, non badando alle forme simpaticamente opportunistiche che il figlio usa nel “chiedere perdono”? Il peccato offende l'uomo che lo compie, e coloro, a danno dei quali, viene compiuto. Dio non si offende per i nostri peccati; ascoltate, dunque, Geremia, 7, 19 “Forse offendono me, dice il Signore? Non offendono forse se stessi per la propria vergogna?” E mi rivolgo al Papa. “ Se vogliamo essere ascoltati, in nome di Dio, occorre dire la verità per intero, anche se uscire dalle pregresse “mezze verità”, è faticoso, e potremmo correre il rischio di essere fraintesi. Dobbiamo far comprendere a pieno l’amore di Dio; occorre dire che il peccato distrugge l’occhio terso dell’anima che cerca le Vie del Signore. Altrove, il Papa, indica la via del confessionale, ponendo l’uomo sotto il dominio della religione e del clero, e si ostina a sottolineare nel peccato, l’offesa fatta a Dio, ponendo l’uomo in soggezione, caricato del peso della colpa. Ora, il Papa - e richiedo tutta la sua umiltà! - ascolti il discorso di Pietro in Atti degli Apostoli.

    L’uomo non ce la fa proprio ad osservare la Legge! e di questa sua impossibilità, si avvantaggiano scribi e clero, avidi di potere; bene si esprime Pietro, nei loro confronti, in Gerusalemme, con i credenti di tendenza farisaica: “Perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro” At 15,10


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  39. So che non condividete del tutto quel che ho scritto, comunque lodo la trasparenza vostra: del cuore e del pensiero. Voi che amate, in primo luogo, tantissimo, Dio, poi il vostro prossimo, cui vi rivolgete, (Dominus vobis cum - et cum spiritu tuo)non lasciatevi sedurre dai ricordi! Per mezzo dell'arbitrio, servo delle suggestioni materiali, poniamo Gesù nella condizione di non poterci salvare - non dice il vero, l'agostiniano monaco Lutero? Ma non bisogna chiudere nessun capitolo, non sta a noi farlo! Vi è un Soggetto che resterebbe fuori della porta, che ha nome, Grazia santificante. Non è giusto tirarLe un calcio, dicendo: meglio la Legge! Meditiamo Gesù, attraverso l'Apostolo Paolo! Senza di lui: la poderosa intelligenza del cuore! la Parola sarebbe esposta ancor più, alla pruriginosa fantasia di chi La vorrebbe compagna di sbornie, le più devianti! Ma guai reprimerle per mezzo della Legge! quello sì che è un capitolo chiuso! Per fede e per Grazia, saremo salvi! e quindi: qui salvando salvas gratis. Una avvertenza: la lettura del Vangelo, anche non seguita da meditazione, è dolce come la promessa di una fanciulla che avremmo potuto amare!

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  40. 1 Un uomo di nome Anania con la moglie Saffira vendette un suo podere 2 e, tenuta per sé una parte dell`importo d`accordo con la moglie, consegnò l`altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 3 Ma Pietro gli disse: "Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? 4 Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest`azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio". At 5, 1-4

    Ad essere maligni, si potrebbe pensare che l’astuto Anania e quella volpe di Saffira, avessero in mente un affare che li avrebbe ben presto ripagati, di quella metà dell’importo, ceduta agli apostoli.

    Speravano forse di ricevere, a suo tempo, lo Spirito Santo, da Pietro, per imposizione, e rivenderLo, facendone mercato? Chi mente al Paraclito, che è Dio e dà la vita, ha per le mani almeno un pensiero che si addice più ad un uomo di affari, cha all’uomo di Dio.

    Si diceva che vi fossero - già nell’età di Pietro - dei banchetti ove si offriva in vendita - garantivano i maghi! - lo Spirito Santo coi suoi poteri.

    Una volta se ne fosse attinta la congrua sostanza - essendo questa trasmissibile con apposita formula - si sarebbe proceduto alla cessione, per denaro.

    Il mago Simone, cercò di attingerne da Cefa, che trasecolato per l’insolita bestemmia, lo mandò al diavolo; non senza averlo vinto nei poteri che i due uomini possedevano.

    Il ché si ridusse in qualche osso fratturato del mago Simone, ch’era giunto in volo, e stava di un bel po’ sopra Pietro.
    L’Apostolo si coprì la faccia con entrambe le mani e pregò il Signore che l'incauto scendesse giù precipitosamente. E così fu.

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  41. Voglio denunciare un mio fallimento.

    Ho cercato in ogni modo di convincere i cari amici di "messa in latino" di cantare una canzone nuova, titolata, sia pure, alla tradizione che hanno a cuore. Bisognava uscire dal giro della lettera - che lentamente sopisce! - e alitarle intorno un respiro di poesia, onde evidenziarne la vita.

    Avrei voluto che la messa in latino sfidasse la nuova liturgia; si aprisse, in lode del Signore, NEL MISTERO CHE ESSA RACCHIUDE.

    Protagonista, il Lessico.

    La poesia prende a braccetto il "sacro", e appena astratto, s’illumina – evaso dalla lettera inquietante.

    Di quella LUCE - lungi da verbosa coercizione - spengo la vista mia: più non vedo e gioisco; essendo Luce Imprevedibile: sillabando comprendo, ciò che non fu promesso alla ragione.

    (di questo non finirò mai di rendere grazie a Monsignor Gino Bonanni, nelle braccia del Signore!

    Che ebbe a dirmi con tono risoluto: “vai in quella chiesina, sui lungarni, dove si ha l’Ostensione continua del Santissimo, e resta in adorazione per il tempo necessario …”

    Ecco un prete molto concreto, che sa ciò di cui hai bisogno e ti dice con certezza dove trovarlo!

    Firenze “aveva” una fioritura di questi preti, e da tutti ho ricevuto, grazia su grazia.

    A mio parere esiste una inspiegabile reciprocità: Mons. Gino Bonanni si nutriva di Cristo, e Cristo di lui: disse messa, fin quando la parola si definì in un balbettio appena percepibile.

    Compresi che quel prete era l’ostia del Signore.

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  42. Come potrei ancora donare i miei scritti a questa pagina! Siete rigidi e orgogliosi. E' vero siete stati come torturati, da una larga fetta di chiesa! Forse, un'ermeneutica infausta si è venuta a creare dopo il Vaticano II°, fra gli uomini di Curia. Per questo siete desiderosi di una rivincita, nel Signore, io spero! Lo sapete chi erano "i dannati della terra" per lo scrittore franco_algerino Frantz Fanon? Durante la guerra di Algeria, chi veniva torturato a lungo dai francesi del generale Massu, e provvidenzialmente liberato dai compagni di lotta; altro non cercava che l'occasione di una rivincita. Se non gli veniva offerta, si chiudeva in se stesso, imprecando perfino verso coloro che lo avevano liberato. Bisognava, dunque, offrire loro l' occasione di infliggere al nemico (francese) la sofferenza, che era stata loro inflitta. Così non sia fra di voi. Essendo preti, si ascolta nelle vostre parole un sordo - forse anche giustificato livore - verso il Magistero e la Curia. E' un brontolio di fondo ...un refrain senza parole,che non osa farsi ascoltare, in chiaro! Orsù, via, pubblicate questa nota, e l'altra, che ha per titolo "Denuncio un mio fallimento... Lasciate che io contribuica per una verità tutta intera!

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  43. Bene, ragazzi! Continuiamo il lavoro, per Cristo Signore nostro, e non riserviamoci alcun merito; in quanto servi, ci è stato comandato di lavorare e noi lavoriamo.

    Leggo per intero sulla brutta pagina di Chiesa cattolica: "LA RIVOLUZIONE DI BERGOGLIO CONTRO LA ''GLOBALIZZAZIONE DELL'INDIFFERENZA'' di GIACOMO GALEAZZI, vatican insider
    CITTA' DEL VATICANO

    .. e provo a sostituire alle lettere i numeri ... così dicono i matematici, per vedere se il prodotto del loro pensiero si estenda nelle cose...

    Il “pensiero economico” di Gesù: oltre il DISCORSO DELLA MONTAGNA, si arresta.

    Pensate, forse, che il Senato romano, in nome dell'imperatore, non promuovesse una politica ed una economia, che pure avessero ricadute, anche pesanti, sui cives romani, oltre ai sudditi, fino agli schiavi?

    Il Discorso della Montagna, assume, secondo voi, l'aspetto di una vera e propria teologia della liberazione?

    Così da legittimare in Gesù un impegno a tutto campo; affinché qualcosa si risolva a favore dei poveri?

    Gesù propugna la misericordia cristiana, presso coloro che regnano sulle Nazioni?

    Ecco, Gesù, e una delle sue constatazione definitive sull’appartenenza a satana, dei Regni della terra; “Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: "Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Lc 4, 5,6

    Dopo la disputa su chi dovesse stare alla destra e alla sinistra di Gesù, nel Regno dei Cieli; il Signore si esprime sul ruolo dei governanti, aspramente, e in maniera irreversibile "Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono.” Mc 10, 42

    Che cosa lega i cristiani agli Stati della terra? A parer mio il riconoscimento degli Stati e delle loro leggi, non va oltre al pagamento della tassa loro dovuta; nient’altro! tantomeno un approccio politico, in vista di un futuro loro “improbabile emendamento.”

    Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?". 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: "Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo". Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: "Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?". 21Gli risposero: "Di Cesare". Allora disse loro: "Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio" Mt 22, 15-21

    E quando il Procuratore di Cesare gli confessa di avere il potere di salvarlo dalla Croce …

    ”Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?”, Gesù replicava: “Tu non avresti nessun potere su di Me, se non ti fosse stato dato dall’alto” (Gv 19,10-11).

    Il potere che i governanti ricevono da Dio, essi lo convertono in ogni sorta di abuso e di sofferenza verso i loro popoli.

    E al braccio armato dei governanti - i soldati - dà loro un precetto che non ammette ambiguità.

    "Non fate vessazioni ad alcuno, non fate false denunce ed accontentatevi della vostra paga" (Lc 3,14).

    Guai a coloro che distorcono l’insegnamento di Gesù, interpretandolo come una ideologia progressista, adeguata a risolvere le contraddizioni (soprattutto sociali)insite nella Storia. Chi opera così, passa da una ideologia-frutto di una dottrina umana,(es. il marxismo) ad altra, (la pretesa dottrina sociale di Gesù)destituendola del forte potere escatologico; e le parole di Gesù, che sono di vita eterna , a piegarsi e corrispondere al le scadenze temporali, tattiche e strategiche, dell’ umana invenzione.

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  44. .... seguito dal commento precedente....


    Questa è, forse, la più suggestiva ed “etica” insidia del diavolo, determina un immediato afflato con la Giustizia, e per questo raccoglie intorno a sé molti giovani.

    Il Male esige che la parola di Gesù, atterri , autorevole nelle pianure dell’esistenza, destituita del proprio valore ontologico e profetico, per assumere un ruolo che divida gli uomini, in lotta fra di loro, per realizzare il mito della giustizia, così come essi lo pensano.

