Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora. (Ap. 6, 2)
L’amico Massimo Introvigne ha scritto un bellissimo articolo [1] – cosa del resto non rara – commentando, a caldo, le dimissioni del Santo Padre Benedetto XVI.
L’idea di fondo è che il gesto di Benedetto XVI sia un fatto da ultimi tempi; non intesi questi come una data ben precisa, sullo stile delle credenze di varie sette, ma come categoria.
C’è poco da fare: il mistero di iniquità è già in atto [2], e man mano che si avvicina la fine del mondo, i tempi si faranno sempre più difficili (i giorni sono cattivi [3]), finché non arriveranno i tempi difficilissimi dell’anticristo [4].
Ma torniamo ai nostri giorni: la virulenza del mistero dell’iniquità è oggi tale per cui, per il bene della Chiesa, un Augusto Vegliardo, fortissimo nello spirito, si è reso conto che le sue forze fisiche vengono meno; esse non sono più sufficienti a sostenerlo e non gli permettono più di svolgere il ministero petrino, nel contesto storico attuale.
Benedetto XVI è stato vicino al Beato Giovanni Paolo II, negli ultimi tempi del pontificato di questi, e si è reso benissimo conto che un Papa in quelle condizioni è giocoforza in balia di altri; preferisce dunque che la Chiesa, in questi tempi così drammatici, sia governata da un Papa, piuttosto che dai suoi - ancorché fidati (?) – collaboratori più stretti.
Non dobbiamo dunque pensare che il Papa subisca questi tempi apocalittici. Non dobbiamo pensare cioè né ad una resa, né ad una abdicazione, né a una ritirata.
Se proprio vogliamo parlare di ritirata, di ritirata strategica si tratta, cioè una di quelle ritirate che, in tante storiche battaglie, hanno poi condotto alla vittoria.
* * *
Che cosa mi fa formulare questi giudizi?
L’attuale vitalità della Chiesa cattolica sta tutta nella base e nel vertice, e non nei corpi intermedi.
Per quanto riguarda la base, pensiamo al popolo di Radio Maria in Italia e nei paesi della nuova Evangelizzazione; pensiamo anche alle masse di convertiti in Africa e in Asia.
È soprattutto in quest’ultimo continente che ci sono vocazioni sacerdotali e religiose in aumento: segno questo di grande vitalità di quella chiesa particolare.
Il vertice buono è costituito dal Papa e da un manipolo di Cardinali, selezionati con cura (ultimo colpo, le sei recenti nomine).
È invece drammaticamente deficitario il corpo intermedio, ovvero l’Episcopato e, in molte regioni del mondo, quel clero santo che ci vorrebbe e che invece non c’è.
Allora è meglio che la successione sia preparata fin da ora dal Vertice sano (il Papa e suoi collaboratori), facilmente riconosciuto dalla base come sua guida propria: le buone pecore riconoscono la voce del Pastore [5].
In altre parole il Papa è andato all’attacco: «Il dopo Razinger lo preparo e lo organizzo io».
* * *
In questa prospettiva salgono le quotazioni di un Papa asiatico, sostenuto dai luogotenenti più fedeli di Benedetto XVI.
L’Asia potrà essere il motore e il cuore pulsante del Cattolicesimo, dando all’occidente il tempo del ricambio generazionale mediante la soluzione biologica: ovvero da un lato l’estinzione del progressismo per la sua sterilità congenita e costituzionale (conseguenza diretta del relativismo), dall’altro il sorgere di nuovi ordini religiosi, movimenti, nuovi seminari.
Di questa aurora si intravedono i primi raggi.
In questo contesto, un ruolo non da poco hanno quei sacerdoti che, in trincea, mantengono viva la forma extra-ordinaria del rito romano.
I pensieri ora esposti mi fanno paragonare il Santo Padre al Cavaliere dell’Apocalisse, descritto vincitore, armato di arco, mentre cavalca un cavallo bianco:
“Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora”[6].
Secondo senso letterale della Scrittura, questo cavaliere è senz’altro Gesù Cristo; ma, allegoricamente, può benissimo rappresentare il suo Vicario; Infatti Nostro Signore continua – in un certo modo – la sua presenza nella storia mediante il Romano Pontefice.
