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sabato 12 gennaio 2013

"Assassinio della cattedrale" anche a Pordenone? Mons.Pellegrini ci pensi bene, eh!

Abbiamo ricevuto questa mail, dal contenuto alquanto allarmante, se il Vescovo di Pordenone volesse davvero dare seguito ai suoi loschi propositi. Il prelato avrebbe annunciato pubblicamente, al termine di una celebrazione (ora va di moda fare anche una seconda -se non terza- predica alla fine, tanto per compiacere ancora un po' il "pubblico" dei fedeli) di voler ampliare il presbiterio della cattedrale, e smantellare l'altare maggiore...
Se ciò fosse permesso (speriamo che "le belle arti" resistano e non cedano!) si compirebbe un ennesimo "assassinio" come, tra gli altri, a Reggio Emilia.

Speriamo non dover tornare più sull'argomento.
Roberto

"Gentile redazione,
ho partecipato ieri all'innaugurazione dei restaure della cinquecentesca Cappella Mantica nel duomo concattedrale di Pordenone.
Il nuovo vescovo, mons. Giuseppe Pellegrini, a fine cerimonia ha annunciato pubblicamente l'intenzione di dare seguito ad un vecchio progetto, bloccato dalla sovrintendenza alle bella arti e da molti pordenonesi, di rivoluzionare il presbiterio per far spazio a molti sacerdoti durante le concelebrazioni, al fine di completare la nuova cattedrale.
Il progetto prevede la demolizione dell'altare maggiore per ricavarne la mensa da posizionare al centro del presbiterio, e di riposizionare gli antichi scanni a semicerchio attorno all'altare.
Si riproporra anche qui la situazione vissuta a Reggio Emilia ed in altri centri che hanno visto la distruzuine del luogo più sacro della città.
Sicuramente se questo progetto passerà, avrà effetto domino su altre chiese non solo del pordenonese che vedranno rasi al suolo i loro altari antichi in nome della nuova liturgia."

P.V.

38 commenti:

  1. A casa mia se sposto un mattone mi arrivano i vigili ,la soprintendenza, il piano regolatore,lii decoro della facciata ecc ecc. Questi qui,fregandosene di arte e storia,perchè loro sono evangelici, puri, al di là della storia, al di là della ragione, al di là del bene e del male, distruggono tutto come talebani accecati dall'ideologia. Sono solo dei poveretti ignoranti e succubi delle idee del momento,altro che al di là della storia. Cambiano come cambia il vento dell 'oggi.

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  2. Nell' Ottocento furono abbattute mura di città medievali , centri storici, palazzi antichi, perchè l'idea del momento voleva modernità e di fronte al futuro radioso ogni immagine e ricordo del passato storico e artistico veniva respinta come un'offesa alla ragione e al progresso. È così hanno distrutto tesori di cui ancora rimpiangiamo la bellezza e il valore. Cerchiamo di fermare questi moderni iconoclasti finchè siamo in tempo. O vogliono preparare le chiese al loro futuro di moschee?

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  3. Secondo me il furore ideologico eretico modernista è la solita scusa per giustificare lo smantellamento.
    Qualcuno deve aver ricevuto qualche succosa offerta di cash per la vendita dei materiali e degli arredi ,nonchè del contenuto della cripta.
    Di solito gli arredi sacri diventano delle superstizioni appena raggiungono una valutazione decente sul mercato nero.

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  4. Basterebbe che un cittadino qualsiasi scrivesse facesse un esposto in Questura, chiedendo il blocco immediato del progetto... In questi casi i Magistrati intervengono.

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  5. Ma potrebbe essere che quel 'vescovo' non sia cattolico, ma kikiano ? Che squallore ! Un' altra cattedrale devastata, il Signore cacciato dalla sua casa, una chiesa trasformata in cinematografo con spettacoli di chitarre e tamburelli, applausi e comunioni in mano, e perche' no, anche qualche balletto in chiave ecumenica e folkloristica.
    Preghiamo la SS. Trinita' che nella sua infinita onnipotenza faccia accadere qualcosa per impedire questo sacrilegio.

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    1. Questa è una stupidaggine. a me non risulta che I kikiani siano direttamente intervenuti in nessuno dei casi ben noti in cui le cattedrali italiane sono state devastate. I vescovi hanno fatto tutto da sé, in combutta con qualche architetto e scultore di grande fama e scarsa pietà. anzi di buono c'è questo: che I kikiani non usano le chiese ma le sale parrocchiali.