    Ciononostante “La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti”

    Mai come ai nostri giorni, Principati e Potenze, ispirano le opere degli uomini. Politiche, militari, di giustizia.
    Stanno vincendo ovunque; molti fra gli uomini accettano d’incarnarli per ottenerne i favori: la supremazia.

    Ma Gesù ci rassicura ! “Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: IO HO VINTO IL MONDO!". Gv 16, 33

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  45. Catechismo della Chiesa cattolica

    La legittima difesa

    2263 La legittima difesa delle persone e delle società non costituisce un'eccezione alla proibizione di uccidere l'innocente, uccisione in cui consiste l'omicidio volontario. « Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l'altro è l'uccisione dell'attentatore ». 174 « Nulla impedisce che vi siano due effetti di uno stesso atto, dei quali uno sia intenzionale e l'altro preterintenzionale »

    2264 L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. È quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale:

    « Se uno nel difendere la propria vita usa maggior violenza del necessario, il suo atto è illecito. Se invece reagisce con moderazione, allora la difesa è lecita [...]. E non è necessario per la salvezza dell'anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l'uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto di più a provvedere alla propria vita che alla vita altrui ».

    In primis, NON STA A ME COMMENTARE questa faticosa glossa al testo evangelico.

    STA A PAPA FRANCESCO ILLUMINARE I CRISTIANI DI TUTTO IL MONDO, SUL REALE SIGNIFICATO DEI § 2263 e 2264. CREDO SIA UTILE, IN UNA SITUAZIONE CHE STA DIVENENDO INSOSTENIBILE, PER LE COMUNITA' CRISTIANE NEL MONDO.

    Nella Chiesa, nella prassi del Magistero, si dà troppe volte per scontato, ciò che scontato non lo è.

    MI DOMANDO: E' PACIFISMO (irenismo) QUELLO PREDICATO DA PAPA FRANCESCO?

    Oppure risponde al versetto "vi do la mia pace" - ed è chiaro, anzi chiarissimo che Gesù intende, non la pace pragmatica che offrono i governanti delle nazioni, subordinata ad una esigenza di profitto, in qualsiasi modo si manifesti, ma la Sua Pace, centrata sull'Amore e la Giustizia.

    Se Papa Francesco intende questa Pace - e Papa Francesco intende questa Pace! - come espressione definitiva dell'AGAPE CRISTIANA; ALLORA LO PREGO DI SPIEGARE IL SIGNIFICATO DI LEGITTIMA DIFESA; ESPRESSO DAL CCC AI § 2263-2264.

    Per il momento non voglio fare illazioni, ovvero considerazioni soggettive, che implicherebbero già una risposta di Papa Francesco. Ora chiamato a rispondere come Papa, verso i propri figli, che muoiono assassinati nel mondo, pur tenendosi ben stretto l'essere il Vescovo di Roma.

    NON VI STUPITE SE PORRO' SU QUESTA PAGINA, OGNI GIORNO, QUESTA MIA SUPPLICA, FIN QUANDO NON OTTERRO' UNA RISPOSTA DAL PAPA.






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  46. "Credo che il rischio più grande per la Chiesa sia di diventare un’organizzazione sociale non fondata sulla fede in Dio." questo diceva il Card. Ratzinger, nel 2003.

    Io fui un profeta sproloquiante e incazzato! - non credo proprio a Dio piaccia che i suoi profeti siano eccessivamente violenti nella parola! affermavo che ciò si stava già manifestando e che sarebbe stato in spaventoso crescendo nella Chiesa! - e con un lessico troppo avaro di finezze, su vaticanit-commenti recenti-you tube; mi rammaricavo che la Chiesa somigliasse sempre più ad un albero che non dava i frutti, e che - per l'amor del Cielo! - si zappettasse, subito, intorno, prima che il Signore tornasse e non vi trovasse intorno che erbacce ...

    Ma se un povero cristo, fosse anche un profeta dell'Onnipotente, allorché laico, è lasciato a "blaterare" in solitudine, inascoltato!

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  47. In risposta ad Oscar Andrès Rodriguez Maradiaga, Cardinale.

    Credo che in questi ultimi 2000 anni, sia uno dei Successori degli Apostoli, col numero maggiore di lauree e diplomi. Non ha disdegnato neppure lo studio del pianoforte e del sassofono. E' psicologo e psicoterapeuta, queste due lauree le ha conseguite in Austria. Forse, nel segno di Jung,

    Certo, che la Provvidenza divina ha designato Papa, il gesuita Bergoglio e, nel Mistero, per il nostro bene lo ha designato!

    Ma questo non implica un bel nulla sulle finalità dei disegni dello Spirito Santo! Per quante vie, anche dolorose, trascorrerà il "nostro bene"!

    Già, Nabucodonosor, fu designato dalla Provvidenza divina perché intervenisse - come intervenne - sul popolo d'Israele!
    Anche Bonifacio VIII° è stato designato dalla Provvidenza, affinché fosse papa, di quei nostri fratelli lontani nel tempo.

    SOSTERRESTI, FORSE; CHE NON E' STATA LA PROVVIDENZA A INVIARLO? Che ne sai tu - cardinale estensore di codesto scritto - dei disegni del Paraclito?
    Nessuno ebbe da ridire, nel bene e nel male, di Bonifacio e di Alessanro III°; furono accolti come Papi perché " indicati" per quel tempo dallo Spirito di Dio.

    Tu dici: la chiesa sa che Dio non sbaglia mai e che ci ha dato il Santo Padre di cui avevamo bisogno".
    CERTO CHE E' COSI'!

    Ma ciò lo si deve dire per ogni papa che viene! Sia un santo, un simoniaco, adoratore dei molteplici Baal, un abile comunicatore del cristianesimo per coloro che leggono il destino nei baci perugina.

    Mi guarderei bene - se fossi l'ultimo re di Giuda - dal maledire Nabucodonosor, anzi trarrei conclusioni diametralmente opposte: renderei grazie al Padre, per la sua misteriosa benevolenza verso il mio popolo; direi che fu molto doloroso l'esilio a Babilonia e ancor più straziante resistere agli dei stranieri che tentavano Israele, il Tuo popolo.

    caro cardinale, bisogno evitare con ogni cura l'atteggiamento amicale e apologetico verso chiunque, per non inquinare in sé il rispetto e l'amore per lo Spirito Santo, che nel divenire della vita di ognuno, è coprotagonista, nel mistero più profondo.

    PS. Ho saputo che hai vissuto sottoscorta nel tuo paese a causa di Giustizia; anch'io, uno degli ultimi, sono solito uscire di casa, sotto scorta della Vergine Maria affidatissima, a causa della mia immensa solitudine.

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  48. Lo scritto du Guzman Lecour è un testo esemplare di quanto la "letteratura" (cioè la pessima letteratura, possa inquinare la teologia dei Vangeli); come in tempi precedenti, una teologia ecclesiale pessima, legata (al pari di una ideologia) ai "principi", impegnava la letteratura, nel restauro delle fondamentali verità evangeliche; Eliot, Bernanos, forse l'ateo Camus, perché no? etc.

    Non mi sto a dilungare - l'ho già fatto in altri scritti - sull'inquinamento letteratura/teologia di quest(i) signor Lecour; pessimi sognatori di un-vangelo-mai-scritto!

    La teologia di Gesù - non questa "new age" ecclesiale e pontificia! - ci dice che Egli è venuto, in primis, a chiamare i peccatori, non i "giusti"; poiché sono i primi, ad essere a rischio: essi hanno un gran bisogno del medico"!

    Mai e in nessuna parte, del vangelo di Gesù, è possibile dedurre l'espressione: "Chiesa povera, per i poveri". Ma, oltre allo straordinario Discorso della Montagna, che contempla nella sua complessità: gli "ultimi": ovvero gli avanzi disprezzati di una casta (anche sacerdotale) priva di amore; dei poveri, e della smania di fare della Parola, una teologia tutta sbilanciata su di loro, ricordo le parole di Gesù: "I poveri li avrete sempre in mezzo a voi, da poter beneficare; non sempre avrete me"

    Qual è signor Guzman, il significato ontologico di questo "non sempre avrete me"?

    Lo Spirito mi dice: cari apostoli, non sempre avrete la "santa dottrina" in mezzo a voi, che vi potrà guidare sulle mie vie ...

    E perché il Signore delega all'amico, Apostolo Giuda di Keriot, il compito, ovvero la borsa, per cui si dovevano assistere i poveri?

    Non voglio dire altro, che altro dire! Si sta affermando in questa epoca, una "vague ecclesiale", a mio parere, immune al vero spirito del Vangelo.
    ...........................................
    Un po' di Eutrapelia! Un quadro, splendido in verità, "la chiamata di Matteo"(1), questi era un manigoldo tale, che non era lecito neppure avvicinarsi a meno di otto metri! Savo poi purificarsi! Tuttauntratto (sono toscano, scusatemi!) squilla il telefono: "Sono Gesù, Matteo, lascia la gabella che disonora, e seguimi".

    (1) La chiamata di Matteo - Michelangelo Merisi, il Caravaggio.
    Altra perla d'uomo, prepotente, divenuto superbo a tal punto,
    da insolentire perfino i vecchi amici, rimasti indietro nella
    fortuna! Anche un po' assassino: sembra abbia ucciso - non
    si sa come - un sergente della guardia vaticana. Gesù,
    d'altronde, era fatto così, amava telefonare a questi brutti
    ceffi! e li chiamava, li richiamava... fino a quando lo
    seguivano commossi, in coda alle donne, agli Apostoli, quindi
    loro ... i peccatori ... che assaporavano per la prima volta "il
    Primo Amore". (Dante, la porta dell'inferno)

    Non mi risulta che il Nazareno abbia mai dato "un colpo di
    telefono" a quei bravi ragazzi delle parrocchie farisee, ove
    s'insegnava la Legge del Signore.

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  49. Satana esiste e, Dio permettendolo, tenta l'uomo al male e gli può nuocere anche gravemente. Ma non può impedire in noi né la vita evangelica né la salvezza eterna. Egli è pari a un cane ringhioso e feroce legato con una robusta catena alla parete. Tanto può aggredire e uccidere quanto l'uomo si avvicina al raggio d'azione concesso alla bestia dalla catena. Quella catena è Cristo». Padre Mucci su “Civiltà Cattolica”.

    specchietto semplificativo:

    Cane ringhioso e feroce (satana)

    Una robusta catena (Cristo)

    La parete (la Chiesa?) (il Padre?) (entrambi?)


    L’uomo è attratto dai beni materiali (Gloria Potere Denaro) che il mondo aggiogato al diavolo gli offre.
    Se mi avvicino a satana per cogliere i beni materiali, mi smarrisco e mi divora.

    CIO’ E’ INDISCUTIBILE.

    Se retrocedo e trovo una chiesa, ben lungi dall’esser rifugio dei peccatori, ammaliata dagli stessi appetiti che tentavo di rifuggire ... dominare ...
    Quo vado, Domine?

    Se la catena è Gesù, e la Chiesa ne fosse l’anello debole? - Avrei motivo di pensare all’inquietante interrogativo di Gesù: Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».Lc 18,8

    Se la parete fosse il Padre? Allora tutto si spiegherebbe. “il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Gv5, 19” e “io sono nel Padre e il Padre è in me” Gv14, 11

    Dov’ è allora, la Chiesa?
    ……………………………….