E il cavallo bianco chi è? Il grande teologo francescano Alessandro di Hales (1183 ? – 1245), maestro di San Tommaso e di San Bonaventura, insegna che questo cavallo rappresenta gli apostoli del Salvatore; il cavallo infatti ha tutte le caratteristiche di un buon evangelizzatore: fiero nel combattimento, veloce nella corsa, conducibile nel suo movimento [7].
Questo è il nostro compito nell’ora presente, essere un buona cavalcatura bianca al servizio del Papa: coraggiosi nel combattimento, docili al comando e veloci nella corsa, anche quella intellettuale; dobbiamo avere riflessi pronti nel comprendere, cor unum et anima una col Papa, cosa sta succedendo… [8]
Se saremo una buona cavalcatura per il Pontefice, permetteremo a Lui, che – secondo la III parte del segreto di Fatima – è colpito dalle frecce dei traditori, di scoccare a sua volta le frecce del suo Magistero di vita eterna.
Il Papa non solo può essere colpito da frecce, ma le può anche scagliare lui stesso, proprio come il cavaliere vittorioso dell’Apocalisse.
E a sua volta il Papa è cavaliere e calcagno di quella Regina, che oggi come duemila anni fa, dice ai servi: “Fate ciò che Egli vi dirà”.
Scrive San Lugi M. Grignion de Montfort:
“…l'umile Maria riporterà sempre vittoria su quel superbo [demonio], e vittoria così grande, che riuscirà perfino a schiacciargli il capo, dove si annida il suo orgoglio. Ne svelerà sempre la malizia serpentina, ne sventerà le trame infernali, ne manderà in fumo i diabolici disegni e difenderà sino alla fine dei tempi i suoi servi fedeli da quelle unghie spietate.
Ma il potere di Maria su tutti i demoni risplenderà in modo particolare negli ultimi tempi, quando Satana insidierà il suo calcagno, cioè i suoi poveri schiavi e umili figli che lei susciterà per muovergli guerra. Questi saranno piccoli e poveri secondo il mondo, infimi davanti a tutti come il calcagno, calpestati e maltrattati come il calcagno lo è in confronto alle altre membra del corpo. In cambio saranno ricchi di grazia divina, che Maria comunicherà loro in abbondanza, grandi ed elevati in santità davanti a Dio, superiori ad ogni creatura per lo zelo coraggioso, e così fortemente sostenuti dall'aiuto di Dio, che con l'umiltà del loro calcagno, uniti a Maria, schiacceranno il capo del diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo” [9].
A Lei, che soccorre chiunque stia per cadere ma che anela a risorgere, ricorriamo fiduciosi: facciamo bene il nostro dovere, diciamo bene le nostre corone del Santo Rosario e affidiamoci totalmente e senza riserve all'Immacolata, affinché ci usi come vuole in questa epoca.
[1] «Dimissioni del papa evento apocalittico», visitato il 14/02/13.
[2] 2 Tess, 2,7.
[3] Ef 5,16.
[4] CCC 675-677.
[5] Cf. Gv 10,27.
[6] Ap 6,2.
[7] “Equus enim habet ferocitatem conflictus, velocitatem cursus, ductitlitatem motus”; Alessandro di Hales, Commentarium in Apocalypsin B. Johannis Ap.li, ad loc. Ho potuto consultare una copia edita a Parigi, nel 1647, p. 103.
[8] Con rammarico ho constatato letture dei fatti ambiguamente critiche nei confronti del papa, provenienti da ambienti che si dicono tradizionalisti.
[9] S. Luigi M. Grgnion de Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, § 54.
Che pezzo sciocco e senza senso! Quindi I buoni sarebbero pochi cardinali e il popolo, il resto tutti stupidi e corrotti. Se cosi' fosse verrebbe da chiedersi come mai dal buon popolo di Dio non sorgono pastori degni. Eppoi la storia Dell' Asia... la chiesa giovane, la chiesa che cresce e che non ha problemi di fede e non conosce le secolarizzazione.
RispondiEliminaE' facile credere ai miti quando vengono da terre lontane.
