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lunedì 28 gennaio 2013

S. Sede e F.S.S.P.X: vecchia intervista a mons. Di Noia sui rapporti tra Ecclesia Dei e Lefebvriani

Intervista (del 27.06.2012) del National Catholic Register:
L’arcivescovo Di Noia, l’Ecclesia Dei e la Fraternità San Pio X

Il newyorchese segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede
parla del suo nuovo ruolo - all'epoca dell'intervista non aveva ancora cominciato a lavorare all'Ecclesia Dei-
e delle sfide che lo aspetteranno.
di Edward Pentin, 01 luglio 2012
traduzione di Chiesa e Postconcilio del 26.01.2013



Nello sforzo di mantenere il dialogo aperto a una possibile riconciliazione, Papa Benedetto XVI ha nominato l’arcivescovo Americano J. Augustine Di Noia vicepresidente della commissione incaricata di aiutare a riportare la Fraternità San Pio X nel seno della comunione con Roma.Il sessantottenne domenicano, newyorchese, nativo del Bronx, attualmente segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, diventa pertanto vicepresidente della  Pontificia Commissione Ecclesia Dei, il 27 giugno ha parlato col corrispondente di “Register” Eduard Pentin del suo nuovo incarico, di alcune delle difficoltà che dovrà affrontare per restaurare la piena comunione tra la Fraternità e la Chiesa e delle sue speranze per un esito positivo.
Dato che non ha ancora cominciato a lavorare per la commissione, l’Arcivescovo Di Noia ha preferito non commentare le notizie che sono trapelate a proposito di una lettera della Fraternità in cui si troverebbe scritto che la San Pio X trova il preambolo dottrinale “chiaramente inaccettabile”. Si suppone che il documento sia alla base della riconciliazione con Roma.

Qual è stata la Sua reazione quando è stato nominato?
L’incarico le è giunto a sorpresa?È stata una sorpresa, ma eventi di questo tipo lo sono sempre. Essere nominato [segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede] è stata una sorpresa.

Che stadio ha raggiunto il dialogo tra il Vaticano e la Fraternità San Pio X?
Sinceramente, non lo so. Devo ancora approfondire molte cose riguardo ai temi che sono stati trattati durante il dialogo. Quando sono arrivato qui, ho studiato la storia della riforma e ho osservato più da vicino il Concilio [Vaticano Secondo], pertanto sono venuto al corrente delle obiezioni che sorgono da quel mondo. Ho letto libri sul Concilio di Romano Amerio e Roberto De Mattei e, ovviamente, ho studiato il Concilio per anni; quindi, in questo senso, sono in possesso di un quadro d’insieme a partire dal quale sono in grado di parlare con loro dei loro problemi.Un altro fattore autobiografico molto importante per me è il fatto che ho vissuto la mia intera vita religiosa, prima di venire qui a Roma, in un priorato domenicano, a Washington e a New Haven, Connecticut. In quei luoghi si è vissuto l’ermeneutica della continuità e della riforma, se la posso descrivere in questi termini. Non ho mai sperimentato il Concilio in termini di rottura. È interessante considerare che solo da quando ho cominciato a leggere testi appartenenti alla letteratura e all’interpretazione tradizionalista ho cominciato a capire che, in un certo senso, vi sono dei problemi reali. Ma se si smette credere che lo Spirito Santo preservi la Chiesa dall’errore, si perde ogni speranza.Non importa che interpretazione venga scelta, la fazione che la promuove, e quali che siano state le intenzioni degli autori dei documenti del Concilio: i concili non possono mai essere indotti in errore. Tutti i documenti sono fondati. Lo scisma non è la risposta giusta. Comprendo le posizioni della Fraternità, ma la soluzione non è l’uscita dalla Chiesa.

Se è così, perché ritiene che alcuni cattolici hanno preferito aderire a una tradizione “congelata”, così com’era, piuttosto che entrare in piena comunione?
Onestamente, lo ignoro: posso solo fare delle speculazioni. Rispondendo alla domanda sul perché si è tradizionalisti, mi sentirei di dire che dipende dalle esperienze personali di ciascuno. La [riforma della] liturgia è stato un fattore determinante poiché ha rappresentato una rivoluzione, uno shock per molta gente. Molti si sono sentiti abbandonati, come se la Chiesa avesse lasciato la loro nave ancorata al porto. Le ragioni sono quindi molto complicati e variano a seconda del tipo di tradizionalismo, tra una nazione o una cultura e l’altra e in base al contesto. Un altro problema è rappresentato dal fatto che non si riesce a riconoscere un elemento molto semplice della storia della Chiesa: non tutte le controversie ideologiche devono per forza dividere la Chiesa. Così, per esempio, gesuiti e domenicani, nel XVI secolo, si sono trovati in profondo disaccordo sulla teologia della Grazia. Alla fine, il Papa ha intimato a entrambe le fazioni di smettere di affibbiarsi l’un l’altra l’etichetta di eretici. Egli disse: “Potete mantenere le vostre opinioni teologiche”, ma rifiutò di dare indicazioni dottrinali, schierandosi per gli uni o per gli altri. Si tratta di un esempio molto interessante perché ci mostra che il cattolicesimo è abbastanza vasto da poter includere un ingente numero di diversità teologiche e di dibattiti. Ogni tanto la Chiesa interverrà, ma solo quando si renderà conto che si sta cadendo nell’eresia e quindi ci si sta separando dalla comunione con essa.

In passato, Lei ha lavorato da vicino con Papa Benedetto XVI. Quanto è importante per lui questa riconciliazione?
Il Papa spera sempre nella riconciliazione – è il suo lavoro. Il ministero petrino consiste soprattutto nel compito di preservare l’unità della Chiesa. Quindi, indipendentemente da qualsiasi interesse personale Papa Benedetto possa avere, egli condivide la stessa preoccupazione che già Giovanni Paolo II nutriva. Come Lei sa, si è trovato coinvolto in questa vicenda sin dall’inizio.Il Papa sta facendo dei passi indietro per raggiungere un compromesso, ma non cederà sul punto concernente l’autenticità degli insegnamenti del Vaticano II come atti del magistero.

La Fraternità San Pio X sostiene che il Concilio Vaticano Secondo non ha promulgato alcun insegnamento infallibile e immutabile. Era pastorale, non dogmatico. Se le cose stanno realmente così, perché è così importante che essi siano d’accordo con quanto affermato dal Concilio?
Nel Concilio ci sono molte cose dogmatiche. La sacramentalità dell’ordinazione episcopale, per esempio, è uno sviluppo dell’insegnamento del vescovato, ed è pertanto dottrinale.
Tradizionalmente, le dottrine sono state pronunciate come canoni con anatemi. Nel Concilio le modalità d’espressione sono altre, ma esso è certamente dotato della pienezza del magistero ordinario e ne è una riformulazione. È ricco dal punto di vista dottrinale. Ma si è cercato di chiarificare che cosa il Concilio di Trento o il Vaticano I ha lasciato aperto a proposito della Scrittura e della Tradizione?Qua e là ci sono degli sviluppi dottrinali. E la Fraternità pensa ovviamente che l’intero insegnamento sulla libertà religiosa sia uno strappo dalla Tradizione. Ma persone molto argute hanno cercato di evidenziare come si tratti di una considerevole evoluzione.Quel che ho cercato di affermare è che tutto quel che essi devono fare è affermare che nel Concilio non c’è nulla di contrario alla Tradizione e che ogni testo controverso o parte di esso deve essere letto nel contesto del Concilio – e letto alla luce della Tradizione. Mi sembra che, nonostante le loro difficoltà, dovrebbero essere in grado di farlo.