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    2. La realtá é ben diversa: nella mia Citta , Cagliari, i Kikiani non solo hanno divelto l' altare ma dalla sommitá del campanile della parrocchia Maria della Salute hanno eliminato pure la Croce.

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  6. Il vescovo in questione, e tutti gli altri che altrove lo emulano, devono essere rimossi e sospesi "a divinis"!

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  7. Ma coi soldi di chi??? E poi vengono a pianger miseria... Non si può devolvere l'8x1000 agli ortodossi? La cura del modernismo è una salutare dieta, allora vediamo come vivono la loro 'povertà evangelica'...

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  8. ma sono le belle arti di Trieste o Venezia??

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  9. Pordenone deve lottare e difendere la Cattedrale dai capricci e le follie di certi prelati! Anche nella mia diocesi, Cagliari, l'Altare Maggiore della Cattedrale è stato distrutto semplicemente per le esigenze di un vescovo che ha teatralizzato la liturgia! I Cagliaritani non hanno gradito (come neppure gradì la Soprintendenza) e oggi il nuovo arcivescovo sta pian piano tentando di riparare i danni, ma è difficile recuperare ciò che con estrema superficialità si distrugge!Coraggio, non arrendetevi!

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    1. l'altare maggiore di Cagliari non è stato affatto distrutto, sono cagliaritano anche io.

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    2. mi pare sia stato però rimosso il dossale, il tabernacolo e il paliotto... insomma qualche modifica notevole penso di non essermela sognata!

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    3. Sono un parrocchiano della Cattedrale e non solo quel tristo personaggio abbatté l'altare maggiore ma non pago anche il picolo altare neoromanico del transetto di sinistra risalente ai primi anni del secolo scorso offerto alla cattedrale dai genitori di una giovinetta defunta.

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    4. L'altare è lo stesso, il tabernacolo monumentale è stato spostato e potrebbe essere rimesso quando si vuole.
      Il paliotto era stato tolto e esposto al museo diocesano e ora il parroco della cattedrale lo ha ripristinato credo col placet dell'attuale Arcivescovo di Cagliari (visto nel tempo di Natale).
      L'altare della cappella feriale nel transetto sinistro è lo stesso è stato solo staccato dal muro.

      Il caso di Cagliari non è affatto paragonabile alle devastazioni di altri luoghi.

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    5. il tabernacolo si può rimettere quando si vuole?! e dove? sospeso in aria? oppure sopra lo stallo centrale del coro, dato che - tra l'altro - è stato tolto il leggio?
      La cattedrale di Cagliari negli ultimi nove anni è stata oggetto di capricci e obrobi, lasci perdere.
      Concordo con ciò che ha messo in rilievo: l'impegno del nuovo Arcivescovo di ripare, laddove è possibile, ai danni...

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  10. Nel momento in cui la disoccupazione crese, il costo della vita aumenta, i poveri sono a livello di terzo mondo e le povertà morali lievitano a dismisura, invece di spendere soldi in distruttivi progetti per la boria di ignoranti prelati (ma chi li sceglie e perchè il papa li consacra), la chiesa dovrebbe impiegare tutte le sue energie, in prinis quelle economiche, per dar sollievo ai pori cristi di cui sopra. E poi parlano di "chiesa dei poveri". Ma vadano a ramengo e non si lamentino se le chiesa si svuotano. BARBARUS

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  11. in galera !!!!!come dice sgarbi

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  12. E' ora di finire...con queste barbarie!!!! Basta!!!! Fatte qualcosa!!! Fermate questo vescovo e mandatelo in Siberia!!!! VERGOGNA!!!!

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    1. Non basta fermare questo vescovo, a fare danni, da 50 anni, sono in tanti... e nessuno sembra voglia fermarli.

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  13. http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/08/21/news/nuovo-altare-del-duomo-il-progetto-e-stato-bocciato-1.781878


    21 agosto 2011

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  14. INCREDIBILE come certi vescovi siano fermi agli anni settanta!