Si, condivido le sue osservazioni. Ho provato anche io, leggendo l'articolo strano e di conseguenza , un senso strano, melenso, fantasioso. Certo è che è anche vero che il marcio in vaticano e oltre, sovrasta su tutto. Chi si è attorniato di serpenti e sciacalli, non si lamenti. E il come mai non sorgano pastori degni...Basta vedere cosa insegnano nei seminari e negli studentati religiosi. I pochi sacerdoti degni vengono perseguitati, derisi e messi a tacere dai loro confratelli e vescovi. l'Asia...bho a me sembra che queste chiese giovani siano intrise di teologie, liturgie e azioni moderniste come da noi. Forse la cultura, del popolo, è diversa, ma gli insegnamenti vengono da Roma.
EliminaSiamo al paradosso.
EliminaSi mettono in discussione articoli sensati come quello di Introvigne e si da credibilita' ad articoli di giornale apertamente anticattolici, filo massoni.
Ma per favore. . . .
Anonimo delle 07.35 guarda che se la Chiesa è allo sbando non è certamente colpa di quello che insegnano nei seminari. E' colpa dei preti indegni che non vivono in santità sbeffeggiandosi di Dio. Quanti sono i preti con l'amante o i preti omosessuali? Dovrebbero tutti essere allontanati con disonore ed infamia dalla Chiesa perchè questi falsi preti altro non sono che degli INFAMI.
EliminaArticolo interessante.
RispondiEliminaNon se ne può più invece di commenti intrisi sempre di negatività al 100% come questi sopra, sempre a remare contro con il vostro disfattismo.
Se per voi non c'è mai una soluzione al male perchè non vi sparate?
Ma per voi Dio esiste? E se esiste cosa fa se ne sta in paradiso a bere caffè con Bonolis?
ma dai...! siete patetici
Giacomo
Il Papa nel suo discorso di annuncio delle "dimissioni" (abdicazione è il termine corretto, il Papa è un monarca assoluto) non dice per "il bene della Chiesa": questa è una forzatura giornalistica e di comodo, per spiegare in modo banale l'evento.
RispondiEliminaArticolo in parte condivisibile, per il resto pieno di luoghi comuni.
non l'ha detto in quell'occasione ma l'ha detto a chiare lettere nell'incontro con i parroci romani..
EliminaPerò nei discorsi successivi, il Mercoledì, il Santo Padre (oggi e in futuro Santo Padre) ha proprio detto "per il bene della Chiesa", non arrampichiamoci . . .
RispondiEliminaSe la Chiesa ha bisogno solo di cavalli bianchi stiamo freschi, può servire anche qualche ciuchino bigio ?
Non mi arrampico: osservo solo che lunedì "per il bene della Chiesa" non è stato detto dal Papa ma è stato messo coem titolo da tutti i giornali e telegiornali, poi, solo poi, anche il Papa si è in un certo senso "adeguato" (con tutto il rispetto lo dico, il Papa opera sempre per il bene della Chiesa, ovviamente) a questo modo di dire. Quello che voglio far notare che il bene della Chiesa inteso dal Papa è MOLTO diverso da quello inteso dai media.
Eliminase riascoltate attentamente il video, il Papa ha detto:
Eliminauna comunicazione importante.....PRO VITA ECCLESIAE.....
testualmente. E' nell'incipit: si accinge a DIRE, dichiarare qualcosa di importante per la vita, ovvero dicasi per il bene della Chiesa
Rileggete il testo tradotto dal latino (sotto nel 3d del giorno dell'evento):
per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo...
Ciò significa che egli ritiene che PER IL GOVERNO DELLA BARCA, quindi per il suo buon procedere, SIA necessario il vigore ecc. ecc.
Questo è il suo pensiero esplicitato: che la sua persona non sia più adatta al BUON andamento della Barca.
Mi pare che non ci sia tanto da sottilizzare sul fatto che la decisione sia stata presa per il bene della Chiesa. O forse la sua intenzione era "per il male" ?
Forse si vuol negare l'evidenza, atteggiamento ormai diffusissimo tra milioni di cattolici diventati "struzzi" di fronte alla gravità degli eventi, tutti pronti a fare il coretto dei "bei vestiti dell'imperatore" ?