Come risponde alla tesi secondo la quale se i documenti del concilio non sono né infallibili né immutabili, non sono nemmeno vincolanti?
Dire che essi non siano vincolanti è una mera sofisticheria. Il Concilio contiene stralci del magistero ordinario che è de fide divina.Ora, la costituzione pastorale “Sulla Chiesa nel mondo moderno” [Gaudium et Spes] fa dei commenti sulla natura della cultura che tutti, generalmente parlando, ritengono oggi eccessivamente ottimistici. Beh, questo non è de fide divina. Si tratta di qualcosa di molto impreciso. Ma il Concilio è pieno del magistero ordinario. Quando lavoravo alla conferenza dei vescovi [americani] e si discuteva, per esempio, sulla Veritatis Splendor, la gente mi chiedeva: “È infallibile?”, ed io replicavo: “La domanda più importante è: è vera?”.Quel che volevo mettere in risalto era l’eccessiva insistenza sull’infallibilità, che ha indotto anche Giovanni Paolo II e Benedetto XVI a decidere di non definire più nulla infallibile perché quel che succede è che poi la gente dice: “Devo credere solamente in ciò che è stato definito infallibilmente”. Il che è molto poco. È per questo che esiste una distinzione tra il magistero ordinario e quello straordinario. Il magistero straordinario è quel che la Chiesa definisce: si tratta quasi sempre della composizione di controversie che avevano generato disaccordo. Probabilmente la Chiesa non avrebbe mai conferito a Maria il titolo di Madre di Dio se Nestorio non l’avesse negato. Ma nel contesto del magistero ordinario, ci sono molte cose mai definite che crediamo siano de fide divina. È per questo che si è parlato di magistero ordinario, nel tentativo di uscir fuori da questa lettura riduzionista che asserisce che si può credere solo in ciò che è infallibile. Ebbene, il Concilio ha insegnamenti vincolanti. I Padri scrivono in qualità di vescovi della Chiesa in unione con il Papa; è per questo che il Concilio è così importante.

Eppure l’allora Cardinale Ratzinger aveva puntualizzato che il Concilio non dovrebbe essere visto come una sorta di “superdogma”.
Le sue parole non miravano a definire infallibilmente delle dottrine; ciò è quanto Ratzinger ha detto, ma non ha mai affermato che il Concilio non contenga grandi quantità di magistero ordinario.Solamente le costituzioni dogmatiche sono definite, per l’appunto dogmatiche: la Divina Rivelazione [Dei Verbum], la Lumen Gentium. Sicuramente queste due, ma anche altre.

Quale sarebbe l’impatto positivo di un’eventuale riconciliazione tra la Fraternità San Pio X e la Chiesa?
I tradizionalisti che si trovano attualmente all’interno della Chiesa, come ad esempio la Fraternità San Pietro, hanno soddisfatto le richieste del Papa: che nelle solennità della liturgia da essi scelta per le celebrazioni, i suoi membri siano testimoni della continua vitalità della tradizione liturgica precedente al Concilio, che è il messaggio della Summorum Pontificum. Il punto è: non si può affermare che il Novus Ordo sia invalido, ma la loro celebrazione secondo il Messale del 1962 è qualcosa che rimane attraente e nutre la fede, anche quella di coloro che non hanno esperienza di essa. E questo è un fattore molto importante.Ho cercato di trovare un’analogia che possa spiegare questa situazione. È un po’ come la Costituzione Americana, che può essere letta in almeno due modi differenti: gli storici si interessano al suo contesto storico: agli estensori, alle loro intenzioni, al loro background e alle varie ricerche storiche che sono state effettuate sulla Costituzione stessa. Così, studiando la Costituzione dal punto di vista storico, si può far molta luce sul suo significato.Tuttavia, quando la Corte Suprema utilizza la Costituzione, quando cioè essa viene letta come un documento vivo su cui le istituzioni di uno Stato sono fondate, la lettura che ne viene fatta è differente. La stessa cosa vale per quanto riguarda il pensiero degli estensori, come anche quello degli esperti di cui si sono avvalsi – gli estensori sono un esempio parallelo ai vescovi, gli esperti ai periti [teologi al servizio dei partecipanti a un concilio ecumenico].Le diverse letture sono indipendenti tra di loro. Ho l’abitudine di ripetere che le intenzioni dei Padri del Concilio non hanno importanza: quel che conta è come le si applica oggi. Si tratta di un documento vivente.

Eppure è proprio il modo in cui le si applica a costituire un problema.
È molto importante che i teologi e quanti rivestono alti carichi comprendano che il Concilio è stato interpretato in modi fortemente distruttivi e discontinui. Sto leggendo un libro di Louis Bouyer, scritto nel 1968, intitolato “La decomposizione del Cattolicesimo”. E poi c’è Xavier Rynne, che ha forgiato la visione occidentale del Concilio con i suoi articoli su The New Yorker.Il Papa ne ha parlato tante, tante volte, ma vede, in parte i tradizionalisti stanno reagendo giustamente contro le interpretazioni stravaganti del Concilio da parte dei progressisti.

Cos’altro possono apportare di positivo?
Se verranno accettati dalla Chiesa e reintrodotti nella piena comunione, saranno una sorta di testimonianza vivente della continuità. Potranno sentirsi ben felici di stare all’interno della Chiesa Cattolica, fungendo da vivi testimoni del fatto che la continuità prima e dopo il Concilio è reale.

Ma questo avverrà solo se ottempereranno alle condizioni poste dal Vaticano?
Il punto è un altro. Non si tratta di un editto – fermatevi al rosso, andate avanti al verde – perché l’essere membri della Chiesa in piena comunione con essa implica la fede nel fatto che lo Spirito Santo preservi la Chiesa dall’errore e che la comunione col Soglio di Pietro è una parte della realtà dell’essere in piena comunione, non un fatto accidentale.Quindi, se ottempereranno a quanto è loro richiesto, dovranno farlo avendo i requisiti di veri Cattolici, non solo di essere d’accordo con quanto il Papa dica o faccia… Essi dovranno dire: “Sì, credo che la Chiesa sia preservata dall’errore dallo Spirito Santo”. Allora io potrò dire: “Va bene, dunque: siete Cattolici”.Molti membri della Fraternità hanno insistito sulla parola “errore”. “Errore” è una parola molto vaga nella Tradizione Cattolica. Ci sono diversi livelli d’errore: questo termine può voler dire che sei eretico, o semplicemente che sei avventato nei tuoi giudizi.

Adesso che Lei ha assunto la posizione di vicepresidente dell’Ecclesia Dei, non è ben chiaro chi sostituirà.
C’era già stato un vicepresidente per un certo tempo: Monsignor Camille Perl. Tuttavia, è stata meramente riempita una posizione che era rimasta vacante da tre anni. Non so con esattezza quando Monsignor Perl sia andato in pensione.
Alcuni hanno sostenuto che il nuovo incarico Le sia stato affidato per aiutare a preparare una struttura canonica per la Fraternità San Pio X nel caso in cui si riconciliasse con la Chiesa. Ciò ha qualche relazione con il grande lavoro che Lei ha svolto per aiutare a creare l’ordinariato Anglicano?Non lo so; il Papa non mi ha rivelato perché mi ha scelto. Sono stato coinvolto nell’ordinariato sin dal principio. Ho lavorato sotto il segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, coinvolto in discussioni che hanno portato alla formazione dell’ordinariato, ma non sono un canonista. Non ho avuto un ruolo diretto nella redazione della costituzione ma ho davvero esperienza, forse nel dialogo.Gli Anglicani giunti a Roma per cercare la piena comunione sono spesso venuti a visitarmi. Pertanto immagino di avere qualche dono particolare che li attragga verso di me. [Ride.]

