Post in evidenza

S. Natale. Venga il Vostro Regno!

Domine, adveniat Regnum tuum . Signore, venga il Vostro Regno: si realizzi esso in noi, per venir poi diffuso intorno a noi. Luigi C. di Pl...

giovedì 4 luglio 2013

La Messa di San Pio V: altari maestosi, rito sublime, comunione in ginocchio








Fra le tante “ perle “ che i giovani ( e i giovanissimi ) dedicano alla Santa Liturgia c’è una “pagina” su Facebook veramente edificante per pietas et devotio : LA MESSA DI SAN PIO V: ALTARI MAESTOSI, RITO SUBLIME, COMUNIONE IN GINOCCHIO. 
Stupende sono le foto inserite ma soprattutto altamente edificanti, perché espressione di “fede vissuta”,  gli scritti postati, per lo più desunti dalla vita e dagli scritti dei Santi di tutte le epoche della storia della Chiesa. 
Avvicinandoci a ricordare, con la preghiera ed il rendimento di grazie, l’indimenticabile data del 7 luglio 2007 , quando Sua Santità Papa Benedetto XVI  ebbe a promulgare il Motu Proprio “Summorum Pontificum”, solenne atto del Magistero Petrino  per la perfezione spirituale delle anime di tutta la Chiesa Universale, suggeriamo la lettura di uno scritto che parla della devozione eucaristica del Santo Curato d’Ars. 
Con tutto il cuore, ringraziamo i tanti giovani che dedicano il loro ( sacrosanto) tempo libero alla cura e alla conoscenza della Liturgia dei nostri Padri e , con vero spirito missionario, la diffondono secondo la loro multiforme sensibilità. 
Grazie ! (A.C. )


«Durante la santa Messa-  dice il Santo - quando si prega il Signore, che è sull’altare, per i poveri peccatori, Egli dà ad essi raggi di luce, perché scoprano le proprie miserie e si convertano». 
Si univa veramente alla Vittima dell’altare che lo aiutava ad esercitare una pazienza eroica: «Quanto è bene - diceva - che un prete si offra a Dio ogni mattina in sacrificio». 
Possiamo affermare che per il santo Curato d’Ars, come per Padre Pio, la Messa era «come il sole che dà luce e forza durante la giornata». 
Per sottolineare l’importanza che dava al santo Sacrificio è sufficiente considerare la sua preparazione e il suo ringraziamento, che purtroppo oggi non sono più di “moda”. 
«Secondo l’avviso del suo confessore - racconta mons. Trochu - tutto ciò che aveva fatto dalla sua levata fino a quel momento (della Messa) poteva essere considerato un’eccellente preparazione», ma egli voleva ancora alcuni minuti per meglio raccogliersi prima della celebrazione. Rimaneva immobile inginocchiato sul pavimento del coro, colle mani giunte e gli occhi fissi al Tabernacolo, e non vi era nulla che fosse capace di distrarlo in quegli istanti di intimità con Dio». 
Per il ringraziamento don Vianney si recava davanti all’altare in cotta e stola. 
Racconta il suo biografo: «Vi furono dei pellegrini che non temettero di avvicinarlo anche in questi momenti per scrutarlo con curiosa attenzione, e di scambiare riflessioni sul suo conto; ma egli rimaneva sempre impassibile e sembrava non accorgersi di nulla che succedesse, tanto era assorto in Dio. 
Non aveva detto egli stesso in uno dei suoi catechismi: “Quando si è fatta la Comunione l’anima si immerge nel balsamo dell’amor di Dio, come l’ape fra i fiori”?». 
Il suo amore per la Messa e la liturgia in generale lo si nota anche dal fatto che voleva paramenti e vasi sacri ricchissimi e preziosi: avrebbe voluto un calice d’oro massiccio perché «il più bello che aveva non gli sembrava ancora degno di contenere il Sangue di Gesù Cristo». 
Se pensiamo a quello che vediamo oggi nelle nostre chiese (sia fuori sia dentro), che cosa direbbe colui che è l’esempio di tutti i sacerdoti?... 
Purtroppo non solo si è impoverito tutto ciò che fa parte della bellezza esteriore, ma anche - ed è infinitamente più grave - lo stesso rito della santa Messa, che non esprime più la bellezza della fede cattolica, ma anzi «si allontana in modo impressionante sia nel suo insieme come nei particolari dalla teologia cattolica della Santa Messa» . 
L’esempio per tutti i sacerdoti ci invita con la Chiesa a fare della Messa il centro della nostra vita e considerarla il più grande beneficio. 
«Tutte le buone opere insieme non equivalgono al santo sacrificio della Messa: esse, infatti sono opere degli uomini, mentre la messa è opera di Dio. Il martirio è nulla in suo confronto: è l’uomo che sacrifica a Dio la sua vita, ma la Messa è Dio che sacrifica all’uomo il suo Corpo e il suo Sangue». 

I Responsabili della citata Pagina  Facebook hanno commentato questo post : " Ringraziamo per averci dedicato un apprezzamento sul Blog messainlatino.
Tutto a Maggior Gloria di Dio,ad Onore Sommo della Beata Sempre Vergine Maria, ad Esaltazione della Fede Cattolica e il Bene delle Anime!
Se questa pagina è così ricca di foto ed immagini,dobbiamo ringraziare di tutto cuore alcuni dei nostri lettori, che animati da tanto buon Zelo, mettono a disposizione,molto generosamente, delle autentiche meraviglie affinché si possa pubblicarle" !