PS: l'opinione del papa si può condividere o non, ma è DI FATTO quella che LUI ha palesato: di volersi far da parte per consentire che si elegga un nocchiero più energico e valido di lui, da mettere al timone. Con QUALITA' UMANE superiori alle sue, evidentemente.
EliminaE' il pensiero umano personale di Joseph Ratzinger, che io da parte mia, (come altri cattolici perplessi) NON condivido, poichè tanti papi nella storia, umanamente deboli e fragili, hanno condotto fino al termine il divino Mandato, attingendo forza dall'Alto, -esempio fulgido tra tanti papa S. Gregorio VII- non fidando nelle loro fragili e fallaci risorse ; cfr. "strumento insufficiente" come disse all'inizio del pontificato J.R.; ma San Paolo dice:
TUTTO POSSO IN COLUI CHE MI DA' FORZA.
Chiarisco meglio il mio pensiero: il Papa opera sempre per il bene della Chiesa, che lo dica esplicitamente o meno.
EliminaLa mia sottolineatura è su quello che è stato volutamente inteso dai media, ovvero "il bene della Chiesa" = "nuovo Papa aperto al mondo e alle sue innovazioni" e magari pure un Concilio Vaticano III... Questo a mio parere è il messaggio che è stato fatto passare dai media (media che giusto ieri il Papa ha bacchettato in merito alla loro distorsione del concilio vaticano II).
Spero di avere chiarito.
Anonimo delle 09.38 nessun uomo può avere qualità umane superiori al Santo Padre perchè su di Lui è sceso lo Spirito Santo ed è il successore di Pietro. Se lui ha rinunciato al suo pontificato è solo per non apporre il proprio nome in calce alle nefandezze che la Chiesa si appresta ad accettare.
EliminaRingrazio don Alfredo M. Morselli
RispondiEliminaper il bellissimo articolo di Introvigne qui pubblicato.
Non c'e' resa da parte della chiesa, questo e' bene che tutti i detrattori della stessa lo tengano presente.
Si presenta un periodo difficile da superare per i Cattolici Universali, armiamoci di Rosari e invochiamo Lo Spirito Santo che guidi i nostri passi.
Non c'e' spazio per i separatisti di ogni sponda. Ci aspettano momenti difficili e la Madonna madre della chiesa ci richiama all'unita'.
Mi ritorna in mente il sogno delle due colonne di don Bosco.
Ancorare la chiesa alle colonne dell'Eucaristia e della Madonna le altre scialuppe e piccole navi se non si adeguano andranno disperse o naufragheranno.
http://www.repubblica.it/esteri/2013/02/15/news/russia_meteoriti_sciame_urali-52681067/?ref=HRER3-1
RispondiEliminaNon condivido il fatto che si faccia riferimento e si dia credibilita' a giornali anticlericali.
EliminaAnche Socci esprime l'opinione che il Papa desideri il bene maggiore della Chiesa, con le proprie dimissioni, citando questa considerazione:
RispondiElimina...ha scritto don Julian Carron:
“Con questo gesto, tanto imponente quanto imprevisto, il Papa ci testimonia una tale pienezza nel rapporto con Cristo da sorprenderci per una mossa di libertà senza precedenti… Il gesto del Papa è un richiamo potente a rinunciare a ogni sicurezza umana, confidando esclusivamente nella forza dello Spirito Santo”.
("Libero", 14 febbraio)
(come dire: che Dio ci/vi aiuti, perchè io non posso più fare il bene della Chiesa, rimanendo al timone in condizioni poco efficienti...Lui, il vero Capo della Chiesa, vi rimetta al comando una guida forte e rassicurante....)
Ma è sempre molto variamente interpretabile, come tutte le cose e situazioni scaturite dal concilio 21.mo ! Infatti la Chiesa è diventata via via ingovernabile a causa dello strapotente e caotico COLLEGIALISMO, che ha schiacciato l'Autorità di Pietro, non più suprema ed efficace come il Vertice della Monarchia che fu voluta da Cristo. l'anarchia, tot capita tot sententiae ha sfiancato il ministero petrino....e la Chiesa cambierà volto in conseguenza di ciò: desistenza dell'Autorità, a partire dalle sovversioni del C.V.II. Precarietà permanente, fine delle certezze antiche.