In che misura ciò che viene avvertito come un indebolimento del dogma extra Ecclesiam nulla salus (nessuna salvezza al di fuori della Chiesa) costituisce un elemento rilevante del problema, come asseriscono alcuni tradizionalisti? La comprensione attuale del dogma contraddice le sue precedenti definizioni?
Non so se il Concilio possa essere biasimato per questo o se piuttosto non si debba puntare il dito contro l’emergere di una corrente teologica che ha enfatizzato la possibilità di salvezza dei non Cristiani. Ma la Chiesa l’ha sempre affermata e l’ha sempre negata… [Karl] Rahner, col suo “Cristianesimo anonimo”, ha avuto un effetto disastroso su questa questione. Ma il Concilio non altera l’insegnamento della Chiesa.

Eppure essi dicono che lo alteri?
Questo è un esempio molto pertinente di due delle cose che abbiamo menzionato: il pericolo di interpretarlo come è stato interpretato da Rahner invece che alla luce dell’intera Tradizione.

I tradizionalisti lamentano il fatto che non si proclama quasi più la salvezza.
Ralph Martin è d’accordo con questa affermazione. Ci troviamo all’interno di una crisi, poiché la Chiesa è stata contaminata dall’idea secondo la quale non ci dovremmo preoccupare né entrare in ansia se non prendiamo troppo sul serio il mandato di proclamare Cristo scrupolosamente. Ma la colpa non è del Vaticano II, bensì della cattiva teologia. La Dominus Iesus è stata una risposta parziale a quel ramo della teologia della religione. Indubbiamente la storia della necessità dell’extra Ecclesiam nulla salus è lunga. Ma si parlava di eretici, non di non credenti. Questa formula si riferisce alla piaga delle eresie. Ha una sua storia.Il Concilio ha detto davvero che ci sono elementi di Grazia nelle altre religioni, e non credo che questo concetto debba essere ritrattato. Li ho visti e li conosco – ho incontrato Luterani e Anglicani che sono sante persone.

Alcuni tradizionalisti affermano che nella Chiesa moderna l’umanesimo secolare ha spesso la meglio sulle asserzioni dogmatiche. Per esempio, il Santo Padre ha detto che non avrebbe revocato la scomunica al Vescovo [Richard] Williamson se avesse saputo che era antisemita. Ma anche se l’antisemitismo è abominevole, i tradizionalisti dicono che è un punto di vista e non una posizione dogmatica. Eppure i politici cattolici possono contraddire liberamente il dogma e rimanere in comunione con la Chiesa. Cos’ha da ribattere a questi argomenti?
Si tratta di una trappola. Edward Norman, nel suo eccellente libro Secularization (Secolarizzazione), afferma che indubbiamente quella che lui chiama la secolarizzazione interna, l’umanesimo secolare, ha definitivamente invaso parti della Chiesa. Probabilmente la Fraternità San Pio X ha ragione su questo punto: io stesso potrei fornire una lista di esempi probabilmente ancor più lunga di quella che essi stessi potrebbero stilare.Tuttavia, cercare di difendere Williamson su queste basi è disgustoso e indegno. Forse che un politico è la stessa cosa che un Vescovo? Non scherziamo: questa è spazzatura, sofisticheria.Vogliono una scomunica di massa per tutti quelli che sono a favore dell’aborto? Eppure uno di loro, un Vescovo, proclama apertamente una posizione che la Chiesa sta disperatamente cercando di sopprimere all’interno di sé: l’antisemitismo. [Ci risiamo coll'impropria identificazione, e quindi confusione, con l'antisemitismo della dovuta distinzione delle fedi e ci risiamo ancora coll'ignorare che il riduzionismo di Mons. Williamson - esecrabile ma tra l'altro non negazionista - riguarda un fatto storico e non un dogma di fede; per cui parlare di mantenimento della scomunica in questo caso è del tutto senza senso.]

Nella dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha accompagnato la Sua nomina, è stato detto che la Sua esperienza “faciliterà lo sviluppo di certi provvedimenti liturgici desiderati” nella celebrazione del Messale Romano del 1962, comunemente conosciuto come Rito Tridentino. Ci potrebbe chiarire questo punto?
Vi sono due cose: essi vorrebbero aggiungere al calendario molti santi, ma il Messale Romano è fisso. Sarà necessario un dialogo tra di loro e la Congregazione per la Dottrina della Fede sul modo in cui incorporare elementi del calendario Romano e su come si sia trasformato negli ultimi cinquant’anni. Poi c’è la questione dei prefazi: il vecchio Messale Romano del 1962 ha un numero molto limitato di prefazi, ed essi vorrebbero anche incorporarne alcuni dei nuovi. Ma stiamo parlando dell’edizione del 1962: chi può rivedere l’edizione del Messale del 1962?In effetti il Novus Ordo, il Messale Romano attuale, è una revisione del Messale Romano del 1962. Quindi la questione è: come possono farlo? Non lo so, ma questo lavoro dev’essere fatto. Abbiamo già svolto due riunioni tra i rappresentanti della Congregazione e quelli dell’Ecclesia Dei per discutere sul modo in cui potrebbe essere fatto.

Sono state menzionate le Sue buone relazioni con la comunità ebraica. Fino a che punto lo sono?
Ho da tempo una relazione affettuosa con i vari leader ebraici, che dura ininterrottamente dai tempi in cui mi trovavo negli Stati Uniti lavorando alla conferenza dei vescovi. Mi sono venuti a trovare tutti gli anni. Non so se essi abbiano detto qualcosa in pubblico, ma per telefono si sono mostrati molto contenti. Sanno quanto sono attento alle loro preoccupazioni.

La Nostra Aetate (un documento che a detta di molti avrebbe contribuito a migliorare le relazioni tra Ebrei e Cattolici) è un problema per la Fraternità.
Sì, ma ricordi: se si prende in esame una costituzione in maniera corretta, da giuristi, vi sono due modi di interpretarla: il senso lato e il senso stretto della legge, che possono anche essere sostenuti in contrapposizione tra di loro da due avvocati. Analogamente, se la Fraternità vuole interpretare in senso stretto questo tipo di documenti conciliari, è libera di farlo da un punto di vista teologico. Ma ciò non significa che debbano per questo rimanere fuori dalla Chiesa e che possano presentare argomenti contro persone che si appoggiano sulla teologia.Se la Fraternità ritiene che la Nostra Aetate è mal interpretata, deve scendere in campo e combattere per mostrare la sua corretta interpretazione: invece di ritirarsi, deve giocare la partita.

La riconciliazione potrà avvenire in tempi brevi, visti e considerati i problemi spinosi nella Chiesa e nella cultura?
Ho la sensazione di sì. Ricordi che fin quando Benedetto XVI ha pronunciato il suo famoso discorso alla curia a dicembre del 2005 parlando dell’ermeneutica della continuità, tale argomento era quasi un tabù. Pertanto Papa Benedetto ci ha liberati per la prima volta.
Oggi si può criticare [il teologo Cardinal Henri-Marie] De Lubac, [il Cardinal Yves] Congar, [Padre Marie-Dominique] Chenu. E molti giovani stanno scrivendo tesi e libri che prima erano in un certo senso impensabili. Direi pertanto che la lettura dominante progressista del Concilio è in ritirata, e prima non lo era mai stata. Ma la fraternità deve anche abbracciare l’insistenza sulla continuità.
I tradizionalisti devono smettere di vedere il Concilio come rottura e discontinuità.Lo storico Roberto] De Mattei opera una distinzione. Il Concilio è stato avvertito come una rottura, ma dottrinalmente e teologicamente deve essere letto nella continuità – altrimenti non si può far altro che gettare la spugna.