    Nota a margine: Dopo che il Papa Benedetto ha dato le dimissioni: al miracolo! Si è silenziato tutto! Sono svaniti nel nulla i preti pedofili, le Gerarchie micragnose ed avide, i preti tornano a suonare le campane con un rinnovato piacere. Una voce famigliare e pia, sonora quanto basta, si è messa a sognare una Chiesa-che-non-c’è, che ha sostituita quella piena di magagne!…sognando sognando, ha fatto sognare anche coloro che non avevano mai sognato una chiesa così bella, pulita, in piena rinascita: non vorrebbero più svegliarsi, non più vedere le carogne dei precedenti sogni, distese per terra …
    Dappertutto, su Fb, Twitter, ogni Social Network, riecheggia specialmente femminile il plauso alla “voce”: Ti adoro cara voce rassicurante, ci sei tu, che debbo temere ancora? Tu dici quello che ognuno di noi attendeva fosse detto: ora tutto è più facile! Comprendere non è più un lusso di pochi (teologi) e Gerarchia) hai dato speranza a chi non aveva speranza …

    Voce pubblicitaria fuori campo, sull'onda di un noto motivetto ...

    I miei denti ora sono bianchi, ci si specchia nei miei denti !…

    ... il cane ringhia più forte ... sembra vicinissimo; mi è rimasto ben poco da sognare, o voce suadente!

    “Quo vado, Domine?”




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  50. Gesù non crea stati d'animo di conversione! Converte o si rattrista.

    Quando l'uomo ricco si allontana scuotendo la testa, Gesù si rattrista; del resto le tenebre giustificano quel giovane infedele (cit. da Blaise Pascal); crede di aver creduto, ad una voce lusinghiera: quella della Legge. E ciò gli basta!

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  51. In risposta al caro Giovangualberto, che, con la tenerezza dell’ amico, non vorrebbe vedermi cadere in errore.

    Non è giusto da parte mia evocare un sospetto e non riferirlo.

    PENSO CHE PAPA FRANCESCO AMI PIU’ LA CHIESA CHE GESU’ CRISTO.

    Perché ho potuto osservare che la Chiesa si rafforza con la sua predicazione, pur restando quella di sempre.

    Non è da oggi che la scuola del Generale Ignazio di Loyola insegna in primo luogo ad amare la Chiesa IMMUTABILE, ed esserle fedele. Qualunque ne sia il costo! Per un gesuita è come un riflesso condizionato!

    Veniamo al dunque.

    Intorno a Papa Francesco e la sua arte.

    Ho evocato un dubbio, non una certezza! Ho analizzato la veste, (l’estetica) della sua comunicazione, e ho trovato, questa, preponderante, per artificiale semplicità, al testo che voleva comunicare. Nessun errore di dottrina ho rilevato, ascoltando ciò che dice Francesco … ma lo sai perché ... Giovanni?

    Vi è un secondo modo, (inconscio, in un gesuita come Bergoglio?) di neutralizzare la Parola: senza bisogno d’altro che del proprio carisma: il démone della semplicità, diviene lume insaziabile, ritmico e psichedelico, onde rubarne il centro(a Gesù) che avrebbe dovuto mettere in luce.

    La esposizione di Francesco usa gli stessi “mezzi”della letteratura, per temperare la ideologia nella poèsis; essa non è più colei, da cui ha pur tratto sponda; diluita in una felice oratoria.

    Come spariva, secondo te, Giovanni, l’ideologia comunista, nella poesia di maggior livello dell’avanguardia russa?

    Diluendo Lenin, fino a farlo scomparire nella tazzina di caffè/poèsis.

    Per questo, ancor oggi, è gradevole leggere quei poeti, che ebbero la meglio sull’ideologia comunista, annegata o diluita in un lessico splendente.

    Ma dev’essere così anche per Gesù?

    Gesù non è poesia, neppure ideologia, che abbia bisogno del veicolo struggente della poesia, né di quello imperativo dell’ideologia.

    Ti racconto una storia, che mi è stata raccontata, a sua volta, da Mons. Gino Bonanni, uno dei pochi amici del Bartoletti.

    Titolo: La luce e la falena.

    C’era una volta una luce così grande e immensa, ché una falena ebbe l’ardire di avvicinarsi per meglio comprendere di quale natura fosse. E vi volteggiò intorno a volute sempre più strette. Fu per un moto spontaneo, che perduta ogni precauzione, si gettò nell’ardita fiamma e consumò se stessa.

    Compresi subito che Gesù era la fiamma e la falena saremmo stati noi.
    Se uno sente l’esigenza di illuminare la Parola, spreca il carisma suo; ché prima o poi - trascorsa la suggestione di un linguaggio orale per inglobar la fiamma – si troverà d’intorno milioni di falene e nessuna fiamma.

    Ps: non ho avuto il tempo di revisionarlo, a causa della mia vista impoverita.

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  52. ... nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: "Il vecchio è gradevole!"".Lc 5, 37-39

    Mistero fitto! potrebbe applicarsi (in una ardita metafora) alle due linee che la Chiesa avrebbe tracciato, appena dopo l’anno mille: quella di Pietro da Morrone (Celestino V°) e quella di Benedetto Caetani (Bonifacio VIII°)

    Lascio al grande amico, esegeta di Dante, Giovangualberto Ceri, ( se ne avrà voglia) il compito di illustrarle, al meglio di sé.

    Un post scriptum “confidenziale”
    Caro Giovanni, i versetti di Gesù, in Luca 5, 37-39 - mi ricordano, anche, due personaggi che hanno illustrato autorevolmente la Chiesa: il Vescovo Bartoletti e il Cardinale Ruini.

    Le due linee saranno un binario confluente in Cristo, l'ultimo giorno? oppure il combattimento fra di loro, sarà la vita stessa della Chiesa, fino alla sua "probabile" elevazione?

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  53. E' una buona esegesi! (specie la parte terza: Una tentazione ...) Ma tu, Francesco come rimuoveresti la paura - non quella di riconoscere il peccato e chiedere il perdono! - ma la PAURA di non riuscire ad abbattere il mito della "UMANA GIUSTIZIA" (che è, un MITO PRECRISTIANO, spaventoso e crudele, che si presta alle più odiose ambiguità!) - Intere divisioni corazzate sferragliano dappertutto, nel mondo, ed ogni loro comandante è certo di essere nel giusto! Se tutti questi uomini non passeranno per la porta stretta - abolendo nella saggezza del cuore, il mito della "UMANA GIUSTIZIA", e scegliendo l'Agape cristiano, semplicemente, vi sarà guerra! Ma tu, Francesco, come rimuoveresti la TUA PAURA di esprimere senza mezzi termini, cha non VI SONO UMANE RAGIONI DI GIUSTIZIA, che conducano ad uccidersi? Quali equilibri "umani, troppo umani", hai paura di toccare? Nella fattispecie, quelli di USA, GB, FRANCIA e RUSSIA; mentre i tuoi vescovi, nelle zone di guerra, hanno dichiarato che sono proprio "quegli equilibri" fra le Potenze, che destano violenza e guerra: abbiamo letto le loro relazioni!! Siamo informati! la chiarezza dei tuoii presuli ha la stessa trasparenza di un Cristo, dinanzi agli orrori che i loro occhi hanno visto! Che aspetti a prenderne atto? Sei, o comunque, ti senti anche, al pari loro, un Grande della Terra, e temi, come temono i Re, si rompano i "SANTI EQUILIBRI"? Ognuno di questi Stati, si appella ad un "Umano senso di Giustizia"! Vanno cautelati alla guerra, loro! mica sono scemi! Ogni Regno della Terra parte da un principio di "umana giustizia", per cui - forse a ore! - cominceranno, ancor più ad uccidere, massacrare bambini: primizia di Dio! Ma i Re hanno i missili di ultima generazione, intelligenti al millimetro ... - VUOI UN CONSIGLIO, CARO FRANCESCO? LE BRACCIA AL CIELO ALZALE ORA, PRIMA CHE VOLI ALTO LO SPIRITO DELLA GUERRA! NON IN MEZZO ALLE MACERIE; COME UN TUO PREDECESSORE; CHE PURE PIANGEVA, SULLE ROVINE ATTORNO A LUI! TI AUGURO DI ENTRARE PER LA PORTA STRETTA, FRATELLO! - Ed a voi redattori, io dico: fate passare al Papa questo mio scritto - è urgente che lo legga! Fate tutto il casino che vi pare, ma fatelo! tentate, almeno! - Io sono un po' vigliacchetto, temo mi consideriate un visionario, confesso di trovarmi così in basso, da aver più paura di un vostro malizioso sorrisetto, che del Paraclito, che non cessa di rincuorarmi... Povero me!

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  54. Monsignor Ricca è ancora al suo posto, e gode della fiducia del pontefice. Mi divertono e al tempo stesso mi danno il voltastomaco le vostre ciance schizzofreniche, la vostra allucinata superbia va di pari passo con la vostra (manifesta da come scrivete) ignoranza, tanto da dire al Pontefice cosa dovrebbe fare, dire pensare. Giudicate, e per questo siete contrari al Vangelo. La Chiesa va male per la gente come voi, marcisce delle vostre corbellerie tradizionaliste e anticristiane.

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    1. io non me la sento di dire che anche tu giudichi! Semmai, esprimi in piena libertà, un parere su questi scritti, che ad alcuni possono apparire addirittura disgustosi; le chiami ciance e forse lo sono; io che ne sono l'autore, ho scritto pensando, che un "modo di vedere le cose",non fosse di offesa a nessuno! Non pratico lo sport di caccia al Monsignore; sono ben contento che il Prelato goda della fiducia del pontefice. Non sono mai intervenuto, nella polemica, agli esordi di questa pagina; mi sono limitato a fare commenti di modestissima teologia; in fondo, ho più di 75 anni e pensavo di aver raccolto un po' di esperienza, ma, come vedo, forse, mi sono illuso ... Grazie per il tuo ammonimento.

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  55. ore 18,55 da una intervista a Radio Vaticana.

    «Se ci fosse un intervento militare, questo vorrebbe dire una guerra mondiale». Lo ha detto mons. Antoine Audo, vescovo di Aleppo dei Caldei e presidente di Caritas Siria, in un'intervista a Radio Vaticana, sottolineando che in Siria «di nuovo c'e' questo rischio".

    I Vescovi, dai teatri di guerra, informano minuziosamente il Papa. Direi, quotidianamente! Conoscono la realtà e la verità circa le manovre che i Re della Terra eseguono, per rendere imprescindibile la guerra.

    Il relativo silenzio del Papa, comunque la genericità dei suoi commenti, a fronte delle chiare denunce dei Vescovi, richiama ad una strategia "militare" che ha come oggetto una riserva mentale attinente al ruolo della Chiesa, oppure, Francesco, attende una maturazione ulteriore degli accadimenti?