Tutti i periodi di crisi ci fanno leggere l'Apocalisse! Ogni volta che il mondo vacilla (caduta dell'Impero Romano, crisi dell'anno Mille, anno "dei tre Papi" - tutti legittimi! -, Rivoluzione francese...) c'è qualcuno che si fa prendere dal timore, e dimentica che gli ultimi tempi verranno come il ladro di notte. Se ci riflettiamo avere tre Papi, vedere il Pontefice sostanzialmente rapito e portato ad Avignone, vederlo rapito e portato in Francia da Napoleone, vederlo prigioniero per una conquista discutibile dentro il suo palazzo o ancora vederlo schiaffeggiato come fu ad Anagni per Bonifacio VIII sono cose molto peggiori di quella che sta accadendo adesso. E prima neanche avremmo avuto la ventata di positività di BXVI! Però càpita in tempi di crisi economica, di crisi politica, dopo due mesi dalla tanto annunciata (!) "apocalisse Maya" e, diciamola tutta, che abbia rassegnato le dimissioni ci ha fatto incazzare. Onde evitare quindi di finire come Petrarca, e di credere che il secolo XV non vedrà mai la luce, o che tra breve scendano gli extraterrestri, pensiamo a renderlo migliore ora il nostro futuro: propongo ad es. alla Redazione di iniziare a selezionare da subito, anche con l'aiuto dei lettori, le principali problematiche che, agli occhi dei fedeli tradizionalisti, affliggerebbero la Chiesa e andrebbero risolte dal futuro Pontefice. Se la base ed il vertice sono sani, mettiamo la nostra voce; e quanto alla fine del mondo ricordiamoci sempre di San Luigi Gonzaga bambino che, interrogato mentre giocava su cosa avrebbe fatto se avesse saputo di dover morire in quell'istante, rispose un semplice: continuerei a giocare. Dobbiamo essere SEMPRE pronti.
RispondiElimina...Dobbiamo essere SEMPRE pronti...
EliminaEsattamente. Il punto è proprio questo. E' sempre l'ora.
Non sono per nulla d'accordo con l'interpretazione messianica del cavallo bianco, anche se sostenuta da alcuni scrittori cristiani. Bisogna guardare bene il contesto. In Apocalisse 6,2 segg. abbiamo un cavallo bianco e un cavaliere vittorioso in un quadro di 4 cavalieri dal significato negativo e forieri di sventure: la guerra, la fame, la peste. Esso deriva da Zaccaria 1, 8 segg. dove i cavalli percorrono tutta la terra per riferire a Dio dai quattro venti che è tutta tranquilla, cioè, come dirà poi il Nuovo Testamento: c'è pace e sicurezza. E' la credenza ingannevole che accompagna l'arrivo dell'anticristo, che sembra venuto vittorioso a portare la pace, ma che è seguito immediatamente dalle sventure di cui sopra. E' terribilmente facile scambiare il Cristo con l'anticristo, per questo Gesù disse: "Badate bene che nessuno vi inganni". E' vero che c'è un altro punto del libro dove il Cristo, Verbo di Dio, appare su di un cavallo bianco: è Apocalisse 19,11 e segg. Qui siamo in un altro contesto; non all'inizio della grande tribolazione, ma al termine, quando nel combattimento escatologico il Cristo vince la bestia anticristica e il falso profeta. Qui vengono annientati anche i cavalieri e i re che avevano usurpato le prerogative messianiche: Ap 19,18. D'altronde nell'Apocalisse ci sono immagini ambigue che solo il contesto può decifrare con esattezza. Così la donna, presentata più volte è il popolo di Dio, sta nel deserto, ma a volte rappresenta la Chiesa,Sposa fedele, a volta rappresenta la grande prostituta, o Babilonia, sposa infedele. Sempre in Zaccaria, ma al cap. 9,9 seg. è presentato un altro cavaliere, ma con altre caratteristiche, in pieno contesto messianico: è il Cristo venturo che cavalca umilmente un asino, puledro figlio di asina, come riconosceranno gli evangelisti (Mt 21,1-9).