Pensa che la Fraternità San Pio X tema che le sue rivendicazioni non verranno più ascoltate se si riconcilierà?
Come potrebbero non essere salvaguardate? Chi è che detta loro il da farsi? L’unica cosa che dico loro è: il Vaticano II non è un distacco dalla Tradizione.

 

Lei è ottimista o pessimista a proposito della riconciliazione?
Né l’uno né l’altro; semplicemente, non lo so. Penso che sarà un atto di Grazia.Difatti, chiederò ai Domenicani di cominciare a pregare. Spero che si arrivi in porto. Il Papa non vuole che la situazione rimanga così com’è – un’altra setta, un’altra divisione.


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Edward Pentin è il corrispondente a Roma per The Register. Il suo blog si trova su NCRegister.com

55 commenti:

  1. E'gia' da un po di tempo che lo sostengo con forza. Bisogna pregare!!!
    Perche', come giustamente dice lArcivescovo Di Noia, sara' un atto di grazia. Un'altra setta, un'altra divisione non farebbe altro che piacere al cornuto. Quindi, pregate tutti intensamente perche' il cornuto si disperi e non gioisca per una probabile divisione che risulterebbe imperdonabile e devastante per il futuro nostro e dei nostri figli.
    Quindi stringiamoci attorno al Papa e preghiamo Maria Madre della Chiesa e Madre nostra di intercedere presso lo Spirito Santo di illuminare le nostre piccole menti. Amen. Amen. Amen.
    Il Borbone

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    1. Qui di setta vedo solo quella modernista che si è imposta in Vaticano da cinquant'anni, così come vedo tanti bravi cattolici che devono combattere contro tutto e tutti per mantenere la Fede.
      Ma mi raccomando Borbone, preghi, preghi tanto, usi anche il tempo che impiegherebbe per scrivere su questo blog per pregare! Lei che è nel giusto, insegni a noi tutti come si fa.

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    2. Inizia con il "Padre Nostro" non perche' lo dico io, ma perche' QualcUn'Altro te lo ha insegnato. Lo Stesso a cui lo a detto a me.
      Se sentirai la necessita' di dire qualcosaltro aggiungi una coroncina di Rosario, senza trascurare la Messa, che sia il latino o in italiano non ha importanza. Il sacrificio e la presenza c'e' in entrambi i casi.
      Il Borbone

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    3. grazie sign. Borbone per i suoi insegnamenti, come poterne fare a meno. Grazie, noi poveri ignoranti non sapevamo nemmeno cosa fosse il rosario o quello strano rito che si chiama "Messa", grazie, grazie di cuore! Se non ci fosse lei... Lei si che è un esempio, ammonisce tutti, perché conosce tutto e tutti, e intima di iniziare a pregare, perché nessuno oltre lei lo fa! Grazie, ma non sarà lei forse un nuovo Giovanni Battista o Elia o qualcuno dei profeti?

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    4. Tutto e' possibile caro fratello.
      Se dico cose giuste perche' mi prendi in giro?
      Io sto semplicemente cercando di farti ragionare.
      Se tutti e due ci definiamo credenti dell'unica Chiesa Santa Cattolica Apostolica Romana prima di polemizzare preghiamo.
      Se tutti e due sentiamo di farne parte perche' prima di dividerla non preghiamo insieme per farla restare intatta.
      Perche' non preghiamo l'intervento dello Spirito Santo, anziche' affidarci allo spirito di patate di taluni con i loro pregiudizi gia' schierati in prima fila.
      Se davvero abbiamo a cuore la Verita' allora preghiamo insieme perche' ci illumini per continuare ad averne sete e ad amarlo insieme.
      Se non riesco a spiegare l'importanza di concetti di base come possiamo capirci nei discorsi piu' articolati?
      Se sono abituato ad amare i miei nemici, non temere, a maggior ragione amero' te.
      Ti ringrazio per la presa di giro.
      E comunque ci tengo a precisare che Proofeta e' ognuno di noi che parla secondo il Volete Divino.
      Dipende da quello che dice. Potresti anche essere tu, se parli in modo giusto, ma ne dubito che tu possa esserlo se tu per primo sei restio a crederti.
      Il Borbone

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    5. lei è solo un provocatore... attenzione, perché corre il rischio nel pregare di non rivolgersi a Dio ma al suo ego!

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    6. Evviva il nuovo ordine dei provocatori.
      Volete sapete il loro carisma? (mi riferisco all'anonimo di cui sopra)
      Preghiera, digiuno. Esaltazione della Croce, Penitenza ed atto di affidamento totale ai S.S. Cuori di Gesu' e di Maria.
      Non manca mai un momento di preghiera secondo le intenzioni del sommo pontefice che rappresenta il massimo del nostro egoismo.
      Spero di aver sodisfatto le tue aspettative caro anonimo delle 17:44.
      Battuta a parte io non vedo lei come un nemico. Io sono convinto che si possa pregare insieme ed anche migliorarla insieme questa nostra povera chiesa. Dividerla mi sembra una responsabilita' enorme che non voglio assumermi.
      Se anche lei avverte la stessa necessita' potremmo organizzare qualcosa insieme. Se dell'unita' dei "CATTOLICI" a lei non interessa niente non definisca me un provocatore. Si morda la lingua o la tastiera. A lei la liberta' di scelta.
      Il Borbone

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    7. benchè non si possa non riconoscerle alcuni principi buoni e basilari, sa cosa la tradisce? La sua necessità di manifestare a tutti e sul web le sue pratiche di pietà e il suo modo di pregare... E' l'atteggiamento dei farisei: avevano la pretesa di imporre sugli altri pesi che nemmeno loro portavano, si ergevano a modello per la scrupolosità con cui erano osservanti della pratica religiosa, ma erano vuoti... Si rilassi Borbone, non le sembra un pò superbo pensare che solo lei è nel giusto, solo lei prega?
      Come le è già stato fatto notare, forse sarebbe il caso di inginocchiarsi un pò di più a pregare e lasciar perdere le provocazioni sul web, le quali forse le rubano tanto tempo prezioso ultimamente ... si crei una vita sana anche oltre lo schermo!

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    8. Caro anonimo delle 8:46
      Lei non vuole che io esprima il mio pensiero. Bene. Io sono disposto a stare zitto a condizione che lei riesca a far ragionare i suoi confratelli tradizionalisti o anche modernisti facendogli capire che le divisioni sono una colpa grave agli occhi di Dio. Che polemizzare non porta frutti. Che per rimanere saldi nella fede bisogna innanzitutto pregare.
      Se tu sei in grado di fare questo mi ritiro dal blog, altrimenti non impedirmi di dare il mio insignificante contributo. Se proponi qualcosa di Cristiano Cattolico Apostolico Romano sono disposto a seguirti a condizione di non passare sui cadaveri di questi ultimi per un principio di tradizionalismo su basi fasulle. I Cristiani pregano non polemizzano. I Cristiani Amano, non odiano nemmeno i loro nemici. I cristiani si riconoscono dal loro linguaggio e dalle loro opere, se divisione e' il tuo modo di vedere le cose non e' il mio.
      Da come vi amate vi riconosceranno. . Io mi fido della parola di Cristo.
      In tutti i messaggi sia pre che post conciliari, la Madonna invita a pregare e dice che con il Rosario si ottiene TUTTO. Io ci credo. Da qui il mio invito alla preghiera

      Il Borbone

      Elimina
    9. Ok bravo, lo farò, ora che ha avuto il suo momento sgonfi il pulpito e sparisca!

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    10. La ringrazio per l'abbondanza di carita' cristiana elargita a piene mani nei miei confronti.
      Che il Signore ti Benedica.
      Il Borbone

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  2. Ho già espresso su "chiesa e postconcilio" la mia impressione su questa inconcludente intervista in cui non viene dimostrata nessuna delle asserzioni del tipo "Il Vaticano II è in continuità con la Tradizione". Non basta affermare le cose senza dimostrarle come tanto bene anche Mons. Gherardini sostiene nelle sue ottime publicazioni.
    Concordo che bisognerà pregare e tanto per la Chiesa Cattolica e per i suoi vertici, perchè al più presto riconoscano il valore perenne della Tradizione.