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  56. Mi scuso se i miei toni di ieri sono stati forse eccessivi. E' che mi dà fastidio vedere ( e non parlo esclusivamente di questo blog) come una dubbia inchiesta dell'Espresso, non certo il massimo dell'ortodossia, possa essere presa come verità o comunque motivo di discussione o addirittura improbabili confronti tra pontefici...basterebbe una maggiore informazione sui fatti ( e io di alcuni ne ho esperienza quasi diretta, per via della mia conoscenza di Ricca), per capire quanto la ricostruzione del settimanale sia ambigua e che è in atto una campagna di discredito su certe scelte autonome( non solo Ricca)di Francesco. Certo uno può dire: "se scrivono, qualcosa ci sarà..."ma questo è appunto lo scopo della calunnia, nonché l'opera del "Colui che divide" per eccellenza. Credo comunque che la risposta del pontefice sull'argomento, nell'intervista di ritorno da Rio, sia più che esaustiva.

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  57. Grazie, per la saggia mitezza dei tuoi umori; del resto, chi giudica, con l'intento di condannare, lo fa a suo rischio e pericolo, perché il giudizio si basa sulla coscienza dell'altro, perfettamente inconoscibile a noi, ma non a Gesù Cristo, Signore. Ciao.

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  58. La contraddizione fra fondamentalisti e laicità secolarizzata, non è che una, seppure reale, contraddizione secondaria; quella principale, che induce alla violenza e alla guerra, è quella che oppone i Re della terra, ad altri popoli, (musulmani sciti, contro musulmani sunniti, con grave spargimento anche di sangue cristiano) fa sì che attraverso ragioni precostituite e fittizie, si combattano, per trarre profitto, secondo la logica del Male. Questa riflessione non è del tutto farina del mio sacco; mi hanno aiutato a definirla, le analisi di tre Vescovi di fede cattolica, presenti nelle zone dove si combatte, che non temono di indicare - alcuni di questi Re, chiamandoli per nome! - rei nel costituire condizioni di guerra.

    E' assai strano che il teologo Ratzinger, affonti in maniera così decisa ed esatta - e del resto pienamente condivisibile! - una contraddizione secondaria, prima di quella principale. Avrà le sue buone ragioni; forse, un domani, parlerà anche della contraddizione, che è sul punto d'infiammare il mondo; almeno per quanto ci riferisce Antoine Audo, Vescovo di Aleppo dei Caldei.

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  59. Nella terra di Assuero, l'attuale Siria.

    un'ora più, un'ora meno, i re della terra, quelli che satana dice: "mi appartengono", hanno deciso che moriranno molti musulmani e non pochi cristiani, in un atto di guerra costituito da ragioni umanitarie, per punire qualcuno accusato di pesanti nefandezze.

    Stasera potrebbe essere l'ultimo giorno per concepire un figlio,
    guardarsi attorno nella propria stanza,
    vedere quella lunga crepa nel soffitto,
    pensare che Abdul potrebbe ripararla per pochi soldi.

    Uscendo, il sodato, rimette al suo posto la tazzina del caffè appena bevuto, ed esce per andare a morire.

    Lo hanno deciso: Mr. Obama, Mr Camerun, Monsieur Holland. Gli altri re minori si astegono a malincuore dall'intervenire, perché i loro magri bilanci non "glielo" consentono. Oppure, qualcuno: il Cancelliere Merkel, vuol vedere chiaro, eppoi semmai, l'Onu consentendo, partecipare a fianco dei Tre Re della terra.

    Se questa sarà l'ultima notte che dormiranno a casa, con le spose e i figli, ti prego Gesù, di non abbandonarli un solo attimo, come la Madre Tua fece con Te.

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  60. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo". Lc 21, 36

    Riflessione semplice

    …siatene certi, ogni parola del Dio Vivente ha un valore temporale infinito, e allo stesso tempo, è profetica in quanto a ciò “che sta per accadere”! - e ci dice che cosa è più utile, quando siamo sul punto di comparire davanti al Figlio dell’uomo.

    Ho sperimentato che la preghiera ci pone in uno stato di attesa fiduciosa, del giorno e dell’ora.

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  61. Che altro dire, se non chiosare quel che scrivono le coraggiose suore trappiste, a proposito del grande Obama, del Premio Nobel della pace, Obama, il Potente!

    Parlano le quattro suore, ascoltate:
    "E tutti noi stiamo qui, aspettando una sola parola del grande Obama? E se non fosse lui, sarebbe un altro, non è questo il problema. Non si tratta di lui, non è lui “il grande”, ma il Maligno che in questi tempi si sta dando veramente da fare".

    Ed emergono con forza le parole dell'apostolo Paolo, in Ef 6, 12 “La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.”

    Il tredicesimo versetto, le suore lo vivono giorno per giorno, inutile constatarlo dinanzi a loro, carissime

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  62. Mi domando, non senza una punta di malizia - me ne dolgo! - se tu, Francesco, decidessi, in un atto di generosa follia, di volare in Siria, a far da scudo ai fratelli nostri; pensi che Mr. Obama, farebbe piovere ugualmente dalle sue navi, "fuoco e zolfo" per il massacro di tanti innocenti? Sono i bimbi che abbracci frequentemente, e le donne, loro madri. Pietro morì di testimonianza, ricordi? Mi sento venir meno nel porti questo interrogativo! - perfino il mio stomaco si ribella! - ma io, troverei il coraggio di accompagnarti?

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  63. ripropongo questo post che include con grande affetto, le parole delle quattro sorelle carissime, che rimangono, tenacemente, in quel che resta di un antichissimo monastero in Siria: le suore trappiste non disertano, attendono in preghiera, forse anche lietamente, i succedersi degli eventi, in quel paese martire. Null'altro che la loro testimonianza e quella dei Vescovi e Patriarchi, come Audo, Vescovo di Aleppo dei Caldei, mi tocca profondamente!
    Le altre esperienze per invocare la pace, le apprezzo, certo! Ma, come si può intuire dai miei scritti, le testimonianze estreme, penso che incoraggino alla fede, la rendano forte.

    Le scampagnate religiose: Assisi/Gubbio, merenda a sacco, tutte amici & confidenze, visioni estatiche dell'Umbria, bivacchi e schitarrate avare di bellezza, mi turbano: si va e si torna, da, e verso il nulla. Comunque: bonne promenade!

    QUATTRO SUORE TRAPPISTE IN SIRIA

    Che altro dire, se non chiosare quel che scrivono le coraggiose suore trappiste, a proposito del grande Obama, del Premio Nobel della pace, Obama, il Potente!

    Parlano le quattro suore, ascoltate:
    "E tutti noi stiamo qui, aspettando una sola parola del grande Obama? E se non fosse lui, sarebbe un altro, non è questo il problema. Non si tratta di lui, non è lui “il grande”, ma il Maligno che in questi tempi si sta dando veramente da fare".

    Ed emergono con forza le parole dell'apostolo Paolo, in Ef 6, 12 “La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.”

    Il tredicesimo versetto, le suore lo vivono giorno per giorno, inutile constatarlo dinanzi a loro, carissime …

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  64. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: "Perché di lui anche noi siamo stirpe". At 17, 26-28

    riflessione ampia

    Il discorso di San Paolo, ad Atene è attivo più che mai al nostro tempo, l'apostolo dichiara, anche secondo lo stile della rettorica greca, che le divisioni, le contraddizioni fra le nazioni, non sono volute da Dio, e se non da Dio, da chi, se non dal satana? Egli, il diavolo, sfrutta un antagonismo "naturale" insito nell'uomo, fin dal suo primo momento sulla terra, per estendere con le guerre, la inimicizia fra le nazioni, perchè essa risulti principale, a fronte della ricerca di Dio , "non lontano da ciascuno di noi".

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  65. Un monito davvero appropriato, Francesco?

    Un monito appropriato, verso coloro che spargono veleni, per antipatie irrazionali o ideologismi o invidie; talvolta ignorate anche da chi è protagonista di tali ostilità ...!

    Ma attenzione a non pretendere di silenziare, chi, partecipando alla vita della Chiesa, ne ha a cuore l'itinerario, affinché si formi giorno dopo giorno, verso Dio ...

    Sarebbe utile che Papa Francesco rivolgesse critiche così severe, ma spiegandone la natura ... è troppo facile e incongruo "colpire a grandine" - si vuol eliminare ogni critica, spacciandola per una chiacchiera o un argomento futile? ... Deve ricordare, il Papa, che egli parla da un' alta cattedra! E parlare" in astratto", non aiuta! Si deve discutere dell'errore - come insegna l'apostolo Paolo - e non affidarsi a categorie "generiche" come ciancia, o chiacchiera malevola, o anche peggio!

    Che può significare tacere nel merito del peggio?

    Il vangelo argomenta "visibilmente" la categoria del peggio!
    Così anche le lettere dell'apostolo Paolo.

    A mio parere, tale ammonimento - senza un preciso oggetto, mi sollecita a pensare ad un "avvertimento" del tipo: chi deve capire, capirà! impaurisce e potrebbe voler tacitare ogni forma di condivisione alla vita ecclesiale, che non fosse omologa a quella del Magistero.

    Se è vero che "la calunnia è un venticello", sarebbe utile, doveroso spiegare da dove spira.

    Questo metodo lo "sento" intimidatorio" e per niente educativo e fraterno. In politica, ha un nome.

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  66. Osservate senza un eccessivo turbamento ...

    Audituri enim estis proelia et opiniones proeliorum. Videte, ne turbemini; oportet enim fieri, sed nondum est finis.
    7 Consurget enim gens in gentem, et regnum in regnum, et erunt fames et terrae motus per loca;
    8 haec autem omnia initia sunt dolorum. Mt 24, 6-8 (San Girolamo, Vulgata)

    E sentirete di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi, perché deve avvenire, ma non è ancora la fine. 7Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi: 8ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori. Mt 24, 6-8 (Bibbia 2008)

    E vi verrà all’orecchio, di combattimenti, e diverse congetture per la guerra. Osservate senza turbarvi; è NECESSARIO , INFATTI, CHE CIO’ DEBBA ACCADERE, ma non è ancora la fine. 7Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; e saranno fame e terremoto un po’ dovunque sulla terra. Ma queste avvisaglie non saranno che l’inizio dei dolori. Mt 24, 6-8 - (ho preferito tradurre io stesso questi due versetti, per render più chiaro il pensiero di Gesù, intorno all’ineluttabilità “ontologica” delle guerre.)

    “Andate, veloci messaggeri, verso la nazione dall’alta statura e dalla pelle lucida, verso il popolo temuto fin nelle regioni lontane, nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi!” (Isaia 18:2). (Questi requisiti hanno tutta l’aria che si parli degli Stati Uniti).

    il re del mezzogiorno si scontrerà con lui e il re del settentrione gli piomberà addosso, come turbine, con carri, con cavalieri e molte navi; entrerà nel suo territorio e attraversandolo lo invaderà. Dn 11, 40

    Non è questo uno scenario plausibile, a tempi ravvicinati?

    Non ha detto, anche Papa Francesco, che dinanzi alla Siria, due re si potrebbero azzuffare e coinvolgere i restanti regni, in una guerra che non si sarebbe mai vista prima?

    Non lo sostengo da gran tempo?

    Facciamo un po’ di nomi: il re del Settentrione, (paese dai molti fiumi, potrebbero essere gli SU )- grandemente temuto dalla lontanissima Siria - e potente, in ricchezze e macchine di guerra - è Obama.
    Il re del mezzogiorno, chi altro può essere se non Putin, sovrano da gran tempo della Russia?

