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domenica 3 marzo 2013

Il grazie a Benedetto XVI dalla famiglia "Summorum Pontificum" che hapartecipato al pellegrinaggio Una Cum Papa Nostro

La commossa lettera di ringraziamento al Santo Padre Benedetto XVI, da parte della grande famiglia "Summorum Pontificum", che ha partecipato al Pellegrinaggio Tradizionale Internazionale "Una cum Papa nostro" del 1°-3 novembre 2012. 
Tratto da qui
"Santo Padre,

noi ci rivolgiamo a Voi con spirito filiale, per esprimere, in modo speciale, la nostra profonda gratitudine per i Vostri insegnamenti e il Vostro esempio in quell'ambito che il Vostro Magistero ha rilevato come centrale nella vita della Chiesa: la liturgia.

Grazie, Padre Santo, per averci insegnato che “La liturgia non è una specie di «auto-manifestazione» di una comunità, ma è invece l’uscire dal semplice «essere-se-stessi», essere chiusi in se stessi”, insistendo sul fatto che “la liturgia implica universalità” e che “questo carattere universale deve entrare sempre di nuovo nella consapevolezza di tutti”.

Grazie per averci ricordato che “Ogni giorno deve crescere in noi la convinzione che la liturgia non è un nostro, un mio «fare», ma è azione di Dio in noi e con noi”. Perciò, posto che “non è il singolo - sacerdote o fedele - o il gruppo che celebra la liturgia, ma essa è primariamente azione di Dio attraverso la Chiesa”, Ella ha rilevato che “Questa universalità ed apertura fondamentale, che è propria di tutta la liturgia, è una delle ragioni per cui essa non può essere creata o modificata dalla singola comunità o da esperti, ma deve essere fedele alle forme della Chiesa universale” ... essa “è per sua natura cattolica, proviene dal tutto e conduce al tutto, in unità con il Papa, con i Vescovi, con i credenti di tutte le epoche e di tutti i luoghi”.

Allo stesso tempo, Santità, ci avete spinto a chiedere al Signore di concederci di “imparare ogni giorno a vivere la sacra liturgia, specialmente la Celebrazione eucaristica, pregando nel «noi» della Chiesa, che dirige il suo sguardo non a se stessa, ma a Dio, e sentendoci parte della Chiesa vivente di tutti i luoghi e di tutti i tempi”.

Questi solidi principi, espressi in feconda sintesi nelle Vostre recenti catechesi del mercoledì sulla liturgia, hanno avuto un'applicazione concreta con la promulgazione del Motu Proprio “Summorum Pontificum”: la legislazione in esso contenuta ha avuto, giustamente, come principale conseguenza l’averci fatto sentire “parte della Chiesa vivente di tutti i luoghi e di tutti i tempi”.

Grazie, Santo Padre, perché dichiarando che la liturgia romana anteriore alla riforma del 1970 « non fu mai giuridicamente abrogata e, di conseguenza, in linea di principio, restò sempre permessa» avete messo in luce la coerenza che la Chiesa desidera avere con il suo proprio passato; l'avete confermato dichiarando anche che “Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso” e che pertanto «fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto”.

Grazie anche perché, nel togliere le condizioni per la celebrazione di questa Messa (come normalmente avviene per qualsiasi altra celebrazione pubblica della Santa Messa), ci avete permesso l’accesso a questa eredità che, sebbene di diritto era un patrimonio spirituale di tutti i fedeli, era di fatto sconosciuta per una gran parte di essi. Si è creata così una situazione giuridica solida e ben definita che non dipende nel suo svolgersi dalle correnti di opinione.

Grazie, infine, perché queste sagge disposizioni ci hanno permesso di scoprire il patrimonio che ci appartiene, che ci ricorda che la “grande famiglia” che è la Chiesa, non è solo una famiglia costituita di “fratelli”, ma ha anche dei genitori e degli antenati.

Per tutto ciò, noi, che siamo parte di un ampio settore di fedeli che non entra nelle statistiche giacché non rappresentiamo un "problema" che richieda essere risolto, ma che tuttavia siamo stati beneficiati spiritualmente dai Vostri insegnamenti, dagli esempi e dalla legislazione relativa alla liturgia della Chiesa, esprimiamo ardentemente la nostra gratitudine filiale.

La solida base dei principi universali sulla quale sono fondati, così chiaramente esplicitata da Vostra Santità, dà ai suoi insegnamenti un carattere perenne.

Grazie Santo Padre per averci insegnato i “principi non negoziabili” del culto divino in questa “nostra epoca di eclissi del senso del Sacro”!

9 commenti:

  1. Antonio Peschechera da Barletta3 marzo 2013 alle ore 14:19

    Bla bla bla....Può scendere Cristo Nostro Signore dalla Croce? perchè, a causa delle sue condizioni di salute, non ha cominciato ad abolire le udienze generale del mercoledì che erano solo una attrazione turistica, visto che la maggior parte degli italiani quando può, abortisce; quando può, divorzia; quando può e vuole, prende la pillola del giorno "prima". E basta con questa marmellata tritata finemente. Già si stanno ammazzando per creare cordate a loro utili, i signori Cardinali: ascolteranno lo Spirito Santo? ma se Ravasi ascolta solo se stesso: ma allora vuol dire che è lui lo Sp.....Il Signore mi perdoni per l'ultima frase ma "prenda" provvedimenti per la salute della Sua Sposa. Antonio Peschechera

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    1. Si ora che lo hai invocato prendera' ordini.
      Prendera' ordini proprio da te, Si mettera' al tuo servizio e soddisfera' ogni tua richiesata. Stanne certo.
      Ma si puo' essere cosi' arroganti e presuntuosi?
      ANTONIO PESCHECHERA come giudice vali proprio poco. L'umilta' non e' il tuo forte.
      Il linguaggio di condanna verso il vicario di Cristo non e' da Cristiani figuriamoci da Cattolico.
      Fortunatamente quello che tu non capisci, gli altri, i fedeli alla Chiesa, pur non capendo hanno salvato la loro fede e sono tornati a pregare lasciandoti solo con il tuo dispezzo!

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    2. Cattolico Intransigente3 marzo 2013 alle ore 14:53

      Antonio sei valdese?Il tuo modo di parlare mi ricorda moltissimo quello di una mia ex prof valdese,paro paro,non scherzo.Se ci pensi Econe e Verrua sono a un tiro di schioppo dalle Valli valdesi.

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    3. Tana per il troll intransigente

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  2. Grazie Santo Padre che ci hai "illuminati" e noi invece di capire, ti abbiamo criticato.
    Perdonaci!
    La gratitudine non e' mai stato un atteggiamento emerso nei tuoi confronti, ma ora molti di noi hanno capito e vogliamo ringraziarti per tutto quello che continuerai a fare per tutti noi, per la Chiesa, per l'umanita'.
    Grazie Santita'

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    1. Cattolico Intransigente3 marzo 2013 alle ore 14:56

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  3. Cattolico Intransigente3 marzo 2013 alle ore 14:47

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    1. Semplicemente schifoso. Non ci sono altre parole.
      Invoco l'aiuto del Signore, che è Verità e non può compiacersi di simili menzogne.

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  4. Castel gandolfo albano è una passeggiata a piedi

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