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  3. Di solito quando si prega si dovrebbe dire "non la mia ma, sia fatta la Tua volonta'" forse sbaglio io a pregare o forse quei fottuti modernisti postconciliari mi hanno insegnato male.
    Il Borbone
    ps - pregare per l'unita' e non per il proprio egoismo gia' fin troppo smisurato. Altrimenti e' partita persa per tutti, soprattutto per le sette.

    RispondiElimina
  4. Di noia é solo il quarto...
    Dal giorno della lettera che ha bruscamente interrotto l'accordo Roma SPX

    * il papa Benedetto XVI,
    * il n°2 del Vaticano card.Mullerprefetto CDF
    * il n° 3 del Vaticano card Koch
    * il n° 2 della Ecclesia Dei Mons Di Noia

    hanno tutti ribadito pubblicamente e per iscritto che
    "non si é cattolici se non si accetta TUTTO il Concilio"

    Per condire il tutto hanno ribadito che i documenti più controversi (NE,DH su tutti) sono intoccabili e indispensabili per essere considerati in comunione con Roma e hann pure offerto una prelatura personale (simile a quelle per cui la SPX ha discusso per due anni!) ai protestanti...

    E siccome non bastava, a chi la chiesa affibbia il vergognoso titolo di ERETICO? dopo 50 anni che ne vediamo di tutti i colori??? Forse a chi nega la transustanziazione o la verginità della Madonna? A chi convoca Assisi 1 2 o 3? Figuriamoci! Forse a chi balla nudo nelle chiese? Nemmeno per sogno! Udite udite...l'eretico è MARCEL LEFEBVRE!!

    Parola di Cavalcoli e Muller!

    http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2152%3Aancora-sulla-cd-interpretazione-eretica-del-concilio-vaticano-ii-a-proposito-di-un-recente-intervento-di-p-giovanni-cavalcoli-op-di-paolo-pasqualucci&catid=61%3Avita-della-chiesa&Itemid=123

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  5. che noia...questo Noia!!! Sembra avere l'influenza con questo Concilio!Tutti falsi!

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  6. Il mio commento è qui:
    http://opportuneimportune.blogspot.it/2013/01/che-noia-di-noia.html

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  7. L'ermeneutica della continuita' e' l'unica strada per fare "digerire" il CVII ai "lefebriani" affermando che e' stato male interpretato!

    Doveva essere ben complesso visto che dopo oltre 50 anni ancora e' da decifrare, capire, riscoprire nel suo significato autentico, bla bla bla.... mah!

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  8. Questa intervista ha un punto oscuro è un altro non chiarito: elementi di grazia nelle altre religioni non ci sono affatto, semmai la grazia può servirsi di elementi presenti in altre religioni che non contraddicano la rivelazione Cristiana, ma tutto ciò non in via ordinaria. del resto proprio questa è la definizione del male: mescolare elementi di verità a falsità.
    citare luterani e anglicani è fuorviante perché quella non è un'altra religione e il battesimo, via ordinaria di grazia,è valido. ricordando sempre quanto sia difficile salvarsi senza tutti I sacramenti.
    il punto non chiarito è il problema dei 4 vescovi illeciti, se una futura riconciliazione prevederebbe che assumessero il ruolo di vescovi in comunione con Roma e um incarico qualsiasi. io sarei contrario. non dovrebbero aver alcun incarico, altrimenti un precedente tale spalancherebbe le porte alle centinaia di ordinazioni illecite della Cina e ai vescovi vaganti. un vescovo ordinato illecitamente non dovrebbe mai essere riammesso in comunione con Roma affidandogli un incarico episcopale.

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  9. il CV2 interpretato male??? no fu interpretato bene dalla sola autorità che poteva farlo: il "beato" GPII:

    "Noi e voi cristiani e mussulmani siamo chiamati a fare la volontà di Dio, ciacuno seguendo i rispettivi libri santi..."
    GPII Casablanca 1985 (quando bacio' il Corano)

    "ora voi non capite questo grande momento, ma per le generazioni future la riunone di Assisi (I) sarà come un catechismo vivente, un'esempio concreto di applicazione dell'ecumenismo voluto dal Concilio"
    GPII discorso alla Curia 1987

    (dal Libro "Pietro mi ami tu?")

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  10. Chiamati a fare la volontà di Dio, secondo quanto a ciascuno è dato di capire...questo non significa che la volontà di Dio sia quella che noi capiamo. infatti solo la rivelazione cristiana manifesta in pieno la volontà di Dio. nessun relativismo, solo il dovuto rispetto verso le altrui tradizioni religiose che ovviamente hanno del buono ma anche del male. non c'è grazia Nell'islam in sé, questo è sicuro e non credo che gpii l'abbia affermato.

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  11. l'ermeneutica della continuità è solo una grande bugia. Mai dimostrata proprio perchè indimostrabile, falsa. Perché poi tirarla fuori solo in questi anni e non prima? Perchè si vuole tentare forse di riparare alla vera applicazione del Concilio, che nulla ha a che vedere con la Tradizione? Il Concilio è infettato di modernismo, ha messo in ginocchio la Chiesa, ha inaugurato un'apostasia senza precedenti. Ma che la smettano in Vaticano con continuità e idiozie simili! Incredibile, dov'è la continuità di Unitatis Redintregatio o Nostra Aetate col Magistero precedente? Forse mortalium animos? dove sta la continuità della grande conquista conciliare della "libertà religiosa"? Qual'è la continuità tra messali di Paolo VI e san Pio V? e si potrebbe continuare a lungo... Quest'anno ricorre il 50mo del concilio, ancora incenso, convegni, vertici e chi più ne ha più ne metta... Guardiamo il lato positivo però: ci verranno offerti ancora più motivi per comprenderne la perversità e dopo tanto parlarne ci verrà una nausea da concilio. Coraggio fraternità san Pio X, in tanti vi sosteniamo!
    by un prete stufo di tante bugie

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    1. Grazie per il bel sostegno alla Fraternità S. Pio X! Leggere di sacerdoti che, all'esterno di essa, ne hanno capito e condiviso le battaglie non fa che scaldare il cuore.
      Se non l'ha già fatto, la invito a contattare la sede del Distretto d'Italia ad Albano Laziale, per poter partecipare agli incontri per sacerdoti.
      Trova tutti gli indirizzi ed i contatti qui: www.sanpiox.it

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  12. Caro prete, complimenti per il suo voto all'ubbidienza. Non credo ci sia molta differenza paragonandolo con il voto dell'ubbidienza di un certo Gallo o Santoro. Siete due aspetti della stessa medaglia. I Preti Pregano. Agiscono con la Preghiera. Organizzano Rosari, in parrocchia, nelle piazze, negli scantinati, nelle case. Quando si avverte il pericolo, ovunque, in qualsiasi posto e' il posto giusto per pregare. Quando non si ha voglia di pregare si trova SEMPRE il modo di Polemizzare. Quindi la polemica "cozza" con la Preghiera. Anche questo e' colpa del concilio. Ha permesso a figli, come lei, di essere disobbedienti.
    Spero che lei usi il latino per la Santa Messa, altrimenti sarebbe il massimo dell'incoerenza e io mi battero' per lei perche' possa continuare a farlo.
    Come vede, abbiamo un modo di Amare e dialogare molto diverso. Se penso che lei mi dovrebbe insegnare. . .
    Il Borbone