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  15. Perchè stupirsi? Perchè indignarsi? E' una delle tante, nefaste conseguenze del concilio, la cui negazione della Tradizione implica necessariamente e obbligatoriamente la negazione della Liturgia e della Dotrina di sempre, dei suoi simboli anche architettonici e materiali e, nella fattispecie, della Bellezza e dell'arte (che è espressione del Bello in quanto trascendentale, ontologicamente connesso al Vero e al Bene) e l'accettazione del demonismo dell'informe che caratterizza la cosiddetta "arte" moderna. Ai giustamente indignati per questo possibile scempio vorrei comunque proporre un piccolo, ma necessario, esame di coscienza: se siete favorevoli al concilio, ai suoi principi, ai suoi esiti e al suo "spirito", siete sicuri di avere il diritto di lamentarvi per questo ennesimo crimine contro il Vero e il Bello, rappresentati nella sua umana e materiale espressione di pietre e marmi?

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  16. coraggio, vescovo Pellegrini!

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    1. gentile rosaspina...i fedeli di Pordenone dovrebbero' tagliarti la linqua!! Il duomo non e' proprieta' del vescovo!!!!!

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    2. Vorrei ricoprirla d'un fascio di spine senza rose.

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  17. Ho visto una foto dell'altare maggiore: è bellissimo! Mi auguro che, soprattutto i fedeli, si opongano con tutte le forze! Questi non sono vescovi ma distruttori dell'identità cattolica! Il Papa cerca di far risplendere la liturgia e darne esempio e loro, invece di tenerne conto, cercano di fare tutto il contrario! E' veramente diabolico!!!!

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  18. Spero che l'idea non si realizzi altrimenti non ci resterà che dire:"Quod non fecerunt barbari fecit Pellegrini".

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  19. Nella mia città, Barletta, sono stati devastati tutti gli altari tridentini nonchè vere opere d'arte barocca uniche nel loro genere e chiaramente balaustre e crocifissi di troppo: si son salvati solo gli altari tridentini delle chiese di cui non importa niente a nessuno, anch'esse vere opere d'arte barocca o romanica. Al momento se va l'ebreo o l'ortodosso o il protestante a chiedere al vescovo di quella diocesi la chiesa, lui la dà; se ci và uno per far celebrare la Santa Messa tridentina no! Altro che assassinio in cattedrale; fai la prova a telefonare alla Soprintendenza delle Belle Arti locali, ti ridono in faccia, come è successo a me e ad altri con la Soprintendenza delle Belle Arti di Bari. Auguri a tutti.

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    1. Non solo a Barletta, ma in tutta la Puglia si vive la medesima situazione...

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    2. Credo che la musica cambi e non possano proprio permettersi di ridere se, anziché una telefonata, si invia una raccomandata alla Sovrintendenza delle Belle Arti (e, per conoscenza, la si indirizza anche alla locale Procura della Repubblica, nonché, magari, anche alla stampa locale ), segnalando che si sta predisponendo un intervento assolutamente illecito su beni tutelati ai sensi dell'art. 10 del D.L. 22 gennaio 2004, n. 42, configurante i reati di cui agli artt. 733 c.p., nonché 169 n. 1 lett. a) del sempre del sopra citato D.L. 22 gennaio 2004 .
      Nel contesto della lettera si deve altresì evidenziare come, attesa la qualità intrinseca degli elementi che s'intendono rimuovere (nel merito, allegando una breve nota descrittiva, che evidenzi il fatto che si tratti di manufatti di oltre cinquant'anni, opera di artisti non più viventi) non può nemmeno essere concessa dalla Sovrintendenza la necessaria richiesta di autorizzazione, rilasciabile ai sensi dell'art. 50 D.L. 42/2004.
      Agendo in questo senso, insieme ad alcuni amici, si è riusciti a scongiurare la rimozione delle balaustre da una chiesa parrocchiale; in ogni caso, il patrimonio della nostra arte religiosa, pegno insostituibile di una fede secolare, non si salva certamente con il semplice mugugno telematico ...

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  20. Fraterna vicinanza ai cattolici di Pordenone dalle coste tirreniche. Con la tenacia che si deve alla difesa della Verità cercate di scongiurare questo nuovo affronto a NSGC. Cambiare l'aspetto delle chiese è un colpo basso, non solo all'arte, alla storia, alla devozione delle generazioni passate, ma soprattutto è il modo per affermare una chiesa diversa da quella cattolica.... LM Livorno

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  21. Mamma mia, e sembrava di aver toccato il fondo con l'emerito Poletto, al peggio non c'è fine.

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  22. Ho l'impressione che gli altari antichi siano in pericolo paradossalmente dopo la pubblicazione del Summorum Pontificum, in quanto possono costituire motivo per la reintroduzione della liturgia tridentina: se prima erano poggiaschiena artistico, ora potrebberro ritornare ad essere richiesti.

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