    Alle ore 20 di stasera, 2 Settembre, non vi sono due flotte pronte a scontrasi; e sempre più numerose, navi del re del settentrione, si aggiungono a quelle che pattugliano quei mari?

    Regina Pacis, ora pro nobis …

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  67. Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Gv 2, 13-14

    In tutta la mia non breve vita - la Chiesa, così nel tempio si presenta a Gesù - ha gelato ogni aspettativa spirituale che il bimbo, un ragazzo o un giovane, avesse voluto cogliere.

    Dunque, ho imparato fin da piccolo, a fare a meno della Chiesa, meglio sarebbe dire, dell’Ordine sacerdotale.

    Dopo che Gesù è morto e risorto, agli albori del suo trantaquattresimo anno, ho conosciuto rare stelle di un clero ribelle; che per pochi attimi, hanno accompagnato il mio cammino verso il Cielo.

    Non so neppure io quante iniziazioni alla “vera fede” ho ricevuto!

    Anche fossero meno di quattro, troppe sarebbero per mettere a posto il mosaico di un animo tanto funestato!

    Posso dire, senza tema di smentita - sia lo Spirito a parlare! - che è stato la lettura e l’”assunzione” pressoché continua del Vangelo e delle Lettere paoline, poi della intera Scrittura, a farmi da madre, preservarmi da una Chiesa, che prima mi ha inquisito, giudicato, poi distratto da ciò che andavo apprendendo.

    L’unica Chiesa che mi ha accudito, è stata la memoria di quel Gesù, venuto a me da una bibbia assai vecchia, dimenticata senza essere mai sta aperta, di una lontana parente di mia moglie.

    Una Ricciotti dalla ingarbugliata sintassi, mi ha assistito dalla fine del mio trentatreesimo anno, fino alla tarda età: “imperocché” - quelle sottilissime pagine direbbero! - ho imparato a fare a meno della Chiesa.

    Poiché amo quella sgualdrina, non desidero altro che farmi ascoltare da Lei, perché giunto il momento - ed è questo, che ascolti! - così com’è ridotta, anche dopo gli improvvisati belletti - gli “uni” e gli “altri” nati e subito morti! - ascolti l’uomo che è cresciuto in Gesù nei boschi ardui della Scrittura, accudito solamente dal Suo Spirito.

    Che altro mi potrebbe dare questa chiesa, se non il catalogo di ciò che ho già ricevuto?

    Come potrei tornare a Lei nei panni del figlio?

    Ché da lei ho ascoltato solo parole di sgualdrinaggio! Ella è stata per me cambia valute e venditrice di buoi e di colombe; che altro mi resta da fare per amarla e rispettarla, se non prenderla per mano e ricondurla al Padre?

    Avete capito o no, che la piccola brutalità del Figlio dell’uomo - quell’intreccio sottile di cordicelle: macché frusta! - è ogni giorno che passa più che necessario?

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  68. Leggo su "Il Foglio"

    Leggo sul giornale "Il Foglio" "Non solo digiuno e preghiera, insomma. La diplomazia della chiesa è al lavoro con tutti i mezzi a disposizione". Queste due proposizioni sono precedute dal riconoscimento - attraverso fondate considerazioni e argomentazioni - di quanto Francesco costruisce - in parole e opere - per la pace in Siria. Settantuno ambasciatori presso la Santa Sede hanno ascoltato le parole di Francesco.

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  69. .. 'Stasera

    ...più che mai, adesso, in questa preghiera, vive il Cristo di ogni tragica imminenza: tutta la umanità si trascina verso il calvario, nel profondo mistero degli accadimenti; Signore Gesù, ognuno di noi abbia il volto rasato, i capelli in ordine, un sorriso sulle labbra, come Tu ci hai comandato! Al diavolo la disperazione.

    Le condizioni di una proficua preghiera sono queste!

    Nessun'altra esibizione esteriore o recriminazioni di umana natura, o clamori eccessivi, che attirino su di noi l'attenzione del popolo di Dio, saranno da Dio stesso tollerate! e neppure clamor di moltitudini può essere preghiera!

    Per sua natura, non può essere spettacolo; essa è rivolta solamente a Gesù e alla Madre Sua; non sia mai un evento di cui compiacersi, sia pure per la sua esteriore, apparente grandiosità.

    ...ed ora ascoltiamo la preghiere dei due apostoli

    Rimessi in libertà, Pietro e Giovanni andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto loro i capi dei sacerdoti e gli anziani. Quando udirono questo, tutti insieme innalzarono la loro voce a Dio dicendo: "Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano, tu che, per mezzo dello Spirito Santo, dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide:

    Perché le nazioni si agitarono
    e i popoli tramarono cose vane?
    Si sollevarono i re della terra
    e i prìncipi si allearono insieme
    contro il Signore e contro il suo Cristo
    Atti, 4, 23-26

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  70. (paginetta ispirata all’articolo di Giulio Meotti, giornalista de “il Foglio”, dal titolo: In Francia chiese rase al suolo)

    Le chiese distrutte in Francia, le chiese distrutte dovunque ...

    I distruttori di tutte le chiese non s'immaginano neppure che cosa accada nell'anima di chi passa di lì, e sorridendo dice: Toh!, un tempo, qui, vi era la chiesa dove avevo ricevuto la Cresima; non c'è più! al suo posto, un gustoso supermarket, dove sboccia il Camembert, Signore di tutti i formaggi dalla crosta fiorita. Edibile.

    Si tira su il bavero del giaccone invernale e passa oltre. Mica gli vengono in mente i Mounier, Bernanos, o il presque-chretien A, Camus - ieee! in vernacolo, per dire: macché! - quando la Francia era la cristianissima Francia! (cattolicissima era la Spagna!)

    Il nostro amico, vedovo della chiesetta alsaziana, immerge una fede rabbiosa nella durezza del bronzo: - “ti dovrai accontentare di restare ospite dei miei muscoli, sommerso nelle carni di cui mi tessesti, Gesù caro!”
    Ed è Paolo che scrive: "NON SAPETE CHE IL VOSTRO CORPO E' TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO?" (1 COR 6,19)

    In fondo l'hai detto più volte, perfino raccomandato, alla donna della Samaria: è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Gv 4, 23,

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  71. cari fratelli in questa pagina gialla, voi giocate a fare il Sant'Uffizio; non è "gioco" del tutto insensato, semmai un tantino demodé! Secondo me - forse mi sbaglio - intendete le "regole" un po' troppo alla lettera: ad esempio: l'obbedienza al Papa! Sento che in cuor vostro recriminate, in silenzio recriminate, ma questo intossica la cestifellea (si dice così?) Al Papa è dovuta obbedienza nella verità. Voi dovete prendere esempio da me, povero laico inascoltato e a tratti deriso! Qualche volte aderisco al Santo Padre, talvolta dissento dall'uomo che pretende distrarmi dal Vangelo di Nostro Signore. Credo che voi amiate Paolo di Tarso - egli, il più grande degli apostoli, non dice, forse, che non crederebbe ai Principati e alle Potestà - angeli potentissimi!- se tentassero di fuorviarlo dalla Parola, il Vangelo di Gesù Cristo? E allora, mostratevi combattivi, indossate la corazza del Salmo e annuite apertamente quando c'è da annuire, e dissentite quando è la Parola ad essere minacciata. Ma se tacete, o peggio, scendete nei chiacchiericci, immagazzinate nel cuore, veleno, che sarebbe stato farmaco, qualora l'avreste iniettato nella vena del ragionamento cristiano, senza acrimonia. Ciao, vi ringrazio della premura con cui finora avete accolto i miei scritti. In Cristo, piero favini.

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  72. In risposta a Papa Franesco e alla sua mamma chiesa, che lui tanto ama, e di cui parla, come fosse già la Sposa della Gerusalemme Celeste.

    ...continua il grande sogno della mamma-chiesa a cura di Papa Francesco. Egli cerca in maniera assillante di far credere a noi tutti "umiliati e derisi" che i sogni si sono già avverati nel suo sogno! ... in realtà la chiesa è amara e saccente verso coloro che le pongono problemi .. che si sforzano di esigere da Lei una sola parola ... per me è stata una matrigna indifferente, e per questo, infame! ... continua ad esserlo nella sua grossolana indifferenza, anzi irrita; perché alle parole del Papa, non conseguono altrettante realtà. Ma le parole di Francesco possono essere utili per "quei figli che hanno sempre aiutato il padre nei lavori di fattoria;" esse, le parole del Papa, li riconfermano nelle loro già solide realtà. I FORTUNATI PIERINO ascolteranno la parola di questo Vescovo; usciranno per strada, addirittura declamandola, come i figli del Dottore (cfr. Don Milani - lettere ad una professoressa) declineranno, come da sempre hanno declinato, il solo accusativo verso i degeneri amanti del gioco e delle prostitute; o ancor peggio, cercheranno di umiliarli con le loro "sante ragioni". La Chiesa continua ad essere "cosa nostra dei prelati", è sotto l'unica tutela dei preti! che esigono ubbidienza e null'altro. Con questa faccia insipida e grottesca, mi è apparsa nei poveri stracci di esistenza che ho vissuto. E come me, altri - siine certo, Papa! - continueranno ad attendere la Chiesa, veramente in ascolto amoroso! ancor oggi invece, apodittica, somiglia ad uno di quei primi della classe, che aspetta "pazientemente" tu abbia finito di parlare, per irrorarlo con l'imparaticcio di cultura clericale, passata di bocca in bocca, senza aver sedimentato un briciolo di carità.

    I PIERINO, FIGLI DEL DOTTORE, POSSONO ANDAR FIERI DELLE PAROLE DEL PAPA! MA ABBIANO ALMENO, BUONA MEMORIA! PER LORO, IL PADRE, NON HA MAI FATTO UCCIDERE IL VITELLO GRASSO!
    NEPPURE PER I FESTEGGIAMENTI DI UNO DI LORO!
    IO SCRIVO COSI' AMARAMENTE, PER CHI TORNA DA UN LUNGO, ACCIDENTATO VIAGGIO, E NON INTENDE ESSERE PRESO IN GIRO; O TANTOMENO COMPATITO DA COLORO CHE SI ACCONTENTANO DELLE SOLITE TIRITERE DEVOZIONALI, ASCOLTATE CHISSA' QUANTE VOLTE.

    IL FIGLIO SPENDACCIONE E' CRESCIUTO! MICA S'INGINOCCHIA PIU', CARO FRANCESCO! SA CHE IL PADRE SUO LO DISPENSA DALL'INGINOCCHIARSI! LO ACCOGLIE COSI' COM'E, NELL'ATROCE RICCHEZZA DELLA SUA ESISTENZA, DANZA INSIEME A LUI: ENTRAMBI SONO FELICI.

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  73. ... poi mi viene un sospetto ... che il Papa, poco o nulla sappia della Chiesa italiana, dei suoi preti, dei vescovi? ... da quali realtà provengono? ... quali esperienze abbiano fatto? ... come gran parte di loro, vivono e prosperano del proprio presbiteriato? ... se il Papa ha compreso poco o nulla di una frazione della nostra chiesa (Italia) ... e tende a parlare di Lei siccome fosse insieme ai suoi preti, nelle favelas di Aires ... allora tutto si comprende ...! Tutto si giustifica!