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    1. scusi signor "Il Borbone", ci conosciamo? Conosce la mia parrocchia? Sa se prego, come e quanto? Sa come celebro e soprattutto con quale messale? Non mi pare. Anche il giudizio temerario è peccato mortale. Se fossi al suo livello, potrei pensare della sua persona quel che lei insinua sugli altri. Dato che lei - da come scrive - vuol lasciarci intendere di essere un bravo laico, devoto, obbediente, coerente, uomo di preghiera, che ama e dialoga, faccia una cosa, si faccia ordinare prete e ci dia il buon esempio. Io forse ho poco da insegnarle, lei invece tanto...
      Da prete, ormai con diversi anni di ministero sulle spalle, deduco che lei è forse l'ennesimo laico frustrato e insoddisfatto che gioca a fare il clericale, bacchettando qua e là i preti, senza avere nessuna competenza se non qualche notizia presa da Il Timone o simili, speculando su temi e argomentazioni che in realtà non le competono... ahimé questa è un'altra colpa del concilio. Ha permesso a figli, come lei, di arrogarsi prerogative che non hanno.
      Le consiglio di giocare meno con rubriche e clericalismo e dedicarsi a qualcosa di più conveniente al suo stato.
      by lo stesso prete di sopra

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    2. Caro prete,
      non si curi di costui, è già noto in questi lidi per insinuare che gli altri non pregano e se lo fanno, lo fanno nel modo sbagliato. Forse è un angelo, chi lo sa?
      Certo che continua a sputare giudizi su tutti e poi invita a non giudicare. Evidentemente non riesce a vedere questa sua dicotomia, visto che si inviperisce immediatamente appena gliela si fa notare, ma che ci si può fare?
      Stia tranquillo che le sue parole non sono certo fraintese da chi le legge con serenità e senza paraocchi.

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    3. Vi ringrazio fratelli, di tutte le Benedizioni, che continuamente ricevo da voi, soprattutto del prete di cui sopra.
      No caro prete, io non giudico. Ho semplicemente scritto, spero sappia leggere, che la "polemica" mal si concilia con la "Preghiera".
      Un uomo di Fede "prega" non polemizza. Se ha capito di quello di cui sto parlando glielo spieghi anche al suo difensore d'ufficio poco sotto di lei.
      Se ho bestemmiato dimmi dov'e' la bestemmia, altrimenti perche' mi calunni?
      Io non ti giudico, mi e' stato chiesto di volerti bene. Io ti invito a volermene anche tu insieme al tuo avvocato. Per far si che cio' accada bisogna pregare e NON POLEMIZZARE.
      siccome sono sicuro di quest'ultima volevo sincerarmi che anche la prima fosse esercitata con altrettanto vigore.
      Il Borbone

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    4. Sign. Borbone mediti bene su quanto le ho scritto sopra, e non cerchi di parafrasare il Vangelo mettendosi al posto di Nostro Signore. Lei scrive idiozie e scade nel ridicolo, dalle sue parole traspare solo saccenza e superbia. Mi dia retta, si occupi di quel che più conviene a un secolare, si cerchi un hobby...

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    5. Un simile parlare non si addice ad un cristiano verso un altro cristiano, nè tanto meno ad uno che lascia intendere di essere "religioso" (in opposizione al secolare cui consiglia di cercarsi un hobby) e se davvero fosse un religioso sarebbe ancora più deprecabile perchè come ci ricorda san Giacomo se siamo religiosi e non sappiamo franare la lingua la nostra religione è vana.
      Piuttosto, mi sembra che Borbone abbia parlato usando il Vangelo e le parole di nostro Signore, che facilmente dimentichiamo. Lei accusa di giudicare uno che le ricorda le parole del Vangelo, che se non fossero contrarie alla sua prassi le assicuro che non la infastidirebbero tanto: così facendo diviene giudice lei stesso e del peggior tipo, di quelli che alterano la realtà per girarla a proprio vantaggio. Di tipi del genere, a cominciare da quelli che accusarono nostro Signore, la storia è piena. Di saccenza e la superbia in verità dimostra di esserne affetto lei stesso: spara sentenze sarcastiche non adducendo uno straccio di argomentazione. L'odio, l'astio e il livore che manifesta con le sue parole, mi dispiace dirlo, non hanno nulla del seguace di Cristo, ma del seguace del demonio. Buona sera.
      Frustino

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    6. ohhh Frustino (già il nome è tutto un programma) forse tu e il sign. Borbone siete un pò confusi. Il vostro errore è voler sindacare sulla vita spirituale delle persone, capisce?! Spostate le discussione su un altro piano! Ma come potete sapere se dietro le mie parole non ci sia una vita spirituale, se dietro le mie esternazioni non ci sia riflessione, anni di studio, anche un pò sofferto? E' ovvio che non è il Vangelo a infastidire, Dio ce ne scampi, ma la sua strumentalizzazione.
      Questo non è un giudizio: "Mi dispiace dirlo ma non hanno nulla del seguace di Cristo"? Riformulo anche a lei la domanda: ma ci conosciamo? Anche lei caro Frustino è certamente il solito saccente che ha capito tutto... Le mie sentenze saranno forse sarcastiche, le sue sono vili. Pensare a salvarsi l'anima piuttosto che verificare da poche righe chi segue il Vangelo e chi il deminio... Buona serata anche a lei!

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    7. Forse ho scritto in modo poco chiaro. Ho detto:
      L'odio, l'astio e il livore (che lei manifesta con le sue parole) non hanno nulla del seguace di Cristo, ma del seguace del demonio. Questo è un giudizio, in quanto proposizione composta da termini, risultato di un ragionamento che si chiama sillogismo:
      Proposizione a) L'odio, l'astio, il livore, la critica, il sarcasmo (etc...) non appartengono al seguace di Cristo. (Lei concorda?)
      Proposizione b) Le sue esternazioni sono ricche di odio, astio, livore, critica, sarcasmo (etc...)
      Proposizione c) Le sue esternazioni non appartengoni ad un seguace di Cristo

      Ha ragione quando dice che si tratta di un giudizio, perché naturalmente giudichiamo in quanto animali ragionevoli. Ma una cosa è il ragionamento che si basa sulle evidenze e constata dei dati di fatto, un'altra il giudizio temerario (che è un peccato) e che si fonda su supposizioni. Non mi sembra questo il caso. Signor anonimo, a volte i nostri ragionamenti con i loro passaggi mentali rimangono oscuri a chi ci ascolta, magari ci saremmo giunti anche dopo anni di studi, ma il fatto è che poi quando li esterniamo sparandoli in faccia alla gente, si ha come l'impressione che stiamo parlando per slogan, il che non è mai una bella cosa perché può legittimamente far supporre che siamo stati "indottrinati" e non della sana dottrina, che non è mai slegata dalle opere che si riassumono, ancora una volta, nella carità. Caro signor anonimo, al tramonto della vita verremo giudicati sulla carità (S. Giovanni della Croce). Che mi importa saper spiegare la Trinità se poi non sono umile e caritatevole e alla SS Trinità dispiaccio? (Imitazione di Cristo). Abbia pazienza con me e con quelli come me, e guardi a Gesù Crocifisso e appassionato, a Lui, l'Altissimo sopra tutte le cose, Re dei re e Signore dei signori, che s'è inchinato alla nostra miseria superando l'infinita distanza che ci separava da Lui insegnandoci la condiscendenza...sia un pò condiscendente anche lei e allontani da lei lo spirito del mondo che la induce a rispondere con sprezzo ed arroganza a chi manifesta una legittima opinione diversa dalla sua.
      Buone cose.
      Frustino

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    8. va bé Frustino come dicono dalle mie parti "ne sai", dunque grazie per la lectio magistralis (soprattutto utile per il ripasso della logica minor), ne farò tesoro...