RispondiEliminaIl tempo che stiamo vivendo non è certamente quello del trionfo finale del Cristo glorioso, cui compete il simbolo del cavallo bianco, perché la grande tribolazione sta soltando mostrando le prime avvisaglie. Questo è il tempo degli inganni, delle seduzioni, dove il vero Cristo viene umiliato a stare nelle sacrestie o negli sgabuzzini delle chiese, anziché nei tabernacoli e nei troni sull'altare, mentra sta per arrivare pomposamente l'anticristo che prometterà di risolvere tutti i problemi del mondo.
Però, se vi piace credere alle sceneggiate, fate pure.
Personalmente non credo nemmeno alla tua sceneggiata.
EliminaCondivido il commento di udatorbas 11:44
E comunque l'articolo di Introvigne potrebbe essere verosimile.
Ho soltanto dato un'interpretazione molto argomentata di fronte ad un'altra assai poco argomentata, ma ideologica, che parte dal presupposto non dimostrato che tutto ciò che fa un papa è ben fatto. Mi dispiace che qualcuno abbia veramente creduto all'apocalisse Maya. Io credo solo all'Apocalisse di Gesù Cristo, rivelata per il nostro bene, non per oziosità. Se leggiamo bene i Vangeli sarà il Cristo a venire come un ladro di notte, non gli ultimi tempi. Per questi, senza dirci il giorno e l'ora, ci ha dato molti segni e criteri al fine di mettere in moto la nostra libertà e la vigilanza. Tutto quello che è stato detto sopra a proposito di Avignone, la Rivoluzione francese ecc. (non la crisi dell'anno mille che è una mera leggenda) va tutto bene, in quanto sono tappe riconoscibile del cammino della Chiesa nei secoli. Ripeto: il vero problema, da cui si può partire per riconoscere i segni dei tempi che viviamo, è avere il senso cristiano della storia. Come volevasi dimostrare, è raro trovare interlocutori che capiscano di cosa si sta parlando. Tuttavia, se siamo in grado di imitare san Luigi Gonzaga, per me va benissimo. L'importante è capire cosa comporta essere pronti...
RispondiEliminaScusa Michele,
Eliminacapisco quello che vuoi dire e potrei essere daccordo con te.
Pero' bisogna chiarire alcune posizioni.
Uno non fa il papa divertendosi a far del male alla chiesa oltre che a se stesso.
Cristo non e' una ideologia ne' un'argomentazione. E' una persona concreta che ha dato la sua vita per la salvezza dell'umanita'.
L'Apocalisse, che e' un libro profetico, si realizza tutti i giorni. L'errore sta nell'uomo che vuole assoggettare la profezia ai propri interessi.
Introvigne ne ha dato una sua interpretazione che secondo me potrebbe essere condivisibile ma non certa.
Trovo l'articolo pacato, sensibile, interessante, carico di speranza e persino toccante, perche' il potere di Maria risplendera' e Lei soccorre chiunque stia per cadete, ma che anela a risorgere.
Poi, fatto da non trascurare, c'e' l'invito alla preghiera.
Ripeto. Capisco quello che vuoi dire ma non condivido lo scetticismo nei confronti dell'articolo di Introvigne.
ma scusate, Introvigne, chi è, un profeta? ?
Eliminao per caso un prelato o docente della Chiesa cattolica ? è un teologo forse ?
non è un libero laico pensatore come tutti noi ? e allora perchè la sua interpretazione dovrebbe essere creduta dai fedeli come quella giusta ? è stato incaricato da qualche autorità ecclesiastica di imporre la sua esegesi al popolino ?
con quale IMPRIMATUR ? qui pare che tutti possano insegnare, tranne il Magistero bimillenario inalterabile, che viene messo in soffitta da ogni neo-interprete a-la-page ! e tutti ad applaudire sìsì bravo bravo! (senza chiedersi se certe assurdità siano SECONDO Dottrina perenne)....e tanti preti vanno appresso alle stuzzicanti-bizzarre novità
->> S. Paolo docet: verrà il giorno che non si sopporterà più la SANA DOTTRINA, ma si circonderanno di maestri secondo le loro voglie ecc.... !
Premesso che secondo me è una frase comunque sbagliata anche perché significherebbe che prima non ha operato per il bene della Chiesa:
RispondiElimina- Nella declaratio il Papa NON ha pronunciato le parole "per il bene della Chiesa" e i media l'hanno riportato addiritttura virgolettato.