    Quell'incantevole, amorosissima chiesa, è solo nei suoi sogni! Si svegli, e sappia porre maturamente, la Sposa di Cristo dinanzi al suo mai sopito, millenario meretricio, la sua indifferenza e rabbia feroce per coloro che tentano di prenderla per mano, emendarla ...

    Tu credi sia facile, Francesco, togliere di bocca ai preti l'osso del potere? Tu lo fai a giorni alterni ... poi le palpebre si appesantiscono, dormi, sogni ...

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  74. Una utente della pagina Face Book di Chiesa cattolica, mi muove alcune obiezioni sul fatto che gli scrittori (io lo sono) non è loro compito insegnare teologia, dare lezioni di teologia, e che la letteratura, che impegnano nel farlo, può essere fuorviante.
    Questa è persona molto severa che ammiro moltissimo!

    Non voglio privarti di una mia risposta, cara G, mia coetanea.

    ...allora ti dico: coi nostri anni, siamo tenaci, ahimé, nelle nostre convinzioni! non si recede! difficilmente torniamo sui nostri passi, forse non ci rendiamo conto che il lessico, la poesis, può trasparire teologia, Grazia e Sapienza, molto più che la lingua di un Papa. Se sappiamo ascoltare, l'arte parla al cuore, senza il rigido canone del Magistero. Ciao, e grazie di cuore della tua obiezione. Post scriptum - L'editore ce l'ho, dopo Mondadori e Rizzoli, é il più potente gruppo editoriale in Italia. E' il "Ponte alle Grazie". Non sono quindi un povero cristo che deve elemosinare quella paginetta per collocare i suoi scritti ... cara Gina, così mi hai fatto sentire! - voglio alimentare su FB. un controcanto ragionevole alla teologia di Francesco: non esasperare una contraddizione ... un semplice controcanto ...

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  75. Altra risposta ”sgradevole” al Papa Francesco. Me ne dolgo, ma questo sembra ormai il compito mio.

    Io sono il Signore Dio tuo:

    1. Non avrai altro Dio
    fuori di me.

    6. Non commettere
    atti impuri.

    Bene ha detto Papa Francesco: Mammona, il denaro; l’amore che si prova per il denaro, non si concilia col preteso amore verso Dio.

    Ma il Papa, con un escamotage, neppure troppo sottile, per mantenere il sesto comando ben fermo nel significato ottocentesco che la gente, ormai, è abituata a pensare; sposta al 1°comandamento: “Non avrai altro Dio fuori di me”, il peccato di idolatria: adorazione del denaro: l’idolo di Mammona.

    Ma non è così: non lo è per me, non lo è neppure per Padre Giovanni Maria Vannucci OSM, che nel “Libro della Preghiera Universale” - Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1978, pone come contenuto di quel comando: il 6°, il mortale peccato d’idolatria verso il denaro.
    E’ un atto impuro sacrificare ad un idolo, tanto più sacrificare al denaro, sterco del diavolo: idolo che eccelle sugli altri nel tempo nostro.

    Due persone che fanno l’amore, prima del matrimonio, nel matrimonio, dopo il matrimonio …

    …“si sono conosciuti sull’autobus, corrono a casa per fare l’amore” chiunque siano e ruolo svolgano, non commettono atti impuri, o quantomeno tali da non impensierire il Dio della carità, per quel loro struggente desiderio …
    ...per P. Giovanni, qualora una persona, “proprio volesse confessarli”; “il confessore” dovrebbe rassicurare il “penitente” che si tratta di “venialità” che non offendono il Signore …

    Qui, nel 6°, a mio parere va collocato solamente l’odioso, idolatrico culto del denaro.

    Perché allora la Chiesa, e ora anche il Papa, evita di collocare questo “nefasto culto” nell’ambito del 6° comandamento?

    Provo a spegarlo. La Chiesa in quell’ottocento, ancor duro a morire, tanto ha fatto, che ha demonizzato presso il popolo minuto, l’amore (ut eros): perfino in quei cari pre-liminari che vengono spontanei fra coloro che si amano.

    Mons. Bartoletti, che fu Vescovo di Lucca, quando ancora direttore del Seminario Maggiore di Firenze, ebbe a dire che, se in un giovane sano, non si manifestasse il desiderio di piacevoli, innocenti giochi di amore, lo accompagnerei io stesso dallo psichiatra.

    A mio parere è degradante attribuire al 6°, la proibizione di atti, che Gesù non solo non giudica, ma neppure condanna. segue subito sotto ...

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  76. Diceva: "Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura".

    esegesi timida

    E' Dio stesso che getta il seme del regno, in noi.
    Cosa accada di quel seme, perché cresca in "quel terreno: l'anima;" ella lo ignora!

    La ragione, pettegola, si diffonde in mille ipotesi, ma non cava un ragno dal buco.

    Il seme non è dell'ordine delle cose materiali: è uno stato dell'anima che ella non potrebbe conoscere, se non le fosse effuso nel concepimento.

    Il seme è anche la progressiva maturità dell'intelligenza del cuore: come farsene idea, nel mentre evolve, cambia di forma ...?

    In cuor suo, quell'uomo si sentirà fin da ultimo, agricoltore maldestro; dubiterà di sé, a causa del seme; almen fin quando Dio invierà i mietitori di anime, in vista del guado, o mietitura. Compiuta l'opera.

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  77. Dedico a Mons. Gino Bonanni, ora nelle braccia del Padre, questa modestissima riflessione e il racconto che ne consegue.

    Sembra che a Francesco, il Papa, resti odiosa la Dottrina, che gl’impedirebbe l’accoglienza dei peccatori.

    Per la psicologia di Francesco insistere eccessivamente sui 10 comandi di Gesù, vederne i risvolti teologici in un “preteso” Magistero, frenerebbe l’accoglienza dei divorziati, dei gay, delle lesbiche, di coloro che sostengono l’eutanasia, delle donne che hanno abortito, dei medici, e di coloro che le hanno aiutate ad abortire …

    Francesco è uomo che preferisce accogliere, invece che pretendere dal Magistero un impegno a secernere i peccati dall’anima.

    Eppure sostiene con forza la Confessione!
    Scomunica un prete australiano, perché favorevole al matrimonio fra persone dello stesso sesso e al sacerdozio femminile …
    ………………………….
    Ho sperimentato, NEI FATTI, una di quelle esperienze un po’ difficile a raccontare.
    Ma un narratore deve farcela! Esercitare il talento!
    E come?
    . . . . . .
    Racconterò di un signore che si trovava in mezzo al guado: fra il Magistero e l’Accoglienza. Ecco la sua storia:

    C’era una volta un Sempronio di nome Tizio, che amava una donna più giovane di lui, di trenta anni, bella e disponibile ad ogni piacere immaginabile.
    E un Monsignor Prete, con cui era in confidenza, e una donna, moglie di quel Sempronio di nome Tizio.

    Questo è quanto accadde, nudo e crudo.
    Mons. Prete gli diceva: “non ti è lecito tenerla …Stai commettendo adulterio.” Ed ogni giorno, quando si vedevano, la medesima solfa.

    Sempronio, il cui nome era Tizio, disse al prete: “nel modo più categorico, non intendo lasciare quella fanciulla, perché il piacere che mi dà è grande e maestoso; semmai pregherò il Signore che mi dia un tempo, un lume, e la violenza spirituale per operare la scelta riparatrice …

    Sempronio prende tempo; ma con il Dio degli dei - comprese all’indomani - che sì, si può scherzare! ma fino ad un certo punto!

    Tizio domandò al Monsignore: a queste condizioni, posso confessarmi e ricevere l’assoluzione?
    Perché mi prude assai rimanere separato da Dio.
    Ma non quanto “il faudrait,” bisognerebbe che mi prudesse, rispose alla francese, l’anziano sempronio.

    Il Prete sorrise: (allora Tizio fu certo che Dio aveva raccolto la sua sfida: le condizioni!) Assolutamente impossibile! rispose il Monsignore amico: è questione molto delicata …

    … comunque, proseguì l’uomo di Dio, in questa città vi è una cattedrale, dentro la cattedrale, c’ è una penitenzieria, nella penitenzieria, devi cercare il Penitenziere Maggiore, e a lui devi confessare quello che hai detto a me ...parola per parola … Tizio rimase allibito: perché andare dall’Inquisitore, quando questi ti ha già condannato …? Va’, disse l’amoroso Monsignore … e quando avrai ascoltato la sua risposta, torna da me a riferire.

    Sempronio fece come aveva comandato Monsignore. Corse in cattedrale cercò il Penitenziere, e questi, assai premuroso, lo ascoltò nel sacramento della Confessione.

    “Non ti assolvo” caro fratello, pronunciò senza enfasi, “perché non sei contrito come si dovrebbe, e poni a Dio delle condizioni …Si alzò, si tolse la stola, la baciò e lasciò lì Sempronio come instupidito …

    Tizio fece ritorno dal Monsignore e gli raccontò la sua avventura penitenziale.
    Pareva a disagio, e fu il Monsignore a parlare per primo.

    Si pose la stola sul collo, si fece il segno di croce e invitò Sempronio il Tizio, ad una nuova confessione.

    Dopo che ebbe ascoltato quel che già sapeva, disse all’incredulo Tizio: Dio ti concede il tempo che hai richiesto .. e io ti assolvo, in nomine Patris, Filii, Spiritus Sancti …

    Il povero Sempronio, stordito da questi eventi, tanto dissimili fra di loro, tornò a casa…La fanciulla gli si gettò al collo, Tizio la strinse forte; ma come uno che sta sui binari, e il treno non attenderà, come aveva atteso le volte precedenti.
    ………………………….
    Dove Sempronio, chiamato il Tizio, si confessò due volte il medesimo giorno, ed ebbe due risposte diverse fra di loro.



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  78. La vita dopo la morte (meditazione breve)

    Quando un uomo muore e per l’intera
    vita ha fatto centro sulle priorità materiali che i
    Principati e le Potestà progettarono in quel mondo,
    - tanto da esserne attratto e divenirne condizione; - e immolò al denaro, al potere, alla fama; non
    trova - uscendo dal sé corporale - nulla che
    somigli a ciò che ha lasciato, morendo.

    E vaga siccome flusso impazzito del vento,
    da un capo all’altro del cosmo e non trovando
    un solo appiglio conosciuto su cui far presa;
    estenuato, nel turbine inane di ciò che fu,
    vien meno l’energia che lo alimentava nel
    mondo pregresso, rifluisce su se stesso, si assopisce.
    Sogna.