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    9. "No caro prete, io non giudico." ???!!!
      CVD, chi esprime giudizi temerari su tutti, si ostina a dire che non sta giudicando.

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    10. Caro anonimo delle 9:16
      Non ho mai offeso nessuno e continuero' su questa linea. La invito a rileggere il commento a cui lei fa riferimento. Invitavo il soggetto in questione ad evitare polemiche e a fare quello che meglio di tutti noi dovrebbe saper fare.
      Come dicevo qualche post fa, la Madonna ci invita a recitare Rosari a fare digiuni e penitenze.
      Con il Rosario si ottiene TUTTO.
      E io se permetti credo a quello che dice la Madonna.
      Non ho espresso giudizi. Se puo' servire sono disposto a chiedere scusa a prescindere, ora pero' proviamo a fare un salto in avanti contribuendo a costruire qualcosa che ci faccia sentire fratelli e non nemici
      Il Borbone

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  13. Molte cose giuste e corrette sento spesso dire dai fratelli della FSSPX, ma l'aperto e sprezzante astio verso tutti gli altri nella Chiesa, e soprattutto verso il Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo, rendono aceto ogni altra cosa buona. Mi rendo conto che le ferite di 50 anni passati lasciati in balia dei don Gallo e dei suoi epigoni facciano male e dolgano, ma il voler vedere il male ovunque non fa nessun servizio al Signore, anzi, serve molto bene il padre della discordia. Per favore, smettiamola di giudicare le intenzioni e cominciamo a pensare alla nostra santità personale, che se non ci facciamo piccoli come bambini NON ENTREREMO NEL REGNO DEI CIELI. E basta con queste vicendevoli accuse di eresia che tutto distruggono e nulla edificano. Il problema è che mi sembra che all'interno della fraternità ci siano pochi (ma molto attivi) giansenisti e gallicani, che, con la loro superba presunzione di essere custodi della fede, tengono in ostaggio culturale e mentale innumerevoli sacerdoti, religiosi e fedeli. Quando poi questi "interni" cominciano a farsi delle domande e a pensare con la loro testa, semplicemente vengono "cancellati", esattamente come accade tra gli evangelici. Per quanto riguarda gli "esterni" invece, la politica è molto più conciliante: assecondare ed adulare, in una parola conquistare.
    Ma questi signori, che credono di essere i custodi della ortodossia, e di dover insegnare la fede al Papa, meditino su quanto dice san Paolo:
    Se possedessi la pienezza della Fede tale da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono NULLA. (1Cor 13,2).

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  14. Molte cose giuste e corrette sento spesso dire dai fratelli della FSSPX, ma l'aperto e sprezzante astio verso tutti gli altri nella Chiesa, e soprattutto verso il Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo, rendono aceto ogni altra cosa buona. Mi rendo conto che le ferite di 50 anni passati lasciati in balia dei don Gallo e dei suoi epigoni facciano male e dolgano, ma il voler vedere il male ovunque non fa nessun servizio al Signore, anzi, serve molto bene il padre della discordia. Per favore, smettiamola di giudicare le intenzioni e cominciamo a pensare alla nostra santità personale, che se non ci facciamo piccoli come bambini NON ENTREREMO NEL REGNO DEI CIELI. E basta con queste vicendevoli accuse di eresia che tutto distruggono e nulla edificano. Il problema è che mi sembra che all'interno della fraternità ci siano pochi (ma molto attivi) giansenisti e gallicani, che, con la loro superba presunzione di essere custodi della fede, tengono in ostaggio culturale e mentale innumerevoli sacerdoti, religiosi e fedeli. Quando poi questi "interni" cominciano a farsi delle domande e a pensare con la loro testa, semplicemente vengono "cancellati", esattamente come accade tra gli evangelici. Per quanto riguarda gli "esterni" invece, la politica è molto più conciliante: assecondare ed adulare, in una parola conquistare.
    Ma questi signori, che credono di essere i custodi della ortodossia, e di dover insegnare la fede al Papa, meditino su quanto dice san Paolo:
    Se possedessi la pienezza della Fede tale da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono NULLA. (1Cor 13,2).

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    1. Parole Sante!!!
      Condivido il tuo pensiero fratello anonomi delle 14:14

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    2. ma la smetta di scrive fandonie, la realtà è ben altra: chiese vuote, presunti insegnamenti magisteriali che contraddicono il magistero perenne della Chiesa, apostasia, etc... La nascita della fraternità è stata provvidenziale perchè oggi in tanti possiamo renderci conto del male che attacca la Chiesa... tutti giudici di Lefebvre e della Fraternità, ma quanti realmente ne conoscono le posizioni e l'attaccamento alla Chiesa ed al Papato? Altro che gallicanesimo o giansenismo...

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    3. Nessuno vuole giudicare la fraternità che peraltro avrà tutti i meriti che vuole, questo lo giudicherà nostro Signore. Guardi che del male che attacca la Chiesa se ne sono accorti tutti (anche i Papi a cominciare da Paolo VI)...l'evidenza non deve essere dimostrata. Piuttosto, l'attaccamento alla Chiesa e al Papato è tutto da dimostrare...poi scrive bene lei "Papato" e non "Papa" che è la concretizzazione storica del primo, in quanto i Papi dopo Pio XII sono stati tutti dileggiati, accusati, disprezzati (senza eccezione a cominciare dal Beato Giovanni XXIII fino al felicemente regnante Benedetto XVI)...come si può dire di essere attaccati al papato quando si tratta in una tal maniera colui che incarna tale funzione? Purtroppo, quel che scrivo non sono "fandonie". Il fatto che ci siano all'interno della fraternità tendenze gallicane e gianseniste è purtroppo vero e noto a chi la fraternità la conosce un poco, questa non vuole essere una accusa, ma una constatazione che spero possa aiutare la stragrande maggioranza dei membri della fraternità ad uscire da questo pantano di odio, critica, giudizio, maldicenza e divisione...che ovviamente non sono frutti dello Spirito Santo, ma dello spirito maligno.
      Anonimo dellq 14.14 da ora Frustino

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    4. I fratelli in Cristo si riconoscono dallo Spirito di Verita' che deve emergere prima di quello dell'uomo. E dal linguaggio che Lui ci ha insegnato.
      Che il Signore ti Benedica caro fratello Frustino.
      Il Borbone

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    5. ah Borbò a ridajè! 'e vatte a un giroooo! Trovate n'artro blog... mò nun se pò manco più discute! Solo te e er frustino avete la verità! un pò stuperbi...

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    6. Forse ho scritto in modo poco chiaro. Ho detto:
      L'odio, l'astio e il livore (che lei manifesta con le sue parole) non hanno nulla del seguace di Cristo, ma del seguace del demonio. Questo è un giudizio, in quanto proposizione composta da termini, risultato di un ragionamento che si chiama sillogismo:

      Proposizione a) L'odio, l'astio, il livore, la critica, il sarcasmo (etc...) non appartengono al seguace di Cristo. (Lei concorda?)
      Proposizione b) Le sue esternazioni sono ricche di odio, astio, livore, critica, sarcasmo (etc...)
      Proposizione c) Le sue esternazioni non appartengoni ad un seguace di Cristo

