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Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

venerdì 10 maggio 2013

Vivere la Liturgia

Dal Blog Traditio Liturgica si fa notare un interessante dialogo sulla liturgia fra due Sacerdoti .
La risposta che il liturgista fornisce al confratello interrogante potrebbe essere utile anche per il nostro quotidiano, insostituibile impegno missionario pro Liturgia Antica. 
F.V.
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... la grazia che il Signore mi dona di vivere ogni volta che celebro la Santa Messa ... 
All'inizio mi sono avvicinato alla forma Extraordinaria del Rito Romano, ma non mi basta, più mi addentro nello studio e nella meditazione degli antichi testi liturgici romani, più sento l'esigenza di vivere con più profondità, con più spiritualità la liturgia che celebro ogni giorno...


E' un percorso che conosco molto bene! Il rito romano cosiddetto tridentino ha un suo fascino, sicuramente!, ma gli è stata affastellata una mentalità che, sinceramente, mi imbarazza.
Non poche comunità che lo praticano o lo circondano con una pietà molle, non forte e pulita, oserei dire "sdolcinata", o lo vedono in modo freddamente legale, come se questo rito fosse una partita a scacchi.
E' veramente difficile far capire che queste modalità sono semplici sovrapposizioni che nulla hanno a che fare con il rito in sé il quale avrebbe bisogno di approcci molto più profondi.
Ma per far questo ci vogliono persone disposte a capirlo.
Chi si ferma ai "bei paramenti" o alla bella estetica del rito è spesso impotente a compiere ulteriori passi. Io riuscivo a "sopravvivere" vivendo questo rito in alcuni ambienti monastici ma questo escamotage è durato il tempo che è durato...  


....cerco di trasmettere alla mia comunità tutto questo, ma è difficile, molto difficile, su questo piano c'è come una incomunicabilità...


Per questo la fede non è una questione che si può comunicare semplicemente con un insegnamento "logico". Ci vogliono cuori disposti e soprattutto deve esistere la grazia, come si dice, ossia qualcosa "di più", che ci porta oltre i nostri limiti. Altrimenti l'incomunicabilità è semplicemente cosa normalissima e oggi, nella Chiesa, c'è molta incomunicabilità, ossia, molta assenza di grazia. Chi vive la stessa esperienza nella grazia si capisce immediatamente e non c'è bisogno di molti discorsi!

Dal blog : http://traditioliturgica.blogspot.it/2013/05/ricevo-e-rispondo.html