    Per l’eternità sogna da un capo all’altro dell’antica
    esistenza, tutti i “prodigi” della vita materiale in
    cui visse; fino all’ assopimento, da cui trae materia
    del sognare - e daccapo ogni volta …



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  79. Cari fratelli, non ho una disponibilità di tempo psicologico, per sdoppiare i miei scritti. Dovreste cercare di rendere più elastico lo spazio a disposizione dei collaboratori., estenderlo, ad es. a 10.000 caratteri. Ieri ho tentato di postare sulla pagina gialla, uno stato che analizza la laicità del Papa e la stretta osservanza delle Compagnia di Gesù - da sempre permeata del "sacro pragma" -. delle soluzioni materiali a problemi di altro ordine. Ad es. per la caduta della Torre di Siloè, la Compagnia avrebbe denunciato al Sinedrio di Gerusalemme - addiritttura al Procuratore Romano! - gli architetti responsabili del progetto della torre. In puro stile Famiglia Cristiana.

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  80. Gesù ci dice che Amico, è colui al quale si ritiene di poter comunicare il nostro progetto, anche se siamo certi che ci tradirà ...

    Gesù ha comunicato a colui che avrebbe rivestito i panni del Traditore, l'intero progetto della Creazione: l'Apostolo che avrebbe dovuto essere Giuda, sarebbe stato al Suo fianco per l'intera durata del tempo.

    Il Verbo lo legò a sé per tutta la durata dei tempi.

    PS. Questo non è altro che il prologo o anche una sintesi ristretta di uno scritto assai più lungo ... a seguire ...

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  81. Condividendo lo scritto dell'arcivescovo di Ferrara-Comacchio ...
    (testo ampiamente revisionato)

    La pensasse in questi termini anche il Papa! caro Arcivescovo di Ferrara e Comacchio! Ma non è così! Egli crede - è nei fatti che ci crede! - alle public relations internazionali! allo scacchiere mediterraneo, a quello del medio oriente! Crede di doverne "geograficamente" rendere conto! Scende nell'arena con armi spuntate: usa, forse, ciò che è da sempre in suo potere?

    Crede ancora di dover fare i conti, mediare, mediare, ancora mediare, coi regni di occidente ed oriente!
    Crede di porter esser determinante nella politica di quei regni, nel senso in cui talvolta gli antichi papi, lo erano con le satrapie del tempo, caro Arcivescovo!

    Crede, il Papa, di avere delle responsabilità, siccome fosse uno di loro, potente secondo il mondo, ma con interessi diversi da quelli che assillano i governanti della terra; ma non è così; se fosse veramente in ascolto dello Spirito di Dio - invece che all'ascolto del proprio mediano ministero sulla terra - saprebbe, eccome saprebbe!

    Chi risolverà la contraddizione fra gli Stati? - tutti canaglia, tutti condannati! - non è questo il suo compito!
    Lui ha un potere che i re della terra non hanno, ma non si "ricorda" di averlo!
    Per uno scrupolo inquietante verso i regni; ne chiede la riforma, affinché siano più giusti verso i popoli, la smettano coi veleni del guadagno, lo sfruttamento e le menzogne, il bluff dell'apparire nel giusto!

    Ma questi regni sono già stati condannati! è satana stesso che dice: "sono miei, li do a chi voglio".

    Ma in quale senso interpreta questo versetto il Papa? Sono o non sono stati condannati i regni della terra?!
    Il Papa non esercitando nel senso plenior il proprio ministero, assume un atteggiamento revisionista/riformista nei confronti del Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo: apre ad un possibilismo esasperante verso ciò che è stato condannato: I REGNI DELLA TERRA SONO TUTTI SOTTO IL SOLE DI SATANA.

    Francesco ha un'arma affatto spuntata! Se crede nella potenza dello Spirito!

    E' spirituale anatema che sottrae agli Stati, l'alleanza dei popoli che amministrano. Tutte le posizioni "politiche" che i Regni della terra assumono, le prendono nel segno dell'APPARIRE giusti, non nell'esserlo!

    Abbandoni, Francesco, la opportunistica e obsoleta teologia del trono e dell'altare!

    Essere determinati, occorre! E questo è il tempo! ... il Papa abbandoni ogni rapporto di vicinanza verso coloro che mentono sapendo di mentire; DAI REGNI DELLA TERRA NON VIENE CHE MENZOGNA!
    NON E' QUESTO UN PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO? Francesco agisca nella verità del Vangelo! non apra altre vie, che ben presto si rivelerebbero illusorie!

    Agisca nel Nome del Santo.

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  82. NEPAL - Giovani indù nepalesi: Diventiamo cattolici per dire basta alla discriminazione

    Dal Vangelo di Giovanni 15, 17 "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto" ...

    Io penso che non è per lottare contro uno Stato, una ingiustizia, che si diviene cristiani, ma per amore del Figlio che ci reclama, ci vuole per sé ...

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  83. E' necessario che lo postate subito questo commento ...
    . . . . . . . . . . . .

    Don Miguel Cavalle Puig risponde a un mio scritto ...

    Piero Favini, Guardi che il rapporto tra fede e ragione non è una mia invenzione... Se lei preferisce il fideismo vada bene per lei ma i cattolici crediamo anche nella forza della ragione, non da sola, ma illuminata dalla fede, come dicevo nel mio post. "Fede e Ragione sono le due ali che ci permettono di volare verso la contemplazione della verità", diceva Giovanni Paolo II.

    … a cui ritengo doveroso, replicare in tutta umiltà.

    La ragione è eccessivamente dirimente, specie, quando, dopo aver espletato tutta la sua nobile ricerca, non si accontenta del risultato, tende ad andare oltre, si sente padrona, e non perdona all'intelligenza del cuore, di essere cieca dinanzi al peccato, di perdonar(lo) troppo facilmente! Le faccio un esempio, Cavalle Puig, Non le sembra - mediti bene, prima di rilanciare! - che il Signore Gesù, quando chiede ai discepoli di perdonare 70 volte sette, ponga dei seri limiti alla ratio? La ragione ritiene nobile l'arte di perdonare! Senza dubbio! Ma 70 volte sette è "troppo"! Penso che Gesù voglia scardinare le fondamenta della logica - strumento di cui la ragione si serve - che non sopporta tale assurdità; ed inviti ad oltrepassare ogni limite di "razionale decenza!" E' una delle Sue spallate più decisive alla Legge, di cui gli Scribi erano custodi e depositari; ma la legge, Cavalle Puig, è oggetto essenziale della Ragione, essa ne ha bisogno, la contempora per dirimere, giudicare, frazionare ... Un po' come ha fatto la Chiesa fino ad oggi ... non ha atteso che fossero gli angeli del Signore a separare le erbacce dal grano, l'ultimo giorno ... ha notevolmente voluto andare oltre ... essere zelante, fino a rivelare un'antica matrice farisea ...

    70 volte 7 vorrebbe essere il Vero Lume della Ragione! ma ancora, evidentemente, non ci riesce ... è scandalo ...!

    ED ORA LA RAGIONE, AFFATTO ILLUNINATA DALL'AGAPE CRISTIANO, IMBIZZARRITA PER VIA DELL'ULTIMO CONCILIO, SI VUOL PRENDERE UNA RIVINCITA!

    TEORIZZA, DI FATTO, LA PROPRIA "DISTRUZIONE", QUASI SCOMPARENDO NEI FLUTTI DELLA STORIA, E PORTANDO CON SE' IL PECCATO ... CHE SEMBRA LATITARE AI NOSTRI GIORNI! QUESTO PAPA, CHE INCORAGGIA IN MANIERA SUBLIMINALE, LA RELATIVITA' DEL PECCATO, E' BORDER LINE CON L'APOSTASIA DI UN LAICISMO ILLUMINATO: SEMBRA APRIRE ALL' ANTICRISTO, come immaginato da Solov'ev? Non le pare ...?

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  84. Dalle 5 linee guida per riforma della Curia. (Gli otto cardinali e il Papa al lavoro!)

    Ora, leggete con cura il punto 5 - Ruolo dei laici. Che ve ne pare?

    5. Ruolo dei laici: c’è l’idea di lasciare più spazio ai laici – donne incluse – nell’amministrazione di alcuni aspetti della Curia: per esempio non è necessario che i responsabili di uffici economico amministrativi siano cardinali, vescovi e nemmeno sacerdoti visto che sono incarichi che i laici possono svolgere senza problemi, anzi probabilmente meglio di diversi porporati!

    I laici, dunque, sono dirottati verso gli uffici economico/finanziari, come Matteo fu reclamato dai Romani per fare l’esattore della gabella.
    A causa di questo suo lavoro, i farisei e gli scribi lo dichiararono impuro; nessuno poteva avvicinarglisi, pena dovere effettuare seduta stante, il faticoso rito della purificazione.

    A Giovangualberto Ceri, che mi chiede di cliccare “mi piace” su Papa Francesco!

    Come vedi, a noi laici in seno alla Chiesa - fossimo pure profeti come lo fu Isaia e Daniele - ci riserberebbero ugualmente il ruolo di contabili, gente che se la vede col denaro, poiché ad un “fariseo”o ad un Monsignore che dir si voglia, non si addice "più" questo incarico.
    Lavoro sporco, ante litteram!

    Noi laici siamo introdotti solamente allo smaltimento delle feci (dall’ebraico: bub=merda=denaro) di cui la Chiesa, comunque, ha bisogno! Ad essa non interessa la funzione di esegeta del Vangelo – anzi, questi è tenuto a distanza, la Sposa non vuol condividere con lui, né tantomeno prendere in considerazione le sue intuizioni teologiche, i suoi lanci dottrinali! -

    Non lo vuole nel governo della Chiesa, al "capitolo erudizione e promozione teologica!"

    Essa s’intrattiene con un laico, quando questi elemosina un consiglio; ma detesta colui che la voglia prendere per mano, nell’intento di emendarla dai suoi numerosi difetti.

    ...ma la Scrittura non le dà requie ...

    Ma la Scrittura NON prevede una “Cosa Nostra Teologica e la sua Cupola”; ecco cosa dice il Signore in Esodo 19,5-6 : “Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un REGNO DI SACERDOTI e una nazione santa".

    ... e in Apocalisse 1, 5-6 : “A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi UN REGNO DI SACERDOTI per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
    ………………………………………………….

    Pochi minuti dopo che Gg. Ceri mi aveva invitato a cliccare il “mi piace” su Papa Francesco, ecco che vado sulla pagina FB del Pontefice Mssimo e – meraviglia! – vedo spalancata la porta al “commento”, quando fino ad un’ora fa, quella porta mi era stata sbattuta in faccia!

    Ed allora, che faccio? Inauguro il mio “nuovo accoglimento”, con uno scritto pressoché identico a quello di cui sopra!

    Pagina FB – Papa Francesco. NON L’AVESSI MAI FATTO! I garanti della pagina, prima lo accolgono, poi lo cassano in fretta e furia; per l’ennesima volta mi mettono alla porta! Hanno perfino cancellato le 5 linee guida della Riforma della Curia, da cui avevo tratto il commento!

    Non mi stupirei che gli “astuti precettori” della pagina, facessero riapparire dal cilindro del loro infinitamente piccolo potere, il coniglio dai 5 Punti, e il mio commento.

    Onde farmi fare la figura del cretino! E’ già accaduto una o due volte.

    Annuncio che sulla pagina di Papa Francesco, sono di nuovo invitato solamente a“condividere”!

    E' questa la gente che piace a Francesco?

