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lunedì 17 settembre 2012

Il Card. Burke per il V anniversario del Summorum Pontificum.

Nello scorso luglio 2012, in occasione del V anniversario del Summorum Pontificum il Card. Burke ha parlato del Motu Proprio. Grazie alla segnalazione di un lettore, proponiamo di seguito un articolo tratto dal sito tradizionale maltese Pro Tridentina (Malta), che riporta alcune frasi del porporato in difesa dell'applicazione del documento papale, e di critica verso le residue resistenze e verso le eccessive riforme post conciliari.


Roberto




Cinque anni fa (7 luglio 2007), Papa Benedetto XVI ha promulgato il Summorum Pontificum, il suo motu proprio che permette ai sacerdoti di offrire la S. Messa nella forma straordinaria senza dover prima ottenere il permesso dai loro vescovi.
Il Cardinal Raymond Leo Burke ha lamentato ciò che lui chiama "resistenza a ciò che il Santo Padre ha chiesto.". La sua analisi è interessante, anche se triste: "Non c'è dubbio che ci rimane in alcuni luoghi una resistenza a ciò che il Santo Padre ha chiesto, e questo è triste."
"C'è a volte anche l'espressione di disaccordo con la disciplina del Santo Padre e questo è dannoso per la Chiesa."

Sui cambiamenti liturgici che seguirono il Concilio Vaticano II hja detto:
"C'è stata una spoliazione, un cambio della forma del rito, che a mio giudizio è stato eccessivo."
"Non ci si può impadronire di una realtà viva come il culto di Dio -così come Dio stesso ha voluto che Gli sia tributato-, e manometterlo senza fare violenza e senza in qualche modo danneggiare la fede del popolo."

Sul Novus Ordo Missae, il cardinale Burke ha detto, secondo i Catholic News Service. che spera che la forma ordinaria della Messa venga davvero arricchita attraverso un maggiore uso del latino e del ripristino delle preghiere ai piedi dell'altare e del l'ultimo Vangelo (Gv 1:1-14).