- il giorno dopo, nell'omelia, le ha pronunciate e i media le hanno riportate nuovamente.
- l'articolo a pensarci è bello, peccato che poi ti svegli e sei tutto sudato e ti trovi un Papa che abdica per fare dichiarazioni uguali, nella sostanza, a quelle di Fellay, e i fedeli "in perfetta comunione" e che odiano Econe che accusano ignoti di offendere il Papa e di essere lefevriani perché rinfacciano a questo di aver abdicato.
Insomma: il muto che dice al sordo che il cieco li sta spiando, se non fosse per la posta in gioco la sceena sarebbe estremamente tragicomica.
Non sono daccordo con la tua premessa.
EliminaChe abbia tetto o meno il papa ha SEMPRE operato per il bene della chiesa.
Ora piu' che mai, in funzione del fatto che fisicamente non puo' assolvere il suo compito, lascia spazio a chi meglio di lui puo' sostenere anche fisicamente gli impegni e il dovere a cui il papato deve riuscire a fronteghiare.
Per quanto riguarda i media possibile che ancora non si e' capito che la maggior parte di loro trama contro? Ma vi ricordate i titoli degli stessi alla sua proclamazione? Il piu' caritatevole lo defini' pastore tedesco. E voi date retta a questi cialtroni?
Se il papa parla di fazioni vuol dire che a ben vedere, ed e' sotto gli occhi di tutti, ci sono posizioni in contrasto con le direttive della chiesa, ed ha ragione da vendere quando sostiene che lo spirito del CV2 non si e' ancora realizzato, proprio perche queste fazioni sono andati a ruota libera e che sono i veri responsabili della crisi.
Nessuna delle fazioni ammettera' mai di essere nel torto, e io credo che nemmeno se scendesse nuovamente Cristo sulla terra sarebbero disposti a rivedere le loro posizioni.
Il tuo eufemismo poi e' del tutto fuori luogo.
Ti saluto anonimo 12:57 consapevole che quanto da me sostenuto non sia servito a niente.
Concordo con l'articolo relativamente al concetto della "negatività" dei corpi intermedi, contrapposti al Papa e alla base. Non concordo invece sul discorso dei "giorni ultimi", preludio dell'Apocalisse, o bizzarrie del genere: è dall'anno mille come minimo che se ne parla, ad ogni evento pseudo-negativo si torna a vaneggiare di "eventi ultimi", io direi di smetterla con questo argomentare giudaico, questo basarsi sul tempo e sull'attesa, Gesù è venuto proprio per infrangere il dominio del tempo sullo spazio, l'attesa è finita, è venuto Gesù, stop. Non condivido neanche l'esaltazione della "terzomondizzazione" del popolo cristiano, così perdendo l'anima centrale europea dell'identità cristiana. Annunciare il Vangelo presso tutte le genti non deve significare annullare la ricchezza delle diversità, occorre tener conto delle specificità di ogni popolo (lo stesso Sillabo esalta la varietà delle etnie, senza configurare la supremazia di nessuna). Il cattolicesimo deve restare "romano", altrimenti, ipotizzando un unico popolo, andiamo nel protestantesimo (un'unica Israele, da imporre eventualmente anche con la forza...). Condivido infine l'elogio, che si fa nell'articolo, sullo scopo di queste dimissioni di Papa Benedetto XVI: mettere i progressisti davanti alle loro responsabilità, e organizzazione del dopo-Ratzinger predisposta dallo stesso Ratzinger, mediante appunto il suo gesto "a sorpresa". Può essere che per salvare cose come il Motu Proprio sia stato necessario un atto come le dimissioni. Cerchiamo di pensare positivo...
RispondiElimina...è dall'anno mille come minimo che se ne parla, ad ogni evento pseudo-negativo si torna a vaneggiare di "eventi ultimi"...
EliminaVero. Dipende dal fatto che la dimensione escatologica è innanzi tutto metastorica e trova riflesso nella vicenda di ogni singola coscienza e di ogni singola generazione (ogni generazione è "questa" generazione, nell'atto in cui si trova di fronte all'éskhaton). Ciò non toglie che abbia anche una sua portata storica, e cosmologica.