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  85. «Quando incontriamo la croce, ci rivolgiamo alla Madonna: Madre nostra, dacci la fortezza di accettare ed abbracciare la croce!». Papa Francesco

    esegesi

    Giovanni, ai piedi della croce, interiorizza e soffre, uno con Gesù, della medesima Passione; non avrà bisogno di assaporare il martirio: l’unico discepolo che avrà come epilogo, la morte naturale, a Patmos, nel 91 dC.

    Maria è la discepola che più di ogni altro, abbia compreso la portata del sacrificio dell’unico figlio.

    Non è mater dolorosa - Jacopone da Todi, così l'ha cantata - donna centrata sull’insegnamento della Parola, concentrata in Essa, ancor più di Giovanni, che le è stato affidato da Gesù morente.

    Conosce “per intero” quel che è accaduto sul Golgota; come il mondo ne sia cambiato, similmente il Cosmo e tutto ciò che contiene.

    "Ecco, io faccio nuove tutte le cose" Ap 21, 5

    Ella “tutto conosce” nel Figlio.

    In cuor suo non può che rallegrarsi dell’Opera.

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  86. L'Anticristo (ovvero, ciò che ne penso!)

    Chi è che attira su di sé ogni lode - dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai ricevuto lode (Mt 21, 16) – rendendosi oggetto di culto e ponendo in ombra il Signore?

    L'Anticristo è un uomo felice, vorrebbe che ad ognuno non mancasse di che vivere; si prodiga in ciò fuor di misura!

    Ah! fosse lui, i governanti della terra; non mancherebbe di far cessare il sangue, ed ognuno mangerebbe secondo il proprio bisogno!

    Egli è semplice ed onesto, dice che Gesù ha tracciato la via, ma sarà lui, sulla terra, a portarla a compimento.
    E dà esempi vistosi di carità cristiana; i nedia gliela riconoscono! ha conquistato i piccoli, e i Grandi della Terra non mancano di confortarlo.

    Egli pensa in sincerità di cuore che Cristo insegni e disegni! ma non possa determinare, ciò che da noi è agire in conseguenza.

    Egli è al colmo di Gesù - così ebbro! - da voler andare oltre: compiere le opere che gli è stato dato a sognare.

    Non è scritto che a Dio tutto è possibile?

    Ebbene, si manifesterà come colui che porterà la pace sulla terra! Toglierà a satana la disponibilità dei Regni.

    Egli convertirà i Regni della Terra.

    I Governanti, infine, lo proclameranno loro Presidente.

    Il Presidente dei governanti della Terra.

    Già da ora è adorato da molti!
    Venite con me nella semina delle opere! Se avrete fede in lui, ne vedrete di prodigi!

    Se non fosse puro come un fanciullo, come potrebbe essere credibile a sé, come potrebbe dirozzare i cuori della gente, al punto di far dire loro: a che serve la fede, se abbiamo qui in mezzo a noi, il Signore?

    ....................................................

    in ciò che segue, mi distinguo da Solov'ev ...

    Credo nell'assoluta buona fede dell'Anticristo, non è uomo da tramare coi demòni!
    Gli ripugnano i sotterfugi, gli intrighi di palazzo!

    E' pieno di santità, nessuno dei suoi - e sono tanti! - avrà nulla a rimproverargli!

    Nessun scandalo! è nemico degli scandali.
    Nessun chiacchiericcio! è nemico dei chiacchiericci.

    Sentirà in sé una estrema dolcezza riscaldare il cuore: amerà i suoi fuori di ogni misura, e anelerà a coloro che gli sono ostili.

    ... appagherà la loro fame, dicendo: suvvia adoratemi senza tema: sono colui di cui è detto: Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

    Ecco che in me si avvera la Promessa.
    ....................................

    Chi è che attira su di sé ogni lode, rendendosi oggetto di culto e ponendo in ombra il Signore?

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  87. Se Giuda è ladro

    Se mi accorgo che Giuda è ladro, Giovanni evangelista è ideologico?
    Se mi accorgo che il Papa somiglia sempre più ad un Anticristo che all'uomo di Dio (e più prego, più ne sono convinto) sono ideologico: chiave in mano e porta chiusa?
    Se in mezzo ai flutti annaspo, vado a fondo e a salvarmi è colui che per me ha preparato la fornace ardente, respingendo l'offerta della mano tesa, è per un preconcetto, una ideologia?
    Vedi, amico (anche Gesù chiamava amico, Giuda!) trovo molti dei tuoi riferimenti che mi riguardano: che debbo fare? Dimmelo tu! Paolo di Tarso ha incontrato alcuni eretici, anche importanti, presso le comunità cristiane, acclamati e addirittura mantenuti a spese di quelle comunità; ebbene, che ha fatto? Li ha lisciati per il verso del pelo, per timore di restare con la chiave in mano? No! in primo luogo ha operato per il rimprovero fraterno, eppoi ha denunciato l'eresia all'assemblea. Che avrebbe dovuto fare?
    Se io, l'ultimo, veramente l'ultimo dei peccatori, vedo che il Primo dei Vescovi, per la sua impareggiabile capacità di comunicare emozioni, si pone al centro della scena, profittando della semplicità del popolo acclamante, mostrando di essere così risoluto e risolutivo, da porre in ombra Gesù, e attrarre a sé amore su amore, ad ogni pie' sospinto, che faccio? debbo tacere? Devo ripetere anch'io: cristiani si deve essere per amore non per ideologia? O domandarmi a che giova ricevere tanti applausi e dichiarazioni di amore, se non a sostituirsi a Gesù stesso? Credi che non soffra per la mia "denuncia?" Soffro moltissimo, eccome! Se potessi, farei come quel Giudice che non era ben certo da dove provenisse la "sua" profezia, e chiese a Jahvè, qualora ne fosse l'autore, che gl'imbiancasse di neve il giardino della casa! Per ben due volte chiese, e per due volte ricevette risposta! Fortunato quel Giudice! Anch'io come tanti altri, sarei indotto a volerti un gran bene, e onorarti, soprattutto con la mia arte: la poesia! - Ma Giovanni, il discepolo che Gesù amava, fu l'unico fra i dodici, a scrivere: Giuda di Keriot, è ladro! a lui è affidata la borsa! Era ideologico, Giovanni? A lui è concessa l'ingiuria - e molto grave l'ingiuria! A me, pretescamente, mi si fa giungere l'infamia di essere ideologico: uno che ha perduto la fede, per aver sposato l'amore per se stesso, ovvero l'ideologia! Avrà soppesato, Giovanni, che era meglio parlare che tacere? - Se io sono in grave errore, prega per me, Francesco, affinché il Signore non mi faccia mancare lo Spirito Santo.

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  88. Dichiaro senza timore, dinanzi a Dio, che:

    La condizione risolutiva della salvezza, ed apice scritturale del Nuovo Testamento, sono questi versetti dell'Apostolo Paolo.
    Essi però abbracciano in una sintesi prodigiosa, l'intera Sacra Scrittura o Bibbia: Gesù, la misura di ogni umano comportamento nel tempo e nello spazio.

    "E se anche avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza; se anche possedessi una fede così grande da trasportare le montagne, ma non avessi Amore, io non sarei nulla.

    E se anche distribuissi tutti i miei averi ai poveri e offrissi il mio corpo perché fosse bruciato, ma non avessi Amore, niente di tutto ciò mi gioverebbe." dalla prima lettera ai Corinzi, capitolo 13.

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  89. Chiosando l'Angelus di domenica ...

    Il Signore è sempre e comunque con noi, anche quando penetriamo durevolmente nell'incanto del mondo materiale; Egli è l'Emmanuele; con noi anche quando immoliamo all'Angelo del Denaro, pregustiamo il Demone dell'invidia verso un nostro competitore; ci dilettiamo nella lussuria, abusando fin troppo della incomparabile bellezza dei nostri sensi ... se così non fosse, chi altro, dunque, ci trarrebbe dal mondo illusorio dei Bisogni Indotti: opera dell'Ingannatore? Meglio se preghiamo! Vorrà dire che saremmo almeno coscienti! Spauriti ostaggi degli Spiriti dell'Aria, concupiscienti e adoranti di ciò che desideriamo, e non abbiamo! Dacché, é scritto: "concupiscientia est desiderium rerum absentium".
    Egli non teme gli infernetti delle nostre passioncelle, li traversa indenne! - Ha vinto il Male! - che pure noi temiamo o adoriamo! Nel momento in cui si dice: GESU'! Desti da un brutto sogno, è lì, accanto a noi, e il suo, è sguardo di simpatia! ehi, amico, stavi solo sognando: ecco: io sono la Vera realtà, camminiamo insieme fra il Cielo e la terra. ...

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  90. Significato di eutrapelia, virtù minore …
    (agli scrittori, ai poeti di credo cristiano: non prendetevi troppo sul serio!)

    Non vi stupite, voi che fate un lavoro di scrittura e “cercate” nel misericordioso mistero del Suo Essere divino; e vi calate nelle pazzotiche profondità del male; di rivelarvi non sempre aplomb - affini all’impiego del vostro lessico; scherzate, dunque, gioite, rivelate agli amici, ciò che “anche” siete: irritanti, irritabili, giocosi; per dirla con alcuni giovanissimi, invece del desueto ok: di “uno bravo” - chimico, dicono!
    Sì, siate “chimici”, centrati sul vostro carattere, non abbiate paura di sfigurare; meglio esser se stessi, che la caricatura di se stessi!

    (penso a quei digiunatori professionali che sfigurano il volto in cento smorfie, per apparire credibili nel digiuno, agli occhi di coloro che li osservavano. È l’evangelista Matteo, a raccontarcelo …)

    Così, anche, la pensava Tomaso d’Aquino, persona squisitissima, tutta centrata sul garbo; ma che non disdegnava lo scherzo - la frecciata sottile, scherzosa! - per disimpegnare la mente dalla fatica del pensare troppo a lungo: era “eutrapelia”, capacità ludica di gioire e sorridere in santa pace! Disse ad un confratello, essere eutrapelia una virtù minore, ma non per questo meno indispensabile.

    Per farvela breve, non abbiate paura di sputtanarvi! di apparire non abbastanza compìti!
    Prodigatevi, piuttosto in racconti saporiti, per il divertimento di quelli che vi hanno come amico.

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  91. Che meraviglioso mondo in cui viviamo , io ancora dubito che questo incantesimo caster come lo ha fatto !
    La mia bocca è piena di testimonianze , benedico mio marito ha lasciato la casa per due anni in Africa a sud per un turista , voleva dire una prostituta ed è stato stregare dalla ragazza che mio marito si rifiuta di tornare a casa , ho pianto giorno e notte alla ricerca per chi di aiutarmi , ho letto un giornale su un potente mago chiamato Dr Okojie e ho contattato il caster per aiutarmi a ottenere la mia amante di nuovo a me e non mi chiedo di preoccuparsi che gli dèi lottiamo per me .. mi ha detto che entro la metà di notte, quando tutto lo spirito è a riposo avrà un incantesimo per riunire il mio amante di nuovo me . E lo ha fatto in meno di 3 giorni il mio marito è tornato da me e ha cominciato a piangere che dovrei per perdonarlo , i, m così felice per quello che questo incantesimo caster ha fatto per
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