Riceviamo queste riflessioni da un caro amico sacerdote, e le giriamo ai lettori.
Roberto
Gent.ma Redazione,
il post sull’ecumenismo a danno dei migranti, mi spinge a
segnalarti una iniziativa modenese già alla seconda edizione. I religiosi
“Giuseppini del Murialdo” che gestiscono la scuola cattolica Sacro Cuore (medie
e superiori) cedono il loro teatro ad
una predicazione che gli evangelici
locali fanno per cercare proseliti.
Liberissimi di farlo, ma non nelle strutture cattoliche, le
quali non possono essere cedute per altri culti o predicazioni. Come sempre
succede chi dovrebbe governare, conosce tutto ma tace.
Il post sul pastorale di Scorzelli (in se stesso dignitoso) temo
sia il segno e
purtroppo non l’unico, che si vogliano cancellare gli otto
anni di Benedetto, quasi fossero in discontinuità con il postconcilio. Si vuole tornare insomma a prima del
discorso alla Curia Romana nel
dicembre 2005 in cui si è denunciata l’ermeneutica della discontinuità e
si è bollato lo “spirito del concilio”. Tu ti auguri a fine post, che questa
idea sia prontamente smentita, ma io non ho più sentito parlare di ermeneutica
della continuità e nemmeno di Anno della Fede . Questo non è un buon segno.
Benedetto XVI ha cercato di riportare unità non criticando il
concilio e il legittimo rinnovamento, ma
nemmeno umiliando la grande tradizione della Chiesa . Ha fatto
ogni sforzo per la bellezza e
sacralità della Liturgia assieme alla passione per la Verità. Oggi l’ entusiasmo osanna Bergoglio, ma per
fatti molto epidermici.
Esprimo la mia simpatia e vicinanza al coraggioso don
Alfredo Morselli. Se la sua provenienza fosse stata da un seminario normale,
come quello della mia diocesi, cioè modernista e se non si ostinasse a portare
sempre la veste talare, vista la sua ancor giovane età non gli avrebbero dato
Stiatico. Ma chi ama la Tradizione è visto come un appestato e nonostante che
50 anni di riforma catechistica, liturgica e pastorale non abbiano dato i
frutti attesi, si continua imperterriti
per la solita strada.
Un sacerdote
Io prima che Don Alfredo Morselli giungesse a Stiatico di Stiatico non avevo mai sentito parlare. Poi ho scoperto che Stiatico è un paesello di 326 anime (all'anagrafe) che dista solo 25 km da bologna centro e dove si mangia benissimo, dove c'è una chiesetta stupenda e dove si celebrano degnamente i Santi Misteri.
RispondiEliminaVi sembrerà strano, ma quando passerò dalle parti di Bologna, invece di fermarmi a mangiare qualche schifezza in autogrill, andrò a visitare Stiatico, andrò a trovare Don Alfredo che magari mi suggerirà una buona trattoria da camionisti dove se il buon Dio vorrà potremo pranzare assieme, dopo aver magari potuto assistere ad una Santa Messa come si deve.
Stiatico non è così male come sembrerebbe... tutt'altro....
Avanti, sempre avanti a maggior gloria di Dio senza cedimenti nella buona battaglia.
Auguri e preghiere a voi preziosi e rari sacerdoti buoni.
Monaldo.
Anche io invio auguri.
RispondiEliminaMeglio salvare due anime a monculo marittimo che predicare al vento a sodoma e gomorra!
atronge.
Nei seminari si sono infiltrati nel corso dei decenni molti cattocomunisti e allo stesso modo molti criptosedevacantisti accomunati dallo stesso odio strisciante per il Papato. Speriamo che di questa gente si possa presto fare pulizia in modo che i "preti" rossi possano ricollocarsi fra i loro compagni valdesi e quelli pseudotradizionalisti approdino a qualche setta sedevacantista. Ovviamente la preghiera di noi Cattolici è affinchè si convertano entrambi dalle loro vie malvage.
RispondiEliminaVoglio andare a vivere in campagna
RispondiEliminaInvece di criticare perchè non aiutate il vostro Parroco? Con queste diatribe demenziali sul rito di S. Pio V che nessuno ricorda con favore, nemmeno la sig.ra 80 enne che ho sempre di fianco a messa. I reazionari della liturgia sono persone sovente ricche, sovente snob. Gesù, che non diceva in latino mi pare, li manderebbe a quel paese. E oggi ben volentieri canterò "Il tuo popolo in cammino" e "Resta con noi signore".
RispondiEliminaCaro ANONIMO DELLE 11:23,
EliminaVERAMENTE NON HAI CAPITO NIENTE DELL'IMPORTANZA DELLA LITURGIA, DELLA CENTRALITA' DEL SANTO SACRIFICIO DELLA MESSA ED HAI SBAGLIATO ANCHE VICINA DI BANCO!
POVERA CHIESA CATTOLICA SE ANCHE I PRATICANTI RIPETONO COME PAPPAGALLI I SOLITI LUOGHI COMUNI.
E POI C'E' UN FONDO DI PREOCCUPANTE STUPIDITA':
GESU' NON HA PARLATO IN LATINO, MA NON HA PARLATO NEMMENO IN ITALIANO, QUINDI SEGUENDO IL TUO RAGIONAMENTO ANCHE I DUE CANTI DEGENERATI CHE TI PIACE CANTARE SONO FUORI LUOGO E FUORI LINGUA!
STEFANO GIZZI, CECCANO
Bene fa Morselli a girare per le strade in talare e se ne riceve disprezzo meglio per lui, gli servirà in paradiso.
RispondiEliminaPensate a quanti sono morti per amore di quel l'abito che infastidisce i modernisti e spaventa persino molti preti tradizionalisti che pur già si credono coraggiosi nel difendere la Verità.
Anche dalle parti di Modena c'è un recente beato ucciso in odium fidei proprio a causa della talare!
Perció sarebbe saggio che il clero locale prendesse esempio, anzi dovrebbe senz'altro cominciare a metterla anche il sacerdote che ha pubblicato questo commento e che vista la condizione della sua diocesi potrebbe pensare di essere l'unico cattolico della città.
Bisogna pure che qualcuno cominci e il coraggio attira critiche ma anche ammirazione e desiderio di fare altrettanto, magari aiuterebbe un giovane sacerdote che vorrebbe farlo ma pensa 'se non lo fa neanche lui allora è proprio una cosa da fanatici...'