Sono d'accordo, una volta tanto, con Franco Cardini, in quel di Agorà stamane. Il professore ha detto esplicitamente che questo è il coronamento del Concilio Vaticano II e che è legittimo attendersi dal prossimo Sommo Pontefice un Concilio Vaticano III. A suo modo di vedere è una situazione che tutti i cattolici reclamano. Naturalmente, da storico eccellente qual'è, il professor Cardini metteva in luce 'i segni dei tempi', con un paragone della situazione politica, sociologica ed economica del 1962. E' inutile tentare di nascondere: c'è un problema e questo problema va risolto! Il CV-II non solo non ha portato ciò che si prefiggeva, ha causato sviste, deviazioni ed errori degni d'eresia. Einstein sosteneva che le cose più semplici sono sempre le cose vere; questa è la verità ed è inutile sforzarsi a cercare giustificazioni astruse. Bisognerà sedersi, tutti insieme, e ragionare sui mali che affliggono la Santa Chiesa di Cristo Gesù. Il gesto del Santo Padre Benedetto XVI va in questa direzione. Un'ultima cosa: la Chiesa deve rispolverare la mano dura. Mi dispiace dirlo e passerò per anacronistico, ma le cose stanno così. La Chiesa deve cominciare a riproporre il suo lato più 'giustizialista', per il bene di tutti, si capisce. La Chiesa è misericordiosa ma deve, obbligo soprannaturale e morale, percuotere, 'tagliare i rami secchi' che portano solo disordine, deviazioni e dubbi.
RispondiEliminaChe il papa si diverta a fare del male non l'ho mai detto.
RispondiEliminaTanto meno che Cristo sia un'ideologia.
Che le profezie dell'Apocalisse si avverino tutti i giorni, che la dimensione escatologica sia anzitutto metastorica, tanto che qualcuno dice che si sia già compiuta con la risurrezione, sono chiacchiere che partono da ambienti gnostici, colti e raffinati, e si diffondono poi col pensiero debole in ogni ambiente di scarsa tensione spirituale. Il ritorno del Messia alla fine dei tempi è un articolo di fede cattolica non facoltativo e i santi, fin dall'epoca dei padri apostolici, hanno scrutato intensamente i segni dei tempi per non farsi ingannare dai falsi profeti che sempre, in veste d'agnello, col pretesto di migliorare la fede, l'hanno devastata.
Non pretendo che nessuno creda ciecamente alle mie ipotesi, soltanto reclamo il diritto di non fidarmi di Massimo Introvigne e compagnia cantante. Comprenda chi può. Non si può dire tutto. Chi vivrà, vedrà: chiudiamola qui.
Ma basta con la banderuola Introvigine.
RispondiEliminaplacet
EliminaIntrovigne sara' quel che e', almeno argomenta.
EliminaTu e il tuo amico placet non siete bravi nemmeno negli slogan.
Siete a corti di idee o di argomenti?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie don Alfredo! E grazie per la bella citazione di S.Luigi Maria.
RispondiEliminaMi permetto solo di aggiungere, che se anziché brontolare si pregasse, i deficit del "corpo intermedio" sarebbero prontamente rimediati dalla nostra Madre Celeste. Così infatti abbiamo sperimentato a Reggio Emilia, ringraziando Dio.
Finalmente un commento degno di essere letto.
EliminaConcordo in tutto e per tutto anonimo 21:32
Grazie don Alfredo!
Cosa si è sperimentato a Reggio Emilia? Chiedo perché non so......
EliminaA Reggio Emilia, in vista del pensionamento del vescovo precedente, il gruppo stabile per la Messa in latino organizzò un rosario quotidiano, nei mesi di ottobre 2011 e maggio 2012, per i sacerdoti reggiani ma con un'intenzione specifica pro eligendo episcopo. A settembre 2012 è arrivata, inaspettata e nonostante tentativi disperati di "dirottamento" da parte di alcuni monsignori di curia, la nomina di mons.Massimo Camisasca, un ratzingeriano doc, o meglio, un vescovo cattolico doc. Oltre a edificarci con bellissime prediche, ha iniziato a dare esempi eloquenti ai sacerdoti (ad esempio comunione sulla lingua); e siamo solo all'inizio...
Elimina