      Ha ragione quando dice che si tratta di un giudizio, perché naturalmente giudichiamo in quanto animali ragionevoli. Ma una cosa è il ragionamento che si basa sulle evidenze e constata dei dati di fatto, un'altra il giudizio temerario (che è un peccato) e che si fonda su supposizioni. Non mi sembra questo il caso. Signor anonimo, a volte i nostri ragionamenti con i loro passaggi mentali rimangono oscuri a chi ci ascolta, magari ci saremmo giunti anche dopo anni di studi, ma il fatto è che poi quando li esterniamo sparandoli in faccia alla gente, si ha come l'impressione che stiamo parlando per slogan, il che non è mai una bella cosa perché può legittimamente far supporre che siamo stati "indottrinati" e non della sana dottrina, che non è mai slegata dalle opere che si riassumono, ancora una volta, nella carità. Caro signor anonimo, al tramonto della vita verremo giudicati sulla carità (S. Giovanni della Croce). Che mi importa saper spiegare la Trinità se poi non sono umile e caritatevole e alla SS Trinità dispiaccio? (Imitazione di Cristo). Abbia pazienza con me e con quelli come me, e guardi a Gesù Crocifisso e appassionato, a Lui, l'Altissimo sopra tutte le cose, Re dei re e Signore dei signori, che s'è inchinato alla nostra miseria superando l'infinita distanza che ci separava da Lui insegnandoci la condiscendenza...sia un pò condiscendente anche lei e allontani da lei lo spirito del mondo che la induce a rispondere con sprezzo ed arroganza a chi manifesta una legittima opinione diversa dalla sua.
      Buone cose.
      Frustino

      Elimina
    7. Frustino.
      Sei immenso!!!
      Tuo fratello in Cristo
      Borbone

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    8. Borbone trovati 'na moje...

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    9. Si scrive e si risponde pure, o forse sarà un caso di santa bilocazione?
      Tra l'altro la sua autoreferenzialità, spocchia, superbia e disprezzo del prossimo, mi ricorda da vicino un altro assiduo utente ora apparentemente scomparso che si impegnava a distorcere secondo la sua visione ogni tipo di argomento...
      forse i più anziani avranno capito di chi sto parlando.

      Elimina
    10. Lei vede cose che che non esistono. Ora capisco la radice della sua falsita'.
      Lei s'inventa eresie attribuendone ad altri la paternita'.
      Bravo. Ci hai provato. Ma vali meno di un meschino.
      E poi dicono che giudico le persone per quello che sono.
      Se uno e' falso non posso dire che e' un santo.
      Che il buon Dio abbia pieta' di te.
      Il Borbone

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    11. X anonimo delle 14.14
      Sono perfettamente d'accordo con te.
      Solo una osservazione, lo stesso commento vale anche invertendo i soggetti Chiesa - fspx.
      Infatti lo stesso vale anche a parti invertite.
      Questo purtroppo è il dramma dell'ora presente, ovviamente chi ci va di mezzo sono quei semplici cattolici come il sottoscritto che non chiede altro che chiarezza dottrinale e liturgie decorose e degne.
      Per quanto riguarda le questioni personali pazienza, tanto siamo tutti peccatori, è l'unica cosa che abbiamo in comune, che ci unisce, non m'importa se i preti che frequento vadano o no in paradiso, almeno non primariamente, per me ciò che conta primariamente è che in paradiso ci vada io, e per farlo ho assoluta necessità di dottrina ferma e liturgia degna.
      Non mi importa un fico secco di chi mi vorrà condannare per egoismo. Non è una questione di mero egoismo terreno, ma di priorità celesti. Ricordatevi della parabola delle dieci vergini... ah già ma risale a prima del CVII, quindi è fuori della chiesa!

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  15. Non ricordavo che in questo blog si censurassero le opinioni...paura della verità?

    RispondiElimina
  16. In alcune parti di quest'articolo non si comprende bene quali siano le parole dell'intervista torre, quali del Di Noia, quali i vostri commenti. Potreste riprendere la vecchia formattazione?

    RispondiElimina
  17. Ricordi che fin quando Benedetto XVI ha pronunciato il suo famoso discorso alla curia a dicembre del 2005 parlando dell’ermeneutica della continuità, tale argomento era quasi un tabù. Se questo e'vero ,significa ammettere 50 anni di rottura con la tradizione secolare del magistero della Chiesa.W la sincerità.
    Marco

    RispondiElimina
  18. SANTI LUTERANI?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

    RispondiElimina
  19. PER LA REDAZIONE:

    Spett. Redazione,
    porto alla vostra attenzione che un utente ha apostrofato offensivamente un altro con la frase "Ma vali meno di un meschino".
    Vi sembra normale tutto ciò? Attendo una vostra presa di posizione,
    grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Confermo.
      Uno che dice falsita' e s'inventa un caso di santa bilocazione, accusando il prossimo di "spocchia" superbia e disprezzo del prossimo, non e' un atteggiamento non solo cristiano ma nemmeno civile. Uno che vale meno di un meschino.
      Se non hai capito te lo rispiego.
      Non si puo' essere falsi e calunniare le persone e poi invocare la redazione perche' la parte lesa reagisce all'offesa.
      Mi scusi se lei pretende rispetto rispetti lei per primo.
      Il Borbone

      Elimina
    2. E comunque sono l'unico che ha saputo elevare i discorsi ad un livello superiore, evidentemente la mia esperienza di Dio e la mia vita spirituale sono di tenore più alto. Convertitevi.
      Il Borbone

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  20. Alcune osservazioni personali ad affermazioni di mons. Di Noia:

    1) "Quel che volevo mettere in risalto era l’eccessiva insistenza sull’infallibilità, che ha indotto anche Giovanni Paolo II e Benedetto XVI a decidere di non definire più nulla infallibile perché quel che succede è che poi la gente dice: “Devo credere solamente in ciò che è stato definito infallibilmente”. Il che è molto poco."

    Risposta: per questo si pretende dagli altri che si creda a tutto ed il contrario di tutto, il modo migliore per spingere la gente a non credere più a niente.
    Cosa che sta puntualmente avvenendo.
    Dove viene meno l'autorità ovviamente è il caos.

    2) "Ho l’abitudine di ripetere che le intenzioni dei Padri del Concilio non hanno importanza: quel che conta è come le si applica oggi. Si tratta di un documento vivente."

    Risposta: rabbrividisco, prima si ripudia la tradizione e poi si fonda una nuova "religione del libro" che nel frattempo non è neanche più la Bibbia. Per altro lo stesso quindi vale per le stesse parole di Gesù: chi se ne importa cosa intendeva Cristo con i discorsi e le parabole, l'importante è come le interpreto io a modo mio.
    A dir poco imbarazzante.

    3) "“Errore” è una parola molto vaga nella Tradizione Cattolica."

    Risposta: in realtà per la tradizione l'errore è qualcosa di molto preciso (chi non è con me è contro di me, chi anche dei nostri vi porti una dottrina diversa da questa sia anatema, ecc), ma è ovvio che per i modernisti l'errore sia un concetto molto sfumato, semplicemente perché l'errore per loro non esiste, come il peccato e l'inferno.

    4) "Indubbiamente la storia della necessità dell’extra Ecclesiam nulla salus è lunga. Ma si parlava di eretici, non di non credenti."

    Risposta: questa è una distinzione priva di senso per i tempi in cui è stato enunciato il dogma: il fatto di essere eretico implicava necessariamente che si fosse un non credente in Cristo, viceversa chi non credeva, non esistendo ancora l'ateismo, era necessariamente un eretico.
    Pertanto l'affermazione di Di Noia è più un sofisma privo di senso.
    Oggi egli può anche distinguere tra eretici e non credenti, semplicemente perché si sono diluite le definizioni, fino a stravolgerle con precise e pazienti operazioni di metonimia.

    La cosa grave che se ne deduce è che è venuto meno il principio di non contraddizione logico.
    Quindi, semplicemente, la verità assoluta non esiste e con essa anche Gesù Cristo, che si è autodefinito la Verità, scolora in lontananza come una figura mitica e leggendaria, utile solo per prendere spunto all'incipit delle belle omelie moderniste, ridondanti di nozioni psico-sociologiche o meglio socio-politiche.

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